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Edgar Cayce.jpgL’Archivio Akashico o “Il libro della vita” può essere considerato l’equivalente di un super-computer dell’universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla terra. Forse la più completa fonte di informazioni sull’Archivio Akashico viene dall’opera chiaroveggente di Edgar Cayce.

Non è esagerato affermare che il computer ha trasformato (e sta ancora trasformando) il pianeta intero. Che si tratti della tecnologia, dei trasporti, della comunicazione, dell’educazione o dell’intrattenimento, l’era del computer ha rivoluzionato il globo e i modi in cui comunichiamo e interagiamo tra noi. Nessun settore della società moderna è stato risparmiato.

La quantità di informazioni immagazzinata nella memoria dei computer e presente ogni giorno nella “strada maestra” di Internet è incalcolabile. Tuttavia, questo vasto complesso di sistemi computerizzati e database collettivi non è ancora in grado di avvicinarsi alla potenza, la memoria o l’onnisciente capacità di registrazione dell’Archivio Akashico.

Per semplificare le cose, l’Archivio Akashico o Il libro della vita può essere considerato l’equivalente di un super-computer dell’universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla Terra. Più che un semplice contenitore di eventi, l’Archivio Akashico contiene ogni azione, parola, sentimento, pensiero e intenzione che sia mai avvenuto in qualsiasi momento della storia mondiale. Al contrario di un semplice magazzino di memoria, questo Archivio Akashico è interattivo, poiché esercita una grandissima influenza sulla nostra vita di ogni giorno, le relazioni, i sentimenti, i sistemi di credenze e le realtà potenziali che attiriamo su di noi.

Archivio Akashico biblioteca.jpgL’Archivio Akashico contiene l’intera storia di ogni anima, sin dall’alba della Creazione. Questo archivio ci connette tutti gli uni agli altri, e contiene ogni simbolo archetipo o racconto mitologico che abbia mai influenzato profondamente il comportamento e le esperienze dell’uomo.

L’archivio Akashico ispira i sogni e le invenzioni, provoca l’attrazione o la repulsione tra gli esseri umani, modella e foggia i livelli della consapevolezza umana, costituisce una porzione della Mente Divina, è il giudice e la giuria imparziali che cercano di guidare, educare e trasformare ogni individuo per farlo evolvere al meglio delle sue possibilità, e infine incarna una matrice fluida e sempre mutevole di futuri possibili che diventano attuali quando noi esseri umani interagiamo e impariamo dai dati che si sono già accumulati.

Informazioni su questo Archivio Akashico – questo Libro della Vita – si possono trovare nel folklore, nei miti e in tutto l’Antico e Nuovo Testamento. Sono rintracciabili nelle popolazioni semitiche, negli Arabi, gli Assiri, i Fenici, i Babilonesi e gli Ebrei. In ognuna di queste popolazioni esisteva la credenza nell’esistenza di una sorta di tavole celesti contenenti la storia del genere umano e ogni tipo di nozione spirituale.

Nelle Scritture, il primo riferimento a un libro ultraterreno si trova in Esodo 32:33. Dopo che gli Israeliti avevano commesso un peccato gravissimo adorando il vitello d’oro, fu Mosè a intercedere per loro, giungendo a offrire la propria totale responsabilità e la cancellazione del proprio nome “dal tuo libro che hai scritto” a espiazione delle loro azioni. In seguito, nell’Antico Testamento, apprendiamo che non esiste nulla di un individuo che non sia riportato in questo stesso libro. Nel Salmo 139, Davide accenna al fatto che Dio ha scritto tutti i dettagli della sua vita, incluso ciò che è imperfetto e le azioni ancora da svolgere.

Per molte persone, questo Libro della Vita è semplicemente un’immagine simbolica di coloro che sono destinati al paradiso; le sue radici sono gli archivi genealogici o forse i primi censimenti. La religione tradizionale suggerisce che questo libro – in forma letterale o simbolica – contiene i nomi di tutti coloro che sono degni di salvezza. Il Libro va aperto in relazione al giudizio divino (Dan. 7:10, Rev. 20:12). Nel Nuovo Testamento, i redenti dal Cristo sono contenuti nel Libro (Filippesi 4), mentre coloro che non si trovano nel Libro della Vita non entreranno nel Regno dei Cieli.

