Innernet: Journey into Awareness
and Anima Mundi

17
Apr
2008
0

L'”azienda” Italia

Share this page to Telegram

L’Italia ha scelto la via feudale, con tanto di signore, condottiero e padrone assoluto. Il colpo di coda dell’Italia feudale, che siano i feudi territoriali del nord, delle cosche, o degli interessi delle grandi e piccole caste, e di conseguenza l’intolleranza verso chi non sta entro le mura del feudo territoriale o dentro lo spazio mentale, hanno prevalso, questa volta perlomeno senza ipocrisie.

Il malessere economico dell’Italia sommati alla cattiva gestione decennale dell’immigrazione, alla manipolazione sistematica dell’informazione e a una scarsa capacità di leggere la realtà in modo autonomo (e di leggere in generale, privilegiando l’ipnosi televisiva), hanno fatto ritornare gli italiani alle vecchie certezze e al bisogno di delineare confini netti per ritrovare la propria identità. E’ plausibile che sia nei percorsi individuali che in quelli collettivi ci siano momenti in cui si necessita di ritrovare le proprie radici. Questo può essere un processo sano per ripartire dall’essenza primaria che ha dato forma ad una personalità o una nazione.

Ma questo ritorno ha il sapore della disperazione di chi ha perso di vista il centro della propria autentica essenza e si affida a chi gli promette il riscatto tramite valori non tanto tradizionali del territorio, ma semplicemente intolleranti al diverso da sé oppure si affida a chi promette una crescita economica che sarà non solo irrealizzabile anche per una situazione mondiale di crisi delle risorse, ma la crescita non sarà neppure auspicabile se andrà nella direzione delle clientele, dell’ingiustizia sociale, della scarsa sensibilità per l’ambiente e dell’ipoteca sul futuro che dovrà ripagare la voragine del debito pubblico.

La sindrome di Stoccolma, fenomeno per cui si iniziano ad amare i propri carcerieri, è oramai conclamata.

Soprattutto, l’Italia si affida a chi gli promette “libertà” dalle tasse e dalle regole sociali, temi sempre affascinanti per una cittadinanza che non ha ancora sviluppato un forte senso della collettività. Si promette una fettina di torta e un occhio chiuso per tutti. Chi non sta alle regole è risultato vincente. Ora fa tana libera tutti, per primi una sessantina di parlamentari “eletti” (ma in realtà scelti dai partiti) che avevano guai con la giustizia.

I comunisti non esistono più, quindi sarà difficile dare di nuovo loro la colpa dell’impossibilità di far risalire l’Italia dalla crisi. In un pianeta dove le risorse saranno sempre più scarse non basterà strizzare l’occhio a Putin per garantire all’Italia le fonti energetiche destinate a scarseggiare dovunque in tempi brevi. Si darà allora la colpa alle regole dell’unione europea, agli arabi che non vogliono pompare più petrolio, ai cinesi che lo consumano, agli ambientalisti che non hanno voluto le centrali nucleari, ai governi precedenti. Proiettare sugli altri i propri problemi e fomentare odio è un meccanismo nevrotico di difesa sia a livello individuale che politico. Meccanismo che ha da sempre efficacia politica, in particolare in Italia.

Qualcuno ha scritto che verranno oscurati i blog. Non lo credo, i blog producono qualche decina, Innernet qualche centinaio, i più letti qualche migliaio di lettori al giorno. Il nuovo governo può permettersi ampiamente di lasciare i blog dove sono, che sono determinanti quanto lo è una riserva indiana rispetto ai milioni di utenti televisivi. Abbiamo la nostra acqua di fuoco, ci ubriacheremo con le nostre parole, costruiremo siti sempre più efficienti, installeremo tutti i plug-in sui nostri blog, faremo dei distinguo mentali sempre più sofisticati. Nel frattempo loro andranno avanti con messaggi semplici, efficaci, diretti, che fanno leva sulle paure, sull’avidità, sulla “crescita”, sull’intolleranza, sulle consolidate identità religiose e territoriali. Aspettiamoci comunque un’ulteriore stretta sulla libertà d’informazione, che in Italia è già a livello di terzo mondo.

L’Italia è diventata “l’azienda Italia”, il governo sarà il suo consiglio di amministrazione e i parlamentari gli azionisti a cui rendere conto distribuendo dividendi. Tutti gli altri sono gli elettori, il parco buoi. Il falso in bilancio non è neanche più reato. Una versione moderna del signore feudale con i suoi vassalli, valvassori, valvassini e poi la massa di semi-schiavi costretti a lavorare una vita per ripagarsi dai debiti.

La manipolazione del vero è quanto di più semplice possa avvenire avendo a disposizione grandi media e denaro. Leggevo su New Scientist del 19 gennaio (pag. 46, articolo “The monster we don’t see” di Dan Hind) che nella campagna di guerra psicologica che precedette l’invasione dell’Iraq gli sforzi andavano nella direzione di convincere gli americani che Saddam Hussein era coinvolto negli attacchi dell’11 settembre.

Mentre nell’immediato seguito degli attentati dell’11 settembre solo il 3% degli americani menzionava l’Iraq come responsabile, nel marzo 2003, poco prima l’invasione dell’Iraq, il 52% degli americani riteneva che il governo americano avesse delle prove di un collegamento tra Al-Qaida e Saddam. Nel 2006, il 90% delle truppe in Iraq credeva che la guerra era conseguenza del ruolo di Saddam nell’11 settembre.

Negli ultimi anni mi sono più preoccupato di cercare la mia verità e di rendermi cosciente di come la mia stessa mente la manipoli, piuttosto che preoccuparmi della manipolazione del vero da parte dei politici e dei media. Come per molti altri lettori di Innernet, ho seguito un percorso di consapevolezza che ha portato alla scomoda posizione di evidenziare i miei lati egoici ed involuti, i miei condizionamenti mentali meccanici, le mie avversioni intolleranti. Lo stesso processo mi ha portato anche a sentirmi più libero da questi, più vero verso me stesso e verso gli altri e ad accettare i diversi aspetti della mia persona. Questo processo interiore di ricerca del vero è ancora in corso, non mi definisco certo illuminato e non ho neppure un tale obiettivo.

Per un certo tempo mi sono quindi occupato più del mio personale rapporto col vero che del falso presente nella società. Ma ad un certo punto sento che il processo di manipolazione della realtà e di accettazione di questa da parte di una grossa fetta della popolazione produce un’atmosfera (potremmo chiamarlo campo energetico) dove l’aria diventa pesante per tutti.

Quando in una famiglia viene sistematicamente negato il vero, si creano delle nevrosi e dei condizionamenti che vengono ripetuti di generazione in generazione. Sia nelle famiglie che nella società c’è chi si adatta alla mancanza di vero ritagliandosi un proprio spazio dove possa agire indisturbato, e chi invece non può vendere la sua coscienza in cambio di piccoli privilegi. In questo caso non può che lottare o andarsene alla ricerca di una situazione dove la sua anima possa fiorire.

