Innernet: Journey into Awareness
and Anima Mundi

1
May
2008
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La psichedelia e il percorso interiore

Dali Raphaelesque Head ExplodingIl ruolo della psichedelia nel percorso di conoscenza interiore, in particolare nel buddismo, è l’oggetto di questa discussione a quattro voci tra i maestri zen Aitken Roshi e Richard Baker Roshi, l’insegnante buddista Joan Halifax e Ram Dass, guidata da Allan Hunt Badiner.

Robert Aitken Roshi è uno dei più anziani e rispettati maestri zen dell’America. Vive alle Hawaii. Richard Baker Roshi dirige una fiorente comunità zen nel Colorado, con diramazioni non ufficiali in tutta Europa.

Ram Dass, noto per aver scritto Be Here Now (“Sii qui e ora”) all’inizio degli anni ’70, ha scritto un nuovo libro sugli effetti della pratica sull’invecchiamento, Still Here: Embracing Aging, Changing, and Dying, (“Ancora qui: abbracciare l’invecchiamento, il cambiamento e la morte”) ed è un serio studioso sia del buddismo sia delle sostanze psichedeliche. Joan Halifax è insegnante buddista “anziana” della scuola del maestro Thich Nhat Hanh, e direttrice di Upaya nel New Mexico.

Allan Hunt Badiner: Le sostanze psichedeliche sono un argomento molto vasto. Qui ci occupiamo soprattutto di estratti vegetali che, ingeriti in dosi e modi appropriati, possono contribuire a espandere la consapevolezza. È possibile che tale uso delle sostanze psichedeliche conduca all’illuminazione?

Joan Halifax: Nei primi tempi consideravamo la psichedelia “la mente che si manifesta”. L’opinione prevalente, soprattutto in un ricercatore dell’LSD come Stan Grof e in altre persone, era che assumendo certe sostanze si evocavano determinati domini mentali. Piante-insegnanti diverse erano chiavi che aprivano porte diverse all’interno della mente. Per esempio, la mescalina produce un tipo di visione diversa da quella della psilocibina, della yagé ecc.

Ram Dass: Dal mio punto di vista, il buddismo è ciò che più si avvicina all’esperienza psichedelica, almeno a quella dell’LSD. L’LSD ti catapulta al di là delle tue strutture concettuali. Ti libera. Passa sopra alla tua abitudinaria identificazione con i pensieri, portandoti molto velocemente in una dimensione non concettuale. Read More

30
Apr
2008
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Albert Hofmann, lo scopritore dell’LSD, è morto

albert hoffman LSDStanno girando notizie in rete, non ancora confermate ufficialmente al momento in cui scrivo all’una di notte, che Albert Hofmann, lo scienziato scopritore dell’LSD e ricercatore di piante psicoattive, è morto all’età di 102 anni. Aggiornamento notturno: purtroppo è ufficiale.

Hofmann è autore del libro “LSD: il mio bambino difficile“, che pubblicai in Italia con Urra nel 1995 e venne recensito su ampia scala da Il Secolo d’Italia al Manifesto. Da alcuni anni viene ristampato in una nuova edizione da Feltrinelli. Qui l’introduzione.

Ricordo quando lo stesso anno lo invitammo in Italia con la moglio Anita in occasione della manifestazione Starship, organizzata da Franco Bolelli, Matteo Guarnaccia e altri dove tenne magistralmente, a 89 anni, un discorso in italiano di fronte ad una sala gremita di persone.

Hofmann è stato uno degli ultimi rappresentanti di scienziati umanisti, filosofi e uomo di consapevolezza spirituale che ha saputo gestire con profondità una scoperta che ha rivoluzionato un’epoca. Mancherà a tutti i ricercatori della coscienza. Hofmann non ha mai consigliato l’uso di sostanze psicoattive in senso ricreativo ma si è soffermato sul ruolo iniziatico all’interno di spazi sacri e responsabili. In questo si era distanziato da Timothy Leary, che sarebbe diventato successivamente il portavoce dell’uso degli acidi nell’America degli anni ’60.

Tra gli altri incarichi ufficiali, era membro del comitato per il Nobel. Nel 2007 è stato eletto al primo posto nell’elenco dei primi 100 geni viventi. Il suo lavoro continuerà nella Albert Hofmann Foundation che al momento in cui scrivo non ha ancora pubblicato la notizia della sua morte.

