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Dio nel cervello

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FL Mershberger (1990). Una intepretazione della Creazione di Michelangelo basata sulla neuroanatomia.Le teorie di Newberg, spiegata nei dettagli in “Dio nel cervello”, sono numerose: spaziano dal perché il nostro innato cervello spirituale è sopravvissuto all’evoluzione, fino alla speculazione sulle radici biologiche del fondamentalismo religioso. L’esperienza mistica in accordo al suo pensiero può essere considerata una normale funzione dell’attività cerebrale.

Il Dott. Andrew Newberg è, come lui stesso afferma ridendo, “bloccato” tra la spiritualità e la scienza. Fin dalla pubblicazione del suo libro, Dio nel cervello (Why God Won’t Go Away in edizione originale), il professore dell’Università della Pennsylvania ha tenuto conferenze sulla scienza agli uomini di religione, e agli scienziati sugli uomini di religione. Si è fatto ammiratori e critici su entrambi i versanti del dibattito scientifico-religioso, ed è in grado di parlare facilmente a tutti e due, perché nemmeno lui è sicuro di ciò in cui crede.

Durante i trentacinque anni della sua giovane vita ha valutato le alternative a sua disposizione: dalla spiritualità della sua famiglia Ebrea riformista, alla scienza che, per il suo splendore, lo ha spinto a entrare nel mondo accademico. La sua disponibilità a entrambe – la scienza e la spiritualità – lo collocano nel numero sempre maggiore di pensatori che stanno avvicinando questi mondi distinti.

Oltre ai grandi interrogativi esistenziali, Newberg possiede solide convinzioni, la più salda delle quali al momento è la certezza di aver scoperto qualcosa di enormi proporzioni: le ragioni biologiche per cui gli esseri umani sono predisposti al pensiero religioso, per cui i nostri cervelli “si rivolgono a Dio”. Egli ha fiducia anche nel suo metodo, che fonde il rispetto per ciò che la scienza può rivelarci sul mondo con la comprensione che essa “non può accompagnarti fino in fondo alla strada”.

Dieci anni fa, questo atteggiamento equilibrato condusse Newberg a stringere una relazione di lavoro con un certo Eugene d’Aquili, una specie di antropologo che aveva studiato l’attività del cervello dei partecipanti a rituali religiosi. I due cominciarono a chiedersi come avrebbero potuto ottenere dei dati quantificabili relativi all’esperienza spirituale. La loro risposta fu di riprendere delle immagini dei cervelli dei meditatori del buddismo tibetano e delle monache francescane nel culmine dell’estasi spirituale.

Newberg e D’Aquili (che morì nel 1998) chiesero ai buddisti e alle suore di lasciare i loro santuari e di meditare in una stanza oscura all’University of Pennsylvania Hospital. Coloro che accettarono si sedettero in una stanza illuminata da poche candele, con una cordicella d’aquilone legata alle dita e una flebo fissata nel braccio. Essi avrebbero iniziato a pregare o a meditare. Dopo circa un’ora, al momento in cui si stava verificando un picco di trascendenza, i soggetti avrebbero strattonato la cordicella. Collegato all’altro capo del filo c’era il Dott. Newberg, seduto in una stanza adiacente. Questa era l’indicazione per Newberg di somministrare del liquido radioattivo attraverso la flebo. Qualche momento più tardi il soggetto pregante, con il liquido radioattivo nel cervello, sarebbe stato velocemente mandato al Nuclear Medicine Department dell’Università e fotografato da una potente macchina fotografica sensibile alla radioattività.

Newberg e D’Aquili lessero attentamente le immagini cercando delle forme ricorrenti. I ricercatori non erano interessanti tanto alla radioattività in sé, quanto all’attività neurologica indicata dai movimenti della radioattività. Buddista dopo buddista, suora dopo suora, si ebbero dei risultato coerenti. Primo, ma non a sorpresa, l’area del cervello associata con la concentrazione, la Attention Association Area (AAA) [Area dell’Associazione e dell’Attenzione], mostrava un’accresciuta attività nei soggetti preganti, in confronto ai non preganti. Ma la scoperta che provocò la maggiore eccitazione fu che le informazioni neurologiche dirette verso l’Oirentation Association Area (OAA) [Area dell’Associazione e dell’Orientamento] si erano grandemente ridotte, o “deafferentizzate”.