Nella scala dei valori della maggior parte degli italiani il vero non è in cima alla classifica. Ma il vero non è nè di destra nè di sinistra, è una responsabilità di ogni essere umano che abbia una coscienza e una dignità e ogni manipolazione di questo non si potrà che riversare pesantemente sullo sviluppo dell’anima di una nazione. L’occultamento del vero riguardo alle stragi e al caso Moro per fare alcuni esempi, rimangono tutt’ora come inquietanti buchi neri nella consapevolezza di un’intera nazione.

Forse questa fase per l’Italia è l’entrata in una nuova lunga notte dell’anima, dopo quelle del fascismo, della strategia della tensione e poi del terrorismo, segnale di una democrazia tutt’altro che matura, analogamente ad un’adolescenza prolungata che esprime posizioni estreme prima di individuarsi ed assestarsi nella sua personalità.

Come Italiano ho tutta la nostra storia nella mia psiche, anche quella che non ho vissuto personalmente per ragioni anagrafiche. I condizionamenti collettivi sono tanto incisivi quanto quelli personali nello sviluppo della coscienza di un individuo. Ho assistito da bambino alla strategia della tensione e poi al terrorismo da adolescente.

Guardando gli eventi da un’ottica spirituale più ampia dei risultati elettorali sono ben cosciente che tutto ciò che avviene ha un senso ed è necessario per il percorso di un individuo e di una nazione. Si può solo accettare cio che è. Ma su un piano più umano, con la coscienza di cittadino adulto, sono scioccato e combattuto tra l’andarmene da un paese che allontana ulteriormente i valori umani e sociali a cui tengo o nel dare il mio apporto per la trasformazione della coscienza con il rischio di diventare un Don Chisciotte, sprecando solo risorse interiori. Ma alla fine, la direzione verrà data come sempre da una consapevolezza più grande delle mie considerazioni mentali.

Mentre stavo pubblicando questo articolo, Enzo Di Frenna ha risposto ad un mio commento sul suo blog, con il titolo “La televisione è un potere spirituale“. Enzo opera con passione e generosità per la trasformazione dell’informazione in Italia. Personalmente ritengo che il mezzo sia il messaggio ed ho dei dubbi sulle possibilità di incidere sulle coscienze con un mezzo televisivo su Internet, seppur con contenuti diversi e che parte dal basso. Ma di questi tempi non mi sento di fare troppo lo schizzinoso e do il benvenuto ad ogni apporto che parte da buone intenzioni.

You may also like

Il colpo di coda dell’Italia feudale
Consapevolezza politica

252 Responses

  1. paritoshluca

    dice atisha

    99atisha
    Paritosh: “Il mistico perde tutto e trova Dio..l’iniziato perde tutto e trova se stesso..che poi è la differnza che c’è tra religione e metafisica realizzativa..”

    nella sostanza non è la stessa cosa.. o no? :-/
    cambiano i termini, le “idee” del mentale, ma la sostanza è Quella..
    e quando la si vede, la si riconosce, c’è chi molla tutto, ma proprio tutto tutto…
    e ci si riporta a quel Silenzio che si compie anche nel materiale.. e si smette una volta per tutte a misurare “ricchezze spirituali” con il solito metro da falegname (risatona…)

    un saluto a tutti
    ************************
    Non è la stessa cosa..perchè diverse sono le Divinità a cui ci abbandoniamo..come diverse sono le persone che lo fanno..
    Un santo cristiano non ha nulla a che vedere con un mistico advaita..
    Il fatto che certe cose siano dentro di noi non significa che è notte dove in tutto c’è buio..
    L’amore può essere un aspetto della Consapevolezza..oppure una dimensione psichica..riguardare il soggetto..noi stesssi oppure un Oggetto..Dio..
    Il mistico ama Dio..l’Illuminato è amore..
    le stesse parole insomma nascondono realtà interiori ben diverse..

  2. eckhart

    X Paritosh:
    Hai solo mostrato Qualità dello stesso Uno, della stessa Essenza, …diversi Nomi-Forma..
    che in Realtà non esistono se non nella mente!
    Vedo che ti piace porre differenze nei simboli e nelle Ricerche..
    fai tu..
    per me è solo mettere distanze..che in Realtà non ci sono..
    visto che c’è solo una Manifestazione dell’Immanifesto
    (eccolo un’altro nome!) :-))))

  3. FRANCESCO SALA

    ( Pensavo di avere postato questo stesso testo alcuni minuti fa, poi, controllando non l’ho trovato; se si dovesse magari in seguito rinvenire un doppione, chiedo anticipatamente scusa)

    Gentilissimo Ivo, articolerò la mia risposta che avevamo in sospeso in due o al massimo tre interventi. Il primo riguarda il mito, di per sé né alto né basso, dell’iniziazione.
    Ma prima di passare a questo prima tema, bisogna che introduca un quadro di riferimento generalissimo. Analogamente a come ( ho scritto, analogamente) i pixlel che si stanno attivando sul tuo p.c. proprio adesso, non sono né le differenze di potenziale che li attivano, né sono le parole che stai leggendo, in modo, appunto, analogo, la Divinità in qualsiasi modo considerata, né “positivamente” come Brahman, né “negativamente come “Sunya”, sono, né possono per principio, essere mai l’esperienza di un soggetto. Ciò avviene perché ”“ tenendo conto degli invalicabili limiti di cui il linguaggio patisce quando cerca di descrivere questo ordini di realtà ”“ né Brahman, né Sunya possono essere oggettivati, condizione indispensabile poter essere l’esperienza si un soggetto. La ragione per cui non è possibile conoscere la Divinità, né farne esperienza – come gli “esoteristi” pretendono, è la stessa per la quale non si possono masticare i propri denti, né si può afferrare il proprio pugno, e neppure respirare il respiro. Compreso questo, allora appare evidente che non si tratta di un limite, ma di un assoluto non senso. Che vogliono alle fine i cercatori del Graal, gli esotersti di ogni sfumatura? Vogliono una assurdità, in ordine, semantica, logica, metafisica, come CONOSCERE LA CONOSCENZA. Pretendono di ottenere qualcosa che, come dimostrerò forse nella seconda parte con inoppugnabile rigore che è precluso persino alla stessa Divinità. Sembra strano?? Chi lo trova strano, evidentemente, non ha mai letto le Upanishad, né un solo Sutra, né Rumi, né Attar, né Echkart.” Ottenere” Dio, o sinonimi, sperare di entrare ed estinguersi nel Nirvikalpasamadi, assomiglia ( ancora per analogia) in modo impressionante al suicida, folle, tentativo di possedere la vita bloccandola in una fotografia.
    Fine della premessa, comincio.
    (Fino alla fine di questa esposizione non potrò rispondere agli eventuali commenti; chi avesse da farne, può naturalmente postarli; risponderò quando potrò).