Come interessante corollario, nel mondo antico il nome di una persona era un simbolo della sua esistenza. Secondo Sir James Thomas Frazer, autore di The Golden Bough – una delle opere più esaurienti sulla mitologia mondiale – tra il nome e l’esistenza di una persona esisteva un legame tale che “era possibile compiere riti magici su un uomo indifferentemente attraverso il suo nome, i suoi capelli, le sue unghie o qualsiasi altra parte materiale della sua persona”. Nell’antico Egitto, cancellare un nome da un registro equivaleva addirittura a eliminare il fatto che una persona fosse mai esistita.

Archivio Akashico libri.jpgPiù vicino ai giorni nostri, molte informazioni sull’Archivio Akashico sono state fornite da stimati medium e mistici contemporanei, ovvero individui la cui percezione si estendeva in qualche modo oltre i limiti delle tre dimensioni. Secondo H. P. Blavatsky (1831-1891), un’immigrata russa mistica e fondatrice della Società Teosofica, l’Archivio Akashico è molto di più che un semplice elenco statico di dati che un sensitivo può raccogliere qui e là; piuttosto, l’Archivio esercita un’influenza continua e creativa sul presente:

Akasha è uno dei principi cosmici e un soggetto plastico, creativo nella sua natura fisica, immutabile nei suoi principi più elevati. È la quintessenza di tutte le possibili forme di energia, materiale, psichica o spirituale; inoltre, contiene in sé i germi della creazione universale, che fiorisce sotto l’impulso dello Spirito Divino.

Alchemy and the Secret Doctrine

Rudolf Steiner (1861-1925), il filosofo, pedagogista e fondatore della Società Antroposofica nato in Austria, possedeva la capacità di ricevere informazioni da oltre il mondo materiale: un “mondo spirituale” che per lui era tanto reale quanto per gli altri lo era il mondo fisico. Steiner affermava che la capacità di percepire questo altro mondo poteva essere sviluppata, rendendo un individuo capace di scorgere eventi e informazioni in tutto e per tutto concreti come quelli presenti:

…l’uomo è in grado di penetrare alle origini eterne delle cose che svaniscono con il tempo. In questo modo, egli amplia la sua facoltà cognitiva se, per quel che riguarda la conoscenza del passato, non si limita alle evidenze esteriori. Poi egli può vedere negli eventi non percepibili ai sensi, quella parte che il tempo non è in grado di distruggere. Egli passa dalla storia transitoria a quella non-transitoria. È un fatto che questa storia sia scritta in caratteri diversi rispetto a quella ordinaria. Nella gnosi e nella teosofia viene chiamata la “Cronaca Akashica”… Al non iniziato, che non è ancora in grado di fare l’esperienza di un mondo spirituale separato, è facile che l’iniziato sembri un visionario, se non qualcosa di peggio. Chi ha acquisito la capacità di percepire il mondo spirituale arriva a conoscere gli eventi passati nel loro carattere eterno. Questi ultimi non stanno di fronte a lui come la morta testimonianza della storia, bensì appaiono pieni di vita. In un certo senso, ciò che è avvenuto ha luogo davanti a lui.

Cosmic Memory

Per quanto riguarda le intuizioni moderne, forse la più completa fonte di informazioni sull’Archivio Akashico viene dall’opera chiaroveggente di Edgar Cayce (1877-1945), mistico cristiano e fondatore della A.R.E. Per trentatré anni della sua vita adulta, Edgar Cayce possedette la capacità soprannaturale di sdraiarsi su un lettino, chiudere gli occhi, unire le mani sullo stomaco ed entrare in una sorta di stato alterato in cui aveva accesso praticamente a qualsiasi tipo di informazione. L’accuratezza dell’opera telepatica di Cayce è dimostrata da circa una dozzina di biografie e da centinaia di libri che analizzano vari aspetti delle informazioni e delle migliaia di argomenti da lui discussi.

