Crocevia della Compassione: i Percorsi Intrecciati del Cristianesimo e del Buddhismo a Chiang Mai
Mentre guidavo il mio scooter verso il centro della Wildflower Home Foundation di Sister Anurak, portando doni per gli orfani e le madri bisognose sotto la sua cura, rimasi colpito dalla sua profonda dedizione alla comunità di Chiang Mai.
Lungo la strada, un cartello per il “Centro di Ricerca e Formazione per le Comunità Religiose-Culturali” ha suscitato la mia curiosità, suggerendo un’altra sfaccettatura del vibrante arazzo culturale/spirituale della regione.
Guidato dalla curiosità, sono entrato e ho incontrato una cappella che ospitava una straordinaria statua di Cristo in una posa di meditazione del loto, una rappresentazione insolita nel cristianesimo tradizionale.
All’arrivo alla Wildflower Home Foundation, ho chiesto a Sister Anurak informazioni sull’intrigante struttura, che mi ha spiegato essere gestita da Padre Niphot, un saggio anziano sacerdote. Read more
Crossroads of Compassion: The Intertwined Paths of Christianity and Buddhism in Chiang Mai
As I scootered toward Sister Anurak’s Wildflower Home Foundation center, bearing gifts for the orphans and needy mothers under her care, I was struck by her profound dedication to the Chiang Mai community.
Along the way, a sign for the “Research and Training Center for Religion-Cultural Communities” piqued my curiosity, hinting at another facet of the region’s vibrant cultural tapestry.
Driven by curiosity, I stepped inside and encountered a chapel housing an extraordinary statue of Christ in a lotus meditation pose—an unusual depiction in mainstream Christianity.
Upon arriving at the Wildflower Home Foundation, I inquired about the intriguing facility with Sister Anurak, who explained that it was managed by Father Niphot, a wise elder priest. Keen to delve deeper, I requested his contact details, expressing a desire to discuss his work. Read more
Agisci qui e ora
Sono sempre stato un maestro spirituale molto controverso. Perché? Perché dico alla gente che c’è qualcosa da fare! Ho sempre detto al mio uditorio – ricercatori che sono venuti da me per ascoltare la buona nuova sulla liberazione qui e ora – che se desidera la libertà, ci sono molte cose da fare. Ma in certi ambienti, oggi, parlare di fare equivale a bestemmiare.
Analogico e digitale nell’astrologia
L’astrologia è un’affascinante sistema simbolico e analogico che si trova all’intersezione tra scienza, arte e scienze umane. Non è una scienza esatta, come d’altronde non le sono la meteorologia, l’economia, la genetica o la psicologia. Tuttavia, cacciata dalle università durante l’illuminismo, l’astrologia è ritornata da alcuni anni nel mondo accademico anglosassone.
Vorrei iniziare il mio articolo affermando che l’astrologia non è un “credo”. Non ha senso credere all’astrologia, così come dopotutto non ha senso credere a un bel niente. Non ha senso credere in quanto l’astrologia a differenza dei dogmi di una religione, può essere osservata e se ne può fare esperienza. Non è un sistema di credenze quale lo è una religione.
Curiosamente, i detrattori dell’astrologia utilizzano gli stessi metodi che affermano di combattere: preconcetti che non sono basati sull’esperienza, quando la sua storia millenaria e le decine di migliaia di libri scritti sull’astrologia meriterebbero perlomeno un certo sforzo di indagine. Read more
Tra psicologia e spiritualità : il Diamond Approach
A. H. Almaas (pseudonimo di A. Hameed Ali) ha creato il Diamond Approach, un cammino spirituale che integra la psicologia contemporanea con la spiritualità.
Nato in Kuwait nel 1944 e cresciuto in una tradizionale famiglia musulmana, Almaas si è trasferito negli Stati Uniti nel 1963 per studiare Fisica all’Università di Berkeley. Arrivato sul punto di laurearsi, ha abbandonato gli studi perché riteneva che la scienza non offrisse risposte alle domande profonde della vita. Ciononostante, egli conserva un ricordo positivo della sua educazione scientifica, perché grazie a essa la sua mente è diventata “precisa e sperimentale”.