La OAA, situata in cima alla sezione posteriore del cervello, è quella parte responsabile dell’orientamento del corpo nello spazio fisico. Uno dei modi con cui tale orientamento viene determinato è definire chiaramente i limiti del corpo di un individuo, cioè distinguere il “te” dal “non-te”. Se quest’area non disponesse di alcuna informazione sensoriale per svolgere il suo compito, la logica conseguenza sarebbe che l’individuo non potrebbe determinare dove finisce lui – o lei – e comincia il resto del mondo.

Newberg e D’Aquili reputarono questa mancanza del senso fisico di sé molto simile a ciò che avevano letto a proposito dell’unione mistica con il Divino, senza parlare della testimonianza resa dai soggetti meditanti sul loro sentirsi “tutt’uno” con l’universo. Newberg e D’Aquili credettero di aver scoperto la radice fisica dell’ego, e il modo con cui i loro soggetti di laboratorio ne sospendevano l’attività.

Dopo questa gigantesca scoperta, Newberg e D’Aquili cominciarono a valutarne le innumerevoli implicazioni. Le loro teorie, spiegate nei dettagli in Dio nel cervello, sono numerose: spaziano dal perché il nostro innato cervello spirituale è sopravvissuto all’evoluzione, fino alla speculazione sulle radici biologiche del fondamentalismo religioso. Inoltre, loro sono convinti che tali scoperte rendano impossibile liquidare l’esperienza spirituale come il prodotto di una mente ingannevole o di un modo di pensare fantasioso, come sostengono i “materialisti razionali”. Al contrario, l’esperienza mistica può essere considerata una normale funzione dell’attività cerebrale.

Non appena il libro è arrivato in libreria, Newberg ha cominciato a viaggiare e a tenere conferenze a vari gruppi di persone sul continuum scienza/spiritualità (in cui un polo era rappresentato dal materialismo razionalista, l’altro dalla fede totale nel Divino). Le interpretazioni delle sue scoperte sono state variegate quanto i gruppi cui si è rivolto. Molte persone, all’interno delle chiese tradizionali e dei gruppi new age, sentono che la sua scoperta conferma la loro convinzione secondo cui, quando stanno pregando o meditando, qualcosa di fisico accade effettivamente all’interno della loro testa. Altri non ne sono così entusiasti. Io stesso all’inizio rimasi un po’ freddo di fronte al pensiero che le meravigliose sensazioni di unità che provavo intonando dei mantra fossero possibili solo grazie al “soffocamento” di una parte del mio cervello. Il processo sembrava troppo meccanico, come se io fossi un robot.

La pratica semplicità del processo mi spinse a chiedere a Newberg se in questo mondo della chirurgia cosmetica e della clonazione produrremo, un giorno, esperienze spirituali grazie alla chirurgia cerebrale specializzata. Newberg pensa di no, e per dimostrare il suo punto di vista fa riferimento agli sciamani che usano sostanze psicoattive allo scopo di raggiungere stati visionari. Il contesto culturale in cui operano questi sciamani è, secondo lui, una componente essenziale nel raggiungimento di tali stati. Inoltre, le persone che hanno ricevuto dei danni alla loro OAA non mostrano alcun segno di esperienze di unità con Dio. La scienza può arrivare solo fino ad un certo punto. La sacralità culturale delle tradizioni spirituali – i riti – sono necessari.

