Toshan Ivo Quartiroli: Naa naa Sakshin, più aumentano sti commenti più rallenta il tutto. Ho messo ora per gioco il badge con il numero totale dei commenti. Siamo a 1660, tra un po’ ci avviciniamo alle date dell’era moderna. Anzi facciamo così, metto un nuovo articolo giusto per continuare i commenti. Visto che non si riesce a rallentare il ritmo… perlomeno che non rallenti il server.
—
Vero. Succede, oggi, un po’ dappertutto, pare a partire dagli USA: la banda larga rallenta (e i prezzi non calano). :-)
paritoshluca
247Gianni De Martino
La questione della trasmissione dell’Esperienza e dell’affidabilità degli insegnanti pare questione troppo seria per essere lasciata ai Buddha in sedicesimo e ai loro fondi di commercio new age.
L’approccio di Almaas, citato da Ivo, sembra sintetizzare, per così dire, tradizioni “metafisiche” orientali e psicologia occidentale, proponendo un metodo quasi alla monsieur Gurdjeff, molto ben articolato e altamente differenziato.
D’altra parte, resta vero che nella nostra cultura esiste una resistenza di fondo, di cui tener conto nella trasmissione: ” Il rifiuto di una potenza antropologica avvertita – come notava lo psicoanalista Elvio Fachinelli – come incompatibile e dissolvitrice.”
Il risveglio, chiamiamola esperienza mistica ( sebbene quella mistica sia solo una delle sue forme ), è avvertita come una delle cose più pericolose del mondo. “Per chi non può reggerla – avvertiva Alan Watts negli anni Sessanta, ma forse si riferiva all’acido – è come fargli passare 1.000.000 di volt attraverso il rasoio elettrico”.
Nel corto circuito vengono coinvolti strati percettivi, cognitivi, emotivi molto sottili, percepiti perlopiù come un’area di frontiera, “pericolosa dal punto di vista dell’affermazione di un io personale – di tipo cartesiano, aggiungerei – ben differenziato”.
Proprio per questo gli strati sottili sono stati per così dire messi da parte nel corso dell’evoluzione dell’uomo cosiddetto civilizzato.
Sarebbe però ingiusto irridere un tale accantonamento, in quanto si tratta di una necessità per la maggior parte degli uomini e delle donne che crediamo d’essere. Per Elvio Fachinelli, l’autore, fra l’altro, della “Mente estatica”, risultavano insopportabili, negli anni Ottanta, ma forse potrebbe essere vero ancora oggi, ” sia i sostenitori o deprecatori, il che è lo stesso, della civiltà della tecnica, come gli apologeti della saggezza orientale.”
Sia agli “occidentali” che agli orientali puri, “sfugge quel movimento molecolare che è in atto, e che lentamente cambia il ”˜nostro’ paesaggio umano.”
Può darsi che l’estasi sia girato l’angolo. La non-dualità, niente di speciale. Santa, invece, la mente che la coglie. Ma l’illuminazione – dove non fondata su una corretta relazione con se stessi e l’insegnante, e non vivificata da uno spirito di ripresa – potrebbe “illuminare” di una luce troppo cruda i nostri continui travestimenti multipli in un giro senza fine.
Un giro, naturalmente, tra illuminazione “e” abbaglio.:-)
Bè..se si parte bene..cioè dall’Iniziazione…che poi sarebbe l’Influenza Spirituale..il Sè percepito…siamo già a mezza strada..perchè non saremo preda di stati psichici spacciati per Realizzazione..
Ma gli ordini iniziatici..ai nostri tempi..devono supplire alla mancanza di un exoterismo efficace..
ed ecco allora il concetto di Alfa..o Zorba..o grundig..
Riacquistare la pienezza dello stato umano..prima ancora di quello metafisico..è necessita iniziatica..che non si evolve se non c’è un solido punto di appoggio..e fare anche della sana ginnastica può contribuire alla Via..ma a patto che un Maestro ci indichi poi traguardi successivi..
Allora avremo che il percorso avrà tante stazioni..e una Scuola Iniziatica dovrà contenerli tutti se vorrà essere efficace..
Certi Maestri..saltano alla fine senza chiarificare il principio o il mezzo..e dal momento che la mente è il fallace principio dei moderni..se ne deduce che le Realizzazioni avranno connotazione mentale..cioè..illusoria..
Ma basta leggere qualche libriccino o meglio libro ..di chi si è dedicato all’argomento..e penso a Guenon..per riconoscere immediatamente se il Maestro la dice giusta o salta molti passaggi..che il percorso iniziatico non comincia nella mente e nella mente finisce..ma comincia nel Cuore..intravisto..e finisce nel Cuore realizzato..e poi..ancora..
Ecco..mi sembra che da più parti si dimentichi il percorso..il possesso del corpo e della “tecnica” che ci porta a modificare le “energie” rappresentate dagli elementi..in un processo di riasorbimento da vivi e consapevoli.. di ciò che dovrebbe avvenire da morti..
