Consapevolezza delle emozioni e dipendenza da Internet
CyberPsychology & Behavior ha presentato uno studio dal titolo (tradotto) “Alexitimia e la sua relazione con le esperienze dissociative e la dipendenza da Internet in un campione non clinico”
L’alexitimia è la difficoltà a comprendere, a differenziare e comunicare gli stati emozionali. Non è considerata una condizione clinica, ma un tratto della personalità, condiviso da circa il 7% della popolazione, con una leggera prevalenza di soggetti maschili. Il termine è relativamente recente, essendo stato coniato da Peter Sifneos nel 1973. Questi soggetti di solito hanno una vita fantasiosa carente, poca intuizione e una scarsa capacità introspettiva. Una delle caratteristiche predominanti a livello relazionale è un’altrettanto scarsa capacità di rapportarsi emotivamente con il prossimo in quanto incapaci di vedere in sé e negli altri le sfumature emozionali al di là di quelle grossolane quali “benessere” o “malessere”. Read more
Trasformazione emozionale e trascendenza
Nella cultura psicologica si parla di espressione delle emozioni oppure della loro manifestazione, comunque la direzione è verso il disfarsene. L’idea del conoscere semplicemente l’emozione avviene piuttosto raramente. Senza agire le emozioni, ma neanche reprimendole, abbiamo l’occasione di conoscere le identificazioni che ne sono alla base.
Ricordo che non molti anni fa stavo seduto nell’ufficio del mio terapista e gli raccontavo la discussione avuta con una persona a me cara. Oggi i particolari mi sfuggono, ma avevo fatto qualcosa che aveva addolorato la mia amica, la quale si era arrabbiata in un modo che mi sembrava sproporzionato e ingiustificato. Ricordo che mentre raccontavo i fatti, mi sentivo frustrato e turbato.
“Tutto quello che posso fare è amarla di più in quei momenti”, insistevo con una certa mestezza, facendo ricorso agli anni di pratica meditativa e alla sincerità dei miei sentimenti più profondi. Read more
Strumenti per la maturazione dell’anima
Un’intervista ad Almaas sulla maturazione dell’anima da parte di Toshan Ivo Quartiroli. Tra i temi dell’intervista, quali gli strumenti esteriori e interiori che catalizzano la crescita dell’anima, come la mente può essere volta a questo scopo, i possibili ruoli di fattori esterni quali le sostanze neurochimiche o i mezzi tecnologici, quando e se la ricerca di noi stessi arriva a un termine e il ruolo della sessualità sul cammino.
Senza potersi fermare – Le radici della dipendenza a produrre
Avevo iniziato a scrivere questo breve saggio sulle motivazioni interiori che stanno alla base della dipendenza a produrre due anni fa. Il problema ambientale era già conclamato ma ancora non si avvertiva la crisi delle fonti energetiche che ci accompagnerà per lungo tempo.
Mi sono interrogato sulle radici psichiche e sui condizionamenti alla base della dipendenza a produrre in occidente, poi esportata in tutto il pianeta.
Le origini della dipendenza a produrre e della conseguente devastazione del pianeta risalgono all’interpretazione dei messaggi diffusi dalle religioni, in particolare della tradizione giudaico-cristiana.
Il cristianesimo ha propagato i messaggi concernenti il peccato originale e all’impossibilità di raggiungere il divino in forma umana. Questi e altri messaggi hanno prodotto dei doppi vincoli psichici, dei corti circuiti. Read more
Addomesticare le emozioni distruttive
La meditazione può cambiare il cervello? Daniel Goleman, autore del best seller Intelligenza emotiva, dà delle risposte sorprendenti. Recenti ricerche ci dicono che il cervello è estremamente plastico, a patto che attraversiamo esperienze sistematiche e ripetute; in questo senso le pratiche meditative sembrano le migliori per trasformare le emozioni distruttive.
Nel suo libro Emozioni Distruttive, in collaborazione con il Dalai Lama, riporta le ricerche sul cervello e sulla meditazione e suggerisce una via per lavorare sulle emozioni distruttive.
Attenti al colpo di coda
E’ inconfutabile che tutta la formazione delle nostra personalità è caratterizzata dall’imitazione di quella dei nostri genitori. Molte volte abbiamo dovuto fare un certo lavoro di osservazione di questa forma naturale di condizionamento ritrovandoci a dover smussare gli angoli, a risolvere conflitti tra quelle pulsioni acquisite e il nostro intimo volere.
Si è parlato molto di questo e si sono trovate e provate molte strade per fare un buon lavoro su di sé, abbiamo provato e spesso con successo a sbloccarci da alcune attitudini acquisite che non erano in linea con un’espressione di intima libertà. Tuttavia, esiste un periodo della nostra vita nel quale ci vediamo fare, agire, pensare esattamente come uno dei nostri genitori malgrado tutti i lavori pregressi.
Pare che il processo sia sostanzialmente inevitabile e che non risparmi nemmeno i figli più ribelli e controdipendenti. Read more
Spiritualità e psicologia. Il lavoro di A.H. Almaas
Il punto di partenza di questa ricerca sul lavoro di A.H. Almaas è stata una domanda che, dopo anni di studio degli insegnamenti di J. Krishnamurti, era divenuta per me cruciale: perché tante persone sono attratte dagli insegnamenti di Krishnamurti e tuttavia non vi sono praticamente state negli individui le trasformazioni di cui Krishnamurti parlava? A questa domanda si accompagnava un mio pregiudizio nei confronti di tutta la psicologia per quel che riguarda l’auto-realizzazione.