L'”azienda” Italia
L’Italia ha scelto la via feudale, con tanto di signore, condottiero e padrone assoluto. Il colpo di coda dell’Italia feudale, che siano i feudi territoriali del nord, delle cosche, o degli interessi delle grandi e piccole caste, e di conseguenza l’intolleranza verso chi non sta entro le mura del feudo territoriale o dentro lo spazio mentale, hanno prevalso, questa volta perlomeno senza ipocrisie.
Il malessere economico dell’Italia sommati alla cattiva gestione decennale dell’immigrazione, alla manipolazione sistematica dell’informazione e a una scarsa capacità di leggere la realtà in modo autonomo (e di leggere in generale, privilegiando l’ipnosi televisiva), hanno fatto ritornare gli italiani alle vecchie certezze e al bisogno di delineare confini netti per ritrovare la propria identità. E’ plausibile che sia nei percorsi individuali che in quelli collettivi ci siano momenti in cui si necessita di ritrovare le proprie radici. Questo può essere un processo sano per ripartire dall’essenza primaria che ha dato forma ad una personalità o una nazione.
Ma questo ritorno ha il sapore della disperazione di chi ha perso di vista il centro della propria autentica essenza e si affida a chi gli promette il riscatto tramite valori non tanto tradizionali del territorio, ma semplicemente intolleranti al diverso da sé oppure si affida a chi promette una crescita economica che sarà non solo irrealizzabile anche per una situazione mondiale di crisi delle risorse, ma la crescita non sarà neppure auspicabile se andrà nella direzione delle clientele, dell’ingiustizia sociale, della scarsa sensibilità per l’ambiente e dell’ipoteca sul futuro che dovrà ripagare la voragine del debito pubblico.
La sindrome di Stoccolma, fenomeno per cui si iniziano ad amare i propri carcerieri, è oramai conclamata.
Soprattutto, l’Italia si affida a chi gli promette “libertà” dalle tasse e dalle regole sociali, temi sempre affascinanti per una cittadinanza che non ha ancora sviluppato un forte senso della collettività. Si promette una fettina di torta e un occhio chiuso per tutti. Chi non sta alle regole è risultato vincente. Ora fa tana libera tutti, per primi una sessantina di parlamentari “eletti” (ma in realtà scelti dai partiti) che avevano guai con la giustizia.
I comunisti non esistono più, quindi sarà difficile dare di nuovo loro la colpa dell’impossibilità di far risalire l’Italia dalla crisi. In un pianeta dove le risorse saranno sempre più scarse non basterà strizzare l’occhio a Putin per garantire all’Italia le fonti energetiche destinate a scarseggiare dovunque in tempi brevi. Si darà allora la colpa alle regole dell’unione europea, agli arabi che non vogliono pompare più petrolio, ai cinesi che lo consumano, agli ambientalisti che non hanno voluto le centrali nucleari, ai governi precedenti. Proiettare sugli altri i propri problemi e fomentare odio è un meccanismo nevrotico di difesa sia a livello individuale che politico. Meccanismo che ha da sempre efficacia politica, in particolare in Italia.
Qualcuno ha scritto che verranno oscurati i blog. Non lo credo, i blog producono qualche decina, Innernet qualche centinaio, i più letti qualche migliaio di lettori al giorno. Il nuovo governo può permettersi ampiamente di lasciare i blog dove sono, che sono determinanti quanto lo è una riserva indiana rispetto ai milioni di utenti televisivi. Abbiamo la nostra acqua di fuoco, ci ubriacheremo con le nostre parole, costruiremo siti sempre più efficienti, installeremo tutti i plug-in sui nostri blog, faremo dei distinguo mentali sempre più sofisticati. Nel frattempo loro andranno avanti con messaggi semplici, efficaci, diretti, che fanno leva sulle paure, sull’avidità, sulla “crescita”, sull’intolleranza, sulle consolidate identità religiose e territoriali. Aspettiamoci comunque un’ulteriore stretta sulla libertà d’informazione, che in Italia è già a livello di terzo mondo.
L’Italia è diventata “l’azienda Italia”, il governo sarà il suo consiglio di amministrazione e i parlamentari gli azionisti a cui rendere conto distribuendo dividendi. Tutti gli altri sono gli elettori, il parco buoi. Il falso in bilancio non è neanche più reato. Una versione moderna del signore feudale con i suoi vassalli, valvassori, valvassini e poi la massa di semi-schiavi costretti a lavorare una vita per ripagarsi dai debiti.
