Come trovare un genuino maestro spirituale?
Pochi argomenti nel campo della spiritualità contemporanea suscitano tante difficoltà, controversie e discussioni come il ruolo dell’insegnante spirituale. Grazie a carismatici ciarlatani che scorrazzano nel mondo spirituale, entrando in tutte le case attraverso i periodici a larga tiratura e gli spettacoli televisivi, termini come “guru” e insegnante spirituale sono entrati nel nostro vocabolario di tutti i giorni.
Tuttavia, nonostante le campagne pubblicitarie New Age, restiamo avvolti nella confusione e nell’ignoranza per tutto quello che riguarda il valore e la funzione dell’insegnante spirituale. Mentre prima, giustamente, affrontavamo l’argomento dei maestri spirituali con la dovuta cautela, oggi tutti pensano di sapere che cos’è un guru o un maestro spirituale, e come relazionarsi a lui o lei.
La varietà dei cosiddetti maestri spirituali è grande. Read more
Cerca la verità, dovunque essa ti conduca
La vita di molti scienziati fu influenzata dal grande insegnante spirituale J. Krishnamurti, ma nessuno di loro ebbe un rapporto intimo e duraturo con lui come lo ebbe David Bohm.
Bohm e Krishnamurti si incontrarono la prima volta nel 1961 e la loro amicizia si protrasse fino alla morte di Krishnamurti, nel 1986 (anche se nel 1984 entrò in crisi).
Bohm iniziò la carriera come pupillo di J. Robert Oppenheimer, il direttore del Manhattan Project, il progetto finalizzato alla realizzazione della bomba atomica, durante la seconda guerra mondiale. All’epoca del suo primo incontro con Krishnamurti, Bohm si era già guadagnato una grande e discussa fama come uno dei più brillanti fisici teoretici della nostra era. Egli aveva sviluppato la teoria del plasma – il quarto stato conosciuto della materia, dopo quello solido, liquido e gassoso – e la sua analisi del comportamento plasmatico degli elettroni nei metalli aveva posto le fondamenta per gran parte della fisica degli stati solidi. Read more
“Il dito e la luna”, dove teatro, ricerca e spiritualità si incontrano
Andrea Abdullah Failla, 43 anni, è attore teatrale, doppiatore, insegnante di recitazione e ricercatore spirituale. Lo spunto di questa intervista nasce dal suo ultimo spettacolo, Il dito e la luna, ideato per festeggiare il prossimo 7 luglio, giorno di luna piena molto speciale che in India si celebra col nome di Guru Purnima. È la luna piena del mese di Ashada, un momento che si dice essere mille volte più potente del resto dell’anno per il progresso spirituale di un ricercatore.
Come nasce Il dito e la luna? «L’idea è quella di festeggiare il giorno di Guru Purnima, che si ricorda per l’illuminazione del Buddha: lo spettacolo vuole celebrare la luna di tutti i maestri. Mi sta a cuore sottolineare quanto l’arte sia importante per la ricerca spirituale, e viceversa». Read more
Destino e debolezze della spiritualità contemporanea
Negli ultimi quaranta anni, l’occidente è stato travolto da un’ondata di informazioni spirituali che ha inondato i quotidiani, la televisione e i periodici a maggiore tiratura. Classi di meditazioni sono offerte alle Nazioni Unite, Hillary Clinton usa tecniche di visualizzazione e rilassamento, lo yoga viene insegnato in molte delle più grandi aziende mondiali e la vita spirituale di celebrità come Richard Gere, John Travolta e Tom Cruise è data in pasto a un pubblico di fan spiritualmente affamati o di voraci cercatori di pettegolezzi.
La spiritualità non solo ha acquistato molta popolarità, ma è diventata un grande affare. La New Age è un’industria multimiliardaria, e alcuni degli insegnanti spirituali e dei guru più famosi si sono arricchiti considerevolmente grazie al commercio della Verità. Read more
La rinascita supernatural di Carlos Santana
“Poiché la musica scende più in profondità del bisturi, sento che per noi è importante meditare e connetterci all’origine del nostro dono: la guida divina. Ci fa piacere l’entusiasmo del pubblico, perché la musica è molto emozionante, ma chiediamo agli angeli di proteggere l’esperienza, in modo che nessuno si faccia male.” Intervista di Zannah.
