Innernet: Journey into Awareness
and Anima Mundi

20
Jan
2009
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Ego e natura essenziale

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Faisal.jpgIn questa intervista di Bo Heimann, Faisal Muqaddam ci parla dell’ego, dell’essenza e della loro relazione. “C’è un essere, un essere individuale, che sei tu nella tua unicità, irripetibile e che non andrà mai perduto. Quando ti illumini questo essere non si dissolve. Si dissolvono le limitazioni della mente, le limitazioni della falsa personalità. Ma la personalità essenziale rimane e diventa sempre più illuminata e più matura.”

Bo: Nei tuoi insegnamenti parli della necessità di distinguere la falsa personalità (o identità dell’ego) da quella che chiami ‘natura essenziale’. Puoi spiegare per favore cosa sia la natura essenziale?

Faisal: La natura essenziale è una personalità vera. È fatta di molte belle qualità, come l’amore, la gioia, la chiarezza, il calore, l’entusiasmo, la libertà. È un essere. E questo essere è fatto di elementi molto preziosi, che chiamiamo ‘essenza’. Queste qualità hanno consistenza, hanno colore. Non sono energia, bensì sono la sorgente dell’energia. Sono sostanze reali, palpabili, dotate di più consistenza, di più sostanza.

Bo: E l’essenza è qualcosa che ci accompagna dalla nascita?

Faisal: L’essenza è qualcosa che ci accompagna dalla nascita, è la nostra vera natura. Quando si parla di vera natura, si parla in genere di quella natura fondamentale così semplice e indifferenziata da essere la semplicità stessa, un po’ come la natura illuminata, che è semplicissima. Per me la natura essenziale ha il potenziale di differenziarsi in moltissime qualità: ma in genere nella spiritualità si parla della natura di Buddha, della vera natura, senza soffermarsi su come possa differenziarsi.

Vedi, la natura fondamentale è come l’oceano, che contiene pesci, contiene coralli. Questa natura fondamentale si differenzia in molte qualità e queste qualità sono sostanze. Alcune di queste sostanze sono molto delicate, altre molto dense, altre ancora sono dure come roccia. E il veggente ne percepisce anche i colori. Vede che hanno colori diversi. Alcune splendono come argento, altre come oro, altre sono come ambra, o come acqua, o come diamanti, o come perle. Queste qualità della pura natura non sono al cento percento assolute, bensì sono una differenziazione della natura assoluta.

Ciascuna di esse ci dà qualcosa. Questo è molto importante. Una qualità ci dà la capacità di sentirci radicati, solidi, fiduciosi, un’altra qualità ci dà l’energia della vitalità, della forza, della giocosiatà, un’altra ancora ci dà la tenerezza; ci sono molte qualità.

Bo: Ogni singolo individuo ha le stesse qualità?

Faisal: Potenzialmente le abbiamo tutte.

Bo: Che cosa allora determina le differenze?

Faisal: Io non credo che siamo gocce d’acqua separate dall’oceano, gocce che ritornano all’oceano per sciogliersi in esso. Un tempo lo credevo. Credevo che una parte di noi fosse destinata a sciogliersi nell’oceano – ma un’altra parte in realtà resta per sempre. Questa parte non la perdiamo. Questa è la nostra anima unica, la nostra identità unica, il nostro sé unico. L’essere unico che tu sei è diverso da me. Ciascuno di noi è un essere del tutto unico. Pur essendo tutti quanti fatti di oceano, siamo unici. Pesci di colori diversi nell’oceano. La maggior parte dei cammini spirituali trascurano i pesci. Cercano di arrivare direttamente all’oceano.

Bo: Dal mondo all’assoluto?

Faisal: Dal mondo all’assoluto, sì, e trascurano nel mezzo la sfera dell’essenza e del sé essenziale. Nello spazio essenziale che abbraccia tutte queste qualità c’è anche un sé, un’identità. Alcuni lo chiamano ‘anima’, altri lo chiamano ‘sé superiore’, altri ‘spirito’, ha molti nomi.

C’è un essere, un essere individuale, che sei tu nella tua unicità, irripetibile e che non andrà mai perduto. Quando ti illumini questo essere non si dissolve. Si dissolvono le limitazioni della mente, le limitazioni della falsa personalità. Ma la personalità essenziale rimane e diventa sempre più illuminata e più matura. Allora diventi veramente un essere umano adulto. L’essere resta per sempre, in eterno. Nessuno muore, cambiamo solo abito.