Alcune delle sue perle:

La meditazione inizia ai confini della realtà oggettiva che sono stati raggiunti dalla conoscenza e dalla percezione razionale. Essa, perciò, non si pone come negazione della realtà effettuale, bensì rappresenta una penetrazione nelle dimensioni più profonde di ciò che esiste; non si tratta di una fuga verso le sfera immaginaria del sogno, ma della ricerca della verità che avvolge il mondo oggettivo, tramite la contemplazione simultanea e stereoscopica delle sue superfici e dei suoi abissi. Da ciò potrebbe nascere e svilupparsi una nuova consapevolezza, su cui costruire una nuova religiosità, non più sostenuta dal credo nei dogmi delle varie religioni ma dalla conoscenza attraverso lo “spirito della verità”. Con questo si intende una conoscenza, una lettura e una comprensione del testo direttamente “dal libro che le dita di Dio hanno scritto” (Paracelso), dalla creazione.

E’ molto probabile che il valore e l’importanza delle scienze naturali non vengano espressi principalmente dalla loro capacità di offrirci tecnologia, comodità e benessere materiale; forse il loro significato vero su scala evolutiva è la crescita della consapevolezza umana del miracolo della creazione. (Albert Hofmann. LSD: Il mio bambino difficile. Urra/Feltrinelli. Milano).

28
Apr
2008
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Forum

old Speakers CornerSto preparando un forum per Innernet. Tecnicamente sarebbe quasi pronto e Giusy si è offerta come moderatrice in quanto io non posso dedicare ulteriore tempo. La parte editoriale mi impegna molto e preferisco occuparmi di questa.

Prima di e se attivare il forum mi piacerebbe sentire il parere dei lettori a riguardo, come commento a questo articolo. Da una parte sento che c’è voglia da parte di alcuni di discutere su temi che non sono solo quelli degli articoli. Forse c’è anche voglia da parte di alcuni di uno spazio più raccolto in cui discutere, dove si possono esporre in uno spazio più intimo.

Dall’altra parte il forum può diventare un ghetto e uno spazio disconnesso dal resto del sito e anche dal resto della rete. La forma di blog ha portato lettori che non sono tradizionalmente quelli “storici” di Innernet, a volte questo mix ha reso la comprensione reciproca difficile ma ha anche inseminato i reciproci terreni con diversi punti di vista.

Nel vecchio Innernet vi era più presenza nei forum che nella parte editoriale, e gli interventi erano spesso brillati per profondità e sincerità. Ora Innernet viene aggiornato più frequentemente nella parte editoriale e potrebbe dare più spunti di riflessione. Anche, il blog è aperto a contributi dei lettori nella forma di articoli (Giusy, Eckhart, Elsa Nityama e Stefano Fusi hanno già scritto). Quanti vogliono il forum? E perchè? Siamo come media a poco meno di 300 visitatori unici al giorno, più una cinquantina di Feed RSS, in crescita (nella nuova forma blog il ranking è calato e arriva molta meno gente da Google, ma questo sta crescendo).

Si è già creata la massa critica di lettori che vogliono comunicare tra di loro in un forum? Alcuni dei vecchi forumisti si rifarebbero vivi con la presenza di un forum? Poichè dalla parte di chi conduce il sito la visione può essere diversa, che ne dicono i lettori?

27
Apr
2008
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Mandala antichi e moderni

Rispose Stephen Hawking a chi gli chiedeva quale, tra tutte le cosmologie concepite dagli scienziati nell’ultimo mezzo secolo, fosse quella vera: «Lo sono tutte».

 

Una delle più antiche e universali, concepita da chissà chi, è senz’altro l’armonioso Mandala. Il più antico sin qui conosciuto è una “ruota solare” paleolitica scoperta nell’Africa del sud. Il più nuovo è quello del fisico teoretico Antony Garrett Lisi.


«L’universo potrebbe avere una forma grafica precisa». Questo afferma Antony Garrett Lisi fisico “singolare” che da qualche mese fa parlare di sé. E se c’è l’ha, quanto è vero il suo modello unificato – che è sotto gli occhi di tutti (vedi immagine) – è quella di un Mandala. Della serie: i tibetani la sanno lunga? Fin troppo, sono convinti i cinesi! Read More

23
Apr
2008
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Il silenzio mentale secondo Aurobindo

aurobindo.jpg

Quando ci si siede, con gli occhi chiusi – per fare il silenzio mentale – si è immediatamente invasi da un torrente di pensieri che sorgono da tutte le parti, in maniera confusa e aggressiva.

Non esiste un manuale con diversi metodi per venire a capo di questo baccano infernale; non c’è che da tentare e tentare ancora, pazientemente, ostinatamente. Soprattutto non c’è da commettere l’errore di lottare mentalmente contro la mente; bisogna spostare il centro.