    Iniziazione: “ trasmissione di una influenza spirituale da maestro a discepolo, finalizzata alla vivificazione degli atti cultuali e rituali, o forme simili, all’interno di una determinata Tradizione rivelata”. Questa è una delle definizioni generalmente condivise per “ iniziazione”.

    Cercherò di essere essenziale, rigoroso, e chiaro per quanto mi riesce.
    L’iniziazione ”“ qualsiasi cosa sia, va bene la versione di chiunque ”“ rientra, per la sua stessa definizione, nella categoria dei “ beni soggettivamente non disponibili “. Primo perché, sempre stando all’ortodossia, nessuno può autoiniziarsi; secondo perché puoi essere iniziato solo sub conditione; e cioè se possiedi o meno queste tanto decantate quanto misteriosissime qualificazioni. A cosa porta questo?? Semplicemente, se essa non è soggettivamente disponibile, se non puoi dartela da solo ”“ perché cadresti nella ridicola situazione dl barone di Munchausen – allora è una forma particolare di Grazia, la quale ”“ per definizione ”“ è appunto gratuita e quindi, appunto, non soggettivamente disponibile. Questa è precisamente il significato la collocazione e la portata ”“ per limitarmi ad un solo esempio – del termine” Barachat” nel sufismo. Che non significa altro che Grazia.
    Dunque l’iniziazione è una cosa che ti capita! Se sei monarchico, nel senso che hai visione piramidale dell’universo, devi dire che ti capita perché così ha deciso il Principale ( è Lui che a suo insindacabile giudizio fa e disfa ); se non sei monarchico ( come potrebbe essere definito un taoista), devi dire che essa è capitata a te perché hai fortuna ( era questo il senso in cui in un precedente post ho usato, in modo colorito, un termine simile).
    Ciò, fermo restando che l’iniziazione non produce automaticamente né la liberazione, né il risveglio, né la semplice esenzione dalle tasse. Ma supponiamo pure ”“ come pretendono i tradizionalisti ”“ che essa rappresenti almeno una conditio sine qua.
    Prima considerazione: se si tratta, come certamente sin tratta, di una Grazia, seppur del genere che più può aggradare, cosa puoi fare per rendertela disponibile?? Esiste un modo per calamitare una Grazia? Se tale modo esistesse essa diventerebbe uno dei tanti beni disponibili; mentre abbiamo appurato che essa non può esserlo nella sua stessa definizione.
    Ma allora perché, per esempio, è possibile accedervi con estrema facilità ”“ su semplice richiesta – nella chiesa cattolica? Apriti cielo!!! Qualcuno ha stabilito – E LA COSA NON SI DISCUTE ”“ che quella amministrata dalla chiesa cattolica non è una vera iniziazione.
    Ma perché?? Si è mai chiesto seriamente la ragione per la quale le cose dovrebbero stare così??
    Non aveva assicurato Cristo che non avrebbe abbandonato la Sua chiesa?? Cheffà si è sbagliato? Si è temporaneamente distratto? Si è rimangiata la parola? Così che i tradizionalisti e quelli che sull’esoterismo sanno tutto Lo hanno colto in fallo!!?? Bah!! Certo, Che poteva saperne Cristo, che infinitamente più non sappia l’onniscienza degli esoteristi!! Ok, ammettiamo pure che oggi la Chiesa sia esclusivamente, o quasi esclusivamente, una congrega di simoniaci. Sta bene.
    Comunque sia, gli stessi che ci assicurano che i sacramenti amministrati dalla Chiesa non avrebbero oggi valore iniziatico, ci assicurano che essi lo ebbero in un non lontano passato ( vedi medio evo , o giù di lì) .
    E a qualcuno risulta, gente del giro ha notizia, o c’è chi sa come che sia, che in quel passato le vie dell’urbe e i sentieri del campo pullulassero di svegliati, di liberati?? V’era una iniziazione disponibile, accessibile a tutti ( altrimenti si, stavolta Cristo sarebbe stato un povero fallito !) eppure il medioevo fu quello che fu. Nessuna turba di iniziati. Obiezione, non v’eraro turbe di iniziati perché (iniziati) possono esserlo solo degli strafighissimi ultraqualificati, e aristocratici fino alla radice dei capelli. Insomma, la classe non è acqua. La realizzazione è di pochi, tutti glia altri ciccia e andare. Alla faccia della promessa di quel dilettante che fu Cristo e di quell’altro strampalato del Buddha Amida e del suo bizzarro “ voto originale”. A quel tempo gli esoteristi non potevano stare lì per istruirli..
    Ma andiamo avanti , verso la stretta finale.
    Se l’iniziazione è la sola condizione necessaria, qual è quella sufficiente??
    Risposta tradizionalista, o la si chiami come si vuole: l’applicazione e lo sforzo personale!! I riti, le pratiche che il tuo guro ti assicura funzionano; l’esperienza “esoterica” unita alla famigerata influenza spirituale che ti infilza per la capa sfolgorando direttamente dal Cielo.
    Domanda: e da che dipende la volontà di applicarsi e di sforzarsi?
    Qui la risposta tradizionalista si biforca: 1° ramo; essa dipende dalla tua virtù, che ti è assicurata per la tua nobile nascita. Sei virtuoso allo stesso modo in cui sei destinato ad essere biondo se nasci finlandese. Insomma nasci, sei già virtuoso per diritto di nascita, sei destinato ”“ quasi a titolo di pura pratica burocratica ”“ all’inziazione, sempre perché sei stato scelto dall’alto, e sei stai scelto perché oltre ad essere strafigo, sei anche il cocco di mammina. Quindi vieni iniziato dal tuo guro, che è uno che sa cose che solo in pochissimi sono in grado solo di concepire; poi passa un po’ di tempo, ci lavori un po’ su ( riti, pratiche, vivificate dall’iniziazione, cambiamenti di stato vari, ed alla fine, zacchete ottieni l’iniziazione REALE stavolta, e poi vai assiderti tra gli iniziati metastorici che sorvegliano ecc.. Oppure, addirittura, ti estingui nell’Assoluto Ecco, la tragedia è che ci sono dei disgraziati che si nutrono di queste favolette.
    Una versione più sofisticata è la seguente: torniamo alla domanda di sopra.
    Domanda: e da che dipende la virtù di uno?
    ( Qui si entra nella palude della versione due )
    Risposta tradizionalista, et similia: dipende dalla sua comprensione dalla dottrina e dal suo sforzo per applicarla alla Via. ( Si, siamo ad un passo dalle sabbie mobili ).
    Domanda a (sullo sforzo): ma se la virtù dipende dallo sforzo della volontà, come ci si può sforzare di sforzarsi di avere volontà; che poi sarebbe: come si può avere la volontà di sforzarsi di sforzarsi di avere la volontà ( che logicamente sarebbe: come ci si può sforzare di avere la volontà della volontà di sforzarsi di sforzarsi di sforzarsi di avere la volontà ); e così via per l’eternità.
    Domanda b ( sulla comprensione ): come posso fare per avere la comprensione che mi serve per avere la volontà di avere la virtù per comprendere sempre meglio, così da avere sempre più volontà e sempre più virtù per….???
    Ci si rende conto, che almeno il 95% di tutta la produzione “esoterica” ( di quella scritta almeno in bella copia) non riesce, né può riuscire a venire a capo delle assurdità che essa stessa genera?
    E ci si rende conto che tali assurdità sono tra i principali pilastri dell’esoterismo per come è esso è oggi largamente inteso?
