Innernet: Journey into Awareness
and Anima Mundi

17
Apr
2008
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L'”azienda” Italia

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L’Italia ha scelto la via feudale, con tanto di signore, condottiero e padrone assoluto. Il colpo di coda dell’Italia feudale, che siano i feudi territoriali del nord, delle cosche, o degli interessi delle grandi e piccole caste, e di conseguenza l’intolleranza verso chi non sta entro le mura del feudo territoriale o dentro lo spazio mentale, hanno prevalso, questa volta perlomeno senza ipocrisie.

Il malessere economico dell’Italia sommati alla cattiva gestione decennale dell’immigrazione, alla manipolazione sistematica dell’informazione e a una scarsa capacità di leggere la realtà in modo autonomo (e di leggere in generale, privilegiando l’ipnosi televisiva), hanno fatto ritornare gli italiani alle vecchie certezze e al bisogno di delineare confini netti per ritrovare la propria identità. E’ plausibile che sia nei percorsi individuali che in quelli collettivi ci siano momenti in cui si necessita di ritrovare le proprie radici. Questo può essere un processo sano per ripartire dall’essenza primaria che ha dato forma ad una personalità o una nazione.

Ma questo ritorno ha il sapore della disperazione di chi ha perso di vista il centro della propria autentica essenza e si affida a chi gli promette il riscatto tramite valori non tanto tradizionali del territorio, ma semplicemente intolleranti al diverso da sé oppure si affida a chi promette una crescita economica che sarà non solo irrealizzabile anche per una situazione mondiale di crisi delle risorse, ma la crescita non sarà neppure auspicabile se andrà nella direzione delle clientele, dell’ingiustizia sociale, della scarsa sensibilità per l’ambiente e dell’ipoteca sul futuro che dovrà ripagare la voragine del debito pubblico.

La sindrome di Stoccolma, fenomeno per cui si iniziano ad amare i propri carcerieri, è oramai conclamata.

Soprattutto, l’Italia si affida a chi gli promette “libertà” dalle tasse e dalle regole sociali, temi sempre affascinanti per una cittadinanza che non ha ancora sviluppato un forte senso della collettività. Si promette una fettina di torta e un occhio chiuso per tutti. Chi non sta alle regole è risultato vincente. Ora fa tana libera tutti, per primi una sessantina di parlamentari “eletti” (ma in realtà scelti dai partiti) che avevano guai con la giustizia.

I comunisti non esistono più, quindi sarà difficile dare di nuovo loro la colpa dell’impossibilità di far risalire l’Italia dalla crisi. In un pianeta dove le risorse saranno sempre più scarse non basterà strizzare l’occhio a Putin per garantire all’Italia le fonti energetiche destinate a scarseggiare dovunque in tempi brevi. Si darà allora la colpa alle regole dell’unione europea, agli arabi che non vogliono pompare più petrolio, ai cinesi che lo consumano, agli ambientalisti che non hanno voluto le centrali nucleari, ai governi precedenti. Proiettare sugli altri i propri problemi e fomentare odio è un meccanismo nevrotico di difesa sia a livello individuale che politico. Meccanismo che ha da sempre efficacia politica, in particolare in Italia.

Qualcuno ha scritto che verranno oscurati i blog. Non lo credo, i blog producono qualche decina, Innernet qualche centinaio, i più letti qualche migliaio di lettori al giorno. Il nuovo governo può permettersi ampiamente di lasciare i blog dove sono, che sono determinanti quanto lo è una riserva indiana rispetto ai milioni di utenti televisivi. Abbiamo la nostra acqua di fuoco, ci ubriacheremo con le nostre parole, costruiremo siti sempre più efficienti, installeremo tutti i plug-in sui nostri blog, faremo dei distinguo mentali sempre più sofisticati. Nel frattempo loro andranno avanti con messaggi semplici, efficaci, diretti, che fanno leva sulle paure, sull’avidità, sulla “crescita”, sull’intolleranza, sulle consolidate identità religiose e territoriali. Aspettiamoci comunque un’ulteriore stretta sulla libertà d’informazione, che in Italia è già a livello di terzo mondo.