Gran parte della spiritualità ha un atteggiamento scettico nei confronti dell’ego. L’ego, in qualsiasi forma lo si identifichi, è visto come diavolo o angelo, questo o quello, reale o irreale. Sono state date tante definizioni dell’ego. Ma per lo più nella spiritualità lo si considera come qualcosa di cui occorre sbarazzarsi, come qualcosa di negativo. Nessuno si chiede: da dove viene l’ego? perché esiste? qual è la sua funzione?

Bo: Per favore spiegamelo questo!

Faisal: Sì! Per me l’ego contiene il sé essenziale. Quando la gente parla, è questa parte che chiamiamo l’ego a parlare. E questo ego ha in sé un senso di identità. Sentiamo dire continuamente: “Io dico, io guardo, io voglio, io, io, io, io…” Da dove viene questo senso di un “io”?

Se siamo l’oceano, l’oceano non ha identità, l’oceano è l’oceano. L’assoluto è l’assoluto. L’assoluto non dice mai “io”, non c’è “io” nell’assoluto. C’è un essere individuale, ma non un’identità. Nessuna individualità. Il senso di identità viene dal fatto che abbiamo un sé unico, abbiamo un’anima unica.

Il bambino quando nasce è quest’anima individuale. Non è un ego. È un essere particolare fin dal primo giorno. Quando guardi un bambino vedi che è un po’ diverso da ogni altro bambino. Anche se tutti i bambini sembrano pura essenza, tuttavia ciascuno ha una vibrazione un po’ diversa, ha una presenza un po’ diversa. Perché dentro ciascuno di loro c’è un essere unico, un essere individuale, un’anima individuale che viaggia nel tempo e nello spazio, che si reincarna e dura per sempre. Questo essere unico è quello che chiede consiglio, che cerca di comunicare, che sta crescendo.

Poi, per ignoranza, a poco a poco costringiamo il bambino a separarsi da questo essere, da questo sé più alto, che esiste nella dimensione della luce e nell’essere assoluto. Glielo nascondiamo al punto che dovrà lottare nel corso degli anni per mantenere una qualità dopo l’altra. Ci battiamo contro il loro amore, contro la loro chiarezza, contro la loro gioia. Sai quello che succede ai bambini… tutti li controllano, tutti impediscono loro di vivere il loro potenziale. In questa lotta essi perdono una dopo l’altra le qualità della loro essenza. E a un certo punto si separano dalla loro stessa anima, tagliano via la loro identità.

Quando questa separazione avviene, la loro coscienza cerca di ricordare il sé e il senso di un’identità. In mancanza di un’identità vera, ti aggrappi a una sensazione di cosa possa essere questa identità o a un’immagine di questa identità. Perciò l’ego è un ricordo, è come un’immagine dell’essenza.

Dunque l’ego è una parte della psiche molto precisa, è quella parte della nostra anima che cerca di conservare l’immagine del sé superiore e cerca la via per ritornare a esso. È completamente coinvolta in questa ricerca del sé superiore. Non si preoccupa dell’assoluto. L’assoluto non risponde alla ricerca perché non è l’assoluto che l’ego cerca.

Possiamo pensare l’assoluto come Dio: tutti cercano Dio. Ma perché in realtà? Perché sperano che Dio li farà star bene di nuovo! Che dirà loro: “Oh, tu sei il mio figliolo unigenito, la mia figliola unigenita, puoi tornare ad essere una stella splendente!” Nessuno vuole Dio per amor di Dio stesso! Se Dio non offrisse loro il sé, si rivolgerebbero al diavolo! Tutti in realtà cercano il sé. Alcuni lo cercano nell’Himalaya e, se non lo trovano lì, vanno a cercarlo a Las Vegas!

Cosa cercano? Il loro desiderio è ritrovare se stessi. L’assoluto è la nostra natura, la nostra dimora – ma non è questo sé unico che noi siamo. È questo sé unico che l’ego cerca di ritrovare. Ne porta in sé un ricordo. Ha in sé un senso di qualcosa di unico… siccome siamo tutti narcisisti, non c’è nessuno su questa terra che non sia narcisista, di nascosto o apertamente. Questa presenza del sé nell’ego non è stata capita da molte tradizioni spirituali. Vogliono solo uccidere l’ego e passare subito allo stato illuminato.

