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Viviamo in una giungla, e la vita spirituale non fa eccezione. Davvero pensiamo che solo perché qualcuno ha meditato cinque anni, o fatto yoga dieci anni, sarà meno nevrotico di un altro? Nel migliore dei casi, sarà solo un po’ più consapevole delle sue nevrosi. Appena un po’.

È per questa ragione che ho trascorso gli ultimi quindici anni della mia vita a studiare e scrivere sull’importanza del discernimento nelle aree più insidiose del cammino spirituale – potere, sesso, illuminazione, guru, scandali, psicologia, nevrosi – nonché sulle vere motivazioni, talvolta confuse e inconsapevoli, che ci spingono su tale cammino. Io e il mio partner (lo scrittore e insegnante Marc Gafni) stiamo creando una nuova serie di libri, corsi e pratiche finalizzati a portare più chiarezza su questi temi.

Molti anni fa, ho lavorato per un’estate in Sud Africa. Sin dall’arrivo, mi resi conto della cruda realtà: ero nel Paese con il più elevato tasso di omicidi al mondo, gli stupri erano all’ordine del giorno e metà della popolazione (uomini e donne, gay ed etero indifferentemente) era positiva all’HIV.

Poiché grazie al mio lavoro e ai miei viaggi ho conosciuto centinaia di maestri e migliaia di praticanti spirituali, ho osservato che le nostre idee, concezioni ed esperienze spirituali si “infettano” con “contaminanti concettuali” – non ultimo un rapporto confuso e immaturo con complessi principi spirituali – sempre allo stesso modo e con la medesima facilità con cui un’invisibile e insidiosa malattia sessualmente trasmessa si diffonde.

Le seguenti dieci categorie non vanno intese come definitive, ma solo come uno strumento per diventare consapevoli di alcune delle più comuni malattie spiritualmente trasmesse.

1.   La spiritualità “fast-food”: Coniuga la spiritualità a una cultura che celebri la velocità, il multitasking e la gratificazione istantanea, e il risultato più probabile sarà la spiritualità “fast-food”. Quest’ultima è il prodotto dell’illusione, comune e comprensibile, che la liberazione dal dolore proprio della condizione umana possa essere facile e immediata. Tuttavia, una cosa è certa: la trasformazione spirituale non si può ottenere in un batter di occhi.

2.    La finta spiritualità. La finta spiritualità consiste nella tendenza a parlare, vestirsi e comportarsi come immaginiamo farebbe una persona spirituale. È una sorta di spiritualità imitativa che mima la realizzazione spirituale, così come la finta pelle leopardata imita quella autentica.

3.    Motivazioni confuse. Benché il nostro desiderio di evolverci sia puro e genuino, spesso è contaminato da motivazioni secondarie come il desiderio di essere amati, di appartenere a un gruppo, di riempire il nostro vuoto interiore; la speranza che il cammino spirituale elimini la nostra sofferenza e la nostra ambizione spirituale stessa; il desiderio di essere speciali, migliori, straordinari.

4.   Identificazione con esperienze spirituali. In questa malattia, l’ego si identifica con la nostra esperienza spirituale e la considera come sua; cominciamo a credere di essere la personificazione vivente di certe intuizioni sorte in noi in determinati momenti. Nella maggior parte dei casi, tale malattia non dura all’infinito, benché tenda a prolungarsi maggiormente in coloro che si ritengono illuminati e/o si comportano da insegnanti spirituali.

5.   L’ego spiritualizzato. Questa malattia si verifica quando la struttura stessa della personalità egoica si imbeve di idee e concetti spirituali. Il risultato è una struttura egoica “a prova di proiettile”. Quando l’ego si spiritualizza, siamo impermeabili a ogni aiuto, a nuove idee o feedback costruttivi. Diventiamo esseri umani impenetrabili e la nostra crescita spirituale si blocca (in nome della spiritualità stessa).

6.    Produzione di massa di insegnanti spirituali. Vi sono molte correnti spirituali alla moda che sfornano una dietro l’altra persone che si ritengono a un livello di illuminazione spirituale ben al di là di quello effettivo. Questa malattia funziona come una sorta di nastro trasportatore spirituale: assorbi questa luce, abbi quell’intuizione e – bam! – sei illuminato e pronto a illuminare gli altri allo stesso modo. Il problema non è tanto che tali persone insegnino, quanto che si presentino come maestri spirituali.

