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Avanti a tutta velocita Barbara Max Hubbard.jpgBarbara Marx Hubbard, futurologa e scrittrice, ha portato molte persone allo studio dell’evoluzione. Cofondatrice della Foundation for Conscious Evolution (Fondazione per l’Evoluzione Consapevole), la Hubbard ha condotto il programma radio settimanale Live from the Peace Room (In diretta dalla stanza della pace), dove sono stati intervistati molti importanti pensatori evolutivi della nostra cultura.

Tra i suoi molti libri, ricordiamo Conscious Evolution: Awakening the Power of Our Social Potential ed Emergence: The Shift from Ego to Essence.

Intervista di Melissa Hoffman.

Melissa Hoffman: Viviamo in un’epoca storica straordinaria. Abbiamo di fronte a noi cambiamenti senza precedenti in ogni dimensione dell’esistenza umana – biologica, sociale, politica, economica, tecnologica – e tutto ciò sta avvenendo a scala globale. Puoi descrivere, dal tuo punto di vista di futurologa e di persona impegnata da decenni su queste tematiche, quali sono i cambiamenti cui stiamo assistendo? Molti di noi ne ignorano ancora l’esistenza. Quali saranno, presumibilmente, le nostre condizioni di vita future?

Barbara Marx Hubbard: Dunque, si dà il caso che siamo la generazione nata nel momento più insidioso dalla comparsa dell’«Homo sapiens». Stiamo attraversando un periodo di transizione in cui abbiamo acquisito un potere di creazione o distruzione che prima attribuivamo solo agli dei. E non stiamo rallentando; andiamo sempre più veloci. Il pericolo è, ovviamente, che abuseremo di questo potere e collasseremo nel caos. Se consideri le recenti scoperte sull’evoluzione dell’«Homo sapiens», non siamo progrediti in modo lineare dall’«Homo erectus» all’«Homo sapiens», passando per l’«Homo lapillus» e l’«Homo Neanderthal». Sono esistiti molti, molti sottotipi di esseri umani che non hanno prevalso.

L’«Homo sapiens sapiens», con la sua consapevolezza autoriflessiva, è emerso tra cinquanta e trentacinquemila anni fa. E quello che sta succedendo adesso è che egli ha conoscenze così vaste ed esercita un impatto sulla natura tanto grande – soprattutto dopo la scoperta della bomba atomica, il gene, la nanotecnologia e la biotecnologia – che la forma di consapevolezza che ci ha portato a questo punto non è in grado di farci andare al di là.

Melissa Hoffman: Quali qualità mancano alla nostra attuale forma di consapevolezza?

Barbara Marx Hubbard: L’autoconsapevolezza autoriflessiva non ha il campo d’azione della consapevolezza “dell’intero sistema” o la comprensione evolutiva necessaria a risolvere i tipi di problemi che abbiamo di fronte. Vedi, abbiamo delle intuizioni sulla vita dopo la morte, sul paradiso, sulla Nuova Gerusalemme, su altri stati dell’essere e su altri mondi, ma non su questo mondo evoluto. Però, in generale, adesso sappiamo di essere in una situazione senza precedenti, a scala globale. Un numero crescente di persone è consapevole di abitare in un pianeta finito. Un raddoppio ulteriore della popolazione ci porterà a dodici miliardi di persone, e nessuno pensa che potremo sostenere questo numero. Aggiungi il danno ai sistemi fondamentali che sorreggono la nostra vita, la proliferazione delle armi di distruzione di massa e i terroristi che desiderano usarle. È comico cercare di risolvere questi problemi nei modi attuali.

Nell’evoluzione, quando si presenta una situazione che non può più essere risolta nei vecchi modi, e quando il pericolo per l’intero sistema è imminente, siamo di fronte (secondo me) a un catalizzatore evolutivo che ci condurrà verso una reale devoluzione, se non rispondiamo, o verso l’evoluzione e la trasformazione, se rispondiamo.

Se guardi all’indietro verso gli altri grandi salti nella spirale dell’evoluzione – dalla pre-vita alla vita, dalla cellula singola all’animale o dall’animale all’uomo – esistono degli schemi ricorrenti. La biologa Elisabeth Sahtouris lo spiega molto chiaramente. Per esempio, ella dimostra come, quando una specie è giovane, sia rapace, territoriale e competitiva, fin quando raggiunge un limite alla sua crescita. A quel punto, o impara a negoziare e cooperare con i suoi concorrenti, raggiungendo un’unità più elevata, o si estingue.