Il libro contenente questa intervista con Faisal sarà parte di un’antologia contenente contributi di maestri come Richard Moss, Ekchart Tolle, Shakti Gawain, Chris Griscom e Dan Millman, che parleranno della loro comprensione di cosa sia l’ego.

Copyright originale Bo Heimann www.boheimann.com, originalmente apparso sul sito di Faisal http://www.diamondlogos.com
Traduzione di Shantena Sabbadini

Copyright per l’edizione italiana Innernet

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23 Responses

  1. winter

    Ivo, una piccola nota a margine: con la sua tirata sui bambini l’Autore rischia di alimentare – non so se consapevolmente o meno – quella “pre-trans fallacy” dalla quale Ken Wilber cercava di mettere in guardia già qualche decennio fa: il confondere cioè stadi pre-personali (quelli della personalità non ancora formata del bambino) con stadi transpersonali.

  2. eckhart

    Mah ..c’è un essenziale differenza d’intenti..
    Faisal,che insieme ad Almaas ha creato l’approccio trasformativo di Lavoro sull’Essenza,non ha nessun interesse a creare una teoria transpersonale ,come è invece negli intenti di Wilber..
    Secondo Almaas (che ha approfondito le basi teoriche al sistema)vi è una cattiva lettura di alcuni filosofi tradizionali,Plotino in particolare,da parte di Wilber ,che lo avrebbe portato a formulare una teoria involutiva entro quella evolutiva,arrivando a conclusioni opposte a quelle di Faisal-Almaas. C’è proprio un intero capitolo sull’argomento su “Inner Journey Home” di Almaas, sull’argomento,ma dovrei riprenderlo,non ricordo nel dettaglio la querelle..
    Credo che Ivo sia comunque più preparato e informato di me sull’argomento..
    :-)

  3. winter

    credo che Plotino non c’entri nulla in questo caso, Eckhart; quello che mi pare strano è che un apparente sostenitore dell’importanza dell’ego sembri propugnare in realtà un ritorno alla fase pre-egoica. Ma un ego ben strutturato prevede il suo superamento.

  4. eckhart

    Dice Faisal:l’ego è un ricordo, è come un’immagine dell’essenza.

    Dunque è un ‘immagine ma non è l’essenza stessa..
    è un ricordo che riconduce..
    L’essenza invece c’è sempre,anche nella fase pre-egoica

  5. Forse non gocce…forse oceani all’interno di un Oceano. Ci sono casi in cui le parole dimostrano la loro inadeguatezza: come dico spesso, diventano confini e non orizzonti (mi riferisco anche al post che precede questo, a proposito dell’Illuminazione).
    Ishin den Shin: sempre più spesso mi trovo a pensare al Sermone Silenzioso.
    Questo post mi è entrato dentro in forma di immagini…visioni, oserei dire, che non starò certo ad elencare qui, ma che riassumo così: mi è sembrato di vedere un fiore fatto ruotare tra le dita di una mano. Sorridete? anch’io sorrido.
    E vi abbraccio.

  6. doghen

    Non ho mai sentito una sequela di balle come in questo post…..dice Faisal (dopo una domanda) “la natura essenziale ti accompagna dalla nascita”…..cribbio, io pensavo che la natura essenziale era eterna, al di là di tempo e spazio, e questo dice che ti accompagna dalla nascita. Poi si mette ad affermare l’anima individuale …..e dove siamo? Ma allora se esiste un’anima individuale ha ragione il Papa, i cattolici….Temo che ‘sto Faisal….mmmmhh…comunque tutte chiacchiere….prego Ivo di postare qualcosa che NON ci fa chiacchierare troppo….che non stimoli troppo la mente….che ne sò una barzelletta…

  7. sorrydi

    Vedo il tuo post solo ora cara Sofia abbiamo osservato le stesse cose..mi pare..:-)..interessante..!!..eh eh .

  8. eckhart

    Anima individuale..è ciò che gli indù chiamano Jivatman..
    è l’individuazione del Sè,l’Atman..
    Questo descritto da Faisal è un percorso che parte dal basso,dall’ego:dall’individuazione sino alla sua trascendenza impersonale.

