Drogati di emozioni
Drogati di emozioni
Chi non conosce una persona che potrebbe definire “collerica”? Avrete sicuramente notato che – immediatamente dopo una “crisi di nervi” – questa persona apparirà calma, al punto da indurci a pensare: “Bene, ora si è sfogato! Gli è passata!”.
E, purtroppo, sappiamo anche che questa calma sarà solo momentanea, non durerà che poche ore: la nostra esperienza con questa persona ci dice che, ben presto, la sua mente troverà qualcos’altro da giudicare “sbagliato” e su cui focalizzarsi per dare inizio ad una nuova “crisi”.
La stessa cosa avviene in persone solitamente depresse, tristi, ansiose, paurose – o anche con un costante senso di preoccupazione, di vergogna o con un profondo senso di colpa o di indegnità.
Tutto, nella loro vita, può trasformarsi in qualcosa per cui arrabbiarsi, preoccuparsi, spaventarsi, intristirsi, deprimersi, vergognarsi,… in una sorta di assuefazione ad uno o più “modelli emozionali”, vere “abitudini” negative e distruttive che controllano e dirigono pensieri e comportamenti. Read more
Essere tutt’uno, vivere con Advaita, intervista con Madhukar
Madhukar, come definirebbe il Suo messaggio in poche parole?
Che ogni persona, indipendentemente delle sue circostanze di vita, è libertà e pace.
È allo stesso tempo anche il messaggio fondamentale di Advaita?
Sì, il messaggio di Advaita è: Tu sei Questo! Essere tutt’uno, Essere qui. Il Questo comprende tutto. Nella nostra cultura e nella tradizione cristiana il Questo viene chiamato Dio, l’intero universo. Nella tradizione dell’Advaita il Questo viene descritto con “Sat-Chit-Ananda”. Si traduce generalmente con esistenza-coscienza-beatitudine. Secondo la mia esperienza, anche la beatitudine è solo un’apparenza di corpo e mente.
La pace è verità assoluta: questo è conoscenza vera. Perciò descriverei il Questo con: esistenza-coscienza-pace. Advaita è una direzione filosofica e la filosofia non può mai spiegare realmente l’Essere o l’esperienza dell’Essere, ma può solamente provare a interpretarlo. Read more
Un semplice monaco: una personale, maliziosa e profonda intervista al Dalai Lama
Questa intervista con il Dalai Lama è apparsa originalmente nel 1991 sul primo numero della rivista buddista americana Tricycle. Inedita in Italia, l’intervista rivela un Dalai Lama disponibile a parlare della sua esperienza di meditazione, delle sue paure e del suo ruolo come semplice monaco buddista, divertito anche dalle domande maliziose dell’intervistatore. Spalding Gray, scrittore e uomo di teatro, è scomparso nel 2004.
Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama, è il leader temporale e spirituale del popolo tibetano e Nobel per la Pace nel 1989. Nato da una famiglia contadina nel 1935, a nordest della provincia di Amdo, Sua Santità fu riconosciuto all’età di due anni, in conformità alla tradizione tibetana, come la reincarnazione del tredicesimo Dalai Lama e come manifestazione dell’Avalokitesvara, il Bodhisattva della Compassione. Read more
La psichedelia e il percorso interiore
Il ruolo della psichedelia nel percorso di conoscenza interiore, in particolare nel buddismo, è l’oggetto di questa discussione a quattro voci tra i maestri zen Aitken Roshi e Richard Baker Roshi, l’insegnante buddista Joan Halifax e Ram Dass, guidata da Allan Hunt Badiner.
Robert Aitken Roshi è uno dei più anziani e rispettati maestri zen dell’America. Vive alle Hawaii. Richard Baker Roshi dirige una fiorente comunità zen nel Colorado, con diramazioni non ufficiali in tutta Europa.
Ram Dass, noto per aver scritto Be Here Now (“Sii qui e ora”) all’inizio degli anni ’70, ha scritto un nuovo libro sugli effetti della pratica sull’invecchiamento, Still Here: Embracing Aging, Changing, and Dying, (“Ancora qui: abbracciare l’invecchiamento, il cambiamento e la morte”) ed è un serio studioso sia del buddismo sia delle sostanze psichedeliche. Read more
Il silenzio mentale secondo Aurobindo
Una preghiera in un respiro, intervista sul Kriya Yoga a Ennio Nimis
Mi aggiravo vanamente su Google a cercare qualcosa come “respiro del cobra”. Nulla. Estendo allora la ricerca in tutte le lingue. Viene fuori un nome: Kriya.
Intuisco di cosa può trattarsi, e la faccenda m’intriga. Cerco altre informazioni in Rete, ma si sembra un mondo blindato da chissà quale Segreto. Acquisto allora qualche testo sull’argomento, prontamente cestinato: solo introduzioni e nessuna pratica, nonché indirizzi di grosse Organizzazioni del settore…
Solo allora riconosco un nome: Yogananda, autore del classico “Autobiografia di uno yogi”. E’ lui che lo ha fatto conoscere in Occidente creandone una Scuola. Ma il vero guru è Lahiri Mahasaya, dal quale si tramanda il vero filone originale solo in India, nel più fitto segreto esoterico.
Così un giorno, per caso, m’imbatto in un sito italiano che non sembra la solita pubblicità: capisco da subito che non si tratta del solito miele per api. Read more
Illuminarsi con passione
In questa intervista di Craig Hamilton Miranda Shaw parla del tantra e della via della passione.
Quando Miranda Shaw osserva le donne dei dipinti tibetani, non vede immagini a due dimensioni partorite dalla mente di un artista, ma “donne numinose nate dal cielo”, “amanti della libertà” e “incantatrici appassionate, estatiche e di feroce intensità”, riflesso radioso delle donne illuminate e piene di potere che aiutarono a dar forma al mondo del tantra buddista.
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul tantra ma non avete mai osato chiedere.