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E’ inconfutabile che tutta la formazione delle nostra personalità è caratterizzata dall’imitazione di quella dei nostri genitori. Molte volte abbiamo dovuto fare un certo lavoro di osservazione di questa forma naturale di condizionamento ritrovandoci a dover smussare gli angoli, a risolvere conflitti tra quelle pulsioni acquisite e il nostro intimo volere.

Si è parlato molto di questo e si sono trovate e provate molte strade per fare un buon lavoro su di sé, abbiamo provato e spesso con successo a sbloccarci da alcune attitudini acquisite che non erano in linea con un’espressione di intima libertà. Tuttavia, esiste un periodo della nostra vita nel quale ci vediamo fare, agire, pensare esattamente come uno dei nostri genitori malgrado tutti i lavori pregressi.

Pare che il processo sia sostanzialmente inevitabile e che non risparmi nemmeno i figli più ribelli e controdipendenti.

E’ come se, a discapito di ogni forma di consapevolezza abbiamo raggiunto nell’arco del nostro vivere, di qualsiasi forma di comportamento adottata fino a quel momento, scattasse una sorta di orologio biologico mentale che ci induce a imitare i comportamenti e i pensieri dei nostri genitori.

Quello che ho potuto notare, osservando le persone, è che ad un certo punto della loro vita, quando sono già abbastanza avanti con gli anni, con sorpresa, si vedono adottare comportamenti che corrispondono esattamente ad uno dei loro genitori, pur non avendoli adottati in passato, e sembra che questa assomiglianza di comportamenti cresca ad oltranza con l’avanzare del tempo.

E’ chiaro che in questo accadere incide quella forma di condizionamento silente che assorbiamo come spugne vivendo accanto ai nostri genitori, ma probabilmente incide anche una sorta di codice genetico di assomiglianza nei comportamenti tra consanguinei, a quanto pare questo codice non si attiva solo nell’età giovanile e matura, ma diventa particolarmente presente nell’età matura avanzata, diciamo a partire circa intorno ai 50 anni.

Intorno ai 50 anni sembra essere completamente terminato il processo critico, spesso di opposizione (controdipendenza) rispetto ai condizionamenti dei nostri genitori, siano essi trasmessi in modo esplicito e cioè come insegnamento diretto, o implicito e cioè come inevitabile assorbimento di questi attraverso l’osservazione passiva del loro esempio.

In questa fase della nostra vita diventiamo meno reattivi quasi naturalmente, come per incanto iniziano a rifiorire attraverso di noi tutti i comportamenti acquisiti dai genitori nel periodo corrispondente alla nostra età matura.

Possiamo osservarlo partendo da piccole abitudini che iniziamo a prendere e che ci rendiamo conto erano le stesse abitudini di nostro padre o nostra madre, l’esempio può essere banale: il modo di sbucciare la frutta, un modo di tossire, una postura qualsiasi del corpo, cose che prima di arrivare a quella età non facevamo mai o quasi mai.

Questi particolari posso sembrare veramente insignificanti, invece, osservati con maggiore attenzione, possono farci comprendere che sono come la punta dell’iceberg di qualcosa che si sta rivelando in noi, qualcosa che era già presente da tempo e che era rimasto nel mondo del non agito della nostra personalità per lungo tempo, pronto però a rinverdire una volta trovate le condizioni adatte.

Cosa c’è di interessante nell’osservare che iniziamo a sbucciare la frutta come faceva nostra madre? Che importanza può avere se ci scopriamo ad avere la stessa postura di nostro padre quando ci sediamo? Quasi a volerli fare rivivere, attraverso i nostri gesti, esattamente così come ce li ricordiamo quando avevano la nostra attuale età ormai alle porte della vecchiaia.

Apparentemente nulla, ma andando solo un po’ più in là possiamo comprendere che un tale comportamento può avere rimesso in “funzione” tutta una serie di credenze, idee e comportamenti che non appartengono al frutto della nostra esperienza di vita.

