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Cosa ve ne farete di questo mondo quando ci saranno solo grandi città sovrappopolate, piene di grattacieli sempre più alti e di centri commerciali sempre più larghi, collegate da fitte reti di catrame e cemento dalle quali nessuno potrà ne vorrà più uscire?

Quando saranno spariti i piccoli paesi, le borgate di montagna, gli antichi casali in pietra, e la vita scorrerà solo da una città all’altra? Cosa ve ne farete di questo mondo quando tutti i sentieri saranno stati cancellati dai campi perché nessuno più andrà a spasso, se non seduto su un veicolo motorizzato?

Cosa ve ne farete di questo mondo quando i nomi dei grandi filosofi, dei poeti e degli artisti del passato saranno dimenticati, sostituiti dai volti dei personaggi mediatici che voi crederete essere gli unici eroi esistenti? Quando verrà considerata arte solo ciò che porta profitto e non ciò che porta gioia, quando verrà considerata cultura solo ciò che farà vendere e non ciò che farà pensare, quando la creatività dipenderà dal mercato e non dal genio umano, e quando verrà considerata fede solo ciò che farà inginocchiare l’uomo e non ciò che lo farà alzare?

Quando non esisteranno più persone ma solo servi? Quando ogni creatura avrà un microchip installato nel cervello che lo controllerà a distanza? Cosa ve ne farete di questo mondo quando non esisteranno più i miti, le fate, gli angeli, gli spiriti, i presagi, gli sguardi invisibili, i sogni, le carezze notturne di chi vi vuole bene… ma esisterà soltanto la tecnologia e la scienza che spiega tutto, anche ciò che non conosce, con il poco che conosce?

Cosa ve ne farete di questo mondo quando più nessuno di notte tirerà sassi contro una finestra per attirare l’attenzione di un amico o di un amante ma tutti si manderanno solo messaggi digitali tramite apparecchi elettronici? Quando agli odori e ai colori della natura si saranno sostituiti ovunque profumi sintetici che vi circonderanno sin dalla culla e nemmeno più sentirete il lezzo dei sepolcri imbiancati di cui le vostre case saranno impregnate?

Cosa ve ne farete di questo mondo quando le persone saranno fisse in tre soli luoghi: la casa, l’ufficio e le “ridenti località di villeggiatura”? E nessuno più avrà voglia di cercare in un bosco una sorgente sconosciuta, o di vedere l’orizzonte dall’alto di un colle, di esplorare una grotta oscura o di seguire un fiume attraverso una foresta sino alla foce?

Cosa ve ne farete di questo mondo quando saranno spariti tutti i doni e i talenti dai cuori degli uomini, quando nessuno più saprà lavorare con le sue mani né avrà un lavoro vero, perché tutti saranno trattati come ingranaggi numerati e pezzi di ricambio? Quando nessuno più ricorderà cos’era un tempo la gioia di creare un oggetto utile nella propria bottega e metterlo a disposizione del prossimo?

Cosa ve ne farete di questo mondo quando i bambini non impareranno più i segreti della vita dai libri di fiabe, dalle chiacchierate con i nonni o dalle esperienze con gli amici, ma soltanto da ciò che verrà trasmesso dai media o che sarà lanciato a pioggia e a caso nelle reti multimediali? Cosa ne sarà di questo mondo quando sarà abitato solo da persone che hanno bisogno di connettersi per connettere?

Quando più nessuno ricorderà perché ogni principessa incontra sempre una strega cattiva e ogni principe un drago, quando più nessuno ricorderà che la natura un tempo era affollata di spiriti magici e fate, quando più nessuno crederà ad esseri alati e luminosi che camminano a fianco di ogni bambino e bambina?

Ditemi, cosa ne sarà di questo mondo quando i giovani saranno già stanchi e privi di curiosità come chi ha troppo vissuto, prima ancora d’aver cominciato a vivere? Cosa ve ne farete di questo mondo quando anche l’ultimo animale selvatico sarà stato addomesticato e quelli troppo diversi da voi saranno stati costretti all’estinzione?

Quando dopo aver ridotto in schiavitù tutte le creature avrete piegato al vostro delirio di onnipotenza persino le forze degli elementi? Quando il vento soffierà solo se l’addetto preposto al clima pigerà l’apposito bottone? Quando pioverà solo se un decreto ministeriale consentirà la formazione delle nubi? Quando la neve verrà pianificata come un prodotto della grande distribuzione? Quando i fulmini saranno diventati fenomeno da baraccone per i parchi da divertimento? Quando ogni cosa sarà dello stato, compresa la vostra vita, e questo sarà lo stato delle cose?