    Abbiamo visto con chiarezza che le principali categorie che definisco il concetti di iniziazione contengono insolubili contraddizioni nei termini della loro stessa definizione. Se mi sono spiegato, per cogliere le contraddizioni, non è neppure necessario uscire dalla semantica e dalla grammatica del testo. È il concetto stesso di iniziazione che patisce, a cascata dell’assurdità delle sue premesse, come già segnalato proprio nell’introduzione in apertura. In altre parole, l’iniziazione, almeno come è intesa dagli esoteristi, ha la stessa ontologia di una allucinazione.
    Un esempio terra terra per chi vuole capire.
    Pallavicini, ossia, Shaykk Abd al-Wahid Pallavicini di Torino, che per i pochi che non lo sapessero è considerato un vero maestro sufi di rigidissima estrazione guenoniana, ebbe ancora di recente a rispondere altezzoso a chi gli chiedeva perché ( alla fine della fiera ) i musulmani non potessero mangiare carne di porco: “ Questo io non lo so, ma Dio lo sa”. Vi sembra una risposta cretina? ( A me , come minimo, sembra senza senso). Eppure è stata data da un tale che conosce esoterismo, natura dell’iniziazione, pratiche rituali, di sicuro incomparabilmente meglio di tanti esoteristini dall’infinita puzzetta sotto il naso che si fanno confortare dalla compiacente furfanteria di gurini inturbantati e bardati alla Sandokan, che supportano i sogni ad occhi aperti di turbe (qualificatissime, ovviamente) di impiegati del catasto frustrati. Messi da parte costoro, posso assicurare per esperienza diretta, e chi non mi crede può, se vuole e se cerca, sperimentare per esperienza sua propria, che Pallavicini ha dato la stessa risposta che avrebbe dato la quasi totalità dei maestri sufi viventi. Ossia, maestri “esoteristi” con denominazione d’origine controllata.
    Insomma, il sogno dell’iniziazione così intesa, è fratello gemello di un altro sogno, ancora più nefasto. Anziché morire al divino, si sogna il sogno di tentare per mezzo di una “”scienza spirituale” di ottenere una rinascita in altro stato, rinascita che però può essere data solo se si sarà dimostrato di essere all’altezza di una ( presunta ) aristocrazia dello Spirito. Vedremo nel prossimo intervento come una simile pretesa è strettamente apparentata alla paranoia delirante. E che non ha mai avuto il minimo luogo in nessuna delle tradizioni spirituali E la ragione per cui non si può in alcun modo conquistare od ottenere quella “ visione”, quello stato, quella “realizzazione” è perché essi sono della stessa natura delle galassie e delle onde del mare; per vederle e sentirle, basta stare zitti ed aprire gli occhi.
    Francesco Sala
    p.s.
    ( Ieri avevo chiesto che mi fosse fornito UN SOLO CASO – RIPETO UN SOLO, UNICO, SINGOLO CASO – all’interno delle millenaria storia di tutte le tradizioni spirituali delle Terra, di un testo sacro che, riferendosi alle pratiche spirituali, non parlasse di queste se non con accenti riveriti e riverenti di pace, armonia, serenità, gioia e bellezza. Altro che “pericoli esoterici” e reazioni termonucleari. E”˜su questo, o ce lo siamo scordati? che è nata la polemica che, nel gioco dei ruoli, mi vede come “ o malamente” di turno. A qualcuno, fra quelli che mi irridono come un ritardato, risulta che questa risposta mi sia stata data?? Invece di continuare ad irridermi come fa Figliolini, perché questa lucidissima e cortesissima signora non mi tacita una volta per tutte – senza farsi precedere dalla psicanalisi ”“ citando, continuerò a ripeterlo, UN SOLO CASO, UN SOLO, UNICO SINGOLO CASO che provi la falsità delle mie asserzioni. E’questa l’onestà intellettuale? Dare stalinisticamente del pazzo e del ritardato a qualcuno, solo limitandosi a sbeffeggiare le ragioni dell’interlocuture, ma guardandosi bene di fornire UNA SOLA prova della falsità delle asserzioni di questi??
    Ieri, poi, è accaduto un altro miracolo. In un primo tempo Echkart, dopo il post dello scandalo, si era dimostrato d’accordo col mio pensiero. Queste – testualmente, in riferimento al mio scritto, che Figliolini giudica da mentecatto – le sue parole :” Non posso che essere d’accordo ,così a caldo..Dopo con calma ,vedo se ho da aggiungere qualcosa.. “.
    Ed infatti, “dopo, con calma” Echakrt non ha più detto perché si trovava d’accordo con me. .. E quindi in disaccordo coi mie sbeffeggiatori.
    Leggo proprio adesso che il povero Sak ha dichiarato di aver compreso e condiviso le mie parole. Un altro da affidare ai servizi sociali!!
    A Thomas vorrei soltanto dire ( mettendo da parte le sue affermazioni politiche alle quali risponderò in seguito, nodo al fazzoletto ) che, se riesce a capire che IL PUNTO qui non è determinare se sono violento e meno, lieve come libellula o meno, il PUNTO, soprattutto per lui che si richiama al rigore filosofico, è di DETERMINARE I FATTI. Ti risulta – te lo ripeto, Thomas ”“ da un punto di vista semplicemente fattuale, quello baso basso dei conti della serva, che il sottoscritto ”“ mi riferisco a quanto ripetuto ancora qui su – ha prodotto un enunciato falso?? Mi ripeto per la ennesima volta; qui non si tratta se sono bello o brutto, se mi puzzano i piedi o se mi odorano di lavanda, si tratta di rispondere ad una semplicissima domanda che ha per oggetto fatti oggettivamente rilevabili ad una elementare esegesi. FATTI, scritti nero su bianco su una infinità di testi. Io ho smentito ”“ e ho potuto farlo perché i testi sacri e millenni di tradizione mi danno ragione – la terrificante affermazione di un utente del sito; ed ho posto in rilievo le farsesche, quanto terrificanti conseguenze di quell’affermazione. Cosa è accaduto, invece di, magari con uno scappellotto, falsificare la mia affermazione, GUARDANDOSI TUTTI DALL’ ENTRARE NEL MERITO D-E-I- -F-A-T-T-I ( e quindi di produrre un solo caso a smentita), sono stato burinamente preso a pesci in faccia.
    Tu Thomas hai il pieno diritto ”“ ci mancherebbe ”“ al tuo punto di vista scettico, agnostico, non saprei come chiamarlo. Ma i fatti sono fatti!! Anche le righe qui su, concernenti il significato di iniziazione sono fatti! Se conosci, come penso, il metodo della filosofia, una catena di enunciati che, partendo da premesse vere – e qui l’unica premessa è una definizione, la definizione di iniziazione che gli stessi esoteristi danno ”“ giunge attraverso regole di inferenza ad una conclusione, se questo avviene, allora questo E’ un fatto. Dal tuo punto di vista di scettico/agnostico, dunque, non si tratta di determinare lo status ontologico di questo o quello, ma solo se la premessa ”“ in questo caso una definizione ”“ e la “forma” dell’inferenza è vera. Se entrambe sono vere, allora lo è anche l’argomento, a prescindere da quello che è il suo oggetto. Non vedo come potresti non essere d’accordo su questo.
    Per finire, sto ancora aspettando che da qualche parte delle Upanishad o dei Sutra, o degli scritti di S. Francesco, o di quelli di Ramana, saltino fuori, con riferimento ai riti, alla meditazione o alla preghiera, reazioni termonucleari. Fin quando non salteranno fuori, rimane l’immortale sentenza:” mai mettersi a discutere con un idiota. Prima ti porta al suo livello, poi ti batte per esperienza ).