7.    Orgoglio spirituale. L’orgoglio spirituale sorge quando il praticante, attraverso anni di sforzi intensi, ha effettivamente raggiunto un certo livello di saggezza, ma usa questo risultato per chiudere le porte a qualsiasi nuova esperienza. La sensazione di “superiorità spirituale” è un altro sintomo di questa malattia spiritualmente trasmessa. Si manifesta sottilmente attraverso la sensazione “Io sono migliore, più saggio e superiore agli altri, perché sono spirituale”.

8.   Mentalità di gruppo. Anche nota come pensiero di gruppo, mentalità settaria o malattia degli ashram, la mentalità di gruppo è un virus insidioso che contiene molti elementi tradizionali della co-dipendenza. Un gruppo spirituale decide in modo invisibile e inconscio quali siano i modi giusti di pensare, parlare, vestirsi e comportarsi. I gruppi e gli individui infettati dalla “mentalità di gruppo” rifiutano le persone, gli atteggiamenti e le circostanze che non rispettano le regole, spesso tacite, del gruppo.

9.   Il complesso degli Eletti. Il complesso degli Eletti non riguarda solo gli ebrei. Consiste nella convinzione che “il nostro gruppo è il più spiritualmente evoluto, potente e illuminato; in poche parole, è il migliore di tutti”. C’è una grande differenza tra il pensare di avere scoperto la via, l’insegnante o la comunità migliori per sé, e il pensare di aver scoperto “il meglio in assoluto”.

10.    Il virus mortale: “Sono arrivato”. Questa malattia è tanto potente da essere potenzialmente mortale per la nostra evoluzione spirituale. Consiste nella convinzione di “essere arrivati” alla fine del cammino spirituale. Il progresso spirituale termina ogni qual volta questa convinzione si cristallizzi nella nostra psiche, poiché quando pensiamo di aver raggiunto la fine, ogni ulteriore crescita è impedita.

“L’essenza dell’amore è la percezione”, insegna Marc Gafni, “quindi l’essenza dell’amore di sé è la percezione di sé. Puoi innamorarti solo di qualcuno che riesci a vedere chiaramente, e questo vale anche per te stesso. Amare vuol dire avere occhi per vedere. È solo quando vedi chiaramente te stesso che cominci ad amarti”.

Nello spirito degli insegnamenti di Marc, ritengo fondamentale, in un cammino spirituale, individuare le malattie dell’ego e dell’auto-inganno comuni a tutti noi. È qui che abbiamo bisogno di sense of humour e del sostegno di autentici amici spirituali. Quando sul nostro cammino spirituale ci imbattiamo in ostacoli, a volte è facile cadere nella disperazione, perdendo fiducia nel cammino e stima in se stessi. Dobbiamo mantenere la fede, in noi stessi e negli altri, per poter davvero fare una differenza in questo mondo.

Tratto da “Eyes Wide Open: Cultivating Discernment on the Spiritual Path” (Sounds True) per gentile concessione.

Il sito di Mariana Caplan: realspirituality.com

Mariana contribuisce anche al Center for World Spirituality

Copyright per la traduzione italiana: Innernet.

14 Responses to “Dieci malattie spiritualmente trasmesse”

  1. Federico ha detto:

    scusami se non rispondo punto per punto, ma c’é una realtà basilare da considerare:
    il punto basilare delle vie spirituali é la Luce Divina, la Sua riscoperta, certo ci sono tanti modi e fanno confusione, ci saranno anche modi deviati, imprecisi, poco concreti , forse c’é come un mercato delle cose spirituali, ma l’essenzaile si dovrebbe capire..: ogni male della persona e dell’umanità risiede prima di tutto nel distacco dalla Luce.
    e l’essenziale per la persona umana é il ritrovare un moido sensato, ragionevole o oggettivo ed anche pratico per ritrovare la Luce e con lei, gioia, salute, vigore, un profondo senso di amnore per tutto e tutti ,anche un nuovo piacere per la vita, per la natura e e per le persone umane

  2. enza carifi ha detto:

    Non possiamo diventare spirituali solo perchè la pratichiamo, non esiste una scorciatoia per ottenere la cosa più preziosa, se cerchi scorciatoie sarai destinato ad essere ingannato da qualcuno che ti propone una via per diventarlo, per scoprirla ci dobbiamo avventurare nell’ignoto, l’ignoto più grande è dentro di noi e fa molta paura, la paura di perdere la tua identità…. quello con cui ci definiamo: medico, uomo d’affari ,colto o ignorante, spirituale o praticante ecc.ecc quando entri veramente nella tua interiorità cade tutto questo. Allora chi sono? e qui sorge la paura del nulla, e qui nasce l’ esplorazione ….sarai capace di starci? se si incontrerai l’infinito……….se hai paura di starci ti aggrapperai ad un’altra illusione……..

  3. Federico ha detto:

    la gioia, l’amore e la pienezza di virta che la Luce Divina ci dona in abbondanza superano ogni concetto d’identità, rimani ciò che sei ma vivi e gioisci della vita altrui e delle bellezze Divine che ora puoi vedere più manifeste.La Luce é una porta omeglio é come una madre che ci conduce in u8n oceano di vita e di vera riscoperta di noi stessi ove nulla dui noi é negato, semmai è migliorato.
    Ciò che Tu dici forse appartiene agli inizianti che talvolta si devono meravigliare o impaurire con concetti strani, poco chiari ,anche rimoproverare e dare precetti per far si che capiscano o per evitare che possano fuggire, ma ciò che conta é la meta, é giungere alla Luce, all’oceano di vita .

  4. enza carifi ha detto:

    Carissimo federico , grazie della risposta, mi dispiace non essere in armonia con ciò che scrivi,la luce divina sono io ,e posso vedere la luce solo se c’è oscurità senno non esisterebbe di per se, sei già divino non devi diventarlo, semmai ti devi risvegliare, stai in un corpo pervivere la materia e innalzzarsi da essa è possibile solo se veramente ci stai dentro , e allora sarà automatico non devo cercarlo tutto ciò che cerci sta fuori , tutto ciò che sperimento sono io, ed io sono fatta di sangue e di merda Dio mi ha creato ed io lo rispetto.
    Buona giornata

  5. Federico ha detto:

    bé Tu sei donna ed in una donna c’é Luce naturale , nell’uomo é ben diverso.. si tutti siamo Divini, per forza , non esiste altro, ma attuare ciò nel corpoi e nella coscienza credoi sia cosa ben differente . .. ben altro impegno.
    Ricorda che Tu non sei fatta solo di sanghe e di “m….” semmai di ciò che il corpo noin utilizza…che é sempre natura … ma sei fatta delle qualità del Divino che sono proprie della Luce ……dolcezza, bellezza, armonia…. tenerezza in una misura assoluta, senza possibilkità di un “di più” se a Tu ritieni di avere manifeste nel tuo corpo e nella Tu8a coscienza queste qualità allora sei a posto….sei praticamente una “Devi” beata Te .Per noi maschi é diverso, non avere una Devbi9 vicino é tremendoi!!! E’ un lavoro assai impegnativo sia troivare la Luce sia avvicinarsi al Divino .Penso allora al peccato di Eva
    Io mi arrangio e sò insegnare a chi lo desidera a manifestare nel corpo e nella coscienza queste qualità..in pratica una donna comune la aiuto a divenire una Devi..che altro posso fare in coerenza?
    Con sinmpatia ed in sincerità
    che rese manifeste .

  6. Federico ha detto:

    Bé Tu sei donna ed in una donna c’é Luce naturale , nell’uomo é ben diverso.. si tutti siamo Divini, per forza , non esiste altro, ma attuare le qualità Divine nel corpo e nella coscienza credo sia cosa ben differente . .. ben altro impegno.
    Ricorda che Tu non sei fatta solo di sanghe e di “m….” semmai di ciò che il corpo noin utilizza…che é sempre natura … ma sei fatta delle qualità del Divino che sono proprie della Luce ……dolcezza, bellezza, armonia…. tenerezza in una misura assoluta, senza possibilità di un “di più” se a Tu ritieni di avere manifeste nel tuo corpo e nella Tua coscienza queste qualità allora sei a posto….sei praticamente una “Devi”, beata Te .Per noi maschi é diverso, non avere una Devi vicino é tremendo!!! E’ un lavoro assai impegnativo sia trovare la Luce sia recepire e vivere quelle meravigliose qualità, suia avvicinarsi al Divino .Penso allora al peccato di Eva…..,
    Io mi arrangio e sò insegnare a chi lo desidera a manifestare nel corpo e nella coscienza queste qualità..in pratica una donna comune la aiuto a divenire una Devi..che altro posso fare in coerenza?
    Con sinmpatia ed in sincerità