Informazioni che sono state codificate e trasmesse senza nessuna consapevolezza da parte nostra si vanno improvvisamente attivando in noi in età matura; in pratica ci vediamo fare cose che non avremmo scelto di fare e con molta probabilità finiamo col pensare anche cose che non appartengono al nostro bagaglio personale.

Perché diventa importante essere consapevoli di questo accadimento, cioè l’autosservazione di questo processo? Perché molto più spesso che immaginiamo la trasmissione di informazioni comportamentali che viene dai nostri genitori e la nostra riproduzione passiva non è salubre per noi.

Molti dei comportamenti e delle credenze dei nostri genitori sono ormai obsoleti e talvolta frutto di altrettanti condizionamenti ricevuti a loro volta dai loro genitori; quindi stiamo attuando un codice di comportamento non più attuale e non più personalizzato alle nostre esigenze.

Faccio un esempio per chiarire meglio il concetto: i miei genitori sono vissuti nel periodo della seconda guerra mondiale, quindi hanno sviluppato una serie di credenze e comportamenti per la maggior parte dovuti al forte stress e paura generati dal conflitto mondiale, le condizioni socioeconomiche post guerra hanno poi peggiorato la situazione, inoltre in quei periodi l’informazione e la cultura erano piuttosto ad appannaggio di una piccola sfera di individui, mentre la massa doveva adattarsi alla sopravvivenza o al vivere secondo quello che veniva dettato dalla loro emozionalità del momento; tutto questo ha generato in loro molti comportamenti distorti dettati dalla paura e dall’ignoranza.

E’ ovvio che se io dovessi adattarmi oggi a quel tipo di comportamento e scelte di vita sarei completamente fuori dal mio attuale contesto di vita, questo non varrebbe solo per me, ma per ogni individuo che vive nel suo presente, un presente che non può avere le stesse identiche opzioni del passato dei suoi genitori.

Un sistema comportamentale sviluppato in particolari condizioni è giudicato “salvavita” per un individuo e questo viene trasmesso inequivocabilmente ai figli sotto forma di condizionamento silente; alcune forme di condizionamento, come ho potuto notare, funzionano come una bomba ad orologeria che entra in azione in noi quando arriviamo alla fatidica età matura.

Ecco che possiamo diventare, per esempio, particolarmente paurosi ed apprensivi nei confronti di noi stessi e dei nostri cari, per dirla breve iniziamo a diventare pedanti: la maggior parte delle persone in età matura è piuttosto pedante, questo è un dato facilmente osservabile guardandoci intorno: salvo rare eccezione, molte persone restano come piegate in due sotto l’impulso dei condizionamenti ricevuti e con l’avanzare dell’età sembrano non avere nessuna capacità di divincolarsi da essi, anzi la mente diventa concorde con quel comportamento che appare consono e giustificato, cosa che in realtà non è.

Perché un vecchio dovrebbe avere maggiore istinto di conservazione, sviluppare più paure e restringere enormemente il suo campo di azione?

Logicamente una persona in età matura dovrebbe in realtà avere ampliato enormemente il suo raggio di azione divenendo una persona maggiormente libera, vuoi perché può usufruire di un certo bagaglio di esperienze che gli dovrebbe consentire di spaziare come desidera in ogni campo, tanto da essere surclassante rispetto ad un giovane; vuoi anche per il fatto che, avvicinandosi alla fine inevitabile dalla sua vita, può consentirsi maggiormente di rischiare avendo evidentemente molto meno da perdere in generale anche in termini di anni da vivere restanti.

In realtà quello che osserviamo è l’esatto contrario: un giovane è più spontaneo e agisce di getto, vive accettando anche dei rischi, anche per la sua vita stessa, mentre un anziano è molto più ponderato e meno propenso all’azione; non credo che ciò dipenda solo da una minore riserva di energia del vecchio rispetto al giovane, ma temo che dipenda dalla famosa bomba ad orologeria che resta silente fino al momento opportuno, quando cioè iniziamo la nuova fase imitativa in età matura dei nostri genitori.