  4. PARITOSH: “Non è la stessa cosa..perchè diverse sono le Divinità a cui ci abbandoniamo..come diverse sono le persone che lo fanno..
    Un santo cristiano non ha nulla a che vedere con un mistico advaita..
    Il fatto che certe cose siano dentro di noi non significa che è notte dove in tutto c’è buio..”
    ATISHA: chi non vede la stessa cosa non è forse la mente che ama catalogare, classificare? riconoscere le diverse qualità, tutte, non è forse anche abbandonarci alle “diverse divinità”? abbandonarci al Tutto così com’è, privi di identificazione? non è anche riConoscere l’Uno senza il secondo?

    PARITOSH: “L’amore può essere un aspetto della Consapevolezza.. oppure una dimensione psichica..riguardare il soggetto..noi stesssi oppure un Oggetto..Dio..
    Il mistico ama Dio..l’Illuminato è amore..”

    ATISHA: oggetto e soggetto non hanno più separazione.. il mistico è Illuminato e l’Illuminato è “anche” mistico… essi non sono nè una modificazione, nè una spovrapposizione, nè un effetto del Brahman.. ma il Brahman stesso.. Bakta e Jnana in Unione… questo il senso delle mie parole e del mio Sentire (perdona la presunzione dellea maiuscola).

    saluti :-)

  5. Caro Francesco, non intendo partecipare al concorso per trovare la risposta alla tua domanda, semplicemente perchè per me certi argomenti sono fonte di esperienza (al massimo si possono condividere quelle se ne sia ha voglia e personalmente non ne sento al momento il bisogno) trovo tediosissime e sterili le dissertazioni e i logicismi sull’argomento che proproni, sia che esse avvengano nella propria testa che con le teste degli altri.
    Però tengo a dirti, giusto per continuare a restare sul “mio” piano psicologico ed analitico, che, anche se lo sò che a volte vado giù un pò crudamente con le mie analisi come sono abituata a fare anche con me stessa, non intendevo figurarti come un mentecatto ,nè zittirti, me ne dispiaccio della tua interpretazione anche se non posso scusarmi di qualcosa che non intendevo fare.
    Vai pure avanti cercherò di stare in silenzio e rinnovo la simpatia di fondo… un sorriso…

    p.s. ricambio i saluti Paritosh e grazie….

  6. Francesco, credo che molti di coloro che hanno scritto i commenti di questo articoli, me compreso, siano consapevoli che, come scrivi “non è possibile conoscere la Divinità, né farne esperienza”. Nessuno lo pretende, ma questo non vieta di parlarne. Anche i maestri che si sono uniti al Tutto ne hanno parlato. Abbiamo le parole, per quanto inutili, alla fine non le sono, andranno esaurite prima di contemplare il puro silenzio.

    Il silenzio è molto spirituale ma produce dei siti web abbastanza noiosi :-) quindi largo alle parole. Ma quando queste diventano nastri di Moebius dove si gira in circoli infiniti e non si ha capacità di distacco dai propri pensieri o dalla dicotomia della ragione o del torto, questo diventa per me ancora più noioso.

    Francesco, adoro la logica ed i fatti anche nei discorsi spirituali, ma quando questi canali, come un Nagarjuna o un Almaas, partono da uno stato di silenzio interiore sono rivelatori, quando invece partono da stati dell’ego come qui avverto, portano a un pantano dove più ci si sbatte più ci si impantana. Quindi passo alla preparazione del prossimo articolo, ringraziando tutti per la generosità nel dare energia alle persone e ai temi discussi. L’uomo di cui parla Alan Watts è più che sodo, ora necessito della leggerezza di un bicchiere di vino per digerirlo.