Quando era interrogato sulle fonti delle sue informazioni, Cayce rispondeva che erano essenzialmente due. La prima era la mente subconscia dell’individuo cui stava dando la “lettura”, la seconda era l’Archivio Akashico.

Più spesso, quando dava una lettura sulla storia dell’anima di una persona o sulla sua dimora individuale nello spazio e il tempo, Cayce cominciava con un’affermazione del tipo: “Sì, abbiamo di fronte a noi l’archivio dell’entità adesso conosciuta o chiamata…”. Discutendo il processo mediante il quale accedeva a questi archivi, Edgar Cayce descrisse la sua esperienza come segue:

Vedo me stesso come un piccolo punto fuori dal corpo fisico, che giace inerte davanti a me. Mi sento oppresso dall’oscurità e provo una solitudine terribile. Sono consapevole di un fascio bianco di luce. Da piccolo punto che sono, mi dirigo verso l’alto seguendo la luce, sapendo che devo seguirla, altrimenti sarò perduto.

Man mano che percorro questo cammino di luce, divento gradualmente consapevole di vari livelli sopra i quali c’è movimento. Sopra il primo livello esistono forme indistinte e orribili, figure grottesche come quelle che si vedono negli incubi. Andando avanti, cominciano ad apparire da entrambi i lati figure deformi di esseri umani con alcune parti del corpo ingrandite. Di nuovo, avviene un cambiamento e divento consapevole di figure grigie incappucciate che si muovono verso il basso. Gradualmente, il loro colore si fa più chiaro. Poi, la direzione cambia e queste figure si muovono verso l’alto, mentre il colore delle loro tuniche si schiarisce rapidamente. In seguito, cominciano ad apparire da entrambi i lati profili indistinti di case, muri, alberi ecc., ma ogni cosa è priva di movimento. Andando avanti, appaiono quelle che sembrano normali città, con più luce e movimento. Quando quest’ultimo aumenta, divento consapevole dei suoni: inizialmente strepiti confusi, poi odo musiche, risate e canti di uccelli. C’è sempre più luce, i colori diventano bellissimi e si sente il suono di una musica meravigliosa. Le case restano indietro, davanti c’è solo un insieme di suoni e colori. Improvvisamente mi imbatto in un archivio. Si tratta di una sala senza muri né soffitto, ma sono consapevole di vedere un uomo anziano che mi porge un grande libro, una documentazione dell’individuo per il quale sto cercando informazioni.

Lettura 294-19 (Trascrizione).

Una volta presa in mano la documentazione, Cayce aveva la capacità di selezionare le informazioni più utili per l’individuo in quel momento della sua vita. Frequentemente, una lettura poteva lasciare capire che era stata fornita solo una selezione del materiale disponibile, ma che all’individuo venivano date le cose “più utili e promettenti”. Intuizioni aggiuntive erano spesso fornite in letture successive, dopo che l’individuo aveva cercato di lavorare e mettere in pratica le informazioni già ricevute.

Forse per alludere al fatto che l’Archivio Akashico non era semplicemente una trascrizione del passato, ma includeva il presente, il futuro e alcune possibilità, nella lettura 304-5 Cayce fece una curiosa dichiarazione introduttiva. Discutendo del Libro della Vita, egli affermò che era “L’archivio di Dio, di te, della tua anima interiore e della conoscenza di essa” (281-33). In un’altra occasione (2533-8), fu chiesto a Cayce di spiegare la differenza tra il Libro della Vita e l’Archivio Akashico:

“Domanda: [Cosa si intende con] il Libro della Vita?
Risposta: L’archivio che l’entità stessa scrive pazientemente sopra la matassa del tempo e dello spazio. Esso viene aperto quando il sé è sintonizzato con l’infinito, e può essere letto da coloro che si stanno armonizzando con tale consapevolezza…
D: Il libro dei Ricordi di Dio?
R: Questo è il Libro della Vita.
D: L’Archivio Akashico?
R: Quelli creati dall’individuo, come appena indicato.
Lettura 2533-8

Le letture di Edgar Cayce suggeriscono che tutti noi scriviamo la storia della nostra vita tramite i nostri pensieri, le nostre azioni e la nostra interazione con il resto della Creazione. Queste informazioni hanno un effetto su di noi nel qui e ora. Di fatto, l’Archivio Akashico ha un tale impatto sulle nostre vite e le potenzialità che attiriamo su di noi, che qualsiasi indagine su di esso non può fare a meno di darci intuizioni sulla natura di noi stessi e della nostra relazione con l’universo.

