Sono un maestro tantrico
“Si può dire che sono stato istruito dal principio divino della donna. Esso mi ha guidato, mi ha crocefisso e certamente mi ha amato. Io sono un prodotto di quell’amore, così come lo è il mio insegnamento.”
“Sto bene e mi farebbe piacere passare un po’ di tempo con te a settembre, se mi fai sapere la data al più presto. Potremmo lasciare da parte l’Assoluto e parlare dell’amore tra uomo e donna, che sembra così problematico?” Questo mi ha scritto Barry Long la scorsa estate…
Sarebbe stato il mio secondo incontro con Barry Long, insegnante spirituale e maestro tantrico per sua stessa definizione, che vive sulla costa nord del New South Wales,in Australia, con Sara, “la sola donna con cui ora [nel 1998, al tempo dell’intervista ndt] fa l’amore”. Read more
La scienza della consapevolezza collettiva
Oggi che sempre più persone parlano di consapevolezza collettiva, viene naturale chiedersi: “Esiste una ricerca scientifica a sostegno di tale idea?”. La risposta sembra, ogni giorno di più, sì.
Ormai molte ricerche sostengono non solo che tra gli esseri umani esiste un campo di consapevolezza e intelligenza, ma anche che attraverso di esso ci influenziamo reciprocamente.
Come lo Spock di Star Trek creato da Gene Roddenberry, che poteva entrare nella mente degli altri, oggi molti di noi si accorgono di poter intuire i pensieri e le emozioni degli altri, arrivando a pensare e creare insieme senza comunicare attraverso i cinque sensi. L’esistenza di una consapevolezza collettiva diventa più evidente analizzando la nostra capacità di percepire e lavorare con il “campo energetico” emotivo, mentale, spirituale degli altri. Read more
La via dello Zen di Alan Watts
Alan Watts usa, come un maestro Zen, le parole come forma di energia e come un ponte verso il silenzio della mente. “La Via dello Zen” ha divulgato lo Zen in occidente ispirando intere generazioni di giovani verso la ricerca interiore.
Pare che “Zen” sia diventata una parola che fa tendenza. Nomi di aziende e marchi registrati con la parola Zen al suo interno si sprecano, per non parlare della produzione libraria degli ultimi anni, dove lo Zen è stato associato ad ogni attività umana, dal fare carriera all’essere genitori, dal sesso alla cucina. La nostra cultura ha l’incredibile capacità di omogeneizzare, e quindi di rendere digeribile al mercato, ogni passione ed aspetto dell’animo umano. Le capacità della “società dello spettacolo”, come l’avevano definita i situazionisti alla fine degli anni ’50, non erano ancora così raffinate nel 1957, data della prima edizione americana di La via dello Zen, o nel 1960, anno della traduzione italiana, pubblicata dall’editore Feltrinelli. Read more