La fama del carattere gentile di Carlos Santana, altruista e generoso è stata confermata da chi ne è stato testimone o ne ha tratto beneficio. Si dice che egli non sia solo in queste manifestazioni di bontà; gli angeli circondano i suoi sforzi, accompagnandolo in ogni sua fase espressiva. Abbiamo anche appreso che, prima di ogni spettacolo musicale, invoca gli angeli. Non sorprende che il titolo di uno degli album più ascoltati negli ultimi anni sia: Supernatural. Read more
Ego e natura essenziale
In questa intervista di Bo Heimann, Faisal Muqaddam ci parla dell’ego, dell’essenza e della loro relazione. “C’è un essere, un essere individuale, che sei tu nella tua unicità, irripetibile e che non andrà mai perduto. Quando ti illumini questo essere non si dissolve. Si dissolvono le limitazioni della mente, le limitazioni della falsa personalità. Ma la personalità essenziale rimane e diventa sempre più illuminata e più matura.”
Bo: Nei tuoi insegnamenti parli della necessità di distinguere la falsa personalità (o identità dell’ego) da quella che chiami ‘natura essenziale’. Puoi spiegare per favore cosa sia la natura essenziale?
Faisal: La natura essenziale è una personalità vera. È fatta di molte belle qualità, come l’amore, la gioia, la chiarezza, il calore, l’entusiasmo, la libertà. Read more
Trasformazione emozionale e trascendenza
Nella cultura psicologica si parla di espressione delle emozioni oppure della loro manifestazione, comunque la direzione è verso il disfarsene. L’idea del conoscere semplicemente l’emozione avviene piuttosto raramente. Senza agire le emozioni, ma neanche reprimendole, abbiamo l’occasione di conoscere le identificazioni che ne sono alla base.
Ricordo che non molti anni fa stavo seduto nell’ufficio del mio terapista e gli raccontavo la discussione avuta con una persona a me cara. Oggi i particolari mi sfuggono, ma avevo fatto qualcosa che aveva addolorato la mia amica, la quale si era arrabbiata in un modo che mi sembrava sproporzionato e ingiustificato. Ricordo che mentre raccontavo i fatti, mi sentivo frustrato e turbato.
“Tutto quello che posso fare è amarla di più in quei momenti”, insistevo con una certa mestezza, facendo ricorso agli anni di pratica meditativa e alla sincerità dei miei sentimenti più profondi. Read more
Dio nel cervello
Le teorie di Newberg, spiegata nei dettagli in “Dio nel cervello”, sono numerose: spaziano dal perché il nostro innato cervello spirituale è sopravvissuto all’evoluzione, fino alla speculazione sulle radici biologiche del fondamentalismo religioso. L’esperienza mistica in accordo al suo pensiero può essere considerata una normale funzione dell’attività cerebrale.
Il Dott. Andrew Newberg è, come lui stesso afferma ridendo, “bloccato” tra la spiritualità e la scienza. Fin dalla pubblicazione del suo libro, Dio nel cervello (Why God Won’t Go Away in edizione originale), il professore dell’Università della Pennsylvania ha tenuto conferenze sulla scienza agli uomini di religione, e agli scienziati sugli uomini di religione. Si è fatto ammiratori e critici su entrambi i versanti del dibattito scientifico-religioso, ed è in grado di parlare facilmente a tutti e due, perché nemmeno lui è sicuro di ciò in cui crede. Read more
Essere tutt’uno, vivere con Advaita, intervista con Madhukar
Madhukar, come definirebbe il Suo messaggio in poche parole?
Che ogni persona, indipendentemente delle sue circostanze di vita, è libertà e pace.
È allo stesso tempo anche il messaggio fondamentale di Advaita?
Sì, il messaggio di Advaita è: Tu sei Questo! Essere tutt’uno, Essere qui. Il Questo comprende tutto. Nella nostra cultura e nella tradizione cristiana il Questo viene chiamato Dio, l’intero universo. Nella tradizione dell’Advaita il Questo viene descritto con “Sat-Chit-Ananda”. Si traduce generalmente con esistenza-coscienza-beatitudine. Secondo la mia esperienza, anche la beatitudine è solo un’apparenza di corpo e mente.
La pace è verità assoluta: questo è conoscenza vera. Perciò descriverei il Questo con: esistenza-coscienza-pace. Advaita è una direzione filosofica e la filosofia non può mai spiegare realmente l’Essere o l’esperienza dell’Essere, ma può solamente provare a interpretarlo. Read more
Il Rebirthing come percorso di crescita
Nel corso della sua storia il Rebirthing e la respirazione che ne costituisce la tecnica fondamentale, sono stati associati soprattutto alla possibilità di rivivere la propria nascita o al raggiungimento di stati ampliati di coscienza. Questi ultimi potevano riferirsi, senza precise distinzioni, sia alle dimensioni “prepersonali” dell’inconscio collettivo, cioè ai contenuti attinenti alla storia psichica dell’umanità, sia all’inconscio superiore, più propriamente transpersonale o spirituale.