  9. sofiastrea

    questo post difatto “cerca”, non propone nulla, salvo la salvezza dell’ego. Vuole metterlo sull’altare per adorarlo senza verificare che chi lo adora è sempre e ancora ego…cercare i pesci nell’oceano dicendo che non esiste dissoluzione fa comprendere ancora meglio che c’è solo una trasposizione uomo/pesce quindi una nuova illusione e non un nuovo passaggio :-)

  10. sorrydi

    In effetti caro Doghen, “in alcuni punti ” quest’articolo crea,una descrizione materialistica dell’ego, “tale” da rafforzare il continuo concettualizzare.Purtroppo si rischia di non vedere il paradosso,che si crea quando paragona gli uomini alle creature dell’oceano,ogniuna con qualita’ differenti,cio’ puo’ essere paragonabile,ma di contro non aiuta a riconoscersi in un “se” unisono.Anzi proprio di seguito afferma l’essenza di un “individuo”,cosa che segue di pari passo l’ego.
    Il punto è fregarsene dell’ego e coltivare l’assoluto cioè quel “se” che è Dio in tutte le cose o persone.

  11. eckhart

    Scusate ragazzi ma..
    non è la mia,nè è mio interesse difenderle ..
    ma esistono anche le vie indirette..

  12. luciana

    Tutto ciò che ti risuona come vero è vero
    aldi là di ciò che hai letto, hai sperimentato
    o hai creduto, quella è la tua verità.
    Dissertare sulle verità di altri è un gioco mentale.
    Percepire, sentire, dire cribbio, l ‘ho sempre saputo!
    è tornare alla tua verità! alla tua essenza!
    In fondo credo che nessuno desideri la dissoluzione,
    lo scioglimento, l’annullamento.
    Tutti crediamo che chi ci ha preceduto nel cammino spirituale
    continua ad esistere in altre dimensioni e/o in questa
    Nessuno vuole il NULLA
    credo che il NULLA sia il terrore
    la paura primordiale
    che si sconfigge proprio
    varcando la soglia della paura e trovando
    la certezza di essere AMORE manifesto in una piccola forma
    ma che può assumere altre forme.

  13. eckhart

    luciana:Dissertare sulle verità di altri è un gioco mentale.

    Concordo! :-)

  14. sofiastrea

    eck ci sono vie indirette…indirette rispetto a cosa? E’ un modo come un altro per percorrerle :-)) a Luciana dico che è perfetto ciò che dice :-)

  15. sorrydi

    Capisco caro Eck,che vi sono anche vie indirette,come quella del 3d,pero’ non possiamo non notare che sono talmente indirette,da fermarsi nella competizione psicologica troppo a lungo.Troppo a lungo inteso come “identificazione”.

    Posso essere d’accordo con Luciana,che dissertare sulle verita’ degli altri è un gioco mentale,….ma cosa non lo è nella manifestazione!!

    Ma non capisco dove si arriva dicendo : Tutto ciò che ti risuona come vero è vero
    aldi là di ciò che hai letto, hai sperimentato
    o hai creduto, quella è la tua verità.

    Al limite si puo’ dire che quello è il tuo destino,ma non la verita’ ultima.

  16. eckhart

    Sofiastrea: E’ un modo come un altro per percorrerle :-))

    Dunque ,se si capisce che vi sono altri modi..è sufficiente..
    (Bada che siamo sul piano del linguaggio..;-)

  17. doghen

    Oh, ma il sig. Faisal può dire e fare tutto quello che vuole…tanto non sarò mai suo discepolo…figurati, non ho una lira…non posso spendere soldi nella sua scuola….vabbè mi consola il fatto che Dio non è così ingiusto da aver creato un mondo dove solo i ricchi possono evolvere, crescere, trovare la pace….il denaro non fa la felicità!!

  18. eckhart

    doghen…
    ti meriti due bei proverbi..
    Chi disprezza,compera.
    Anche i ricchi piangono. (questo in verità,è il titolo di qualche serial)
    :-)))

  19. doghen

    …..a patto però che non ci ostiniamo a voler agguantare qualcosa!!…io la vedo così …:)

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