Mentre le persone inclini alla spiritualità sono giunte a interpretazioni che spaziano da una maggiore convinzione nel potere della preghiera alla mia ansia nei confronti delle scoperte scientifiche, certi pensatori atei si rallegrano, sostenendo che Newberg e D’aquili abbiano rinforzato la loro tesi secondo cui Dio non esiste, dal momento che sensazioni di unione non sembrano pervenire da un potere più alto, ma dal risultato di un processo neurologico, una OAA “temporaneamente accecata”, come la definisce Newberg. Quando gli chiedo spiegazioni su questa interpretazione, Newberg mi racconta ridendo il dialogo con alcuni di questi atei: «Spesso sono molto più veementi delle persone religiose».

Newberg è entusiasta del dibattito sul suo lavoro condotto da ogni tipo di persone, ma pensa che la negazione sostenuta dagli atei della realtà dell’esperienza spirituale – solo perché quest’ultima può essere localizzata nel cervello – dia troppa importanza alle sue foto del cervello, ignorando ciò che egli chiama la “la prospettiva fenomenologica”; ovvero, il riconoscimento che i suoi soggetti di laboratorio credono di aver sperimentato l’unione. Benché l’esperienza dell’unione da parte di una persona non possa essere misurata (il che è la condizione richiesta dalla scienza per ammettere l’esistenza di qualcosa), per Newberg essa è un dato “reale”.

Egli cita, come esempio parallelo, un amante dell’opera che ascolta Puccini. Una scansione del cervello mostrerà un certo modello d’impulso sensorio, ma non può mostrare la risposta emotiva percepita dall’ascoltatore. Questo significa che l’emozione non è “reale”? «Ovviamente, la scienza non ti porta necessariamente a questa conclusione. Abbiamo osservato il fenomeno dell’esperienza in sé e per sé, e quando lo facciamo e vediamo che queste esperienze sono percepite come se fossero più reali delle nostre esperienze quotidiane, ciò rovescia tutto».

Accettando la possibilità che gli stati mistici siano “più reali” dei nostri stati di veglia quotidiani, Newberg sta aprendo il dibattito sulla vera natura della realtà, sfidando ciò che non solo la scienza, ma anche il nostro cervello definisce “reale”. «Siamo estremamente limitati da ciò che accade nel nostro cervello. Se quest’ultimo accoglie tutte le nostre informazioni sensoriali – ed è così che sviluppiamo la consapevolezza – siamo in un certo senso bloccati all’interno del nostro cervello. Il solo modo di conoscere veramente che cosa ci sia all’esterno è uscire in qualche maniera dal cervello stesso. Questo è impossibile dal punto di vista della scienza, ma da una prospettiva spirituale esiste almeno una possibilità di farlo».

Anche se di solito usano un linguaggio più fiorito, i saggi hanno sempre pensato che siamo bloccati dentro il nostro cervello, che Dio non può farsi conoscere attraverso l’argomentare della mente razionale. Quando per la prima volta incontrai il Dott. Newberg, mi trovavo per caso nel mezzo della rilettura di Bodhisattva of Compassion di John Blofelds, un piccolo, meraviglioso libro sulla dea cinese Kuanyin. Dopo aver avuto una visione della dea compassionevole, Blofelds percorre la Cina chiedendo alle monache e ai monaci buddisti la loro opinione se ciò che ha visto sia “reale”. Più e più volte è gentilmente rimproverato di pensare troppo, di lasciare alla mente razionale il potere di svalutare la sua esperienza. Le facoltà razionali devono essere messe da parte, essi dicono, rimosse dall’equazione. Forse è necessario spegnere qualcosa. Forse quella cosa è la OAA.

Quando Newberg parla del potere della spiritualità nel superare i limiti del cervello, è facile supporre che sia un devoto del Divino.Tuttavia, egli continuerà a sostenere l’esistenza di Dio soltanto fino a che il suo lavoro ne appoggerà la “possibilità razionale”. Newberg non sa se Dio esiste oppure no. Usa la ricerca scientifica associata a “una vita contemplativa” per cercare di giungere a una conclusione che valga per lui stesso. La sua ricerca è stata salutata sia come la prova, sia come la negazione dell’esistenza di Dio, ma egli sostiene che non ha realmente alterato il suo modo di vedere il mondo: quest’ultimo è ancora un luogo misterioso la cui natura autentica può essere conosciuta attraverso mezzi scientifici e spirituali, in cui il mistero coesiste con i processi razionali.