Il mondo intermedio tra il Sè e il corpo..che non è solo la mente..ma molto di più..
ma qui entriamo nelle tecniche per percorrere queste fasi ..e veramente le parole allora non significano più niente in chi non sperimenta direttamente..
Il pericolo allora non sono i falsi Maestri..quelli da Bignami..con cui si va poco lontano..
ma il pericolo è rimanere in una fotocopia mentale di condizioni energetiche..che sono solamente psichiche…e parlare e dire la verità..ma non possederla..
cosa deprecabile e vera tentazione per chi vorrebe andare oltre..
eckhart
Quanti concetti tra montagne di libri…
strumenti per la mente,ma non per la Mente:
ce la farà la Grazia fra tutti questi ostacoli ?
Appunto: arrendersi al Cuore Paritosh,non trapanare con la mente.
Sakshin
Eck:
Quanti concetti tra montagne di libri…
strumenti per la mente, ma non per la Mente:
ce la farà la Grazia fra tutti questi ostacoli ?
°°°
Anche se per lei – la Grazia – è tutto possibile, quel atteggiamento lo renderà estremamente difficile. La realtà dei fatti insegna.
Beati i semplici.
E’ proprio nelle difficoltà e nelle sfide insormontabili che ama tanto, create da lui stesso tra l’altro, che l’ego sguazza e trova la sua ragion d’essere. Ancor di più in campo spirituale.
La verità è troppo semplice per essere veduta, diceva il saggio.
Ecco perchè è per pochi: per autoesclusione volontaria… ah ah ah!
Ma tant’è!
Quindi non posso che lasciar perdere: lasciar credere a costoro
che è necessario tutto ciò che pensano; e che tutto ciò che credono sia indispensabile per ottenere quel che invece è già ottenuto e che la realizzazione sia una faccenda terribilmente e maledettamente complicata.
Contenti loro… anche per me va bene.
Namastè a tutti!
Paritosh:Certi Maestri..saltano alla fine senza chiarificare il principio o il mezzo..
G.De Martino: Ma l’illuminazione – dove non fondata su una corretta relazione con se stessi e l’insegnante, e non vivificata da uno spirito di ripresa – potrebbe “illuminare” di una luce troppo cruda i nostri continui travestimenti multipli in un giro senza fine.
Un giro, naturalmente, tra illuminazione “e” abbaglio.:-)
atisha: Paritosh, quelli che elenchi non sono per me veri maestri.. ma insegnanti… un vero maestro sa illustrarti (se vuole e ritiene sia il momento per farlo) OGNI passaggio… proprio perchè l’ha passato e non solo studiato a tavolino magari a livelo scientifico..
Un’illuminazione non fondata in una corretta relazione con se stessi ed il maestro di turno non è illuminazione… L’ego del discepolo se la può contare ma dentro sè capisce perfgettamente che nulla è stato raggiungo.. e che sta solo raggirando un ostacolo…
Invece, un Maestro che come prova magari “bastona” là dove è già stato tutto messo a tacere, provocherà non dolore ma risata cosciente.. non so se s’intende ciò che sto dicendo..
Il rapporto tra maestro e discepolo non può essere quello tra un maestro di un ashram e mille discepoli.. di discepoli ce ne sarà uno, due o forse al massimo tre.. di più non è quasi possibile…
perchè è una storia d’Amore… intima.. e non un buddha-hall
Sakshin: Ecco perchè è per pochi: per autoesclusione volontaria… ah ah ah! Ma tant’è!
atisha: già, sipotrebbe dire autoesclusione volontaria ed in-cosciente!
ma sai che così deve essere.. acchiappare quella Verità semplice, non è semplice affatto…
Per giungere al rilassamento mentale, al vero abbandono c’è bisogno di stress.. di massima tensione.. solo allora, forse si apre un utile varco… è un fato di bilanciamento..
Tendere la corda (mentale) è un fatto soggettivo… intuitivo soprattutto.. ed ognuno è quel che E’… fa quel che può.
Questo lo si capisce dopo.. ;-)
doghen
Atisha,
no, la tua risposta non mi piace.
Mi trovo costretto, quindi a scrivere due righe sull’argomento.
Noi siamo già perfettamente illuminati.
“Essere tutt’uno, vivere con Advaita”, dice il titolo dell’intervista a Madhukar. Questo è corretto. Noi siamo già tutt’uno con il tutto e illuminati. E’ impossibile uscire dall’illuminazione, tuttavia noi umani ci riusciamo. Come? Grazie al pensiero che ci fa credere separati dal tutto, che ci dà un falso senso dell'”io”.
Ne consegue che noi non possiamo “illuminarci”, noi possiamo solo smettere di “dis-illuminarci”. Però questo è quasi impossibile da sostenere a lungo.
Si potrebbe fare un paragone con la natura.
Noi siamo la natura. Non siamo diversi da un fiore. Però nel contempo siamo uno strano fiore. Un fiore che per le sue caratteristiche auto-produce delle secrezioni che diventano una specie di droga per il fiore stesso. Siamo auto-intossicanti.