L’Italia è diventata “l’azienda Italia”, il governo sarà il suo consiglio di amministrazione e i parlamentari gli azionisti a cui rendere conto distribuendo dividendi. Tutti gli altri sono gli elettori, il parco buoi. Il falso in bilancio non è neanche più reato. Una versione moderna del signore feudale con i suoi vassalli, valvassori, valvassini e poi la massa di semi-schiavi costretti a lavorare una vita per ripagarsi dai debiti.

La manipolazione del vero è quanto di più semplice possa avvenire avendo a disposizione grandi media e denaro. Leggevo su New Scientist del 19 gennaio (pag. 46, articolo “The monster we don’t see” di Dan Hind) che nella campagna di guerra psicologica che precedette l’invasione dell’Iraq gli sforzi andavano nella direzione di convincere gli americani che Saddam Hussein era coinvolto negli attacchi dell’11 settembre.

Mentre nell’immediato seguito degli attentati dell’11 settembre solo il 3% degli americani menzionava l’Iraq come responsabile, nel marzo 2003, poco prima l’invasione dell’Iraq, il 52% degli americani riteneva che il governo americano avesse delle prove di un collegamento tra Al-Qaida e Saddam. Nel 2006, il 90% delle truppe in Iraq credeva che la guerra era conseguenza del ruolo di Saddam nell’11 settembre.

Negli ultimi anni mi sono più preoccupato di cercare la mia verità e di rendermi cosciente di come la mia stessa mente la manipoli, piuttosto che preoccuparmi della manipolazione del vero da parte dei politici e dei media. Come per molti altri lettori di Innernet, ho seguito un percorso di consapevolezza che ha portato alla scomoda posizione di evidenziare i miei lati egoici ed involuti, i miei condizionamenti mentali meccanici, le mie avversioni intolleranti. Lo stesso processo mi ha portato anche a sentirmi più libero da questi, più vero verso me stesso e verso gli altri e ad accettare i diversi aspetti della mia persona. Questo processo interiore di ricerca del vero è ancora in corso, non mi definisco certo illuminato e non ho neppure un tale obiettivo.

Per un certo tempo mi sono quindi occupato più del mio personale rapporto col vero che del falso presente nella società. Ma ad un certo punto sento che il processo di manipolazione della realtà e di accettazione di questa da parte di una grossa fetta della popolazione produce un’atmosfera (potremmo chiamarlo campo energetico) dove l’aria diventa pesante per tutti.

Quando in una famiglia viene sistematicamente negato il vero, si creano delle nevrosi e dei condizionamenti che vengono ripetuti di generazione in generazione. Sia nelle famiglie che nella società c’è chi si adatta alla mancanza di vero ritagliandosi un proprio spazio dove possa agire indisturbato, e chi invece non può vendere la sua coscienza in cambio di piccoli privilegi. In questo caso non può che lottare o andarsene alla ricerca di una situazione dove la sua anima possa fiorire.

Nella scala dei valori della maggior parte degli italiani il vero non è in cima alla classifica. Ma il vero non è nè di destra nè di sinistra, è una responsabilità di ogni essere umano che abbia una coscienza e una dignità e ogni manipolazione di questo non si potrà che riversare pesantemente sullo sviluppo dell’anima di una nazione. L’occultamento del vero riguardo alle stragi e al caso Moro per fare alcuni esempi, rimangono tutt’ora come inquietanti buchi neri nella consapevolezza di un’intera nazione.

Forse questa fase per l’Italia è l’entrata in una nuova lunga notte dell’anima, dopo quelle del fascismo, della strategia della tensione e poi del terrorismo, segnale di una democrazia tutt’altro che matura, analogamente ad un’adolescenza prolungata che esprime posizioni estreme prima di individuarsi ed assestarsi nella sua personalità.

Come Italiano ho tutta la nostra storia nella mia psiche, anche quella che non ho vissuto personalmente per ragioni anagrafiche. I condizionamenti collettivi sono tanto incisivi quanto quelli personali nello sviluppo della coscienza di un individuo. Ho assistito da bambino alla strategia della tensione e poi al terrorismo da adolescente.