Continuando le sue ricerche nel campo della psicologia, Almaas ha scoperto alla fine il valore di quella che chiama “essenza”, la natura intrinseca dell’essere umano, opposta all’«ego» e alla “personalità”, il complesso delle caratteristiche acquisite attraverso l’esperienza e l’educazione. Read more
I movimenti della vita, una conversazione con Bert Hellinger
Una conversazione con Bert Hellinger – anticipata da un’introduzione sull’evolversi delle costellazioni familiari, che lui stesso ha sviluppato. Bert Hellinger ha offerto a febbraio e marzo scorso due seminari speciali in Italia, a Bolzano e a Milano. L’intento? Quello di passare il nuovo orizzonte dell’approccio costellatorio a tutti coloro che hanno mente e cuore aperti per intendere e, magari, offrono a loro volta un servizio nel campo della sistemica familiare.
Bert ha coniato un nuovo nome: le costellazioni mediali, condotte dall’Altrove, di cui siamo mezzi, mediatori. Mi auguro che il mio racconto e le sue parole possano far giungere un eco della profondità e forza delle nuove costellazioni familiari, anch’esse, a loro volta, in continuo movimento
“I grandi movimenti sono meno efficaci dei piccoli movimenti. Read more
Oltre il cranio-sacrale
Oltre il cranio-sacrale
L’evoluzione del cranio-sacrale da Wiliam Sutherland a oggi, attraverso le parole di un operatore – Silvio Mottarella – intercalate da quelle – in forma di citazione – di Mike Boxhall. Quest’ultimo è stato considerato uno dei più validi insegnanti di cranio-sacrale a livello mondiale, nelle cui mani, questa disciplina ha rivelato ampiezze che evolvono ed esulano il metodo stesso.
Hai compreso veramente una cosa solo quando sei in grado di spiegarla a tua nonna. Lo diceva il grande Albert Einstein. I casi sono due: o la nonna è troppo “svampita” oppure si è perso qualche fondamentale dettaglio. Ripartiamo daccapo.
Fine ottocento, primi del novecento. Il dott. Sutherland, un osteopata americano fa una scoperta sensazionale: le ossa del cranio si “articolano” tra di loro per tutto il corso della vita. Read more
Cos’è un Koan?
Zenson Gifford, Sensei, un prete zen consacrato, ha cominciato la pratica zazen con Phillip Kapleau Roshi nel 1970, all’età di 21 anni. Dopo aver completato l’istruzione formale nel 1979, ha continuato a tempo pieno nel Rochester Zen Center, fino a quando è partito per un lungo pellegrinaggio nel 1981. Durante il pellegrinaggio ha vissuto in Giappone per un anno e mezzo, studiando con Harada Tangen Roshi. Nel 1981 è stato nominato “Erede del Dharma” di Roshi Kapleau. Zenson Gifford Sensei è attualmente abate della sangha dello zen settentrionale, con centri a Toronto, in Canada, e Varsavia, in Polonia.
Cos’è un koan? Questa stessa domanda è un koan, perché un koan non può ricevere una risposta o essere compreso dall’intelletto. Il commento di Mumonkan, “Invano lo descrivi, senza profitto lo ritrai”, è applicabile al koan. Read more
La libertà di essere se stessi
La libertà di essere se stessi passa attraverso il riconoscimento dei giudizi interiori, il mostro chiamato Medusa, superego, il critico interiore o “il cane che abbaia”, che usa la colpa, la vergogna, lo sminuirsi e il giudicarsi. Anche i ricercatori di vecchia data necessitano di portare consapevolezza al superego, che come i serpenti della testa di Medusa, una volta tagliati tendono a ricrescere.