  7. paritoshluca

    Mio caro Francesco Sala..
    Parlare di esoterismo ad un exoterico è come parlare della vista a un cieco..tanto più che se non siamo stati iniziati da un Maestro vero..quello col turbante e con gli incensi..per intenderci..capiremo solo quello che la mente lascerà filtrare..
    Ma tentiamo…
    L’iniziazione..è la trasmissione di un’influenza spirituale..non di una teoria o di una concezione..
    E’ un atto ..una situazione..una persona ..che coscientemente veicola qualcosa che non appartiene ai nostri sentimenti ma al nostro Centro..o Consapevolezza..o Sè..
    Un Maestro..veicola la “percezione di te stesso”…se ciò non avviene ..non possiamo parlare di iniziazione..ma forse ..di iniziazione virtuale..capiamo i principi..le teorie..ma ci sfugge la “percezione di noi stessi”..oppure questa percezione è ancora un dato mentale..che col tempo..può diventare reale..ma può non diventarlo affatto..
    Guenon..che ha creato una filosofia dell’Iniziazione..in grado di essere compresa dagli occidentali..non era un Maestro..ma solo un intellettuale..significa che è imbattibile per quanto riguarda la trasposizione di concetti orientali sul piano filosofico..ma non essendo illuminato..risulta datato per quanto riguarda la trasmissibilità di questa influenza..da lui posta all’interno di forme maggiormente in voga ai suoi tempi..
    Guenon ha un aspetto metafisico..che è incontrovertibile perchè si identifica con la metafisica di Shankara..incontrovertibile per chi è interessato alla metafisica realizzativa..ma poi ha degli aspetti diciamo di storiografia..che possono essere impugnati..come la necessità di un ordine regolare per la trasmissibilità iniziatica..che non necessariamente deve essere una Scuola Tradizionale..quanto per me un Ambiente Tradizionale..come quello indiano..dove certe concezioni sono diffuse e non nascoste come in Occidente..
    Ramana non si è illuminato all’interno di una scuola..ma da se..naturalmente dopo avere assorbito la spiritualità dell’ambiente che lo circondava..che in ambiente ostile ..come il nostro..ben difficilmente si sarebbe realizzato..
    E così anche Osho..non appartenente a nessuna Tradizione..ma amico di un Magga Baba..illuminato girovago..
    personaggi che in ambienti come il nostro..non si trovano..
    Ma chi legge Guenon non da iniziato non può fare queste distinzioni..e inevitabilmente prenderà gli aspetti peggiori..tralasciando quelli migliori.. esattamente come fanno i guenoniani..fissati addirittura sulla necessità exoterica che offre l’Islam..perchè di esoterismo non nè capiscono nulla..
    Si ritorna sempre al solito punto..l’Iniziazione che può dare un Maestro..che è la vera base o fondamento di tutto..anche di quella ristrutturazione della mente in funzione della percezione di questa verità..
    Gurdjieff chiama ciò..”Percezione di Sè”..”Ricordo di Sè”…e chi non vi perviene sarà impropriamente iniziato a qualche dimensione psichica..non si dice anche essere iniziti al sesso..al fumo..al calcio..?
    E per quanto riguarda la pericolosità di avventurarsi in certi sentieri senza aver ben presenti i pericoli..in India..si chiama condizione di “masta”..e sarebbe lo squilibrio mentale di chi vuol lasciare l’ego e la mente senza appoggiarsi sulla Consapevolezza..non trascende..ma distrugge..e quando la mente è distrutta è molto difficile riaggiustarla..e ho anche esperienze personali in proposito..di come sia difficile recuperare ciò che per manovre avventate avevamo non trasceso ma scardinato..
    Nella Via Iniziatica..una volta ricevuta questa Influenza..che attiva ciò che era in noi sopito..comincia la fase dottrinale..il capire quale forza abbiamo svegliato..per ben condurla e lasciarci condurre verso l’alto..separare il sottile dallo spesso..
    e la prudenza non è mai troppa..fino al taglio finale che significherà vivere all’interno di questa forza ..e allora potremo ben dire di essere noi stessi..e non più schiavi di quei limiti che la discesa mondana ci aveva assegnato..

  8. paritoshluca

    dice
    107Toshan Ivo Quartiroli
    adoro la logica ed i fatti anche nei discorsi spirituali, ma quando questi canali, come un Nagarjuna o un Almaas, partono da uno stato di silenzio interiore sono rivelatori, quando invece partono da stati dell’ego come qui avverto, portano a un pantano dove più ci si sbatte più ci si impantana.
    ***************
    Le varie forme dell’ego…
    Chi grida e schiuma..e chi lima le parole fino a non significare più nulla..
    Qualsiasi cosa diciamo viene impugnata..sezionata..fraintesa..maledetta..condannata..
    Tra l’altro..in argomenti dove la comprensione e l’ascolto dovrebbero essere basilari..
    Esistono dei forum dove è possibile sfogarsi e maledire gli altri forumisti..e quando tempo fa mi sono reso conto che volevo lo scontro e la rissa ho veleggiato verso questi mari procellosi..
    col risultato di calmarmi l’animo ed essere pronto a fare discorsi meno provocatori…come appunto era analizzare le cause oggettive della sconfitta politica della sinistra..e vedere se il futuro poteva riservare qualcosa di migliore..più in sintonia con quelle dimensioni interiori che ci interessano..
    Se cioè si poteva tradurre in forza e programma politico quella ricerca interiore che poniamo a fondamente del ben vivere personale..se esiste e come potrebbe presentarsi una politica che sia l’oggettivazione di certe sensibilità..
    Ecco…era questo il tema…poi…l’abisso…senza ritorno..(faccina che ride)

  9. eckhart

    Gli abissi portano verità…ben vengano dunque..
    Certo.. c’è poi il momento di tornare in superfice e riguardare l’altra faccia della realtà..
    Mi auguro solo non ti sia sentito vilipeso,amico Paritosh..
    Qui dura tutto il tempo d’un lampo.. ;-)

  10. paritoshluca

    Figurati..
    la mia lontananza dal vecchio forum è servita a farmi crescere il pelo nello stomaco..ho beccato più offese in questo tempo che comincio a dubitare se sono masochista..
    Il fin dei conti è necessario temprare certe convinzioni..e lo possiamo fare solo se vengono esposte alla fiamma degli scazzi generali..e come disse quell’antico romano..di cui non mi ricordo il nome..
    La gente applaude..oddio!..Devo aver detto qualche stronzata colossale…. (faccina)

  11. FRANCESCO SALA

    Da ivo
    (“Francesco, credo che molti di coloro che hanno scritto i commenti di questo articoli, me compreso, siano consapevoli che, come scrivi “non è possibile conoscere la Divinità, né farne esperienza”. Nessuno lo pretende, ma questo non vieta di parlarne. Anche i maestri che si sono uniti al Tutto ne hanno parlato. Abbiamo le parole, per quanto inutili, alla fine non le sono, andranno esaurite prima di contemplare il puro silenzio.
    Il silenzio è molto spirituale ma produce dei siti web abbastanza noiosi :-) quindi largo alle parole. Ma quando queste diventano nastri di Moebius dove si gira in circoli infiniti e non si ha capacità di distacco dai propri pensieri o dalla dicotomia della ragione o del torto, questo diventa per me ancora più noioso.
    Francesco, adoro la logica ed i fatti anche nei discorsi spirituali, ma quando questi canali, come un Nagarjuna o un Almaas, partono da uno stato di silenzio interiore sono rivelatori, quando invece partono da stati dell’ego come qui avverto, portano a un pantano dove più ci si sbatte più ci si impantana. Quindi passo alla preparazione del prossimo articolo, ringraziando tutti per la generosità nel dare energia alle persone e ai temi discussi. L’uomo di cui parla Alan Watts è più che sodo, ora necessito della leggerezza di un bicchiere di vino per digerirlo”.)

