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6
Oct
2022
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Al di là  del materialismo spirituale di Trungpa Rinpoche, recensione

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Chogyam Trungpa Rinpoche è stato forse il più innovativo maestro di Buddismo del secolo scorso. Nato in Tibet nel 1939, fa parte di una discendenza di tulku, della scuola Kagyu, nota per porre una forte enfasi sulle pratiche di meditazione.

Oltre a questo ha avuto una formazione anche nella tradizione Nyingma, la più antica delle quattro scuole, ed era un aderente del movimento ecumenico ri-me (“non-settario”) all’interno del Buddismo Tibetano, che aspira all’unità tra le diverse scuole.

Durante l’occupazione cinese nel 1959 è dovuto fuggire dal Tibet in modo rocambolesco insieme a pochi altri monaci. Traversarono le montagne dell’Himalaya a piedi e a cavallo per raggiungere l’India, dove insegnò in una scuola per giovani lama.

Nel 1963 si diresse in Inghilterra per studiare ad Oxford e, dopo una serie di esperienze tra le quali l’apertura di un centro di meditazione e un incidente d’auto che lo lasciò parzialmente paralizzato, decise di lasciare i voti monastici, si sposò con Diana Pybus, allora sedicenne, e insieme si trasferirono negli Stati Uniti, dove fondò altri centri di meditazione.

Le sue scelte portarono a diverse controversie ed al suo isolamento dagli ambienti tibetani di quel tempo. Ciò nonostante Trungpa Rinpoche proseguì per la sua strada. Sentiva l’inesorabile chiamata alla diffusione dell’antica saggezza tibetana negli ambienti laici usando nuove forme e nuovi linguaggi.

La sue grandi capacità di comunicazione gli hanno facilitato il contatto con settori molti ampi della ricerca del vero, non necessariamente buddisti. Pubblicò decine di libri, tenne centinaia di discorsi, fondò centri di meditazione in tutto il mondo e invitò ad insegnare alla Naropa University, fondata negli anni ’70 a Boulder (Colorado), insegnanti delle più svariate tradizioni di ricerca.

A tutt’oggi la Naropa University ospita corsi di cultura buddista e di meditazione, ma anche di teatro, danza, calligrafia cinese, arti marziali, cerimonia del té e quant’altro per portare l’arte contemplativa nella vita quotidiana.

Al di là del materialismo spirituale è la trascrizione di una serie di discorsi dedicati a mettere in guardia i praticanti dai pericoli del percorso spirituale. In particolare Trungpa Rinpoche ci ricorda come l’ego sia in grado di appropriarsi anche della spiritualità al fine di rafforzarsi.

L’ego ha l’abilità di tradurre tutto nei suoi termini e di fare suo anche lo stesso percorso di conoscenza che è la sua più grande minaccia (“l’Io che cerca di conseguire la spiritualità è un po’ come volere assistere al proprio funerale”).

Così se gli insegnamenti parlano della rinuncia all’ego, l’ego farà del suo meglio per simularla, senza tuttavia portare ad alcuna reale trasformazione. Come esempio potremmo considerare quelle persone talmente “umili” e “semplici”, che le rare volte che parlano lo fanno sempre a bassa voce e non si alterano mai, simulando serenità e distacco spirituale.

Oppure coloro che sono così compassionevoli che sono sempre pronti a dare consigli spirituali a riguardo dei problemi altrui, ma ignorano i propri. O, ancora, quelli, di segno opposto ma complementare, che parlano di esperienze di stati “elevati”, “raggiunti” in meditazione come un imprenditore si esprimerebbe riguardo ai fatturati aziendali? Da non dimenticare infine coloro che credono di comprendere i maestri leggendo e recensendo i loro libri :-)

Trungpa Rinpoche ci riporta nella realtà affermando che lo scopo della meditazione non è di provare stati elevati, né di afferrarli e conservarli, ma di essere semplicemente presenti, consapevoli nel momento.

Finché la nostra attenzione viene catturata da ciò che vogliamo ottenere dal percorso, non vediamo ciò che ci sta veramente accadendo. Trungpa mette anche in avviso sulle pratiche di concentrazione, che a lungo andare potrebbero portarci a diventare introversi ed a chiuderci in un pesante dogmatismo perdendo così anche il senso dell’umorismo.

La rete di autoinganno ha le maglie molto strette ma i nodi si possono sciogliere con il fuoco della consapevolezza.

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Chogyam Trungpa. Al di là del materialismo spirituale. Astrolabio. 1976. ISBN 8834002822

Copyright: Innernet.

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