Ci sono molte più cose nella nostra vita, nella nostra storia e nella nostra influenza individuale sul domani di quante, forse, abbiamo mai avuto il coraggio di immaginare. Avendo accesso alle informazioni dell’Archivio Akashico, il database dell’universo, molte cose potrebbero esserci rivelate. Il mondo, così come lo abbiamo collettivamente percepito, non è che una pallida ombra della realtà.

Nel tempo e nello spazio sono scritti i pensieri, le azioni, le attività di un’entità: nella loro relazione all’ambiente, alla sua influenza ereditaria; e nel loro essere guidati, ovvero diretti dal giudizio o in accordo a ciò che l’entità ritiene ideale. Per questo, come spesso è stato definito, l’archivio è il libro dei ricordi di Dio; e ogni entità, ogni anima… Riguardo le sue attività quotidiane, ne compie alcune bene, altre male e altre ancora in modo neutro, a seconda dell’applicazione del sé dell’entità a quella che è la maniera ideale di utilizzare il tempo, l’opportunità e l’espressione di ciò per cui ogni anima entra in una manifestazione materiale.
L’interpretazione, come è stata formulata qui, viene data con il desiderio e la speranza che, nel rivelare questo all’entità, l’esperienza possa essere utile e promettente.
Edgar Cayce, lettura 1650-1

Sì, abbiamo il corpo qui, e la documentazione come è stata prodotta e come potrebbe essere prodotta con l’esercizio della volontà, e la condizione – così come è stata creata – che prescinde dall’influenza o gli effetti della volontà. Abbiamo condizioni che potrebbero essere state, che sono e che potrebbero essere. Non mischiate le tre, e non incrociate i loro intenti.
Lettura 340-5

Il Libro della Vita – o l’Archivio Akashico – è il magazzino di tutte le informazioni riguardanti ogni individuo mai vissuto sulla Terra: esso contiene ogni parola, azione, sentimento, pensiero e intenzione mai avvenuti. Apprendi in che modo hai il controllo del tuo destino e come puoi utilizzare il tuo archivio – le tue vite passate, le tue esperienze presenti e il tuo futuro non ancora dischiuso – per creare la vita che desideri.

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Edgar Cayce. I resoconti Akashici. Macro Edizioni. 2005. ISBN: 8876160167

Edgar Cayce. La mia vita di veggente. Mediterranee. 2002. ISBN: 8827214542

Edgar Cayce, Mark Thurston Mark, Christopher Fazel. Il manuale di Edgar Cayce per creare il proprio futuro. Gli strumenti per trasformare la vostra esistenza. Mediterranee. 1999. ISBN: 8827212140

Edgar Cayce, Gail Cayce Schwartzer, Douglas Richards. I misteri di Atlantide. Storie e leggenda, ricerche archeologiche e geologiche, conferme e rivelazioni in trance di Edgar Cayce. Mediterranee. 1996. ISBN: 8827202056

Edgar Cayce. Reincarnazione. Un’indagine nel passato per costruire il futuro. Mediterranee. 1995. ISBN: 8827210598

Tratto da Kevin J. Todeschi. Edgar Cayce on the Akashic Records: The Book of Life. A.R.E. Press. 1998. ISBN: 0876044011. Per gentile concessione di A.R.E., Association for Research and Enlightenment. 215 67th Street Virginia Beach, VA 23451-2061, U.S.A. http://www.edgarcayce.org
Traduzione di Gagan Daniele Pietrini

157 Responses to “L’Archivio Akashico: Il libro della vita”

  1. sorrydi ha detto:

    Te l’ho detto Paritosh,l’illuminazione NON ESISTE,ecco perchè vuoi dividere qualcuno da qualcun’altro,perchè credi veramente,che devi ,(o non hai ) raggiunto qualcosa.
    Non vi è nulla da raggiungere,e specialmente non vi è nulla da dimostrare in questo blog.
    E’ la tua mente o quella di qualcun’altro che posta per “ideologie”.
    Non vi è morale,solo mescolanze di carte,di pensieri,di idee……
    La vita è tutta qui’,
    racchiusa nei concetti della nostra mente.è la via..per forza di cose,ma non è la verita’.