Per cui, l’insieme delle condizioni globali, anche se per noi sono senza precedenti, assomigliano di fatto a un frattale di forme già successe nel passato. Sappiamo che grandi cataclismi sono avvenuti e potrebbero avvenire ancora. Ma di tutte le specie che si sono estinte, siamo l’unica consapevole del fatto che potremmo provocare la nostra estinzione. E questa consapevolezza è un catalizzatore evolutivo verso un’innovazione e una trasformazione molto più vaste: spirituale, sociale e tecnologica.

Melissa Hoffman: Quindi, secondo te, la crisi che stiamo affrontando è naturale.

Barbara Marx Hubbard: Sto interpretando la crisi della Terra – cosa che potremmo fare nei dettagli, come già fanno moltissime persone – come un insieme di complessità che sono, fino a un certo punto, naturali. È naturale che una specie intelligente abbia tanto successo da toccare i limiti del suo sviluppo senza saperlo. È naturale che a causa del nostro successo abbiamo sovra-industrializzato, sovrappopolato, inquinato e abusato dell’ambiente. Forse tutta questa situazione è un fenomeno naturale, e questa specie intelligente, che è riuscita ad avere una comprensione dell’atomo, il gene e il cervello, sta ricevendo un segnale: evolviti o muori.

Tra i segnali che stiamo ricevendo, alcuni rappresentano crisi estreme, altri nuove e incredibili capacità. Per esempio, la nostra comprensione scientifica del DNA vuol dire che l’«Homo sapiens sapiens» sta capendo la struttura della vita e sta ora valutando come ristrutturarla. Ebbene, se poni questa comprensione nel contesto di una specie materialistica, in un sistema chiuso con limitata autoconsapevolezza e armi di distruzione di massa, scorgi una fine amara. Ma se la poni in un contesto evolutivo, puoi dire che l’insieme delle crisi può essere simile a una crisi di parto verso una specie capace di coevolversi con la natura e cocreare con lo spirito. Per fare questo, dobbiamo comprendere il modo in cui la natura si evolve… Non tanto il modo in cui si sostiene, ma capire che la natura della natura è l’evoluzione.

Quindi, cosa vuol dire rispondere a questo insieme di crisi e opportunità? Vuol dire che dobbiamo imparare a gestire un’ecologia planetaria? Significa che dobbiamo imparare a coesistere con le altre specie su questo pianeta? Vuol dire molto di più. Significa cambiare l’intera struttura delle relazioni umane e della società. Oggi abbiamo sistemi sociali meccanicistici basati su una comprensione errata della natura e, di conseguenza, dannosi per chi ne fa parte e per la biosfera. Quindi, siamo costretti a sviluppare sistemi sociali sinergici, perché non potremo evolverci armoniosamente con la natura a meno che il nostro sistema sociale non rifletta un disegno naturale.

Melissa Hoffman: Hai già visto dei segni evidenti di questi cambiamenti sociali?

Barbara Marx Hubbard: Non dimenticherò mai quando sono stata ospite di un gruppo di suore a South Bend, nell’Indiana, durante un weekend di luglio. Era l’epoca in cui WorldCom ed Enron stavano fallendo. E c’era un prete cattolico di nome Diarmuid O’Murchu, che aveva scritto un libro intitolato Quantum Theology, che diceva: “L’evoluzione ha funzionato per miliardi di anni prima delle religioni organizzate, e funzionerà per miliardi di anni anche dopo”.

Poi, in quanto prete cattolico che parlava a un gruppo di suore, aggiunse: “La Chiesa cattolica non reggerà, perché è sbagliato non solo il suo passato, ma anche la sua gerarchia. La struttura è sbagliata. Tutto è sbagliato”. E le monache si alzarono ad applaudire! Ebbene, loro amavano Gesù. Quell’applauso non voleva assolutamente dire che non amavano Gesù. E improvvisamente ho pensato: “Forse è così che deve succedere. Le strutture gerarchiche, meccanicistiche, non sono adeguate a un mondo interattivo, consapevole, evolutivo”. E quelle strutture stanno scomparendo. Ciò che speriamo è che non collassino troppo presto, portando al caos completo.

Tra parentesi, penso che tutte le principali religioni del mondo sono state fondate in una fase precedente dell’evoluzione umana, da persone la cui consapevolezza era chiaramente al di là dell’ordinario. Esse lasciarono dietro di sé degli insegnamenti che contenevano un seme della verità profonda sull’evoluzione della nostra specie. Ma le strutture costruite intorno a quelle religioni le hanno ristrette al punto che oggi, mentre ci troviamo in questo periodo di grande transizione, sono diventate regressive.