La manipolazione del vero è quanto di più semplice possa avvenire avendo a disposizione grandi media e denaro. Leggevo su New Scientist del 19 gennaio (pag. 46, articolo “The monster we don’t see” di Dan Hind) che nella campagna di guerra psicologica che precedette l’invasione dell’Iraq gli sforzi andavano nella direzione di convincere gli americani che Saddam Hussein era coinvolto negli attacchi dell’11 settembre.
Mentre nell’immediato seguito degli attentati dell’11 settembre solo il 3% degli americani menzionava l’Iraq come responsabile, nel marzo 2003, poco prima l’invasione dell’Iraq, il 52% degli americani riteneva che il governo americano avesse delle prove di un collegamento tra Al-Qaida e Saddam. Nel 2006, il 90% delle truppe in Iraq credeva che la guerra era conseguenza del ruolo di Saddam nell’11 settembre.
Negli ultimi anni mi sono più preoccupato di cercare la mia verità e di rendermi cosciente di come la mia stessa mente la manipoli, piuttosto che preoccuparmi della manipolazione del vero da parte dei politici e dei media. Come per molti altri lettori di Innernet, ho seguito un percorso di consapevolezza che ha portato alla scomoda posizione di evidenziare i miei lati egoici ed involuti, i miei condizionamenti mentali meccanici, le mie avversioni intolleranti. Lo stesso processo mi ha portato anche a sentirmi più libero da questi, più vero verso me stesso e verso gli altri e ad accettare i diversi aspetti della mia persona. Questo processo interiore di ricerca del vero è ancora in corso, non mi definisco certo illuminato e non ho neppure un tale obiettivo.
Per un certo tempo mi sono quindi occupato più del mio personale rapporto col vero che del falso presente nella società. Ma ad un certo punto sento che il processo di manipolazione della realtà e di accettazione di questa da parte di una grossa fetta della popolazione produce un’atmosfera (potremmo chiamarlo campo energetico) dove l’aria diventa pesante per tutti.
Quando in una famiglia viene sistematicamente negato il vero, si creano delle nevrosi e dei condizionamenti che vengono ripetuti di generazione in generazione. Sia nelle famiglie che nella società c’è chi si adatta alla mancanza di vero ritagliandosi un proprio spazio dove possa agire indisturbato, e chi invece non può vendere la sua coscienza in cambio di piccoli privilegi. In questo caso non può che lottare o andarsene alla ricerca di una situazione dove la sua anima possa fiorire.
Nella scala dei valori della maggior parte degli italiani il vero non è in cima alla classifica. Ma il vero non è nè di destra nè di sinistra, è una responsabilità di ogni essere umano che abbia una coscienza e una dignità e ogni manipolazione di questo non si potrà che riversare pesantemente sullo sviluppo dell’anima di una nazione. L’occultamento del vero riguardo alle stragi e al caso Moro per fare alcuni esempi, rimangono tutt’ora come inquietanti buchi neri nella consapevolezza di un’intera nazione.
Forse questa fase per l’Italia è l’entrata in una nuova lunga notte dell’anima, dopo quelle del fascismo, della strategia della tensione e poi del terrorismo, segnale di una democrazia tutt’altro che matura, analogamente ad un’adolescenza prolungata che esprime posizioni estreme prima di individuarsi ed assestarsi nella sua personalità.
Come Italiano ho tutta la nostra storia nella mia psiche, anche quella che non ho vissuto personalmente per ragioni anagrafiche. I condizionamenti collettivi sono tanto incisivi quanto quelli personali nello sviluppo della coscienza di un individuo. Ho assistito da bambino alla strategia della tensione e poi al terrorismo da adolescente.
Guardando gli eventi da un’ottica spirituale più ampia dei risultati elettorali sono ben cosciente che tutto ciò che avviene ha un senso ed è necessario per il percorso di un individuo e di una nazione. Si può solo accettare cio che è. Ma su un piano più umano, con la coscienza di cittadino adulto, sono scioccato e combattuto tra l’andarmene da un paese che allontana ulteriormente i valori umani e sociali a cui tengo o nel dare il mio apporto per la trasformazione della coscienza con il rischio di diventare un Don Chisciotte, sprecando solo risorse interiori. Ma alla fine, la direzione verrà data come sempre da una consapevolezza più grande delle mie considerazioni mentali.