  7. enza carifi ha detto:

    Ciao, questa volta sono in sintonia con ciò che dici, la bellezza la dolcezza e l’armonia di cui tu parli e di cui oggi ne godo, per me sono un dono inestimabile, é vero che sono per natura energie femminili ma un tempo erano talmente nascoste da tutte le difese che avevo creato che non è stato facile o indolore estrarle, se non attraverso la resa a quella oscurità, e non è un lavoro che fai una volte per tutte, dare spazio alla naturale bellezza è il lavoro di una vita, ne ho fatto di percorsi spirituali, tutti molto validi ma solo attraverso una resa in quella foresta nera ho potuto giorno per giorno intravedere sprazzi di luce, e ogni volta che mi arrendevo e ancora succede, qualcosa succedeva. e non mi bastava sapere che ero luce divina, saperlo e sperimentarlo è tutt’altro- E per quanto io sia d’accordo con te che per una donna è più facile non impossibile per un uomo. Io ho dovuto sviluppare energie maschili per poter vivere la mia vita in autonomia, tu potresti sviluppare quelle femminili per poter accogliere le tue parti buie. Mi sto rendendo conto che questi discorsi sono un pò riduttivi, ma mi andava di scriverti e l’ho fatto. Grazie per la tua sincerità e buon lavoro.

  8. Federico ha detto:

    non credo di averti altro da dire.. sono contento per la Tua ricerca con frutti… lavoro tremendo per noi maschi no, ma sofferenza si, mi piacerebbe conoscerti un giorno.. nella mia ricerca sono riuscito ( il buon Duio in tendo mi ha guidato a ..) a ritrovare perfino l?’Eden che posso volere di più se non provarlo con una Devi?
    Ma il fatto é che ci sono realtà impofrtanti per la gente che sono insite nel Divino, ma non nella ricerca comune, in un certo senso vanno oltre quell’impegno più o meno conosciuto, esse sono: la salurte, il rispetto da parte della natura e una nostra più profondfa consapevoilezza di cosa é la persaona umana, l’evidenza del nostro Essere .. cilò è anche reale motivo di unione .., la fine dei torti e delle violenze
    Non capisco molto perché parli di svuilupplo qualità maschili per il lavoro.. forse hai un lavoro non idoneo ad una donna . Per queste cose però non possiamo scrivere in questo sito ma, semmai, alle nostre email
    Auguri anche a Te

  9. Visente Bene ha detto:

    sono le 7e17 ed è un bel mattino dopo aver letto anche tutti i commenti di Enza e Federico. mi viene da chiedere che cos’è Devi o Devbi9? non si capisce.
    poi, mi viene da dire che Merda non è una parolaccia o una parola da censurare “M…..” . La merda è sacra quanto la luce del Sole. La merda di “nostra” figlia Alice è sacra anche se mi fa vomitare letteralmente. Lo Accetto e conViVo con la Realtà apparente e nOn in modo semplice, naturale, OggettiVo, REalMente. Illl Re o REgina delle Menti che quando funzionano in modo meccanico MentONO, quando funzionAmo a livelli superiori, MENTono meno ma mentono; e quando Sono a Livello massimo non mentNO più, ma nemmeno li vediamo più …;)
    La cosa divertente è che cerchiAmo di ConVincerCi a VIcenda o VIcenza… Vi c’ Enza con Fede e Amore Vi saluta…

  10. enza carifi ha detto:

    Che carino quello che scrivi! Vincenza senza Vinc diventa Enza ,Enza , se aggiungi due S, diventa Essenza………………………………
    Non è una questione di convincimento ma un scambio di energia , a me piace ascoltare gli altri e dire quello che sento e non quello che penso , e ascoltando tante volte mi arriva qualcosa che mi entra dentro e lavora al di là della mia volontà. Per me tutto è energia e informazione. L’importante e che dopo aver scambiato vivi in modo naturale in tutto quello che c’è . Per Me corpo Mentale , Corpo fisico, Corpo emozionale e Corpo spirituale , vivono nella mia “EssEnza” e hanno bisogno di nutrimento,.senza nutrimento si muore……………… E basta che uno non lo nutri abbastanza muore, e influisce sull’altro fino ad arrivare al corpo . E ognuno trova il suo modo per nutrirsi………………..Buona giornata ……………….Io ho appena nutrito il corpo con una bella colazione, in giornata Dio mi indicherà altro…………..