…Ma poi, perché dico “voi”, quando anch’io sono parte di questa forza che inspiegabilmente schiaccia tutto ciò che incontra ed è incapace di trattenersi dal lasciare impronte indelebili sul suolo dove cammina… voi non è esatto, per essere esatto devo dire noi. Anzi, la parola più giusta di tutte è un’altra, persino più breve di voi e noi: io. Io sono colpevole di tutto ciò.

Io dunque chiedo scusa per il male che io, e soltanto io, ho portato su questo pianeta che un tempo, prima della mia venuta, era noto in tutto l’universo come il Paradiso Terrestre… ma voi, però, rispondete alla mia domanda, vi prego: e dopo, dopo che tutto questo sarà stato fatto, cosa ve ne farete di questo mondo?

Franco Del Moro pubblica la rivista letteraria Ellin Selae.

Ellin Selae
Presento sopra un articolo di Franco Del Moro, “E dopo, cosa ve ne farete di questo mondo?”. Franco pubblica la rivista Ellin Selae da vent’anni, con la quale collaboro occasionalmente. Ellin Selae è una “raccolta illustrata di pensieri, tracce, armonie e disarmonie umane”, una rivista pubblicata con la passione dell’artigiano, qualità in via di estensione nel mondo editoriale.

Ellin Selae è un antidoto contro l’omologazione del pensiero e contro le mode, C’è qualcosa di unico nella rivista: ogni singola copia contiene una piccola opera d’arte originale, rendendola in questo senso unica e letteralmente personalizzata.

Nonostante la cura artigianale, Ellin Selae è anche un rivista a tecnologia avanzatissima. A differenza dei monitor attuali e anche dei migliori lettori di ebook dell’ultima generazione, può essere letta con qualsiasi angolazione e anche con il sole accecante di una giornata di luglio a mezzogiorno, grazie ad un materiale innovativo chiamato “carta”. Inoltre non richiede alcuna forma di energia per essere letta, se non un minimo contributo della nostra mano per sfogliare le pagine, il cui dispendio energetico è paragonabile al movimento del polso con il mouse. Tuttavia, a differenza del mouse, pare non si rischino infiammazioni ai tendini dell’avambraccio.

Il materiale di cui è composto, questa “carta”, consente anche di essere piegata e arrotolata senza che che le informazioni ne risentano, sempre che non si esageri. Il formato in cui le informazioni sono memorizzate non diverrà facilmente obsoleto come i formati per computer. Ci possiamo aspettare almeno un centinaio d’anni di vita da una rivista su carta, a differenza dei venti o trent’anni di vita di un CD o anche meno per un hard disk o una memoria analoga, e questo solo nel caso in cui il formato software sia ancora leggibile dai programmi futuri.

La “carta” viene prodotta da materiale completamente rinnovabile, chiamate “piante”, le cui fonti di nutrimento richiedono solamente l’apporto del sole e della pioggia. La carta è anche completamente riciclabile e non tossica per l’ambiente, purché si usino gli inchiostri senza piombo, ora largamente diffusi.

L’oggetto di carta non richiede connessioni Internet né attrezzature particolari per essere condiviso con altri, né si verrà  mai perseguiti legalmente per averlo dato. Si richiede solo la nostra presenza fisica e quella della persona ricevente; la disponibilità fisica della rivista ci ricorderà la persona probabilmente meglio di un file nel nostro computer.

23 Responses to “E dopo, cosa ve ne farete di questo mondo?”

  1. Francesco ha detto:

    Concordo in tutto tranne i sassi alle finestre ……

  2. doghen ha detto:

    ah, ah, ah,..e a chi chiedi scusa? A te stesso?
    A parte il finale bellissimo articolo.
    Siamo sempre, costantemente, nel Paradiso Terrestre…
    è impossibile uscire dal Paradiso Terrestre…
    Come potrebbe un pesce uscire dall’acqua?

  3. eckhart ha detto:

    A chi chiedere scusa per quale male commesso?
    C’e stato un certo Gesù che si assunse tutte le colpe..

  4. winter ha detto:

    Credo che prima di arrivare a quel punto (anche se in buon parte ci siamo già), il giocattolo si romperà. Mai sentito parlare di crisi economica, energetica, ambientale…? ;-)

  5. Ivano Tivioli ha detto:

    Bello, bello, bello… Adoro commuovermi!