Mentre stavo pubblicando questo articolo, Enzo Di Frenna ha risposto ad un mio commento sul suo blog, con il titolo “La televisione è un potere spirituale“. Enzo opera con passione e generosità per la trasformazione dell’informazione in Italia. Personalmente ritengo che il mezzo sia il messaggio ed ho dei dubbi sulle possibilità di incidere sulle coscienze con un mezzo televisivo su Internet, seppur con contenuti diversi e che parte dal basso. Ma di questi tempi non mi sento di fare troppo lo schizzinoso e do il benvenuto ad ogni apporto che parte da buone intenzioni.
Grazie della risposta, Gigi, infatti avevo pensato proprio al fatto che questo spazio fosse quasi colmo. Se senti Ivo, ti chiedo cortesemente di porre alla sua attenzione la circostanza.
Francesco
Per Francesco, posta pure il tuo trattato. Ti consiglierei comunque, dato che una spazio per commenti non si presta bene per materiale lungo, di trovarti anche uno spazio blog dove potrai scrivere tutto ciò che vuoi e i lettori potranno a loro volta commentare. Anche, in rete vi sono servizi tipo lulu.com dove si possono creare degli e-book che chiunque può scaricare gratuitamente. La via di lulu.com la sto esplorando per un mio articolo un po’ troppo lungo che presenterò prossimamente. Di solito i commenti dei lettori nei blog vengono limitati ad un certo numero di caratteri, appena capisco come fare credo che sia il caso di applicarlo anche qui, non per censurare, ma semplicemente per rendere i discorsi più fluidi e dinamici. La rete offre innumerevoli opportunità per esprimersi in ogni modo.
Maria, il gioco si fa in due (almeno). In una rissa è difficile dire chi abbia iniziato e tutti menano botte. Le catarsi e la rabbia sono parte dell’essere umano e intervengo, le ripeto, solo nei casi di messaggi illegali, di volgarità pesante e in caso di messaggi pubblicitari. Per il resto lascio fare, ognuno dovrà vedersi i suoi motivi interiori del proprio attaccamento alle parole o avversione a quelle degli altri. Magari tu potresti vederti le tue motivazioni nel prendere le difese di qualcuno. Qui siano in una palestra e nessuno si fa male sul serio. Gli eghi si graffiano tra di loro e in questo processo si potranno anche assottigliare. Ma non c’è solo ego in questi interventi. Vi sono anche autentiche motivazioni delle rispettive anime. A volte per arrivare alle perle bisogna mettere le mani nel fango.
Quando Innernet non era ancora un blog non leggevo tutti i messaggi. Allora come adesso preferisco occuparmi della parte editoriale che seguire in modo attivo tutte le discussioni. Ogni tanto mi tocca farlo, mi rompe un po’ ma capisco che un minimo di intervento sia necessario.
dice
241Maria Nunnari
Ho letto con grande attenzione ogni intervento. Mi congratulo con il sito e con i responsabili di questo thread. C’è però una cosa che non riesco a capire. C’è un utente uno swami che non finisce di aggredire con toni e parole che non mi sarei aspettata in uno spazio cme questo un altro utente senza che nessuno trovi nulla da ridire.Anzi sembra quasi che Sala che la è vittima di questo cafone di swami sia lui ad essere il colpevole della sua stessa aggressione. Quello che colpisce sono i toni volgari e carichi di odio di questo swami; mi capita di frequentare siti analoghi e mai avevo assistito ad una cosa simile. Premetto che a me di Sala proprio non importa niente, ma sono esterreffata che nessuno trovi nulla da ridire. Ieri secondo lo swami sala vomitava, oggi scrve lo swami che la sua vittima lorda il sito. premettendo che a questo ….. di swami non risponderò qualsiasi cosadica , chiedo agli altri utenti e al moderatore come si può scambiare la libertà di espressione con la libertà di insulto e con la volgarissima e becera viloenza verbale dello swami. Qualcuno mi sa rispondere.?
Maria Nunnari
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Mia cara Maria Nunnari..o forse devo dire Francesco Sala..?
Qualsiasi idiota vede che gli attacchi sono i tuoi..io ho solo risposto….e dal momento che tu sei abituato a non avere contraddittorio..reputi la faccenda oltraggio e lesa maestà..
