Dal Big Bang all’illuminazione: meditazione e fisica quantistica
Il dialogo fra uno scienziato occidentale, diventato monaco buddista, e di un buddhista orientale, diventato scienziato… la scienza e la spiritualità rischiarano entrambe la vita degli uomini: non potrebbero essere complementari? Sono davvero troppo estranee l’una all’altra perché il loro confronto possa essere diverso da un dialogo tra sordi?
L’universo ha un inizio? La sorprendente sintonia dell’universo è forse un segno che, nel nostro mondo, è all’opera un “principio della creazione”? E in tal caso, significa che esiste un Divino Creatore? L’interpretazione radicale della realtà offerta dalla fisica quantistica è conforme al concetto di realtà buddhista, o no?
Matthieu Ricard (ex ricercatore biologo del prestigioso Isitituo Pasteur, e da trent’anni monaco buddhista in Nepal) e Trinh Xuan Thuan (astrofisico, professore all’università della Virginia) dimostrano che questo antagonismo, quando è animato da sincero desiderio di comprensione reciproca, pian piano si dissolve a profitto delle convergenze e di una riconciliazione durevole. Read more
La prova scientifica dell’esistenza di Dio
Mettendo in ordine le prove ricavate da moderne ricerche nei campi della psicologia cognitiva, della biologia, della parapsicologia e della fisica quantica, e con un occhio di riguardo per le antiche tradizioni mistiche del mondo, Amit Goswami sta gettando le basi per un nuovo paradigma che definisce “Idealismo monista”: secondo quest’ultimo è la consapevolezza, non la materia, il fondamento di tutto ciò che esiste. Intervista di Craig Hamilton.
Prima di continuare a leggere, fermati e chiudi gli occhi per un istante. Adesso poniti la seguente domanda: nell’istante in cui i tuoi occhi erano chiusi, il mondo ha continuato a esistere anche se non ne eri consapevole? Come lo sai? Se ti sembra uno di quei rompicapo senza risposta che il professore di filosofia utilizzava per stimolare la tua immaginazione filosofica, potresti essere sorpreso di scoprire che esistono degli scienziati, all’interno di università di tutto rispetto, che credono di aver trovato la risposta. Read more
Cerca la verità, dovunque essa ti conduca
La vita di molti scienziati fu influenzata dal grande insegnante spirituale J. Krishnamurti, ma nessuno di loro ebbe un rapporto intimo e duraturo con lui come lo ebbe David Bohm.
Bohm e Krishnamurti si incontrarono la prima volta nel 1961 e la loro amicizia si protrasse fino alla morte di Krishnamurti, nel 1986 (anche se nel 1984 entrò in crisi).
Bohm iniziò la carriera come pupillo di J. Robert Oppenheimer, il direttore del Manhattan Project, il progetto finalizzato alla realizzazione della bomba atomica, durante la seconda guerra mondiale. All’epoca del suo primo incontro con Krishnamurti, Bohm si era già guadagnato una grande e discussa fama come uno dei più brillanti fisici teoretici della nostra era. Egli aveva sviluppato la teoria del plasma – il quarto stato conosciuto della materia, dopo quello solido, liquido e gassoso – e la sua analisi del comportamento plasmatico degli elettroni nei metalli aveva posto le fondamenta per gran parte della fisica degli stati solidi. Read more
Scienza, coscienza e Dio
La visione scientifica tradizionale ci dice che la scienza non ha nulla ha che fare con la coscienza o con Dio. Ma oggi le cose stanno cambiando. Ora che ha cominciato a occuparsi della coscienza, ha intrapreso un cammino che alla lunga la porterà a esplorare le profondità della mente. Questa esplorazione la costringerà forse ad aprirsi a Dio.
La grande domanda
Cosa ha a che fare la scienza con la coscienza? Pochissimo. La coscienza è un argomento problematico. Non è possibile individuarla e misurarla come un oggetto materiale e le incertezze dell’esperienza soggettiva interferiscono con i nostri tentativi di arrivare a verità universali. Perciò in generale la scienza ha deliberatamente escluso la coscienza dal proprio ambito di studio.
Cosa ha a che fare la scienza con Dio? Read more
La scimmia e il Buddha
A parte l’uomo, solo pochissimi animali hanno le caratteristiche fisiche e le capacità mentali per utilizzare uno strumento. Tra questi, le scimmie. Ma come fanno i primati ad apprendere l’uso di uno strumento?
Uno studio di Giacomo Rizzolatti dell’università di Parma ci dice che il cervello usa il trucco di considerare lo strumento come fosse parte del proprio corpo. Alcune ricerche precedenti avevano mostrato che le azioni della mano vengono controllare da un’area del cervello chiamata F5.
Egli ed il suo team hanno registrato l’attività cerebrale di due macachi dopo che avevano appreso ad afferrare il cibo con delle pinze. Hanno documentato l’attività nell’area F5 e in un’area chiamata F1 che a sua volta è implicata nella manipolazione di oggetti. Hanno scoperto che vi era la stessa attività cerebrale sia quando le scimmie afferravano il cibo con l’ausilio delle sole mani che quando usavano le pinze: l’attività neuronale viene trasferita dalle mani allo strumento, come se lo strumento fosse la mano e la sua estremità fossero le dita. Read more
Scienza e Conoscenza
Scienza e Conoscenza è una rivista diretta da Elsa Nityama Masetti, anche occasionale collaboratrice di Innernet, per cui ha scritto Mandala antichi e moderni.
Le ricerche presentate su Scienza e Conoscenza non si troveranno forse mai su Nature o su altre riviste scientifiche ufficiali. Molti dei loro autori probabilmente sono ridicolizzati o ignorati dagli ambienti accademici e Piero Angela troverebbe un’ottima fonte di materiale da bollare come antiscientifico.
In tempi di “normalizzazione” riviste come Scienza e Conoscenza sono una boccata di ossigeno per il pensiero. Nonostante Internet, dove la disponibilità di fonti e conoscenze viene moltiplicata, le citazioni nelle riviste scientifiche privilegiato un numero più ristretto di fonti rispetto all’ampiezza della disponibilità. A volte alcuni articoli della rivista lasciano perplesso anche me, che sono diciamo di bocca buona per quanto riguarda le teorie bizzarre. Read more
Il silenzio mentale secondo Aurobindo
La natura della consapevolezza, intervista a Oliver Sacks
Oliver Sacks è professore di neurologia clinica alla facoltà di Medicina Albert Einstein, ed è famoso per le sue intuizioni straordinarie sul mondo interiore dei pazienti affetti da malattie neurologiche, esposte nei suoi libri e nel film Risvegli. Sono andato a trovarlo per ascoltare le sue idee sulla consapevolezza e la coscienza.
Sono andato a trovare il mio collega Oliver Sacks a casa sua, a City Island nel Bronx, per ascoltare le sue idee sulla consapevolezza e la coscienza. Il dr. Sacks è professore di neurologia clinica alla facoltà di Medicina Albert Einstein, ed è famoso per le sue intuizioni straordinarie sul mondo interiore dei pazienti affetti da malattie neurologiche, esposte nei suoi libri: L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Emicrania, Risvegli, Zio Tungsteno, Un antropologo su Marte, Vedere voci, Su una gamba sola, L’isola dei senza colore e l’isola delle Cicadine. Read more