Guardando gli eventi da un’ottica spirituale più ampia dei risultati elettorali sono ben cosciente che tutto ciò che avviene ha un senso ed è necessario per il percorso di un individuo e di una nazione. Si può solo accettare cio che è. Ma su un piano più umano, con la coscienza di cittadino adulto, sono scioccato e combattuto tra l’andarmene da un paese che allontana ulteriormente i valori umani e sociali a cui tengo o nel dare il mio apporto per la trasformazione della coscienza con il rischio di diventare un Don Chisciotte, sprecando solo risorse interiori. Ma alla fine, la direzione verrà data come sempre da una consapevolezza più grande delle mie considerazioni mentali.

Mentre stavo pubblicando questo articolo, Enzo Di Frenna ha risposto ad un mio commento sul suo blog, con il titolo “La televisione è un potere spirituale“. Enzo opera con passione e generosità per la trasformazione dell’informazione in Italia. Personalmente ritengo che il mezzo sia il messaggio ed ho dei dubbi sulle possibilità di incidere sulle coscienze con un mezzo televisivo su Internet, seppur con contenuti diversi e che parte dal basso. Ma di questi tempi non mi sento di fare troppo lo schizzinoso e do il benvenuto ad ogni apporto che parte da buone intenzioni.

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252 Responses

  1. FRANCESCO SALA

    Grazie Ivo, sei una persona generosa.
    ( Per non alimentare altri equivoci),
    a certi miei – oramai – ex allievi che esageravano con la professoranza, dicevo questo: ” Ragazzi il mondo è pieno di prof. dott. cav. ing. comm. swam. gur. ecc.. Basta che quando incontrate uno che stimate, lo chiamiate semplicemente signore; per quelli che non stimate, prima di procedere, pensate alla marmellata. Quella che quasi nessuno sa trattenersi dal rubare”.
    Dunque, finirò il mio scritto; fatto questo, risponderò a tutti gli eventuali quesiti di utenti comuni e povericristi come me. Finito questo, in ogni caso non oltre lo spazio di due o tre settimane, Francesco Sala saluterà e tornerà da dove e venuto.
    Francesco