Presumo che il moderatore abbia altro da fare che rispondere ai tuoi sotterfugi..tra l’altro potevi usare un nome non siciliano..
per sviare i legittimii sospetti..
Ma il moderatore può fare ciò che vuole..anzi..mi scuso se qualche volta mi sono intromesso nei suoi ambiti..
Franceso Sala..o Maria Nunnari..
la lotta tra me e te è cominciata prima che il mondo esistesse..
e conosco le tue mascherine..ti vedo..e so chi sei..
Non mi incanti..e se vuoi lottare..almeno come è concesso in questo spazio disincarnato..usa argomenti meno meschini..e dì ciò che pensi..
Per ora hai usato la maldicenza e l’inganno..argomenti con cui sei solito primeggiare..ma i tempi cambiano..e arriverà il momento che ti vedrà tornare nel luogo da cui provieni..e come dice Guenon..
Lo Spirito è precluso a chi non ha le qualificazioni per pervenirvi..allora lo scimmiotterà..come lo scimpanzè si veste di ermellino e si atteggia a giudice..
ma invece di parlare..farà gesti e dirà cosè scomposte..che tra l’essere e l’imitare la differenza..si vede..
Grazie della risposta, Ivo; per me non è così importante postare qui o altrove le mie piccole fatiche. Qui, approfittando della tua ospitalità, ho solo fatto un po’ di “palestra”, e fatto anche interessanti esperienze; tutte interessanti, nessuna esclusa. Postarlo altrove, in assenza delle premesse che altri utenti hanno già letto, ed alcuni apprezzato qui, non mi sembrerebbe opportuno. Se mi confermi – giacché non sono certo di aver capito – la tua disponibiltà e anche la capienza di questo spazio – allora lo imbucherò, diversamente, salvo che per la mancata aspettativa dei tre o quattro utenti che avevano manifestato un minimo di interesse ( ma che di sicuro non mancheranno di farsene una ragione ), mi congedo qui – tanto sarei stato costrertto a farlo tra non molto. E porterò di te e di ogni altro un grato ricordo.
Fammi sapere.
Francesco
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. E a volte a pensare male si fa peccato ma ci si prende. Allora mi sono voluto togliere lo scrupolo di vedere nel pannello di amministrazione del blog come stavano le cose. Ecco cosa è saltato fuori:
Il commento di FRANCESCO SALA delle 18.40, il commento di Maria Nunnari delle 19.21 e poi il commento di FRANCESCO SALA delle 20.55 hanno tutti lo stesso indirizzo IP.
Questo significa che sono stati inseriti dallo stesso computer. A meno che non ci sia stata un’incursione nel computer del Sala (sarà il vero nome?, dubito) da parte di una vicina solidale, segretamente innamorata del Sala e a sua insaputa, direi che con buonissime probabilità sono la stessa persona. O diversi lati di una personalità multipla. In ogni caso questi giochini non fanno certo onore a lei, professore, che tanti di giochini ne avrà visti da parte dei suoi studenti atterriti durante la sua carriera. Non capisco chi lei sia nè a quale scopo abbia voluto dare tutta questa energia, purchè manipolatoria, a un blog che è di serie B nel panorama della rete in Italia.
I guru col turbante che lei cita se li mangiavano a colazione gli intellettuali come lei. Osho era solito partecipare a dei dibattiti pubblici con i migliori professori universitarti del suo tempo e questi ne uscivano sempre leccandosi le ferite.
Non capisco se sotto alla raffica di messaggi che ha inserito vi siano problemi personali, voglia di sabotare (ma non si capisce chi o cosa) o solo un grande bisogno di attenzione da parte del suo bambino interiore. Forse un po’ tutto assieme.
Ma a volte ai bambini qualche scappellotto può essere utile. Quindi il suo indirizzo IP entra nella coda di moderazione. Significa che potrà postare messaggi solo dopo la mia approvazione. Se proprio vuole perseverare potrà andare su un altro computer e costruirsi un’altra identità per i suoi messaggi, ma da ste parti abbiamo nasi fini.
Avevo sperimentato nel lasciare i commenti liberi per tutti ma c’è sempre qualcuno che ne approfitta quindi dovrò riconsiderare le cose per il futuro.
P.S. Per quanto riguarda il suo trattato, credo di aver altro da fare per il momento che leggerlo. La invito comunque a pubblicarlo su un suo sito, con tanto di nome e cognome autentici, esponendosi in prima persona come faccio io e come fa ogni blogger.