Poi, quelli che si rendono conto di essere intossicati, vorrebbero dis-intossicarsi, ma così facendo spesso si incasinano più che mai…..
Insomma è una tortura……..
doghen: Noi siamo già tutt’uno con il tutto e illuminati. E’ impossibile uscire dall’illuminazione, tuttavia noi umani ci riusciamo.
atisha: immaginavo… :-)))
tutto ciò che scrivi non ha niente a che fare con ciò che ho scritto..
avevi voglia di “sfogare” semplicemnte la tua comprensione del fatto che già tutto è illumnato dalla coscienza UNA, bene..!
è un disco fisso caro….doghen :-) ..uno dei tanti che porta comprensione…
Chi focalizza solo quell’aspetto e non riesce a considerarne altri secondo me manca di vera intuizione… la vera pecca
Dire che è già tutto illuminato ma coperto da un velo
e dire che
c’è da togliere il velo per illuminare il circostate..
E’ LA STESSA COSA!!!
vedi dove il viandante si ferma? alla parola, al verbo che più gli piace..
l’intuizione invece, mette a nanna qualsiasi concetto espresso.. e accetta tutto…
sarebbe interessante accedere a questa intervista :-)
paritoshluca
3eckhart
Quanti concetti tra montagne di libri…
strumenti per la mente,ma non per la Mente:
ce la farà la Grazia fra tutti questi ostacoli ?
Appunto: arrendersi al Cuore Paritosh,non trapanare con la mente.
Se la mente non è saziata..non arriamo alla Mente..
infatti le montagne di parole dei vari Maestri del non metodo..da Krishnamurti ..in poi..mi fanno venire il mal di testa..
e anche tu..dici di non usare la mente..?
di non soffermarti sul pensiero..?
Ma se per capire quello che dici ci vuole un traduttore !
Esistono vari tipi di menti..quelle analitiche e quelle sintetiche..
Quelle analitiche vivisezionano la frase ..la parola..per far risultare la convenzione ..la mancanza di significato..a cui ci vorremmo legare..
Le menti sintetiche analizzano i grandi principi ..le strutture mentali della realtà per rinvenire quelle metamentali di cui sono specchio..
Possiamo dire che in ambito esoterico gli uni appartengono alla filosofia del linguaggio e gli altri alla metafisica..ma se non sono fessi..analizzano in termini diversi la stessa cosa..che si mostra diversamente..
Intanto – malgrado tutti abbiano la natura del buddha e ognuno, ognuna sia Quello – in Medioriente si pensa alla possibilità di usare qualche bomba atomica contro i “nemici” e continuano le ondate di violenza anche in India, dove estremisti indu danno alle fiamme diversi luoghi religiosi in Orissa, fra cui un orfanatrofio gestito da missionari cristiani a Khuntapali ( 400 chilometri a ovest di Bhubaneshwar, capitale dell’Orissa).
Due cristiani, un uomo e una donna, sono stati arsi vivi. La suorina uccisa si chiamava Rajnie Majihie, aveva poco più di venti anni. L’uomo invece – secondo quanto riferisce l’agenzia indiana Pti- si chiamava Rasananda Pradhan ed è morto bruciato nell’incendio appiccato alla sua casa nel villaggio di Rupa, nel distretto di Kandhamal, lo stesso dove, sabato scorso, era stato ucciso il leader indù Swami Laxanananda Saraswati.
Ciò che mi ha particolarmente colpito è stata una foto raffigurante Acharya Dharmendra, Pravin Togadia ed altri leaders religiosi del Vishwa Hindu Parishad, partito ora al governo, incitare alla violenza nel nome della “pura” tradizione indu, sotto una grande bandiera arancione sulla quale spiccava, in sanscrito, il mantra OM.
Nel rifiuto della complessità si annida, ancora una volta, la tirannia. E’ proprio vero che la pace comincia nella nostra mente, ma il desiderio non è cosa semplice…
Per quanto magico e delizioso possa apparire un balletto nel vuoto radioso ( l’ignoto infinito sulla cui base poggiamo e che noi stessi siamo ) ebbene, pare che a nessun uomo, o donna, basta morire da lontano… E così, quest’oggi, il pensiero va alla vicina di casa, una fotomodella che poco fa a Milano ha aperto le tapparelle e si è buttata giù dalla finestra ( non ce l’ha fatta), a suor Rajnie Majihie, che aveva poco più di venti anni e si occupava degli orfani, a Rasananda Pradhan morto bruciato nell’incendio appiccato alla sua casa nel villaggio di Rupa e al leader indù Swami Laxanananda Saraswati ucciso nel lontano distretto di Kandhamal, lo stesso dove sono attualmente in corso tante violenze nel nome del proprio gruppo e di identità religiose fisse e contratte. Ciao.
P.s. … Mi vengono alla mente le parole dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton, scritte alle soglie della Prima guerra mondiale, e forse purtroppo ancora attuali:
” La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. Sarà una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermare. E una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto.
Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra i quanti hanno visto eppure hanno creduto. (Gilbert Keith Chesterton, “Eretici”).
Forse si tratta solo di uno stato d’animo passeggero, una specie di momentanea curvatura di psiche. Dovrei dire a me stesso di leggere meno libri e giornali, guardare meno il telegiornale, lasciare presa e permettere al nucleo divino che esiste in ognuno di noi di emergere…- anche perché non serve a niente piangere davanti alla tv. Namaste. :-)
eckhart
Paritosh:e anche tu..dici di non usare la mente..?
di non soffermarti sul pensiero..?
Ma se per capire quello che dici ci vuole un traduttore !
Esistono vari tipi di menti..quelle analitiche e quelle sintetiche..
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ho solo affermato che aggrapparsi ai concetti è un ostacolo.
Sai perchè per capirmi ti ci vuole un traduttore?
Perche evidentemente utilizzi il tuo bagaglio di erudizione analitica..
C’è comunque chi non ne ha di bisogno ..
chiedi ad esempio ad Ati o Sak…
paritoshluca
13eckhart
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ho solo affermato che aggrapparsi ai concetti è un ostacolo.
Sai perchè per capirmi ti ci vuole un traduttore?
Perche evidentemente utilizzi il tuo bagaglio di erudizione analitica..
C’è comunque chi non ne ha di bisogno ..
chiedi ad esempio ad Ati o Sak
………………
Usare i concetti non significa aggrapparcisi..
ma solo chiarificare alla mente le sue possibilità..per trascenderla senza rimpianti..
Ma qui..appena si parla di qualcosa in termini concettuali..a qualcuno viene l’orticaria..e condanna senza neanche aver capito cosa si vuole dire..
—
1) Madhukar: “Tue nichts und sei glücklich… Non fare niente e sii felice…Così è la vita. È e non è. Noi la godiamo, facciamo le nostre esperienze, soffriamo, però in realtà è vuota: tutto viene, tutto va.”
2) Ritornello di una canzone di Santa Orietta Berti: ” Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare, quando l’amore viene il campanello suonerà. …”.
2) Toshan Ivo Quartiroli : “Perché no ?”
eckhart
Paritosh:Usare i concetti non significa aggrapparcisi..
ma solo chiarificare alla mente le sue possibilità..per trascenderla senza rimpianti..
Ma qui..appena si parla di qualcosa in termini concettuali..a qualcuno viene l’orticaria..e condanna senza neanche aver capito cosa si vuole dire..
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ecco,appunto..un altro concetto,un’altra teoria giustificativa della mente..
visto che non può trascendere se stessa.
Non è orticaria ,nè condanna (ognuno fa quel che fa,vuole,può)
ma constatazione.
sakshin
“Fin che la tua natura va, lasciala andare,
fin che la tua natura va, tu non remare,
fin che la tua natura va, stai a guardare,
quando l’amore viene il tuo cuore suonerà. …”.
°°°
E’ troppo semplice per l’iniziato… alla complicazione.
“Più umile ti fai, meglio è per te, in tutti i modi.”
Ramana Maharshi
INTERMEZZO:
Eck e Paritosh.. state comunicando lo stesso punto…. ma su due piani differenti :-)..
eck: Ho solo affermato che aggrapparsi ai concetti è un ostacolo.
Sai perchè per capirmi ti ci vuole un traduttore?
Perche evidentemente utilizzi il tuo bagaglio di erudizione analitica..
paritosh: Esistono vari tipi di menti..quelle analitiche e quelle sintetiche.. Quelle analitiche vivisezionano la frase ..la parola..per far risultare la convenzione ..la mancanza di significato..a cui ci vorremmo legare..
Le menti sintetiche analizzano i grandi principi ..le strutture mentali della realtà per rinvenire quelle metamentali di cui sono specchio..
Possiamo dire che in ambito esoterico gli uni appartengono alla filosofia del linguaggio e gli altri alla metafisica..ma se non sono fessi..analizzano in termini diversi la stessa cosa..che si mostra diversamente..
sakshin: “Fin che la tua natura va, lasciala andare,
fin che la tua natura va, tu non remare,
fin che la tua natura va, stai a guardare,
quando l’amore viene il tuo cuore suonerà. …”.
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“E’ troppo semplice per l’iniziato… alla complicazione”.
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Gianni: formulando la mia posizione in termini semplici, nell’ anima c’è “un so che” che si oppone al quotidiano, petulante, orribile NO PROBLEM !
Anche se questo “non c’è problema” dovesse girare e rigirare al mercato, sulla piazza o in azienda contraffatto da saggezza advaita , “filosofia perenne” o “illuminazione-jet”, sarebbe pur sempre una semplice patacca.
Lo dico senza nulla togliere al rispetto per le semplici, stupide e vere canzoni d’amore :-)
Toshan Ivo Quartiroli: Naa naa Sakshin, più aumentano sti commenti più rallenta il tutto. Ho messo ora per gioco il badge con il numero totale dei commenti. Siamo a 1660, tra un po’ ci avviciniamo alle date dell’era moderna. Anzi facciamo così, metto un nuovo articolo giusto per continuare i commenti. Visto che non si riesce a rallentare il ritmo… perlomeno che non rallenti il server.