    Caro Ivo,
    sono perplesso; ho riflettuto e considerato da ogni punto di vista quello che hai scritto, e sono rimasto perplesso.
    Qui c’è un caso: siamo in un blog ( presumo che si chiami così ) che è per definizione un posto in cui persone comuni – io lo sono, non essendo un aristocratico, nè uno swami, né un rimpotchè, né un santanchè e neppure un quaraquaquà; ma appena un poverocristo -, e le persone comuni si scambiano informazioni essenzialmente attraverso le parole. Tu stesso lo fai la medesime cose; attingi dal lessico, poi organizzi in forma logica il tuo pensiero, e lo trascrivi in lemmi. E lo stesso fanno gli altri utenti; salvo qualcuno che tra l’evidenza e le proprie ossessioni, opta per qusete ultime.
    Poi, Ivo, mi fai una domanda; tu mi fai una domanda; non ricordi di avermi fatto una domanda? Appena comincio a risponderti mi dici che le parole sono noiose, che dobbiamo starne alla larga. Perdonami la benevola ironia, ma se è così, invece di questo blog, perché non ne hai aperto uno per telepati? Si comunica con forme pensiero e si risparmia tempo.
    Poi, mi dici che adori la logica, ma solo se gli enunciati logici provengono da canali come un Nagarjuna o un Almaas. Dunque, perdonami, aiutami, non mi raccapezzo.
    1° punto, un enunciato è vero o falso a seconda del mezzo da cui proviene? Se è così, è una novità mondiale, una cosa che scuote i fondamenti stessi della conoscenza. Inoltre, se non accetti canali al di sotto dello standard da te proposto, come fai a comunicare col tuo verduriere, con tua madre, con gli altri utenti del blog? Gli utenti del blog non affrontano gli stessi temi che affronto io?? Loro possono affrontarli senza procurare noia perché sono dei Nagarjuna o degli Almaas? Oppure ascolti chiunque parli dei nostri temi, perché vinto dalla misericordia, pur morendo di noia? (.. “dalla dicotomia della ragione o del torto, questo diventa per me ancora più noioso” ). E poi, mi spieghi come si può cercare di dire qualcosa di sensato al di fuori senza l’ausilio dell’unico che noi CHE STIAMO QUAGGIU’, e non nell’iperuranio, abbiamo per dire cose sensate? Ossia al di fuori della logica. Ivo, per favore, non tirare fuori i tritissimo argomento che la logica non serve per meditare, non è di questo che stiamo parlando.
    2° punto; ti cito:
    “quando invece partono da stati dell’ego come qui avverto”, Ivo carissimo, come può essere scappata una cosa simile? Da altri sono stato psicanalizzato, adesso, da te, sono stato addirittura radiografato con una sonda mentale. Tu avverti gli stati dl mio ego?? Questa è una cosa prodigiosa! Neppure i grandi confessori – salvo che sotto ispirazione dello Spirito Santo ”“ sono arrivati a tanto. Neppure il nostro ( o almeno il mio) Hui Neng – per sua stessa ammissione – era a comando capace da avvertire gli stati dell’ego dei suoi discepoli. E poi, caro Ivo, perché avverti gli stati dl mio ego, e non quelli di chi, per esempio, continua a tirarmi in ballo ed insolentirmi pur avendogli il sottoscritto dettogli chiaramente che una certa questione era definitivamente chiusa?
    Non è che avverti selettivamente gli stati dell’ego solo di chi parla fuori dal coro e non si conforma all’atmosfera generale del blog?

    E per finire, se è vero quanto da te scrittomi: “ Francesco, credo che molti di coloro che hanno scritto i commenti di questo articoli, me compreso, siano consapevoli che, come scrivi “non è possibile conoscere la Divinità, né farne esperienza”, se questo è vero ( ed è precisamente questo il nocciolo di quanto affermo), se dunque molti sono davvero consapevoli delle cose che ho scritto e le condividono, allora, come mai alcuni , che con tutta evidenza non si riconoscono nelle cose che scrivo, mi hanno svillaneggiato ed insolentito nel TUO blog, a casa tua, dandomi, a casa tua del mentecatto introdottosi nel tuo blog per dare sfogo alla sua rabbia repressa, ai suoi complessi, alla sua saccente ignoranza. Va’ rileggere quei post, le parole stanno ancora lì, non invento nulla ( Chissà se chi scrive queste cose è stata una di quelle mie ex allieve sotto valium per la strizza, e che, magari, sono riuscite ad estorcermi un “25”!? Non lo sapremo mai, dato che quello con cui scrivo è evidentemente una pseudonimo ). Ecc.. potrei continuare ma qui mi fermo e concludo.
    Avevo in mente di completare la minimonografia iniziata nel mio ultimo post. In questa, mostrerò e dimostrerò tutta l’inconsistenza e l’impossibilità di principio di quell’altra grandissima fuffa guenonian-esoterista che strenne la “ realizzazione spirituale”.
    M sono a casa tua. Sei sicuro che posso trovare ospitalità, e che essa sia, almeno da te gradita? Prima di impiegare tempo nella scrittura, desidererei una tua risposta.
    Grazie della tua attenzione.
    Francesco

  12. eckhart

    Dice Francesco:
    Tu avverti gli stati dl mio ego?? Questa è una cosa prodigiosa!

    Ah ah ah !
    Suvvia Francesco…mi permetto io nel frattempo,visto che Ivo è a passeggiare..
    Credi davvero che sia così difficile avvertirlo dalle sole parole?
    Almeno per noi..ti assicuro che non lo è..
    Ci abbiamo lavorato tanto in quest’ambito e che siamo proprio navigati… eh eh eh!
    Ma dai..Sei saltato su come un grillo su tre affermazioni che non hai trovato rispondenti alla tua verità,e chiedi come sia possibile avvertirlo?
    Ma perchè per caso…tu non lo avverti?

    Con rinnovata simpatia
    Firmato Gigi.

  13. paritoshluca

    Mio caro Francesco Sala..o Povero Cristo….loquace però..
    E’ anni che giro in internet..e ancora non ho sentito una critica seria a Guenon..tranne Mircea Eliade..che alla domanda perchè non ne parlasse mai..rispose che Guenon parlava ad iniziati e lui no..che non è una considerazione sciocca..
    Tra l’altro..l’unica critica seria..l’ho fatta io..e non sul concetto di Iniziazione o quello di Realizzazione Spirituale..ma sul concetto di Ortodossia e Normalità rispetto alla trasmissibilità iniziatica..
    L’Ortodossia è l’accordo con i Veda..e la Normalità è la catena ininterrotta dell’Iniziazione ..ed è questo che io contesto perchè la catena si origina fuori dal tempo e dallo spazio..e chiunque vi perviene può essere inizio di una catena a prescindere dall’antichità temporale..
    Critiche si possono fare anche al concetto di exoterismo come necessità dell’esoterismo..dimenticando che le tecniche di un Ordine Iniziatico costituiscono l’aspetto exoterico o pratico di una Scuola..e sostituiscono quindi la necessità di partecipare alle Forme Tradizionali..
    Questi sono i nodi che impediscono a Guenon di sdoganarsi dall’Islam..ma per chi sappia accettare la Metafisica..questi nodi sono facilmente superabili..perchè interpretabili a livello simbolico..
    Se hai da fare qualche altra critica ..sono tutt’orecchi..a condizione che sia spiccia..breve e fondata..che leggere papiri di pagine e pagine non è agevole..e la critica stessa si perde in un mare di considerazioni non pertinenti..
    Mi rendo conto di tirare la corda del thread..sento che anche il moderatore sta arrivando al limite della pazienza..e che altri avrebbero posto fine già da un pezzo al nostro giocattolo..e quindi mi affido anche a un giudizio censorio e finale di questo post..che approfittare troppo della bontà è indice di incoscienza..
    Ma tant’è..che la mia curiosità a sentire le critiche Guenon ha vinto..e rispondo..e aspetto…
    La moderazione deciderà poi quanta corda dare e toglierla se si fraintende liberalità con debolezza..