Se anche tu sei uno di quelli con questa folle passione di essere te stesso e sei stato morso dalla curiosità e ti trovi quindi a farti domande qua e là e, soprattutto, se ti domandi cose come: ”Chi sono io?, Che ci faccio qui?, Cos’è l’amore?”, sta attento perché dovrai fare i conti con Medusa prima di essere ammesso al prossimo livello. Read more
Il manuale delle costellazioni familiari
Nelle rappresentazioni ci imbattiamo nel fenomeno per cui i rappresentanti hanno accesso a conoscenze che in realtà possono essere disponibili solamente alle persone che essi rappresentano. In altre parole: i rappresentanti percepiscono le sensazioni e i rapporti fra le persone estranee che essi rappresentano. Questo è il fondamento su cui si basa il lavoro sulle costellazioni familiari, senza il quale le costellazioni non sarebbero immaginabili.
Il cliente chiede una rappresentazione perché si sente insicuro nel suo ruolo di uomo. Fra gli altri cinque partecipanti di sesso maschile al seminario ne sceglie uno per rappresentare il padre e uno per sé. Poi sceglie una rappresentante donna per la madre. Quindi, senza parlare, assegna a ciascuno di essi un posto nella scena. Read more
Nulla da fare e nessun luogo dove andare?
La Pratica Spirituale, la sua bellezza, le sue trappole e strategie ed il suo vero scopo
“Non c’è niente da fare e nessun luogo dove andare.” “Non fare nulla! Semplicemente Sii!” Chi non conosce questi slogan? Ma chi veramente comprende il significato profondo di queste parole? La maggior parte delle persone non possono accoglierle in modo diretto senza l’interpretazione della mente.
Non c’è da meravigliarsi che alcuni recenti percorsi spirituali si esprimano così nettamente contro la meditazione, l’auto-indagine o qualsiasi altro genere di pratica, perché per la mente pratica vuole dire: migliorare, raggiungere qualcosa o fare qualche cosa.
Comunque è precisamente la pratica che sostiene la maggior parte di noi che siamo su un percorso verso l’unità, verso il “non fare”. Read more
Se mai ebbi un nome, sarebbe Gratitudine. Intervista a Byron Katie
Alcune domande a chi ha fatto delle domande – quattro in particolare – un espediente illuminante per risvegliarti alla realtà, per rompere la catena della sofferenza causata non tanto dagli eventi in se’, quanto – come Byron Katie chiaramente espone – dai nostri pensieri su tali eventi. Pensieri a cui puntualmente diamo credito.
Byron Katie, che con il suo risveglio ha sviluppato il metodo chiamato Il Lavoro, ed è autrice, tra gli altri, dei libri Amare ciò che è e I mille nomi della gioia, sarà per la prima volta in Italia – a Bellaria – per un evento il 21 giugno. La sua visita, iniziativa dell’intervistatrice, è organizzata da Diapasonbooking e Macrolibrarsi.
Una intervista a Byron Katie a cura di Elsa Nityama Masetti. Read more
Peccato e salvezza nel buddismo e nel cristianesimo
Il peccato, buddista o cristiano, non è solo un sinonimo del male. Il suo significato specifico è un’azione che viola una legge sacra o minaccia le fondamenta stesse della nostra umanità. Nel cristianesimo è Dio che stabilisce l’ordine morale del mondo; quindi, chi viola questo ordine viola la volontà divina. È un atto di slealtà, se non di tradimento, verso il proprio creatore. Nel buddismo non esiste un simile creatore, ma è presente un ordine morale predeterminato associato al karma.
Mentre la teologia cristiana ha scrupolosamente classificato i peccati secondo una dettagliata gerarchia, l’approccio buddista è stato molto più limitato. Nel buddismo esistono cinque azioni principali che possono veramente definirsi peccati mortali o efferati. Esse sono: uccidere il proprio padre, uccidere la propria madre, versare il sangue di un Buddha, distruggere l’armonia di un ordine monastico (il sangha), uccidere un santo buddista (arhat) e/o distruggere statue e sculture buddiste. Read more