Fui piuttosto sorpreso dall’ammissione di Newberg che le sue scoperte non avevano cambiato la sua visione del mondo, finché compresi che non avevano cambiato neanche la mia. Le sensazioni di pace, chiarezza e unione che mi derivano dalla pratica spirituale sono per me reali, che io sia o meno consapevole delle basi neurologiche di ciò. In quel senso, l’“analisi fenomenologia” della mia stessa esperienza è più importante per me di una scientifica. In aggiunta, la conoscenza del modello della OAA “attiva-inattiva” non riguarda gli effetti della pratica spirituale che rimangono molto dopo aver finito il canto dei mantra. Anche se l’esperienza mistica dona un’estasi di breve durata, molti praticanti spirituali meditano o pregano per raggiungere un senso di consapevolezza che possa uscire dai loro santuari privati ed entrare nella vita quotidiana.

Come afferma uno dei soggetti di laboratorio di Newberg: «Medito per sentirmi più connesso alla mia vita. Quando mia moglie ha bisogno che l’ascolti e che sia presente, posso farlo con più facilità; quando gioco con mio figlio, è una cosa più sentita». Il dono di un’esperienza spirituale è qualcosa di più di una sensazione di unione con il tutto: riguarda anche l’essere nel mondo e il mettere in pratica quel sentimento. Non è possibile sapere se la scienza rivelerà mai appieno il mistero di tale sentimento, ma è difficile per me negare che esista, dovunque possa trovarsi fisicamente.

Gord Allen è uno scrittore freelance, musicista elettronico e DJ che vive a Toronto. Mentre scriveva questo articolo, stava preparando un libro provvisoriamente intitolato: “Why Gord Won’t Go Away”.

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Andrew Newberg. Dio nel cervello. Mondadori. 2002. ISBN: 8804510358

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John Blofelds. Bodhisattva of Compassion. Shambhala. 1998. ISBN: 0877731268

Copyright originale Ascent magazine www.ascentmagazine.com, per gentile concessione.
Traduzione di Nityama Elsa Masetti. Revisione di Gagan Daniele Pietrini.
Copyright per l’edizione Italiana: Innernet.

54 Responses to “Dio nel cervello”

  1. ANNA ha detto:

    Natale 2008- L’intenzione evolutiva. Ricette d’amore.
    Il mio messaggio di auguri va verso la continua ricerca dell’evoluzione nell’amore nella solidarietà nella non-violenza in ogni contesto della nostra complessità. Nei link qui sotto c’è il desiderio di condividere il cammino verso la serenità.
    Idea centrale dei teorici della complessità: L’evoluzione non accade soltanto attraverso la selezione naturale o gli ” incidenti ” casuali ma anche attraverso la capacità dei sistemi dinamici complessi di produrre spontaneamente forme di ordine più elevato.

    http://www.atlasprofilax.ch/it/carte.php = vertebra atlante

    http://www.vivalavida.org/ = cuore

    http://www.lotusbirth.it/index.html = nascita non violenta

    http://www.biodanza.org/ = complessità

    http://www.aamterranuova.it/article1797.htm = Heidemarie Schwermer – Vivere senza soldi
    Abbracci di luce. Anna

    Le immagni e i colori sono andati via

  2. federico ha detto:

    grazie Anna belle cose quelle che mi hai mandato, un pò complesse per la mia natura, io sono un emplice, ma comunque apprezzo l’impegno , io personalmente ritengo che nella riscoperta della Luce esiste tutto ciò che mi hai mandato,come dire.. si fa prima ed é più semplice, parto indolore, bambini che nascono bene, coppie unite e felici, salute tutto ciò che si desidera di meglio la Luce é come una banca basta attingere e il bello é che non occorre versare nulla…più di così!!Un sogno??NO No é realtà qui sta la differenza qui sta il valore della riscoperta delle cose di Dio.
    Aguroni Federico

