Nulla da fare e nessun luogo dove andare?
La Pratica Spirituale, la sua bellezza, le sue trappole e strategie ed il suo vero scopo
“Non c’è niente da fare e nessun luogo dove andare.” “Non fare nulla! Semplicemente Sii!” Chi non conosce questi slogan? Ma chi veramente comprende il significato profondo di queste parole? La maggior parte delle persone non possono accoglierle in modo diretto senza l’interpretazione della mente.
Non c’è da meravigliarsi che alcuni recenti percorsi spirituali si esprimano così nettamente contro la meditazione, l’auto-indagine o qualsiasi altro genere di pratica, perché per la mente pratica vuole dire: migliorare, raggiungere qualcosa o fare qualche cosa.
Comunque è precisamente la pratica che sostiene la maggior parte di noi che siamo su un percorso verso l’unità, verso il “non fare”. Read more
Illuminazione, prima, durante e dopo
Ogni ricercatore vuole l’illuminazione. Gran parte delle persone la sente come uno stato di continua beatitudine e unità e crede che una volta raggiunto questo, la vita sarà per sempre facile e semplice, a causa di quest’eterna espansione nell’oltre.
Mentre è vero che esiste quello che si definisce «l’esperienza dell’illuminazione» che possiede tutte queste caratteristiche, la vera vita illuminata è qualcosa di molto diverso. La beatitudine non è l’esperienza emozionale che conosciamo attraverso l’ego. E’ al di là di questa.
La verità è rivelata per così dire in tempi supplementari, pezzo per pezzo, in relazione alla nostra graduale presa di coscienza di che cosa siamo e alla perdita della nostra identità legata all’ego. Alcune parti del processo sono garantite: dobbiamo per primo riconoscere che siamo al di là del corpo-mente fino al momento in cui accade un cambiamento di prospettiva, di situazione, però in seguito dobbiamo precipitare e scendere dal picco dell’illuminazione. Read more