  2. paritoshluca

    Dal momento che gli argini del thred sono ampiamenti superati da argomenti che in genere non trovano spazio in blog di spiritualità e meditazione ma in quelli di esoterismo e iniziazione..e dal momento che in questo ambito vige la confusione ciarlatenesca più estrema..nell’attribuire significati di fantasia a cose ben chiare e precise..voglio specificare il significato tra la metafisica speculativa e quella realizzativa..che confonderle..priva il pensiero di un suo supporto fondamentale per trascendere la mente e il pensiero stesso..che raggiunti gli estremi confini..non resta altro da fare che andare oltre..e questo Oltre ..poi..è ciò che è più importante..
    La metafisica realizzativa..che..come dice la parola implica una sua dimensione pratica ed operativa..è quella che si origina dalla concettualizzazione di certe realtà metamentali che si possono chiamare Principi..che sono metafisici perchè vanno oltre la religione e la teologia..ma nel medesimo tempo costituiscono il corpo teorico di quelle religiosità senza Dio..che pongono la Coscienza o la Consapevolezza o il Sè..o il Brahman..come origine e Realtà Suprema..
    Il fondamento teorico di ciò non si trova nell’esperienza ..perchè l’esperienza non ha bisogno di teorie..e questo sarebbe quel senso di esistere che si identifica con Atman..immediatamente evidente ..ma più primordiale del cogito cartesiano che diventa Sum..ergo cogito..e non Cogito ergo Sum..in quanto il pensiero deriva dall’Essere e non l’Essere dal pensiero..
    Un computer pensa ma non ha l’Essere..o il senso del proprio esistere..
    Aver fatto derivare i fondamenti dal pensiero ha creato la metafisica speculativa..che è una serie di sciocchezze dove gli occidentali sono maestri..
    Ma purtuttavia c’è un pensiero che è come il riflettersi sul mentale del piano ontologico..o della Realtà..e questo pensiero..è quello di Infinito..ed è su questo pensiero che si fonda la metafisica realizzativa..nel suo aspetto concettuale o teorico..
    Mentre l’esistenza della Consapevolezza o di Atman può essere fatta dedurre dalla mente e trovare in essa il suo limite..l’esistenza dell’Infinito è qualcosa che ridotto nel suo piano mentale sarebbe contraddittorio..logicamente..
    Dire che l’Infinito è un ente del pensiero..significa limitarlo..e cioè..non sarebbe più infinito..
    L’Infinito è un concetto veramente promordiale..e nulla a Lui si oppone..
    Ques’Infinito si identifica col Brahman..l’Inqualificato..perchè qualsiasi qualificazione lo limiterebbe..perchè sarebbe un confine..
    Analizzare logicamente il concetto di Infinito porta a legittimare sul piano mentale ciò che è il Brahman Nirguna sul piano esperienziale..e il termine ultimo della metafisica realizzativa..che sarebbe il Brahman che prende coscienza di se stesso..tramite noi..rilevando che solo l’Infinito è quell’Assoluto non dipendente da nulla vera Radice di tutte le cose..
    Ma torniamo sul piano logico del nostro Infinito..che è solo un riflettersi nel mentale di qualcosa che lo sovrasta ..ma che non lo nega..perchè il Figlio somiglia al Padre..anche se è sminuito..
    come il Brahman è sminuito dall’apparire alla mente come Infinito..
    Posto dunque ques’Infinito come pensiero fondante e metafisico per eccellenza..per deduzione logica ci appariranno le realtà di tutto ciò che esiste in rapporto a Lui..e la natura del nostro universo sarà svelata..e il il termine maya..illusione ..riceverà la legittimazione logica
    Se l’Infinito non ha limiti..nulla può essere una Sua parte..neanche il nostro mondo..che in rapporto a Lui non esiste..o meglio..è come il rapporto che c’è tra sognatore e sogno..essendo noi il sogno e l’Infinito il sognatore..che non si altera e rimane se stesso pur attraverso le modifiche del sogno..
    Tutto ciò che esiste è sogno rispetto a Brahman..l’Infinito..e nel medesimo tempo noi siamo sogno e sognatore..in quanto non possiamo essere distinti da Lui..che altrimenti avrebbe un limite..e l’Infinito non ha limiti..
    Sviluppare logicamente questo concetto di Infinito porta quindi a mostrare sul piano concettuale ciò che è conosciuto da millenni ..e cioè la via che porta il Sognatore a svegliarsi..ad essere Consapevole anche durante il processo onirico della mente..a stabilirsi nell’Assoluto che è l’Identità Suprema..o Turya il quarto stato dopo sonno..sogno e veglia..
    Ma tutto deriva dall’Infinito..e dal suo sviluppo anche logico..
    e la Metafisica Realizzativa lo rivela..e non cambia come quella speculativa ad ogni stagione..perchè i fondamenti sono certi..e non negano il pensiero..ma lo portano al suo sviluppo definitivo..quel concetto appunto di Infinito da cui tutto deriva e a cui tutto ritorna..

    PS
    Non so se qualcuno ha letto..ma ho parlato di cose ben reali..
    di come è reale il pensiero se è ben guidato..fino al punto che deve trascendersi se vuol andare Oltre…che poi sarebbe il passare dall’espetto teorico a quello esperienziale..

    PS
    Se il moderatore considera questo discorso non in tema e non interessante lo può togliere tranquillamente che non mi offendo..

  3. eckhart

    Ottima sintesi concettuale di ciò che è la Metafisica Realizzativa, Paritosh, complimenti!
    (Io sono più o meno fermo a “Tutto è Coscienza”…e già intuire questo è già troppo per me..) :-)

  4. paritoshluca

    Rileggendo il discorso..una volta uscito dal piano concettuale..e lasciando scorrere le parole senza attribuire significato..mi appare la follia e una risata..
    Sto ridendo..ho le lacrime e agli occhi..ma perchè..?
    Mi ricordo molti anni fa Severino venne nella nostra Università e un filosofo del linguaggio preparò un papiro di pagine e pagine ..io lo segui..poi smisi..e le parole senza significato mi rimbombavano..e Severino fumava..e il filosofo parlava di cavalli..concetti …enti.. la follia..e mi sovvenne una risata…
    ma non la feci…la faccio adesso..agli enti….all’Essere ..alla …scappo..vado a vedere la soap opera ..
    questi sono attaccamenti.altro che cazzi..(faccina con la bocca in giù)

  5. FRANCESCO SALA

    Per Gigi,
    la notte hegeliana è ancora nera, passerà solo quando considererai il fatto che mentre tu ( e non solo tu ) hai menzionato e rimenzionato i giochini ecc.. del mio ego, io non ho mai tirato in ballo il tuo. Nè per dritto nè per storto.
    Considera questo, trai le coinseguenze di questo, e la notte hegeliano svanirà. Il tutto, ti supplico, senza ritirare in ballo eghi eghini eghetti.
    Francesco.