  3. Riyueren ha detto:

    Leggo ora le parole di Anna sulla connessione tra luce e musica. Ricordo di aver letto da qualche parte (ho studiato musica e musicoterapia, ma resto sempre una povera casalinga, caro Eckhart) che se si potesse aumentare la frequenza del suono andando oltre la gamma dell’udibile, si otterrebbe la luce.
    Personalmente ho lavorato sulla voce. Penso che indagare sulla propria voce nell’emissione del suono riservi non poche sorprese: non mi riferisco soltanto al canto difonico (che ho sperimentato personalmente) o al canto “artistico”(che richiede studi specifici: penso a quando ero in Conservatorio e sorrido, trovare un maestro di canto è ancora più complicato che trovare un Maestro!)…dico semplicemente emettere un suono e sentirlo risuonare al proprio interno, indipendentemente dal concetto di mantra, intendo un suono, uno qualunque.
    La nostra voce ci dice a che punto siamo del cammino.
    Lavorare su di noi modifica la voce…e viceversa. Dico questo per esperienza diretta (dopo anni di silenzio mi sono regalata alcune registrazioni, trasformate in mp3 e collocate sulla mia terra, Innerland: non è cambiato tanto il timbro, quanto il “gesto” sonoro e, per una che sta diventando sorda, tra l’altro, e non può più sentire il canto degli uccellini, poter ascoltare il cambiamento è stata un’emozione indescrivibile, vuol dire che il suono “lavora” dentro di noi anche durante il silenzio).
    Non che si debba “cercare” risposte sui libri, ma, tra i molti che possiedo, uno molto bello è “Il misticismo del Suono” di Hazrat Inayat Khan.
    Ed è affascinante meditare sul concetto di Suono e Silenzio.
    La natura duale del Suono: ahata e anahata.
    Buon Anno a tutti!

  4. atisha ha detto:

    buon anno a te Riyueren…
    bella la tua testimonianza…
    Buon Anno Nuovo
    namastè :-)

  5. Arches09 ha detto:

    Alcuni commenti all’articolo mi han dato una bella spinta oltre..
    Porta la tua Luce Federico… Anna i tuoi dolci link… Riyueren il tuo cespuglio vicino casa… io posso portare le mie lacrime e sangue e nepa… ma va bene così…

    Le tue parole Federico l’ho sentite vissute e vere e le ho integrate al mio qi gong… grazie!

    Lasciamoci servire del tè giapponese da un servitore doc…
    Bello sorseggiare e condividere con Voi…
    il mio corpo di dolore gioisce/guarisce e…
    grazie… grazie … grazie…

    *doghen… trovata la sala da tè… grazie per l’ineccepibile servizio!

    Arches, un regalo della befana… 101 cherubini Trombano… comprendi bene… suonano Musica a fiato anche per TE che hai dio nel cervello ahahah!!

  6. Federico ha detto:

    grazie per l’incoraggiamento, ma..gli angeli che…..humm …. un termine un pò rozzo per questo sito prò…nulla di ale in fondo …io pensavo che si divertissero sfregansoli le ali,così delicate, così dolci….. ma guarda che simpatico l’amore anche in cielo!!!Io non ho mai visto angeli, ma una mia amica si pensa che mi ha detto che si ha visto un angelo che dice di chiamarsi Gabriele e che lo ha visto diverse olte, una volta ha preso una sua ciabatta e l’ha portata nella casa del vicino,,,,,, Lei desiderava la casa dl vicino e ci sta arrivando …dico se é matta o sana ma lei é molto con vonta e lo afferma senza alcuna esitazione..