  6. Guido Dalla Casa ha detto:

    D’accordo su tutto.
    Probabilmente non arriveremo a quel punto. La crescita economica è una terribile patologia della Terra e della Mente: la crisi economica è quindi qualcosa che può fare arrestare un processo ben più vasto e più grave. Forse l’ora è vicina: auguri a tutti.

  7. Za ha detto:

    doghen scrive:”ah, ah, ah,..e a chi chiedi scusa? A te stesso? […]”
    e a chi altro dovrebbe chiedere scusa?!?
    Siamo tutti colpevoli.
    Ma dovremmo anche tutti quanti perdonarci e non vederci come “malattia” del mondo ma come parte di un ingranaggio.
    tutto ciò è necessario per l’ “evoluzione”.
    Non c’è amore senza sofferenza nè passione senza gelosia.
    Nessun miglioramento è possibile in un mondo perfetto.
    E’ per questo che il “buon Dio” ci permette di farci delle colpe…per poterle buttare via e andare avanti.,
    E’ per questo che esistono gli ostacoli, per essere superati.

  8. Dani ha detto:

    Tutto questo non avverrà, finché anche un solo sogno resterà nel cuore di un uomo.

  9. Vagabondo ha detto:

    Direi: Molto Pessimista.
    La tecnologia migliora la vita del uomo.
    Non si stava meglio quando si stava peggio. O vorreste tutti rinunciare al acqua in casa, a internet, all’igiene, alla comodità di poter acquistare la frutta ed i vegetali in un negozio, alla medicina e migliaia di altre scoperte scentifico/tecnologiche che hanno migliorato e allungato la vita sulla terra. Direi che il problema è caso mai come sempre dell’essere umano in quanto animale sociale. La fame nel mondo ha delle soluzioni; si chiamano veganesimo e sviluppo sostenibile. Nessuna di esse è anti-progressista come questo articolo. Le rinunce non sono cosi marcate come in questo articolo. Ma alla bistecca è difficile rinunciare, mentre criticare la tecnologia e scaricare la colpa è facile.

    Veganesimo, sviluppo sostenibile, fame nel mondo sconfitta?
    Utopie?

    Krishnamurti diceva che il mondo è fatto da singoli e quindi ognuno cambi se stesso per cambiare il mondo. Ed io lo condivido con tutto il mio essere.

    Io chi? Non saprei…

  10. luciana ha detto:

    non si tratta sicuramente di rinunciare allo sviluppo
    ma di moderare gli appetiti……qualunque appetito
    va moderato nonostante ci si continui ad invitare
    a consumare per obbedire ad una legge economica
    e per non far crollare l’economia…..
    In realtà c’è posto per tutto in questo pianeta così
    complesso, c’è posto per il consumo di generi di lusso
    come per il vegetarianesimo e la vita semplice.
    Ognuno si assume le sue responsabilità per il proprio
    e l’altrui benessere, un sano e moderato equilibrio
    che rispetti i ritmi del nostro modo di essere
    non può che favorire la vita.
    e in fondo quello che conta è il mantenimento
    della vita, dell’esistenza nel rispetto della diversità
    di ogni forma di vita.
    Quanto all’Eden in terra credo che sia un pò difficile ricrearlo….
    riportare la Terra al suo stato originale vuol dire ricominciare
    una storia che ha avuto degli esiti profondamente tragici…..
    comunque se questo deve accadere speriamo che l’umanità abbia appreso dai suoitragici errori e non li ripeta nella nuova incarnazione!

  11. giddu ha detto:

    Parole, parole, parole…
    Parole, parole, parole…
    Parole, parole, parole, parole, parole, soltanto parole…
    Parole………….d’amor.
    Chi sa, fa.
    Chi non sa, … impari. Che cavolo …. Stia attento. Che ne so, ascolti … osservi … faccia attenzione ………………….. Stia in silenzio.

  12. eckhart ha detto:

    Chi sa,è.
    Dunque un pò di silenzio giddu…
    e soprattutto ascolta ascolta ascolta
    ciò che gli altri hanno da dire..
    Magari poi ,con attenzione,aggiungi delle parole d’amor..

  13. MarioEs ha detto:

    Tutto cambia velocemente, anche se il rapido sviluppo della tecno-scienza non va di pari passo con la preistoria e la barbarie della nostra co-scienza e della nostra consapevolezza.
    Il problema è tutto lì: siamo prigionieri delle nostre “false” idee, dei nostri miti, delle nostre abitudini e dei nostri eccessi.
    Non esiste un solo mondo, ma tanti mondi diversamente percepiti e vissuti da ognuno di noi.
    Ma il futuro, forse, è ancora da scrivere, per quanto non appaia roseo.