Ciascuno di noi possiede al di là della mente o ancora più in profondità, un’aspirazione; quella stessa aspirazione che ci spinse verso il sentiero dello yoga. Un bisogno intimo dell’essere, come se fosse una parola d’ordine con virtù solamente per noi, per noi soli.

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22
Apr
2008
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Generazione Y 18-25 cosa vogliono?

gelato cadutoLeggo un articoletto sulla rivista What is Enlightenment di Gennaio-Aprile 2008 che riporta una indagine del Pew Reseach Center sugli obiettivi della generazione Y (18-25 anni) rispetto a quelli della generazione X (26-40 anni).

La domanda era semplice: quali sono i tuoi obiettivi nella vita? Le risposte sono state le seguenti:

Generazione Y
(18-25)
Generazione X
(26-40)
Diventare ricco 87% 62%
Diventare famoso 51% 29%
Aiutare il prossimo 30% 36%
Essere un riferimento
per la propria comunità
22% 33%
Diventare più spirituale 10% 31%

Risulta quindi uno spostamento delle giovani generazioni verso i valori centrati sulla propria individualità, forse materialisti. Lo studio è stato effettuato negli USA. Mi chiedevo se anche in Italia avremmo delle risposte simili.

Quale sia la risposta, ho come l’impressione che, data la scarsità progressiva di risorse a livello mondiale, questa generazione Y potrebbe sperimentare una delle più forti delusioni della storia, grande quanto le aspettative gonfiate dalla pubblicità. Forse potrebbe chamarsi generazione “Y now?” (Perchè adesso?)

17
Apr
2008
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L'”azienda” Italia

L’Italia ha scelto la via feudale, con tanto di signore, condottiero e padrone assoluto. Il colpo di coda dell’Italia feudale, che siano i feudi territoriali del nord, delle cosche, o degli interessi delle grandi e piccole caste, e di conseguenza l’intolleranza verso chi non sta entro le mura del feudo territoriale o dentro lo spazio mentale, hanno prevalso, questa volta perlomeno senza ipocrisie.

Il malessere economico dell’Italia sommati alla cattiva gestione decennale dell’immigrazione, alla manipolazione sistematica dell’informazione e a una scarsa capacità di leggere la realtà in modo autonomo (e di leggere in generale, privilegiando l’ipnosi televisiva), hanno fatto ritornare gli italiani alle vecchie certezze e al bisogno di delineare confini netti per ritrovare la propria identità. E’ plausibile che sia nei percorsi individuali che in quelli collettivi ci siano momenti in cui si necessita di ritrovare le proprie radici. Questo può essere un processo sano per ripartire dall’essenza primaria che ha dato forma ad una personalità o una nazione.

Ma questo ritorno ha il sapore della disperazione di chi ha perso di vista il centro della propria autentica essenza e si affida a chi gli promette il riscatto tramite valori non tanto tradizionali del territorio, ma semplicemente intolleranti al diverso da sé oppure si affida a chi promette una crescita economica che sarà non solo irrealizzabile anche per una situazione mondiale di crisi delle risorse, ma la crescita non sarà neppure auspicabile se andrà nella direzione delle clientele, dell’ingiustizia sociale, della scarsa sensibilità per l’ambiente e dell’ipoteca sul futuro che dovrà ripagare la voragine del debito pubblico.

La sindrome di Stoccolma, fenomeno per cui si iniziano ad amare i propri carcerieri, è oramai conclamata. Read More

16
Apr
2008
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La natura della consapevolezza, intervista a Oliver Sacks

oliver_sacks.jpgOliver Sacks è professore di neurologia clinica alla facoltà di Medicina Albert Einstein, ed è famoso per le sue intuizioni straordinarie sul mondo interiore dei pazienti affetti da malattie neurologiche, esposte nei suoi libri e nel film Risvegli. Sono andato a trovarlo per ascoltare le sue idee sulla consapevolezza e la coscienza.

Sono andato a trovare il mio collega Oliver Sacks a casa sua, a City Island nel Bronx, per ascoltare le sue idee sulla consapevolezza e la coscienza. Il dr. Sacks è professore di neurologia clinica alla facoltà di Medicina Albert Einstein, ed è famoso per le sue intuizioni straordinarie sul mondo interiore dei pazienti affetti da malattie neurologiche, esposte nei suoi libri: L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Emicrania, Risvegli, Zio Tungsteno, Un antropologo su Marte, Vedere voci, Su una gamba sola, L’isola dei senza colore e l’isola delle Cicadine.

Di Risvegli è stato girato un film, con Robin Williams nelle vesti del dr. Sacks, ma i suoi libri hanno ispirato anche molte recite teatrali, tra cui A Kind of Alaska di Harold Pinter e The Man Who di Peter Brook, oltre a un’opera lirica. Read More