  6. eckhart

    Caro Francesco
    osservare l’ego proprio o altrui (non importa)
    non è giudicare la persona ,l’anima,l’essere,il cuore che ci sta dietro..
    Non sentirti giudicato e ..
    contempla la tua ferita,se l’ho toccata..
    ma non c’entro nulla ..
    Gigi
    PS Non conosco Hegel che di nome..non conosco quella metafora..

  7. FRANCESCO SALA

    Per Guisy, accetto la tisana, e la riconciliazione, alla non negoziabile condizione, che non mi si dia del prof. Ho già tentato di chiarire proprio con te che un conto è essere un prof. o persino un sire, altro conto è non ignorare di essere soltanto, insisto, un poverocristo.
    Anzi, la tisana non l’accetto, ma se non è troppo, mi lascerei corrompere da un grappino di ginepro fatto come dio comanda.
    In assenza di questo, solo una cazzosa ( gassosa per i fini) può catalizzare la nostra riconciliazione.
    Francesco

  8. FRANCESCO SALA

    “Per il resto, Francesco, che tu sia un poverocristo o un professore io scusami ma non vedo proprio la differenza!”
    Senza nessuna piaggeria, abbiamo visto che nè tu nè io ne siamo capaci, approvo incondizionatamente.
    Anche per la grappa di Arneis, che non conosco ( ma il cui nome suona bene), pur rimpiangendo la cazzosa, come si dice, concilio.
    Francesco.

  9. eckhart

    ah ah ah !
    Ripenso ogni tanto, in simili ridicoli frangenti ,alla canzone di Mina ed Alberto Lupo..”parole,parole parole..”

    Che danno a quest’ora “Sentieri”?
    (faccina che si tiene la pancia dal ridere..)

  10. L’uomo sodo! Ahahaha Ivo, che lapsus, l’ho letto solo ora!

    Prof. le posso offrire una bella tisana di tiglio e malva riconciliatoria e rilassante?
    Le ci metto anche il miele di acacia…

  11. Ecco come vengono strappati i 25 agli esami…. Grappa al professore! Mica Valium per la studentessa. E sospetto che chi ha fatto la grappa abbia più rapporti con l’Alto… Adige che con il Divino :-)

  12. FRANCESCO SALA

    Non c’è misericordia, insomma!! Il prof. ha smesso di professorare, se proprio ci si vuole burlare del poverocristo che ha preso il suo posto, si abbia almeno la decenza di chiamarlo sire, eh!’ Ma prof, no, no, è una prova che mi supera.
    Francesco.

  13. Come al solito mi trovo impreparata, niente “gassosa”, ho solo Grappa di Arneis (credo che chi l’ha fatta avesso buoni rapporti con l’Alto) spero vada bene…
    Per il resto, Francesco, che tu sia un poverocristo o un professore io scusami ma non vedo proprio la differenza!
    Daiii scherzo!

  14. matil

    non sono all’altezza di intervenire con contributi significativi, ma vorrei comunque esprimere il mio apprezzamento per alcuni spunti forniti da francesco sala; mi piace la sostanza che emerge al di là dei toni e del registro comunicativo, che comunque personalmente non mi disturbano, anzi.
    Trovo utili anche le citazioni e gli spunti di approfondimento suggeriti da thomas e da eck;
    un bacio con lo schiocco a giusy;
    ringraziamento a Ivo.
    Un saluto a tutti.

  15. matil

    per francesco sala:
    quoto:
    “hanno creduto di emanciparsi dal semplice Rosario, senza prima avere neppure la minima idea di cosa questo rappresenti in termini di spiritualità. Con questo non voglio per nulla dire che nel Rosario si esaurisca tutta la Spiritualità. Ma, certissimamente, per tantissimi la comprensione del semplice Rosario sarebbe letteralmente una rinascita.”
    mi piacerebbe un suo approfondimento circa questa affermazione contenuta in un suo intervento di ieri, nonchè, più in generale sul significato della preghiera, a cui pure ha accennato in altri punti dei suoi interventi.
    Grazie.
    Anna.