  14. Giuseppe ha detto:

    Ho letto commenti, a fronte di questo articolo, veramente raccapriccianti. Ogni tanto, qualcuno ispirato più di altri, mette il dito sulla piaga. E noi che sappiamo dire? Parole, false idee, pessimista, perdonarci ecc. ecc. 13000 anni fa circa il pianeta si è difeso da una vicenda analoga e l’uomo, riprendendosi a stento, ha ricominciato a distruggere l’ambiente dove vive. L’uomo singolarmente, purtroppo, vive per un tempo troppo breve e ha, pertanto, un punto di vista troppo limitato. Questo non gli fa comprendere che le risorse del pianeta non sono illimitate, almeno quelle che usiamo attualmente. Se avessimo un pò di sale in zucca, a qualunque costo, smetteremmo immediatament di usare il petrolio, la plastica, cesserebbero le guerre, in modo particolare quelle religiose. Invece continuiamo a distruggere l’ambiente in cui viviamo e, quando inevitabilm ente il pianeta si ribellerà, come già avvenne in un lontano passato, allora grideremo alla sventura, a un Dio impietoso e cattivo, invece di metterci davanti a uno specchio e urlare “IMBECILLE!!!” all’immagine che ci apparirà. Suggerisco a tutti di andare a guardare il film della disney “Wall-e”. Può dare una piccola idea, anche se eccessivamente ottimista.
    Cordiali saluti
    Giuseppe

  15. rosacroce ha detto:

    per “vagabondo”
    la tecnologia non migliora il mondo ma lo peggiora.
    la frutta e verdura comoda in negozio,è avvelenata e non sà di niente,e non ha vitamine e fà Ammalare.l’igiene è un concetto FALSO.la medicina non allunga la vita ,ma l’accorcia .krishnamurti non sostiene certo la tecnologia di “prometeo”,di certo non hai capito.

  16. luciana ha detto:

    quanto pessimismo……
    quanta paura……
    e se scegliessimo continuamente di amare
    amare amare alla follia questo pianeta
    e tutti i suoi abitanti e le sue creature?
    e se scegliessimo di ricreare sempre
    la bellezza, la musica, l’arte, la poesia,
    l’incanto, la fantasia? senza temere nemici
    che sono solo dentro di noi e dentro le nostre
    paure immaginarie?
    se tutto è mente, tutto fuori mente
    e tutto possiamo ricreare con la mente

  17. eckhart ha detto:

    L’ottimismo come il pessimismo sono prodotti della mente.
    E tu aggiungi luciana,visto che viviamo di questi ,tanto vale scegliere il primo..
    Ma si sa..i prodotti della mente sono sogni,illusioni,e ben che vada bisogna tener presente che vivono di polarità.
    I greci scoprirono la bellezza e l’arte non senza essersi inspirati alla guerra ed aver conosciuto bruttezza e paure…
    Forse allora bisognerebbe uscire anche da questa utopia ..
    non senza aver prima affrontato paure ancestrali ed avanzare fiduciosi..
    ma spingere troppo in tal senso,come operazione di massa,
    temo che ridiventi nuovamente ideologica utopia,ovvero mente..
    E allora?

  18. luciana ha detto:

    può darsi ma è meglio provarci! avere speranza nella creatività
    nei nuovi sogni dei nuovi arrivati, nei bambini e nella loro
    freschezza e nella loro immediatezza……bisogna essere
    come loro qualcuno ha detto per essere nella gioia e nella
    spontaneità, nel famoso Regno di Dio.
    Può darsi che sia utopia ma è dai sogni che è nato
    questo mondo, qualcuno lo ha definito il sogno di Dio
    e noi ci siamo dentro…..per poter sognare a nostra volta no????

  19. eckhart ha detto:

    Io la vedo così luciana:
    Il Regno di Dio è Realtà che sempre è,e non è nel divenire…ovvero utopia..
    non è essere del mondo,ma nel mondo..
    il mondo è certo il Sogno di Dio :ciò va constatato.
    La gioia è sempre vivere questo momento,non può essere una proiezione di speranza prodotta dalla mente:è vivere la Realtà e uscire definitivamente dal Sogno,perquanto divino sia…
    “Osservate come crescono i gigli del campo..”
    Ciao :)

  20. luciana ha detto:

    certo, ma se siamo caduti nel tempo e nella sua illusione
    il tempo è divenire e noi ne siamo parte e abbiamo qualcosa da
    fare in questo mondo, ognuno il suo compito
    oltre che risvegliarci al divino, permettere allo stesso
    di operare in noi e tramite noi

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