In questa riflessione voglio mettere l’accento sull’autosservazione di questo processo allo scopo di non cadere vittime di un condizionamento retroattivo, il quale non risparmia, ho potuto notare, nemmeno gli individui che hanno percorso una certa strada di autoconsapevolezza per una vita intera.

E’ interessante osservare come in un colpo di coda ritornino in auge i processi condizionanti che credevamo aver superato per dare spazio ad un vivere più libero, spontaneo e consapevole, , quel che è peggio spesso vengono da noi considerati ormai innocui.

E’ a questo punto invece che, secondo la mia osservazione, possiamo determinare il proseguire della nostra esistenza e anche il nostro stato di salute e attesa di vita.

Per spiegarmi meglio, se iniziamo a prendere posture e comportamenti non consapevoli acquisite dai nostri genitori, diamo il via a tutto un “programma” e finiremo col fare un tipo di vecchiaia che non è il risultato della nostra vita e della nostra consapevolezza ma realizzeremo l’aspettativa di vecchiaia presa pari, pari da mamma e papà.

Così se non diveniamo in fretta consapevoli, per esempio, di quel tipo di atteggiamento conservativo e quella postura da vecchi che stiamo iniziando ad adottare, o di qualsiasi altra forma di comportamento imitativo dei nostri genitori in età avanzata, questo ci porterà verso un inevitabile destino programmato nella nostra mente già da tempo, finiremo col perpetuare questa eredità inevitabilmente, trasmettendola ai nostri figli e continuando a condizionare il mondo circostante con comportamenti obsoleti e non realmente legati al qui ed ora di ogni persona.

Potremmo finire con l’ammalarci delle stesse malattie e col chiudere le porte alla vita anzitempo come magari ci è stato mostrato deve accadere, in pratica lasciamo che un ciclo di accadimenti si perpetui e arrestiamo il processo di evoluzione naturale che avviene in ogni forma di libertà di azione e di pensiero.

Concludendo è importante a mio parere prendere coscienza di questo nostra predisposizione a far rivivere gli schemi comportamentali dei nostri genitori anche quando siamo già in età matura, quando cioè avviene questo nuovo start di condizionamenti, in modo da poterli considerare per quello che sono, cioè spinte comportamentali, emozioni, paure, chiusure che non appartengono realmente al nostro bisogno, al nostro momento storico; affinché si possa continuare a vivere e agire in relazione con il nostro presente e godere i frutti delle nostre reali esperienze ed eventuali traguardi raggiunti in termini di consapevolezza e libertà comportamentale.

42 Responses to “Attenti al colpo di coda”

  1. miranda virzi ha detto:

    mi ero ripromessa di nulla aggiungere, ma con sto gratis, con sti soldi, sto mondo poco chiaro, con sto citare tutte le frasi degli altri usa te stesso, le tue esperienze e trova il tuo valore, anzichè citare gli altri, le frasi degli altri, le testimonianze negative degli altri, sto mondo poco chiaro … mi e ti chiedo dov’è la tua chiarezza???
    trova il tuo valore più profondo, farai pace con i soldi
    e grazie della pace se viene da te per me ha un valore aggiunto
    ciao e contattami pure se vuoi
    se faccio qualche serata info te lo potrò così comunicare

  2. eckhart ha detto:

    Parlavo del “mondo della mercato spirituale” ,Miranda..
    che è poco chiaro..anche se in fondo,devo dirti che mi riguarda ben poco..
    Col “mondo dei soldi” invece sono più che in pace,
    ma soprattutto lo sono con me stesso e col mio cuore..
    che ho già ritrovato…

    Ancora…Pace. Ciao :-)

  3. Giusy Figliolini ha detto:

    Miranda:concludo ringraziando l’autrice del messaggio iniziale e scusandomi per tutto questo polemizzare che ho scatenato involontariamente, volevo solo esprimere un’esperienza e suggerire strade a persone che possono averne bisogno. ognuno è artefice del proprio destino e delle proprie scelte.