—
Vero. Succede, oggi, un po’ dappertutto, pare a partire dagli USA: la banda larga rallenta (e i prezzi non calano). :-)
247Gianni De Martino
La questione della trasmissione dell’Esperienza e dell’affidabilità degli insegnanti pare questione troppo seria per essere lasciata ai Buddha in sedicesimo e ai loro fondi di commercio new age.
L’approccio di Almaas, citato da Ivo, sembra sintetizzare, per così dire, tradizioni “metafisiche” orientali e psicologia occidentale, proponendo un metodo quasi alla monsieur Gurdjeff, molto ben articolato e altamente differenziato.
D’altra parte, resta vero che nella nostra cultura esiste una resistenza di fondo, di cui tener conto nella trasmissione: ” Il rifiuto di una potenza antropologica avvertita – come notava lo psicoanalista Elvio Fachinelli – come incompatibile e dissolvitrice.”
Il risveglio, chiamiamola esperienza mistica ( sebbene quella mistica sia solo una delle sue forme ), è avvertita come una delle cose più pericolose del mondo. “Per chi non può reggerla – avvertiva Alan Watts negli anni Sessanta, ma forse si riferiva all’acido – è come fargli passare 1.000.000 di volt attraverso il rasoio elettrico”.
Nel corto circuito vengono coinvolti strati percettivi, cognitivi, emotivi molto sottili, percepiti perlopiù come un’area di frontiera, “pericolosa dal punto di vista dell’affermazione di un io personale – di tipo cartesiano, aggiungerei – ben differenziato”.
Proprio per questo gli strati sottili sono stati per così dire messi da parte nel corso dell’evoluzione dell’uomo cosiddetto civilizzato.
Sarebbe però ingiusto irridere un tale accantonamento, in quanto si tratta di una necessità per la maggior parte degli uomini e delle donne che crediamo d’essere. Per Elvio Fachinelli, l’autore, fra l’altro, della “Mente estatica”, risultavano insopportabili, negli anni Ottanta, ma forse potrebbe essere vero ancora oggi, ” sia i sostenitori o deprecatori, il che è lo stesso, della civiltà della tecnica, come gli apologeti della saggezza orientale.”
Sia agli “occidentali” che agli orientali puri, “sfugge quel movimento molecolare che è in atto, e che lentamente cambia il ”˜nostro’ paesaggio umano.”
Può darsi che l’estasi sia girato l’angolo. La non-dualità, niente di speciale. Santa, invece, la mente che la coglie. Ma l’illuminazione – dove non fondata su una corretta relazione con se stessi e l’insegnante, e non vivificata da uno spirito di ripresa – potrebbe “illuminare” di una luce troppo cruda i nostri continui travestimenti multipli in un giro senza fine.
Un giro, naturalmente, tra illuminazione “e” abbaglio.:-)
Bè..se si parte bene..cioè dall’Iniziazione…che poi sarebbe l’Influenza Spirituale..il Sè percepito…siamo già a mezza strada..perchè non saremo preda di stati psichici spacciati per Realizzazione..
Ma gli ordini iniziatici..ai nostri tempi..devono supplire alla mancanza di un exoterismo efficace..
ed ecco allora il concetto di Alfa..o Zorba..o grundig..
Riacquistare la pienezza dello stato umano..prima ancora di quello metafisico..è necessita iniziatica..che non si evolve se non c’è un solido punto di appoggio..e fare anche della sana ginnastica può contribuire alla Via..ma a patto che un Maestro ci indichi poi traguardi successivi..
Allora avremo che il percorso avrà tante stazioni..e una Scuola Iniziatica dovrà contenerli tutti se vorrà essere efficace..
Certi Maestri..saltano alla fine senza chiarificare il principio o il mezzo..e dal momento che la mente è il fallace principio dei moderni..se ne deduce che le Realizzazioni avranno connotazione mentale..cioè..illusoria..
Ma basta leggere qualche libriccino o meglio libro ..di chi si è dedicato all’argomento..e penso a Guenon..per riconoscere immediatamente se il Maestro la dice giusta o salta molti passaggi..che il percorso iniziatico non comincia nella mente e nella mente finisce..ma comincia nel Cuore..intravisto..e finisce nel Cuore realizzato..e poi..ancora..
Ecco..mi sembra che da più parti si dimentichi il percorso..il possesso del corpo e della “tecnica” che ci porta a modificare le “energie” rappresentate dagli elementi..in un processo di riasorbimento da vivi e consapevoli.. di ciò che dovrebbe avvenire da morti..
Il mondo intermedio tra il Sè e il corpo..che non è solo la mente..ma molto di più..
ma qui entriamo nelle tecniche per percorrere queste fasi ..e veramente le parole allora non significano più niente in chi non sperimenta direttamente..