Melissa Hoffman: Secondo te, cosa farà sì che gli individui, a livello personale, comincino a cambiare queste tradizionali istituzioni e organizzazioni sociali?

Barbara Marx Hubbard: Ci sono già molte cose che ci motivano. Siamo sempre più collegati attraverso i media, i sistemi culturali, i sistemi economici, i sistemi di difesa e i mezzi di comunicazione. La complessità crescente del sistema ha un impatto su ogni individuo, direttamente e indirettamente, in molti modi. Il potenziale dell’individuo umano è vastissimo, ma è utilizzato al minimo dal tipo di vita che la maggior parte di noi conduce. Tuttavia, la forza dell’evoluzione dentro di noi sta premendo per venire fuori, perché il corpo sta diventando più complesso. Stiamo cominciando a comprendere di essere parti di un corpo planetario vivente che si sta a sua volta integrando in un sistema del tutto nuovo.

Quindi, per tornare a ciò che sta succedendo in questo momento: o stiamo attraversando una crisi di parto verso una nuova specie, oppure stiamo dirigendoci verso l’autodistruzione. Penso che la crisi sia naturale, perché è naturale imbattersi in limiti e sfide quando aumentiamo la nostra conoscenza e il nostro successo. Il risveglio della nostra specie e la ricerca di soluzioni sono in atto, ma in modo frammentario, e di certo non avvengono dappertutto. Le grandi strutture sociali si stanno dimostrando inadeguate a risolvere i problemi che stiamo creando. Ovunque stanno emergendo innovazioni sociali, ma non sono sufficientemente collegate tra loro né hanno molto potere. Per cui, adesso, sforzarci di connetterci e creare una sinergia e una partecipazione più vaste a questo processo di risveglio è probabilmente la cosa più importante da fare.

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Jeremy Rifkin. Ecocidio. Ascesa e caduta della cultura della carne. Mondadori. 2002. ISBN: 8804505710

Jeremy Rifkin. Economia all’idrogeno. La creazione del Worldwide Energy Web e la redistribuzione del potere sulla terra. Mondadori. 2002. ISBN: 8804509295

Jeremy Rifkin. Entropia. Baldini Castoldi Dalai. 2000. ISBN: 8880897837

Jeremy Rifkin. La fine del lavoro. Il declino della forza lavoro globale e l’avvento dell’era post-mercato. Mondadori. 2002. ISBN: 8804510854

Elisabet Sahtouris. La danza della vita. Gaia dal caos al cosmo. Scholé Futuro. 1991. ISBN: 8885313000

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Sidney Liebes, Elisabet Sahtouris, Brian Swimme, Sid Liebes. A Walk Through Time: From Stardust to Us: The Evolution of Life on Earth. John Wiley & Sons. 1998. ISBN: 0471317004

Willis W. Harman, Elisabet Sahtouris. Biology Revisioned. North Atlantic Books. 1998. ISBN: 1556432674

Barbara Marx Hubbard. Emergence: The Shift from Ego to Essence. Hampton Roads. 2001. ISBN: 1571742042

Barbara Marx Hubbard, Neale Donald Walsch. Conscious Evolution: Awakening the Power of Our Social Potential. New World Library. 1998. ISBN: 1577310160

Diarmid O’Murchu. Quantum Theology: Spiritual Implications of the New Physics. Crossroad/Herder & Herder. 1997. ISBN: 0824516303

Ray Kurzweil. The Age of Intelligent Machines. MIT Press. 1992. ISBN: 0262610795

Ray Kurzweil. The Age of Spiritual Machines: When Computers Exceed Human Intelligence. Penguin USA; 2000. ISBN: 0140282025

Copyright originale “What is Enlightenment” magazine www.wie.org
Traduzione di Gagan Daniele Pietrini.

One Response to “Evoluzione o morte! Intervista a Barbara Marx Hubbard”

  1. eckhart ha detto:

    “adesso, sforzarci di connetterci e creare una sinergia e una partecipazione più vaste a questo processo di risveglio è probabilmente la cosa più importante da fare”
    :::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Credo infatti che siano finiti i tempi di fare ognuno le cose “nel suo piccolo”…non può più essere sufficiente..
    Dove sono i governi internazionali?
    Evoluzione o morte del “sistema terra”.

    Trovo molto bella e significativa questa intervista.. :-)

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