    Beato te che ti bevi il te caldo,..qui fa un freddo cane e non c’é acqua, e ci scaldiamo per miracolo,,,, se volete aiutarmi vi indico un modo che vi farà piacere e anche guadagnare iqyualcosina n onestà intendiamoci, io non amo le cose non oneste. IL gestore del sito mi scuserà, viste le corcostanze ,se non vuole ciò basta che me lo dica .
    Auguri
    Federico

  7. PINA ha detto:

    CIAO FEDERICO HO LETTO IL DISCORSO SULLA LUCE BIANCA TROVO CHE SIA UN ESERCIZIO BELLISSIMO E PENSO FACILE NON VEDO L’ORA DI PROVARLO . PER QUANTO RIGUARDA DON LEANDRO CONFERMO QUELLO CHE HAI DETTO IO SONO ANDATA A FARE UNA SEDUTA DA LUI ED E’ MOLTO BRAVO . VOLEVO CHIEDERTI SE LA LUCE BIANCA VA BENE SOLO PER QUANTO RIGUARDA IL FISICO O SI PUO’ USARE ANCHE PER IL LAVORO CHE CON QUESTI PERIODI NON VA PER NIENTE BENE. LA PACE SIA CON TE OLTRE OGNI LIMITE PINA

  8. Anna ha detto:

    Ho bisogno di condividere il mio stupore. Sono passati un tot di mesi dal mio primo commento. Subito non ricordavo. Ora ho ricollegato tutto e mi piace: mi sembra di essere stata la sorgente di un fiume di pensieri in bella vista. Bello grazie a tutti. Questo va a confermare l’ultimo mio flash: Facendo del mio nome un acronimo è uscito: Agenzia Nomade Nascita Anime. Un dolce abbraccio a tutti…..Grazieeeee

  9. Federico ha detto:

    io ho letto i Vostri commenti e sono felice e stupefatto da come apprezzate e capite,grazie davvero di cuore sono io che ringrazio Voi e abbiate fiducia e continuate, troverete la vita statene certi.
    Scrivetemi pure alla mia email liebramente facendo riferimento a queso sito e che Dio benedica chi la ha creato,scrivetemi per uleriori consigli sulla pratica..ma ricordae che é cosa assai senplice solo richiede attezione e magari un poco di gioia é cosa talmente semplice che pare impossibile che per millenni abbiamo sofferto malattie a iosa e violenze frutto eppure é così questo é lo “scotto” del disacco dalla Luce.

    sono molto conenton per Anna che é andata a farsi aiutare da Don Leandro a Fiorano , é persona magnifica, buona e capace in modo inverosimile nelle cose fisiche , vera testimonianza della Luce nei gesti anche se Lui preferisce la Luce descritta da quella sperimentata.. il che significa che prima o poi bisognerà aiuare anche Lui …..ma che dianine,, siamo tutti pronti!!!
    Un abbraccio caloroso tulle le ragazze e madri di famiglia e che la via risplenda davvero in tute voi, io in fondo non sono che uno srumento per ciò ,un ringarziamneto e saluti a tutti gli uomi e ragazzi continuate con fiducia, ciò non significa abbandonare la vita e le cose belle di goni giorno anzi godersele ancor più…credo che più di così dalle cose di Dio non si possa propio pretendere
    A proposito ricorrate sempre che la meditazione sul bianco e/o sulla Luce poi prsegue con il pensiero e coscienza come vedete nel sito. ciò é assai imporante, non dimenticatelo e mandatemi i Vostri risultai alla mia email e..grazie perché esistete e grazie perchè sate credendo in queste cose sincere e buone …. il fatto é che quando si scorge qualcosa di più di dio…ALLORA poi si vorrebbe cambiare tutto il mondo e magari anche l’universo,potessimoa andarci.

    Con affetto
    Federico

  10. Federico ha detto:

    inserisco l’utimo messaggio con le dovute correzzioni… questi benedetti tasti piccoli dei pc……!