Il pericolo allora non sono i falsi Maestri..quelli da Bignami..con cui si va poco lontano..
ma il pericolo è rimanere in una fotocopia mentale di condizioni energetiche..che sono solamente psichiche…e parlare e dire la verità..ma non possederla..
cosa deprecabile e vera tentazione per chi vorrebe andare oltre..
Quanti concetti tra montagne di libri…
strumenti per la mente,ma non per la Mente:
ce la farà la Grazia fra tutti questi ostacoli ?
Appunto: arrendersi al Cuore Paritosh,non trapanare con la mente.
Eck:
Quanti concetti tra montagne di libri…
strumenti per la mente, ma non per la Mente:
ce la farà la Grazia fra tutti questi ostacoli ?
°°°
Anche se per lei – la Grazia – è tutto possibile, quel atteggiamento lo renderà estremamente difficile. La realtà dei fatti insegna.
Beati i semplici.
E’ proprio nelle difficoltà e nelle sfide insormontabili che ama tanto, create da lui stesso tra l’altro, che l’ego sguazza e trova la sua ragion d’essere. Ancor di più in campo spirituale.
La verità è troppo semplice per essere veduta, diceva il saggio.
Ecco perchè è per pochi: per autoesclusione volontaria… ah ah ah!
Ma tant’è!
Quindi non posso che lasciar perdere: lasciar credere a costoro
che è necessario tutto ciò che pensano; e che tutto ciò che credono sia indispensabile per ottenere quel che invece è già ottenuto e che la realizzazione sia una faccenda terribilmente e maledettamente complicata.
Contenti loro… anche per me va bene.
Namastè a tutti!
Paritosh:Certi Maestri..saltano alla fine senza chiarificare il principio o il mezzo..
G.De Martino: Ma l’illuminazione – dove non fondata su una corretta relazione con se stessi e l’insegnante, e non vivificata da uno spirito di ripresa – potrebbe “illuminare” di una luce troppo cruda i nostri continui travestimenti multipli in un giro senza fine.
Un giro, naturalmente, tra illuminazione “e” abbaglio.:-)
atisha: Paritosh, quelli che elenchi non sono per me veri maestri.. ma insegnanti… un vero maestro sa illustrarti (se vuole e ritiene sia il momento per farlo) OGNI passaggio… proprio perchè l’ha passato e non solo studiato a tavolino magari a livelo scientifico..
Un’illuminazione non fondata in una corretta relazione con se stessi ed il maestro di turno non è illuminazione… L’ego del discepolo se la può contare ma dentro sè capisce perfgettamente che nulla è stato raggiungo.. e che sta solo raggirando un ostacolo…
Invece, un Maestro che come prova magari “bastona” là dove è già stato tutto messo a tacere, provocherà non dolore ma risata cosciente.. non so se s’intende ciò che sto dicendo..
Il rapporto tra maestro e discepolo non può essere quello tra un maestro di un ashram e mille discepoli.. di discepoli ce ne sarà uno, due o forse al massimo tre.. di più non è quasi possibile…
perchè è una storia d’Amore… intima.. e non un buddha-hall
Sakshin: Ecco perchè è per pochi: per autoesclusione volontaria… ah ah ah! Ma tant’è!
atisha: già, sipotrebbe dire autoesclusione volontaria ed in-cosciente!
ma sai che così deve essere.. acchiappare quella Verità semplice, non è semplice affatto…
Per giungere al rilassamento mentale, al vero abbandono c’è bisogno di stress.. di massima tensione.. solo allora, forse si apre un utile varco… è un fato di bilanciamento..
Tendere la corda (mentale) è un fatto soggettivo… intuitivo soprattutto.. ed ognuno è quel che E’… fa quel che può.
Questo lo si capisce dopo.. ;-)
Atisha,
no, la tua risposta non mi piace.
Mi trovo costretto, quindi a scrivere due righe sull’argomento.
Noi siamo già perfettamente illuminati.
“Essere tutt’uno, vivere con Advaita”, dice il titolo dell’intervista a Madhukar. Questo è corretto. Noi siamo già tutt’uno con il tutto e illuminati. E’ impossibile uscire dall’illuminazione, tuttavia noi umani ci riusciamo. Come? Grazie al pensiero che ci fa credere separati dal tutto, che ci dà un falso senso dell'”io”.
Ne consegue che noi non possiamo “illuminarci”, noi possiamo solo smettere di “dis-illuminarci”. Però questo è quasi impossibile da sostenere a lungo.
Si potrebbe fare un paragone con la natura.
Noi siamo la natura. Non siamo diversi da un fiore. Però nel contempo siamo uno strano fiore. Un fiore che per le sue caratteristiche auto-produce delle secrezioni che diventano una specie di droga per il fiore stesso. Siamo auto-intossicanti.
Poi, quelli che si rendono conto di essere intossicati, vorrebbero dis-intossicarsi, ma così facendo spesso si incasinano più che mai…..