  11. void ha detto:

    Con quante parole ci riempiamo la bocca. Solo chi ha la pancia piena si diletta di parlare di spiritualità e filosofia. Più vado avanti più il cammino spirituale, la crescita spirituale e gli annessi e connessi mi sembrano solo aria fritta. Una cosa non ho perso fin’ora ed è il rigore scientifico. Non ho ancora una prova vera e definitiva di essere qualcosa oltre il mio corpo. Miope. Potrebbe essere così ma i fatti sono i fatti. Le parole e la fede sono una magra prova. Forse sono il cibo per la speranza, la speranza di “crescere” di “migliorare” di “evolversi” ma anche la speranza è come le parole. Solo un’altra illusione alla quale ci aggrappiamo per dare senso all’ignoto. Sempre che l’ignoto di cui tanto parlate esista davvero e non sia semplicemente il limite della nostro piccolo ed effimero cervello.

  12. enza carifi ha detto:

    infatti non è che devi avere prove , devi sperimentare che è ben diverso, forse tu parli di gente che si avvicina alla spiritualità con la testa? bene allora hanno solo cambiato le loro prigioni, prima si è ossessionati dallo scientifico e poi dalla spirutualità ma stiamo sempre nella ns mente andare oltrequel campo è tutt’altro. buona fortuna nella tua ricerca scientifica.
    P.S. impara a disimparare

  13. void ha detto:

    Sperimentando di essere qualcosa oltre le connessioni nel cervello è la prova di cui parlo. Mentre per quello che riguarda le “ossessioni” per lo scientifico io direi che questa “ossessione” è l’unica via coerente. Il resto è un saltare dal metodo al metodo, dall’insegnamento all’insegnamento nella vana speranza di stare andando da qualche parte.

    Non devo avere prove?

    Credo che l’unica cosa che uno abbia bisogno sia una prova. Se hai la prova di essere immortale non avrai paura di morire. Se hai la prova che l’unica cosa che conta sia l’amore non inseguirai il denaro. Se non hai più domande smetterai di riempirti la mente di metodi, parole e consigli che non puoi applicare.

    Come arrivare a tutto questo io non lo so. Quello che so è che le parole sono solo rumore e sono vere quanto i miraggi nel deserto.

  14. Majnu ha detto:

    Non conosco questo Marc di cui si parla nel testo. So però che non è niente di nuovo rispetto a ciò che sosteneva Osho decenni fa e quindi non posso che essere d’accordo su tutto ciò che c’è scritto nel testo.
    Anche se sembra copiincollato da altri testi non fa nulla, l’importante è la consapevolezza personale, la scoperta di una verità che va oltre la semplice lettura di un libro. Se questo Marc ha scoperto una cosa che è strarisaputa e ovvia ma ne ha fatto l’esperienza (a differenza di millemila che si credono “arrivati” solo perché hanno studiato libri di teologia di ogni religione) ne sono assolutamente felice e sono felice se condividerà questa scoperta con altre persone.
    La consapevolezza è un viaggio solo interiore ma quando si imbocca la strada giusta (perché non si arriva mai nel viaggio, si può solo essere nel cammino nella direzione giusta) si ha una luce diversa che gli altri percepiscono come una lampada nel buio.
    Quindi ben venga questo Marc e chi come lui.

    Anzi, a questo punto sono curioso di sapere COME ci è arrivato e soprattutto quali metodi consiglia. Dopo anni di Osho e di ricercatore conosco bene i vari metodi di ricerca della consapevolezza che vanno oltre il semplice yoga vypassana del Buddha ma che passano dalle meditazioni attive alla visualizzazione sciamana alle tecniche di Gurdjeff e così via.

    Lui cosa propone?

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