Nessuna delle due visioni permette di comprendere in modo adeguato la complessità, la profondità e l’efficacia terapeutica di quel viaggio di integrazione della personalità e di autoconoscenza che il Rebirthing Transpersonale permette di intraprendere.
Propongo quindi di utilizzare, come referente teorico, la metafora del “percorso di crescita” che permette di includere in una visione dinamica ed evolutiva le molteplici esperienze che emergono nelle sedute. Read more
Pecunia non olet
C’è un soggetto che occupa costantemente i pensieri del 90% delle persone. Un soggetto che spesso diventa un chiodo fisso. Un soggetto sul quale la maggior parte dell’umanità non riesce a tenere un atteggiamento neutro ed imparziale.
Stiamo parlando del denaro. Un soggetto controverso, spinoso e difficile da maneggiare. Senza eccezioni, neanche quando il denaro viene usato come scambio per servizi di natura spirituale, anzi.
Chi chiede soldini per fornire un più o meno efficace ausilio spirituale o, come è in voga dire oggi, di “crescita personale” tocca, anche involontariamente, tante corde scoperte nel potenziale cliente e mette in gioco una serie di convinzioni tale da innescare le reazioni più svariate. È come scoperchiare un Vaso di Pandora.
Risveglio al Prozac
“Nonostante dieci anni di pratica spirituale e cinque di psicoterapia, Leslie era ancora infelice. Incapace di controllare la frustrazione quando avvertiva un rifiuto, si chiudeva in sé piena di rabbia, mangiava fino a sentirsi male e si metteva a letto. Quando il suo terapista le consigliò di prendere l’antidepressivo Prozac, si sentì offesa, pensando che una simile azione sarebbe andata contro i suoi precetti buddisti.”
Mark Epstein è praticante buddista, psichiatra e autore di diversi libri sul buddismo e la psicologia. In questo articolo costruisce un ponte tra i mondi generalmente distanti della meditazione e della pratica psichiatrica.
Consapevolezza politica
Da qualche settimana si è aperto un dibattito tra alcuni blogger italiani sugli strumenti per l’informazione e la partecipazione politica su Internet e sui problemi dell’agenda setting, ossia sulle priorità dei temi di discussione da parte dei media. Sono stato presente a questo dibattito più che altro commentando sul blog di Luca De Biase che si è fatto promotore del tema e con spirito di inclusione sta tenendo le fila del dibattito. Dal suo articolo del 15 febbraio:
Read moreLa democrazia non è definita solo dalla libertà di votare (perché si vota anche sotto una dittatura), ma anche e soprattutto dalla libertà e dalla qualità dell’informazione politica e del dibattito sulle decisioni da prendere […] Blogger e social network stanno già sviluppando una forma di scambio di notizie che si potrebbe chiamare “informazione di mutuo soccorso” per ovviare alle carenze dell’informazione ufficiale.
Una spiritualità che trasforma, parte 2
Secondo Ken Wilber La religione ha sempre svolto due funzioni importantissime e molto diverse. Una è di dare un senso al sé individuale. Al sé viene semplicemente offerto un nuovo modo di pensare o percepire la realtà. Tuttavia, a un certo punto del nostro processo di maturazione, questa traslazione, per quanto adeguata e salda, cessa di consolare. Nessun nuovo credo, mito, idea o paradigma tamponerà l’affiorare dell’ansia. L’unico sentiero utile non è un nuovo credo per il sé, ma la trascendenza di quest’ultimo.
Una spiritualità che trasforma, parte 1
Secondo Ken Wilber La religione ha sempre svolto due funzioni importantissime e molto diverse. Una è di dare un senso al sé individuale. Al sé viene semplicemente offerto un nuovo modo di pensare o percepire la realtà. Tuttavia, a un certo punto del nostro processo di maturazione, questa traslazione, per quanto adeguata e salda, cessa di consolare. Nessun nuovo credo, mito, idea o paradigma tamponerà l’affiorare dell’ansia. L’unico sentiero utile non è un nuovo credo per il sé, ma la trascendenza di quest’ultimo.