Insomma è una tortura……..
doghen: Noi siamo già tutt’uno con il tutto e illuminati. E’ impossibile uscire dall’illuminazione, tuttavia noi umani ci riusciamo.
atisha: immaginavo… :-)))
tutto ciò che scrivi non ha niente a che fare con ciò che ho scritto..
avevi voglia di “sfogare” semplicemnte la tua comprensione del fatto che già tutto è illumnato dalla coscienza UNA, bene..!
è un disco fisso caro….doghen :-) ..uno dei tanti che porta comprensione…
Chi focalizza solo quell’aspetto e non riesce a considerarne altri secondo me manca di vera intuizione… la vera pecca
Dire che è già tutto illuminato ma coperto da un velo
e dire che
c’è da togliere il velo per illuminare il circostate..
E’ LA STESSA COSA!!!
vedi dove il viandante si ferma? alla parola, al verbo che più gli piace..
l’intuizione invece, mette a nanna qualsiasi concetto espresso.. e accetta tutto…
saluti :-)
Madhukar 2, la vendetta.
Bipo: perché Madhukar?
Ivo: perché no?
Bipo: era la risposta che temevo…
http://video.google.it/videoplay?docid=4533535071805341770&ei=HO2zSIjxBI6W2ALcouT2DA&q=Maitreya&vt=lf&hl=it
sarebbe interessante accedere a questa intervista :-)
3eckhart
Quanti concetti tra montagne di libri…
strumenti per la mente,ma non per la Mente:
ce la farà la Grazia fra tutti questi ostacoli ?
Appunto: arrendersi al Cuore Paritosh,non trapanare con la mente.
Se la mente non è saziata..non arriamo alla Mente..
infatti le montagne di parole dei vari Maestri del non metodo..da Krishnamurti ..in poi..mi fanno venire il mal di testa..
e anche tu..dici di non usare la mente..?
di non soffermarti sul pensiero..?
Ma se per capire quello che dici ci vuole un traduttore !
Esistono vari tipi di menti..quelle analitiche e quelle sintetiche..
Quelle analitiche vivisezionano la frase ..la parola..per far risultare la convenzione ..la mancanza di significato..a cui ci vorremmo legare..
Le menti sintetiche analizzano i grandi principi ..le strutture mentali della realtà per rinvenire quelle metamentali di cui sono specchio..
Possiamo dire che in ambito esoterico gli uni appartengono alla filosofia del linguaggio e gli altri alla metafisica..ma se non sono fessi..analizzano in termini diversi la stessa cosa..che si mostra diversamente..
Intanto – malgrado tutti abbiano la natura del buddha e ognuno, ognuna sia Quello – in Medioriente si pensa alla possibilità di usare qualche bomba atomica contro i “nemici” e continuano le ondate di violenza anche in India, dove estremisti indu danno alle fiamme diversi luoghi religiosi in Orissa, fra cui un orfanatrofio gestito da missionari cristiani a Khuntapali ( 400 chilometri a ovest di Bhubaneshwar, capitale dell’Orissa).
Due cristiani, un uomo e una donna, sono stati arsi vivi. La suorina uccisa si chiamava Rajnie Majihie, aveva poco più di venti anni. L’uomo invece – secondo quanto riferisce l’agenzia indiana Pti- si chiamava Rasananda Pradhan ed è morto bruciato nell’incendio appiccato alla sua casa nel villaggio di Rupa, nel distretto di Kandhamal, lo stesso dove, sabato scorso, era stato ucciso il leader indù Swami Laxanananda Saraswati.
Ciò che mi ha particolarmente colpito è stata una foto raffigurante Acharya Dharmendra, Pravin Togadia ed altri leaders religiosi del Vishwa Hindu Parishad, partito ora al governo, incitare alla violenza nel nome della “pura” tradizione indu, sotto una grande bandiera arancione sulla quale spiccava, in sanscrito, il mantra OM.
Nel rifiuto della complessità si annida, ancora una volta, la tirannia. E’ proprio vero che la pace comincia nella nostra mente, ma il desiderio non è cosa semplice…
Per quanto magico e delizioso possa apparire un balletto nel vuoto radioso ( l’ignoto infinito sulla cui base poggiamo e che noi stessi siamo ) ebbene, pare che a nessun uomo, o donna, basta morire da lontano… E così, quest’oggi, il pensiero va alla vicina di casa, una fotomodella che poco fa a Milano ha aperto le tapparelle e si è buttata giù dalla finestra ( non ce l’ha fatta), a suor Rajnie Majihie, che aveva poco più di venti anni e si occupava degli orfani, a Rasananda Pradhan morto bruciato nell’incendio appiccato alla sua casa nel villaggio di Rupa e al leader indù Swami Laxanananda Saraswati ucciso nel lontano distretto di Kandhamal, lo stesso dove sono attualmente in corso tante violenze nel nome del proprio gruppo e di identità religiose fisse e contratte. Ciao.
P.s. … Mi vengono alla mente le parole dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton, scritte alle soglie della Prima guerra mondiale, e forse purtroppo ancora attuali:
” La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. Sarà una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermare. E una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto.
Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra i quanti hanno visto eppure hanno creduto. (Gilbert Keith Chesterton, “Eretici”).
Forse si tratta solo di uno stato d’animo passeggero, una specie di momentanea curvatura di psiche. Dovrei dire a me stesso di leggere meno libri e giornali, guardare meno il telegiornale, lasciare presa e permettere al nucleo divino che esiste in ognuno di noi di emergere…- anche perché non serve a niente piangere davanti alla tv. Namaste. :-)
Paritosh:e anche tu..dici di non usare la mente..?
di non soffermarti sul pensiero..?
Ma se per capire quello che dici ci vuole un traduttore !
Esistono vari tipi di menti..quelle analitiche e quelle sintetiche..
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Ho solo affermato che aggrapparsi ai concetti è un ostacolo.
Sai perchè per capirmi ti ci vuole un traduttore?
Perche evidentemente utilizzi il tuo bagaglio di erudizione analitica..
C’è comunque chi non ne ha di bisogno ..
chiedi ad esempio ad Ati o Sak…
13eckhart
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Ho solo affermato che aggrapparsi ai concetti è un ostacolo.
Sai perchè per capirmi ti ci vuole un traduttore?
Perche evidentemente utilizzi il tuo bagaglio di erudizione analitica..
C’è comunque chi non ne ha di bisogno ..
chiedi ad esempio ad Ati o Sak
………………
Usare i concetti non significa aggrapparcisi..
ma solo chiarificare alla mente le sue possibilità..per trascenderla senza rimpianti..
Ma qui..appena si parla di qualcosa in termini concettuali..a qualcuno viene l’orticaria..e condanna senza neanche aver capito cosa si vuole dire..
Ora mi è tutto più chiaro: http://www.youtube.com/watch?v=fmrMk00zOaY
Bipo:Ora mi è tutto più chiaro: http://www.youtube.com/watch?v=fmrMk00zOaY
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1) Madhukar: “Tue nichts und sei glücklich… Non fare niente e sii felice…Così è la vita. È e non è. Noi la godiamo, facciamo le nostre esperienze, soffriamo, però in realtà è vuota: tutto viene, tutto va.”
2) Ritornello di una canzone di Santa Orietta Berti: ” Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare, quando l’amore viene il campanello suonerà. …”.
2) Toshan Ivo Quartiroli : “Perché no ?”
Paritosh:Usare i concetti non significa aggrapparcisi..
ma solo chiarificare alla mente le sue possibilità..per trascenderla senza rimpianti..
Ma qui..appena si parla di qualcosa in termini concettuali..a qualcuno viene l’orticaria..e condanna senza neanche aver capito cosa si vuole dire..
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Ecco,appunto..un altro concetto,un’altra teoria giustificativa della mente..
visto che non può trascendere se stessa.
Non è orticaria ,nè condanna (ognuno fa quel che fa,vuole,può)
ma constatazione.
“Fin che la tua natura va, lasciala andare,
fin che la tua natura va, tu non remare,
fin che la tua natura va, stai a guardare,
quando l’amore viene il tuo cuore suonerà. …”.
°°°
E’ troppo semplice per l’iniziato… alla complicazione.
“Più umile ti fai, meglio è per te, in tutti i modi.”
Ramana Maharshi
INTERMEZZO:
Eck e Paritosh.. state comunicando lo stesso punto…. ma su due piani differenti :-)..
eck: Ho solo affermato che aggrapparsi ai concetti è un ostacolo.
Sai perchè per capirmi ti ci vuole un traduttore?
Perche evidentemente utilizzi il tuo bagaglio di erudizione analitica..
paritosh: Esistono vari tipi di menti..quelle analitiche e quelle sintetiche.. Quelle analitiche vivisezionano la frase ..la parola..per far risultare la convenzione ..la mancanza di significato..a cui ci vorremmo legare..
Le menti sintetiche analizzano i grandi principi ..le strutture mentali della realtà per rinvenire quelle metamentali di cui sono specchio..
Possiamo dire che in ambito esoterico gli uni appartengono alla filosofia del linguaggio e gli altri alla metafisica..ma se non sono fessi..analizzano in termini diversi la stessa cosa..che si mostra diversamente..
:-)
sakshin: “Fin che la tua natura va, lasciala andare,
fin che la tua natura va, tu non remare,
fin che la tua natura va, stai a guardare,
quando l’amore viene il tuo cuore suonerà. …”.
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“E’ troppo semplice per l’iniziato… alla complicazione”.
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Gianni: formulando la mia posizione in termini semplici, nell’ anima c’è “un so che” che si oppone al quotidiano, petulante, orribile NO PROBLEM !
Anche se questo “non c’è problema” dovesse girare e rigirare al mercato, sulla piazza o in azienda contraffatto da saggezza advaita , “filosofia perenne” o “illuminazione-jet”, sarebbe pur sempre una semplice patacca.
Lo dico senza nulla togliere al rispetto per le semplici, stupide e vere canzoni d’amore :-)