    Ho letto i Vostri commenti e sono davvero felice e stupefatto da come apprezzate e capite,grazie davvero di cuore sono io che ringrazio Voi perchè le mete che si raggiungeranno con la costanza di appplicazione sono assai imporanti e per tutti e allora la compresnione e l’incoraggiamento con i risultati é cosa assai imporanti .
    Abbiate fiducia e continuate, troverete la vita statene certi.
    Scrivetemi pure alla mia email liberamente facendo riferimento a queso sito e che Dio benedica chi lo ha creato;scrivetemi anche per ulteriori consigli sulla pratica..ma ricordate che é cosa assai senplice solo richiede attezione e magari un poco di gioia é cosa talmente semplice che pare impossibile che per millenni abbiamo sofferto malattie a iosa e violenze ed ingiustizie eppure é così questo é lo “scotto” del disacco dalla Luce.

    Sono molto contento per Anna che é andata a farsi aiutare da Don Leandro a Fiorano , é persona magnifica, buona e capace in modo inverosimile nelle cose fisiche , vera testimonianza della Luce nei gesti anche se Lui preferisce la Luce descritta da quella sperimentata.. il che significa che prima o poi bisognerà aituare anche Lui …..ma che diamine, siamo tutti pronti!!!

    Un abbraccio caloroso tutte le ragazze e madri di famiglia e che la vita risplenda davvero in tutte voi,un ringarziamneto e saluti a tutti gli uomi e ragazzi continuate con fiducia, ciò c he farete non significa abbandonare la vita e le cose belle di ogni giorno non compora rinuncia, am solo la applicazione sincera e costante , anzi compoterà il godersele ancor più…e molto di più,,un vero splendore di vita ;credo che più di così dalle cose di Dio non si possa proprio pretendere.
    A proposito ricordate sempre che la meditazione sul bianco e/o sulla Luce poi prosegue con il pensiero e coscienza come vedete nel sito http://www.meditazionevita.com, ciò é assai imporante, non dimenticatelo e mandatemi i Vostri risultati alla mia email e..chi volesse collabroare non ha che da dirlo .. sia o i n 6 miliardoi e c’è olto lavoro da fare ;grazie perché esistete e grazie perchè state credendo in queste cose sincere e buone …. il fatto é che quando si scorge qualcosa di più di Dio…allora poi si vorrebbe cambiare tutto il mondo e magari anche l’universo,potessimo andarci.

    Con affetto
    Federico

  11. Federico ha detto:

    mi scuso..intendevo Pina e non direttamente Anna perché Pina mi ha scritto
    a Pina dico:

  12. Federico ha detto:

    m i scuso..inendevo Pina e non Anna perché Pina mi ha scritto alla mia email
    a Pina dico:
    ciao Pina, la Luce bianca va bene per la salute, in ciò é formidabile anche per altre cose che ora non ti posso spiegare, ma se lo deideri chiedimele ; Ti consiglio di vedere il sito http://www.meditazionevita.com e di seguire le istruzone;per il lavoro e le cose pratiche tante volte abbiamo ricevuto aiuti improvvisi, per ciò non posso darti pari=
    certezze in relazione con la meditazione , se però hai bisogno di un lavoro te lo posso dare volentieri, uno libero con modestissime spese che ti può far guadagnare anche molto, dipende dall’impegno, ciò vale anche per tutti gli amici del sito
    Puoi scrivermi pe tutto direttamente alla mai email: federico.fp@libero.it
    Con affetto
    Federico

  13. claudia ha detto:

    Cerco da acquistare questo libro “Dio nel cervello” potete aiutarmi? chi lo avesse potrebbe caricarlo in pdf?
    Ciao
    Claudia

  14. Federico ha detto:

    non saprei Claudia ove trovarlo quel libero ,prova a chiedere in qualche libreria.
    Il sito meditazione vita.com è cambiato in
    http://lameditazionedellavita.blogspot.it/

    anche qui puoi trovare cose belle ed anche utili che attendìgono al fatto di tenere nella mente (cervello) cose di Dio

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