    Cara Miranda, grazie a te per aver apprezzato l’articolo e grazie per aver apportato i tuoi suggerimenti, dal mio punto di vista certamente frutto della tua buona fede e della tua esperienza.

    Vorrei ricordare che un minimo di fiducia ed apertura nei confronti del prossimo, anche se esso viene da un approccio virtuale, è sempre buon auspicio di grande padronanza della propria consapevolezza.

    Un sorriso a Tutti Voi!

  4. eckhart ha detto:

    Mi scuso anch’io con giusy per “l’incidente” che poco c’entra col suo articolo..e anche con miranda, se si è sentita offesa.
    La mia impressione-se può servire- è che, non sempre la buona fede coincide con la consapevolezza…
    Ed è in questo spazio che ahimè, “l’inconsapevolezza si gioca tante carte”,ma come dice l’amica Atisha ,non c’è da opporsi a ciò,ma lasciare che tutto sia..
    Un sorriso anche da parte mia.

  5. Daniela ha detto:

    In tutto questo vorrei dirvi che mercoledì a Voyager saranno presentate le Costellazioni Familiari sistemiche da Roberto e Giuse Amerio. Se non doveste vederli domani, saranno il prossimo mercoledì… Buona visione!

  6. miranda virzi ha detto:

    ciao a tutti
    buona Pasqua!!!!!!!!!
    un caro saluto
    miranda

  7. (y)am ha detto:

    Cara Daniela, con ste costellazioni familiari ce lo avete fatto a fette.
    E con chi credi di avere a che fare?
    Con lo zio Ubaldo che scassava di legnate la zia Pina?
    O con nonno Pasquale che si giocava tutto al casino’ e tradiva la nonna Rosalba con zio Ubaldo?
    Oppure pensi che la mania di mamma Giustina di cucinare le fave 5 volte alla settimana abbia ucciso volontariamente papa’ Ernesto che soffriva di favismo e non lo sapeva?
    Bene pensi forse che tutto questo non abbia lasciato tracce nella nostra coscienza?
    Pensi che tutto questo ti abbia creato dei blocchi?
    Io penso di si.
    E allora auguri!
    Paga e ti guariranno!

  8. Daniela ha detto:

    Certo che siete proprio strani! Ma a che serve lasciare un commento se non a condividere le proprie esperienze? A me l’articolo è sembrato interessante e volevo mettere a disposizione la mia esperienza, ma se non ve ne frega niente mi chiedo: perché leggete gli articoli? Boh comunque stavolta è a me che non me ne frega niente… Ciao.

  9. (Y)am ha detto:

    Daniela, se vuoi parlarmi di te, o come ha fatto Giusy della sua esperienza, ne sono felice!
    Ma non venire a farmi la pubblicita’ di cose trite e ritrite!

  10. Wuaw ha detto:

    Sull’articolo e non sulla polemica a latere.
    Condivido nella sostanza gli avvertimenti della autrice ma mi sembra opportuno, per personale esperienza, fare una precisazione di fondo.
    La guida e l’insegnamento dei genitori, quello espresso e quello implicito nel comportamento e nei gesti, è il principale fondamento formativo di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di avere una famiglia “normale” e mi auguro che siano ancora una maggioranza.
    Il superamento di quella esperienza e di quell’insegnamento, che non può non essere datato e condizionato dalle esperienze specifiche dei genitori, è un compito fondamentale per ogni individuo che voglia maturare e progredire, e fare progredire con lui tutti.
    Ma il progresso deve partire da ciò che abbiamo già in casa.
    Di Newton qualcuno disse (forse fu lui stesso, non ricordo) che aveva visto più lontano perchè si era alzato sulle spalle dei giganti (alludendo fra l’altro al nostro Galileo).
    Fatto questo va benissimo il progresso critico e attenzione al colpo di coda.

  11. Giusy Figliolini ha detto:

    Condivido pienamente la precisazione di Wuaw.
    Mi associo al suo augurio che ci sia ancora in giro una maggioranza di famiglie “normali” (credo di aver compreso cosa volesse indicare con questo termine, anche se la normalità è ovviamente molto relativa).
    Grazie per questo concreto arricchimento.