  16. FRANCESCO SALA

    Cara Anna, posso darti del tu?
    Qui ricambio il lei, fino al suo eventuale permesso.
    Le darò una dettagliata risposta; partendo dal significato dato a tutte le “corone o mulini da preghiera” in molte tradizioni, non appena avrò un bricolo di tempo. Ne stia certa, Confido che la cosa possa esserle d’aiuto. Per ora la lascio, facendo emergere dalla memoria la sovrannaturale serenità di certe vecchine della mia infanzia, con quella corona in mano.
    Quella serenità, la si può osservare e sentire, respirare, solo ai confini dei giardini del Paradiso. Spero che lei la incontri.
    Francesco

  17. eckhart

    Sulla domanda sul Rosario dico la mia..
    Credo che siano tutti discorsi,ipotesi estremistiche ,sia quella della vecchina che s’illumina col Rosario,che la “Scienza della meditazione”
    di Paritosh..e, come tutti gli estremismi..sono quantomeno ideologici..
    Mi spiego:per la vecchina che dice il Rosario dovremmo considerare che abbia almeno un “cuore puro ” (c’è un personaggio che lo rappresenta in modo perfetto in un racconto di Flaubert: “Un cuore semplice”) quindi che sia vissuta in un ambiente puro,semplice,
    nel modo più naturale possibile..e adesso credo sia solo un’utopia..
    La meditazione o tutte le iniziazioni,se prese alla lettera ,sono solo lettera,o quantomeno vanno perseguite senza rigidità,e ,in quanto tecniche ,illusione di un Percorso,e vanno lasciate come zavorra,protesi,strada facendo..
    In media virtus..credo che sia importante,se non necessario un certo
    lavoro di purificazione,che di solito è mansione della meditazione,ma soprattutto dell’attenzione consapevole,appunto per “liberare il Cuore” (non intendo il centro emotivo..) abbandonandosi
    al ciò che E’ ,come la vecchina,con la preghiera ripetuta come un Mantra (questo, se regolato col respiro,come già detto,è un vero percorso yoga).
    E’ chiaro che la Grazia non ci compete,che colpisce “ad random” o meglio per “Sua Volontà”, ma sono eccezioni che confermano la regola,le cadute da cavallo con relativa illuminazione..
    PS X Francesco: le vacche di notte sono tutte nere è vero..ma quando qualcuna scalpita più delle altre..sarà difficile poterla additare (se non si fa luce..) ,però fa scalpitare pure le altre..
    Ma siamo tutte nere..
    Buona giornata a te e tutta la mandria! :-)
    Gigi

  18. eckhart

    Ma che sbadato..avevo la citazione giusta a portata di mano..e mi evitavo cinque minuti di tastiera
    ..ma quali migliori Parole..

    “Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli! Beati quelli che piangono, perché saranno consolati! Beati i miti perché erediteranno la terra! Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.
    Matteo

  19. Mi è venuto in mente quel vecchio Woody Allen, ricordate ?

    ” Citarsi Addosso ”

    Solo che quella era la NYC radical chic degli anni 70 – 80.

    Era solo una scusa per dirvi ciao, e grazie ancora.
    Gli stimoli che mi date, per un verso o per il suo contario, sono fortissimi.

    Con ossequi, Ciao

  20. ..e la pace regnò di nuovo….
    tra vacche nere, creatività e conformismo..
    tra rosari iniziatici e povericristi
    tra risposte e richieste
    tra vino e tarallucci
    non escludendo l’amore di dio
    ma tornando a se stessi
    in un viaggio circolare
    sedotti dall’idea che la felicità
    o l’infelicità
    si trovano fuori di sè.

    (ps: riflessione.. nella vita il più grande desiderio è di essere accettato, di essere approvato.. anche se nessuno dice che ti devi adeguare ai valori e modelli della realtà dominante :))) eppure.. tu uomo ti adegui. Hai bisogno di guadagnarti il pane.)

    :)