Forse angeli, parte 2
Nella seconda parte dell’intervista, Rupert Sheldrake affronta la natura della scienza, la possibilità di raggiungere il vero e della connessione della scienza con la spiritualità.
Hal Blacker: Credi che esista una verità obbiettiva accertabile dalla scienza, o che magari l’intera scienza sia la proiezione di certi presupposti di base?
Rupert Sheldrake: Penso che tutta la scienza sia la proiezione di certi presupposti basilari. Cominci con un’ipotesi e la tua ipotesi ha una plausibilità che gli deriva dai tuoi presupposti. L’universo è uno specchio – in altre parole riflette quello che andiamo cercando. Se credi che la cosa più importante nell’universo sia la polarità, la puoi riscontrare dovunque – teste e piedi, il polo sud e il polo nord, le radici e le cime nelle piante. Read more
Forse angeli, parte 1
In questa intervista, Rupert Sheldrake, biologo innovativo, parla della consapevolezza del cosmo. La sua credenza nella possibilità dell’esistenza degli angeli, o d’intelligenze operanti nell’universo che sono superiori alla nostra, non è metaforica. Neanche è immersa nella bramosa fantasia che tanto pervade molta della spiritualità della New Age.
Un incontro tra l’immaginazione e l’indagine razionale
Ho incontrato Rupert Sheldrake, pioniere nel campo della biologia, la notte in cui insieme al teologo Matthew Fox, festeggiava la pubblicazione della loro nuova raccolta di dialoghi, The Physics of Angels. Sapevo che Sheldrake non aveva avuto paura di sfidare l’ortodossia entrando in quei regni di pensiero usualmente evitati da altri scienziati. Ex membro del gruppo di ricerca della Royal Society, ex direttore di studi in biochimica e biologia della cellula presso il Clare College, all’università di Cambridge, il suo lavoro meno ortodosso non è facilmente congedabile, nemmeno da parte dei suoi pari più tradizionali. Read more