Con la risonanza magnetica la meditazione funziona
Scientific American riporta oggi uno studio della University of Wisconsin-Madison che afferma che possiamo acquisire una migliore capacità di provare compassione tramite la meditazione, “più o meno allo stesso modo in cui gli atleti o i musicisti si allenano per migliorare le proprie capacità”. Lo studio ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale sui cervelli dei soggetti studiati.
Seguo con interesse questi studi pur non essendo un neuro-qualcosa (magari a volte un po’ neuro-tico :-) e leggo con piacere che la scienza si avvicina sempre più a ciò che affermano i maestri e i saggi da qualche millennio.
Tuttavia… per quanto interessanti siano questi studi trovo che alla base vi sia un classico paradigma della scienza: il valore assoluto dell’oggettività. Se si chiede a un meditatore non occasionale se la meditazione gli abbia portato più compassione credo che non vi siano dubbi sulla risposta dei più (senza confondere la compassione con l'”essere buoni” o il compatire). Read more