  14. FRANCESCO SALA

    Caro Gigì,
    non ne sono capace; non sono capace di leggere dentro le altre persone. Per me lìanimo umano è un mistero insondabile, uno di quei misteri che, però ”“ mia minima opinione ”“ non vale tempo e fatica sondare. A me interessa solo concedimi la licenza ( e un a figura a metà tra la metafore e l’ellissi) “l’Animo Divino”.
    Però, sono capacissimo di discernere gli enunciati consistenti e coerenti, da quelli che si avvitano in paralogismi ed antinomie. Purtroppo, o per fortuna, gente come Dennett, ha perfettamente ragione del denunciare l’assoluta mancanza di qualsiasi contenuto nella quasi totalità degli enunciato metafisici. Qui, non nel paese della Cuccagna, amena località prediletta dagli spiriti infantili, far torto alla logica vuol dire far torto a quella parte dello Spirito Divino che ci è concesso cogliere fin quando siamo, come siamo, qui.
    Non leggo nell’animo altrui, come anche tu dici di saper fare, e non me ne dolgo. Percepisco però distintamente la carica emotiva che si cela oltre i significati delle parole. Ma sono addestrato ad ignorarla. E’ una inutile e dannosa ridondanza.
    Se vedo però che un ragionamento è fallace, in un contesto che afferma di fondare se stesso sulla ricerca del vero, sono obbligato a rilevarlo. Capisci cosa intendo? Obbligato.
    Wittgenstein ha avuto, nel definire la metafisica delle chiacchiere ( leggi quella degli aristocratici esoteristi), troppa ragione per poter essere compreso da chi può svegliarsi dal sonno solo per intervento soprannaturale. Stranamente, e con un certo disagio, qui, almeno finora, mi sento quasi costretto a sentirmi più vicino all’onesta lucidità di onesti filosofi ( limitata per quanto si vuole, ma onesta), che alle routines ossessivo-complusive di persone che scambiano il proprio ombelico col Sé. Ovviamente non è a te che mi riferisco.
    Se avrò la possibilità di completare il mio intervento, in assenza della testimonianza di Brahman in persona ( questa la lascio agli illuminati), farò uso del Suo lascito terreno; l’’implacabilità della logica nel rinvenire e sbugiardare le trappole verbali, capaci di costruire mondi menzogneri.
    Se mi si vuol contestare, lo si dovrà fare su questo piano. Troppo puerile, comoda, codarda la scusa che la “vera” questione sta altrove. Si provi a evadere il fisco, e poi discolparsi dicendo che “ la vera questione sta altrove”! Così ragionano, cioè sragionano, coloro che cercano di passare la frontiera senza pagare il dazio. Così qualsiasi tema, qualsiasi verità, qualsiasi menzogna, finisce nello stesso calderone del “ la vera questione sta altrove”. Tu mi capisci, tu vuoi essere compli di questo??
    Francesco

  15. eckhart

    Caro Francesco
    non ti tengo a sondare chissacchè..
    si parlava dell’ego,la parte più superficiale..e quella è uguale per tutti ,credimi,senza presunzione.
    Ormai lo si conosce come le nostre tasche,senza bisogno di farne banali psicologismi.
    Sono andato al di là della carica emotiva di certi tuoi interventi ,e non solo io, per coglierne il succo..
    Il punto è che diventa solo un gioco proiettivo-ed è ciò che rilevava Ivo- mutandosi in un inconsapevole gioco dell’ego se non si è molto accorti e…addio filosofie e verità personali..
    diventa solo un difendere il terreno “personale” quello che nel frattempo qualcuno sta calpestando e..
    un bel gioco di rimbalzi insomma..
    gigi

  16. FRANCESCO SALA

    Gigi,
    a leggere la tua risposta, mi ritrovo in quella famosa notte dove tutte le vacche sono nere. Tutti i giochi di rimbalzi soni stati portati alla luce, i saltelli dell’ego sono minchiatine arcinote, 2 + 2 = 4 è una verità personale, le parole significano anche il loro contrario, la logica serve per videogiochini mentali, parlare non serve tranne che non si sia il Buddha, siamo nel samsara e così e cosà…
    La cosa strabiliante è che l’ego che proietta, che rimbalza, che giochicchia è SEMPRE quello di chi ti dice semplicemente: ” vediamo se ciò di cui stiamo parlando ha un senso, ed eventualmente quale”.
    Solo allora salta fuori che l’ego del nostro prossimo è.. leggere sopra.
    Gigi, è per come ci rapportiamo ai giochini del NOSTRO ego che dobbiamo rispondere; di quello degli altri non sasppiamo niente! Ho mai tirato in ballo il tuo?? Non svicolare, non rimescolare le parole: ho mai titato in ballo il tuo ego?
    Riflettici!
    Francesco

  17. Ogni intervento è benvenuto, lo ripeto. Non entro nello specifico dei punti solo perchè mi manca l’aria. A un certo punto, dopo aver dato spazio a mente ed emotività, come nella terza fase della Meditazione Dinamica ho bisogno di uno “stop!”. Lo faccio per me… mi scuso se risulto maleducato ma questi sono i miei limiti. Tutti quanti possono continuare, la discussione non è sotto la mia direzione e ci sono megabyte di spazio a disposizione sul server. Forse può sembrare che evito di “dare delle risposte” alle domande di Francesco, ma probabilmente qualsiasi mia risposta non finirebbe certo lì. Per quel poco di osservazione della mia mente che ho praticato so che indulgere nei distinguo e nelle logiche spirituali è come offrire il bicchiere di vino all’alcoolista (intendo la natura della mente stessa è tale, non le persone).

    Prima o poi bisogna pur finirla perchè non vorrei passare la primavera 2008 a parlare di questo e di nuovo mi scuso se non proseguo una discussione di cui facevo parte. Ho messo alla mia macchina della mente la marcia indietro e ogni tanto mi è utile per poterla parcheggiare, riposarla e passare ad un po’ di leggerezza. Comunque professò… quella secchiona di Giusy le ha strappato un 25 all’esame ma io mi accontenterei anche di un diciottino politico.. sa.. per quel posticino di aiuto-vice-assistente al corso “L’ego e come te lo nego” :-)

  18. eckhart

    Caro Francesco
    le proiezioni riguardano tutti..e non mi tiro fuori dal gioco..
    però ci ho giocato tanto e ormai so come funziona..
    cosa viene coinvolto..cosa si va a toccare,con quale orgoglio si reagisce e blablabla.
    E tutto molto molto semplice e ,ripeto non stiamo sondando nulla ,ma solo osservando la reattività palese dell’ego e senza filosofeggiarci su..figurati..
    anzi..come vedi vado sempre al sodo..
    (Azz..Ivo ..figurati che c’ho pure da lavorare! :-)))
    Cià