  12. atisha ha detto:

    ..io diffido delle costellazioni familiari facili e fai da te.. tutti credono di saper fare.. ma hanno comreso solo parte della tecnica ma non la magia dell’essenza…. perchè Bert Hellinger è uno che ha risvegliato il proprio Sè.. come Jodorowsky.. ed hanno messo in atto la propria Intuizione e “magia” degli elementi..
    ma è una cosa del tutto particolare, intima.. personale..
    Riprodurre certe “scuole” (ma non certe intuizioni) è solo mercanteggiare su un qualcosa che non si conosce affatto..
    è riprodurre un alfabeto.. ma non la poesia stessa..
    è un riprodurre la scala musicale ma non la musica che guarisce..
    è creare con la tecnica, altri condizionamenti togliendo quelli precedenti.
    E’ un mio vivo appunto ed esperienza…
    Morale.. lasciate ad ognuno la propria scuola.. o sviluppate la Vostra personale.. ma prima è necessario Svegliarsi completamente, anzichè scimmiottare e riprodurre senza un vero marchio Divino!

    namastè…

  13. matil ha detto:

    … a proposito di famiglie “normali”… le virgolette stanno ad indicare, appunto, la relatività del termine normale, ma lo intendo anch’io nel senso virtualmente condiviso da Giusy e Wuaw (con i quali concordo circa le osservazioni espresse sul tema).

    Volevo solo aggiungere una considerazione (forse banale) che proviene semplicemente dalla esperienza di madre di famiglia con due figli già abbastanza grandi. La considerazione riguarda la fatica e la solitudine delle famiglie che si impegnano a costruire e mantenere (ovvero adeguare) un ambiente familiare “normale”, nel tentativo di promuovere una crescita il più possibile armoniosa dei figli che consegneranno alla società prossima futura. Tale impegno nel contesto socio/economico/culturale attuale, può assumere talvolta persino i contorni di un’impresa sproporzionatamente ardua, quasi eroica direi.
    E’ un argomento interessante e complesso che abbraccia molteplici aspetti e apre quesiti enormi su valori e modelli di riferimento della società presente e futura.

  14. eckhart ha detto:

    Cara matil,l’impegno primario secondo me,più che fornire modelli di riferimento,è essere autenticamente sempre se stessi e con sincerità
    con i nostri figli.Con ciò voglio dire che ciò che forniamo è..la nostra testimonianza nell’esserci,null’altro.In quest’ambito di naturale accoglienza e ascolto,doniamo il nostro amore per quel che possiamo.
    Ogni sforzo sarebbe solo una forzatura dettata forse dalle nostre paure e pre-occupazioni che ognuno può giustificare o meno..
    Io no,ad esempio.
    Ciao :-)

  15. matil ha detto:

    essere genitori amorevoli e responsabili rientra ed è collegato con un discorso di ricerca di un proprio equilibrio e di crescita personale sono d’accordo con te che è fondamentale essere sereni con sè stessi per poter offrire amore e occuparci responsabilmente delle persone di cui abbiamo cura.
    Ovviamente è escluso che interagendo in ambito familiare io possa o voglia sforzarmi di offrire modelli e valori di riferimento…

    Il discorso dei valori e dei modelli infatti sta su di un piano diverso…
    esso è il risvolto sociologico di questo tema, che, credo tuttavia, abbia la sua importanza in quanto interconnesso e capace di influenzare la vita materiale e spirituale dei singoli individui.
    Spero di averti chiarito meglio il mio pensiero, poichè dal tuo commento mi è sembrato che tu avessi un pò sovrainterpretato il senso delle mie parole.
    Grazie comunque della tua attenzione e buona giornata. :)

  16. eckhart ha detto:

    Tutto,ogni piano è collegato matil ;-)
    Ho difatti accennato principalmente alla testimonianza che offriamo di ciò che siamo che non può prescindere dai modelli e dai valori a cui tu ti riferisci (sociologici o meno).
    Siamo noi sempre, integralmente:nel rapportarci agli altri,nelle scelte che operiamo nella vita quotidiana,nel nostro rapporto col denaro e coi beni materiali,nelle nostre paure che non riusciamo a nascondere e che trasmettiamo inevitabilmente.. e via dicendo,ed anche se “fuori” ci sono altri modelli..non possiamo fare altro che questo..
    nel modo più onesto possibile,ma questo lo sai benissimo.. :-)

  17. Vento ha detto:

    Che bolgia ragazzi…ahahaha
    Carissima Giusy…
    complimenti per la trasmissione….ahahah
    L’uomo è il risultato delle esperienze vissute.
    Degli input ricevuti.
    Dei dati elaborati, registarti. (input)
    E come ben sappiamo il ns inconscio è un registratore perfetto.
    E ne consegue che i ns comportamenti (anche se nn lo vogliamo) tendano ad utilizzare modelli residenti nella ns memoria.
    Appunto…i comportamenti, valori, convinzioni, dei genitori sono stati gli inputi di programmazione più potenti.
    Inprinting subito fino al settimo anno d’età definisce le basi della ns personalità.
    Sai…Giusy…cosa nn mi convince?
    La questione genetica!
    La rilevo come una panacea universale…quando nn si comprende bene…allora l’argomento si trasforma a carattere genetico!
    Da quanto mi risulta, attualmente, non esiste nessuna prova scientifica in proposito.
    Ma come dici tu, per questa sfiga…per questa eredità comportamentale c’è un rimedio…

    Complimenti per la trasmissione Giusy…

    Auguro Buona Pasqua a te, ai tuoi amati e a tutti gli amici dell’ex forum.

    Vento

  18. Giusy Figliolini ha detto:

    Grazie Vento per i compliementi, grazie a tutti quelli che hanno voluto esternarmeli, ai vecchi e nuovi amici che hanno scritto fin’ora.

    Coincidenza, caro Vento, prossimamente dovrebbe essere pubblicato un altro mio modesto articoletto sui condizionamenti e sulla genetica.
    Sembra quasi la risposta a queste tue perplessità, solo che la risposta è arrivata prima della domanda, ma lo sappiamo, il tempo, il prima e il dopo, in realtà non esistono….

    Serena Pasqua a Tutti!

  19. sada ha detto:

    L’articolo di Giusi è interessante. Anch’io avendo superato i 50 anni mi sto osservando, cosi come osservo i miei fratelli, non so se è genetica, ma c’è ” un codice familiare” tramandato, però riesco a percepirlo, a rendermi conto che non è tutta roba mia. quindi lo so quando sto imitando i miei genitori.
    Quello che piu mi ha colpito è che con l’avvicinarsi della vecchiaia ci sentiamo più vigliacchi, meno pronti a rischiare, è vero, per quanto mi riguarda forse mi sento un pò “tagliata fuori” da tutto quello che bisognerebbe fare ed avere per stare al passo con i tempi, poi in realtà non me ne frega niente,o sono troppo pigra per provarci, in realtà un po’ mi manca l’incoscenza e la spregiudicatezza di qualche anno fa………………… (e anche il divertimento!!)

  20. marzia ha detto:

    eckhart….intanto qualificati…..io insegno yoga da diversi anni e ultimamente ho frequentato il corso base e avanzato di theta….se non sei interessata-o a nessun tipo di crescita, dal momento che sembra che tu sai tutto di tutti; intanto non e’ affatto vero che il libro non si trova…il libro e’ regolarmente venduto nelle migliori librerie e non ci sono misteri dietro il theta, hai solo incontrato un’insegnante sbagliata,forse ,e questo non ti da il diritto di allargare la tua critica verso cose che non conosci realmente. strano per una-o che ha gia’ sperimentato cosi’ tante terapie….e ancora sei in alto mare…forse e’ questa la tua rabbia….smetti di sputar veleno…

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