Ascolta Ivo,
io non so chi e come mi abbia fatto questo diabolico scherzo. Non ho la più pallidfa idea di chi sia questa Maria Nunnari, nè come un hacker molto ma molto malizioso abbia potuto fare questa cosa. Mi spiace che tu sia sua subito saltato alla conclusione che hai espresso nella tua ultima. So che non ci vuole niente a risalire ad un ip; come potrei essere stato così stupido da fare una cosa simile? Suvvia, è evidente che solo un idiota senza speranza può darsi la zappa da solo la zappa sui piedi in questo modo. Non dimenticare che a volte il diavolo ci mette davvero lo zampino. Mi sorprende che una persona equilibrata come tu hai dimostrato di essere non ci abbia pensato. Mi spiace, stai commettendo un’ingiustizia.
Francesco
Volevo solo aggiungere, Ivo, che persino mio figlio mi ha confermato che questa cosa di manipolare gli indirizzi ip è diffusissima su internet. Voglio precisare che non sto cercando di accusare nessuno del thread; ma avendo la certezza assoluta di non entrarci, un po’ di amarezza mi rimane. Non si fa un processo sommario, prima di pensare al fatto , scusami elementare, che non ci vuole niente a creare un casella mail e da questa con un minimo di abilità fare scherzi di questo genere. Puoi pensare quello che vuoi di me, ma non che possa essere così stupido da inviare dal mio ip ”“ sapendo quanto ne sia facilissima l’identificazione ”“ quella mail di questa Nunnari..
Inoltre, anche nel minimo dubbio, avresti dovuto prima scrivere a me privatamente. Non si fanno processi pubblici e sommari. Hai fatto una cosa sbagliata, oltretutto, avevo già scritto gironi fa che sarei rimasto sul sito ancora per poco tempo. Ma oramai la frittata e fatta, ed anche se quanto dettoti dovesse convincerti, o almeno farti sorgere un serio dubbio, è troppo tardi. Figurati come ci andranno a nozze.
Senza rancore.
Francesco
Appena posso mi informo meglio da chi è più tecnicamente preparato di me. Nel frattempo il dato di fatto è quello dell’indirizzo IP identico che lascerebbe pochi dubbi, ma anch’io voglio andare più a fondo nella faccenda, anche per il futuro. Aarrrghh e io che credevo di aver abbandonato le faccende tecniche da anni.
Francesco,
quanti refusi in un solo breve post..non è da te!
…e non t’incazzi nemmeno per questo tiro mancino…mah!
I commenti a questo articoli sono da ora chiusi. E’ la prima volta che devo intervenire in questo modo ma si sono sommati diversi picchi:
– risse
– sfiducia
– numero di interventi e lunghezza degli stessi che rende difficile lo scorrimento
– chiarimenti tecnici a riguardo del problema IP
– mi porta vi troppo tempo stare dietro alle richieste e al tirarmi in causa ogni due per tre
Invito tutti quanti a commentare negli altri articoli, rimanendo possibilmente a tema.
Aggiornamento: sto lavorando per inserire un forum, dove potranno trovare spazio le discussioni che escono dai temi specifici degli articoli. Il forum sarà leggibile da tutti ma solo gli utenti registrati potranno inserire interventi. Chiedo una mano per la moderazione in quanto io continuerei ad occuparmi prevalentemente della parte editoriale, che è piuttosto impegnativa.
I commenti agli articoli rimarranno per il momento ancora aperti a tutti. Poi vedremo man mano.
Per la questione degli indirizzi IP rispetto a Francesco Sala, ho parlato con un mio conoscente che ha più conoscenze tecniche di me. Mi dice che, pur essendo probabile che siano la stessa persona (nessun altro commento sul sito ha lo stesso indirizzo IP che hanno quelli di Francesco e della Maria), non si può averne la certezza assoluta, in quanto vi sono dei casi in cui ci possono essere sovrapposizioni e attribuzione di IP a più persone. Quindi mi scuso per essere arrivato ad una conclusione certa quando avrei dovuto invece lasciare uno spazio al dubbio. E’ comunque escluso un atto di un hacker che intenzionalmente abbia mascherato l’indirizzo IP per attribuirne la paternità ad un altro. Un incidente di percorso che si è alimentato anche dal clima generale che si è creato. Forse una pausa generale fa bene a tutti.