  2. eckhart ha detto:

    Chissà perchè caro sorrydi, per arrivare ad affermare ciò che dici,,bisogna essere o illuminati o impostori! :-)))

  3. sorrydi ha detto:

    “CE’ SOLTANTO UNO STATO.”

    Se corrotto o alterato dall’autoidentificazione,è conoscito come individuo,se è solo tinto del senso della presenza,della coscienza animata,è la testimonianza inpersonale,se resta nella sua originaria purezza,senza macchia e senza colore,nel suo riposo primordiale è l’assoluto.

    Ramesh Balsekar

  4. sorrydi ha detto:

    Che dire Eck, è solo la mente che vede illuminati o impostori.
    E solo la mente che sentenzia.
    La saggezza,qual’ora vi fosse,sa’ che tutto deve scorrere,cosi come’.

  5. matil ha detto:

    uff…che palle!

  6. eckhart ha detto:

    Beh..ognuno qui offre il suo contributo..
    Grazie del tuo ,matil! :-)))
    ciao

  7. matil ha detto:

    …figurati.
    è sorto spontaneo, senza sforzo ne intenzione.
    (come quel che è)

  8. eckhart ha detto:

    O meglio:anche se non consciamente voluto, è stato meccanico.. ;-)

  9. matil ha detto:

    chiedo scusa:
    considerate sostituita la parola “ne” con “nè”.

  10. matil ha detto:

    eckhart
    O meglio:anche se non consciamente voluto, è stato meccanico.. ;-)

    —————————————————————————
    cosa intendi per… meccanico…. come il continuo ed immediato replicare?
    mah.. non saprei…
    ci devo riflettere…
    ;-)

  11. eckhart ha detto:

    ..intendo dire d’impulso,che non significa senza intenzione.. :-)

  12. paritoshluca ha detto:

    E’ inutile che dite come le cose dovrebbero essere…o siete illuminati..o non lo siete..
    Il dire che non esiste illuminazione..detto da un illuminato è cosa saggia..ma detto da chi è perso nella mente..è capitolare di fronte ai problemi..e cancellarli con un colpo di penna..come scrivere fine ad un film ..a metà..perchè mancano i soldi per continuarlo..
    Se siete consapevoli 24 ore al giorno..siete illuminati..e l’illuminazione è solo un incubo..ma se non siete consapevoli neanche mezz’ora..significa che la teoria non è seguita dalla prassi..
    e sarà bene allora parlare meno..e meditare di più..
    Altrimenti predicate bene e razzolate male..!
    e se per voi non fa più differenza..ricordatevi le 24 ore al giorno di Consapevolezza….e dire che siete inconsapevoli perchè anche la Consapevolezza è un raggiungimento dell’ego..e che bisogna essere oltre a tutto..riporta al punto fondamentale..
    Avete posseduto il Testimone per 24 ore al giorno..e siete stati così sazi da trascenderlo..?
    Oppure lo avete trasceso prima di possederlo..?
    Oppure dite che non è posibile trascendere nulla nè possedere nulla..perchè i possessi non esistono..?
    Volete dimenticare l’arco prima di essere stati arcieri..?
    Dite che non esiste nessun arco..?
    Vabbè..c’è un limite alla decenza..(sorriso)

  13. doghen ha detto:

    Propongo di smetterla di parlare di illuminazione e realizzazione e quant’altro, dato il carattere inafferrabile dell’argomento.
    Ma anche perchè in fondo “l’illuminazione” riguarda l’illuminato.
    Non c’è trippa per gatti.
    Conviene occuparsi di argomenti come il sociale, l’estetica, la vita quotidiana non-illuminata. :)

  14. eckhart ha detto:

    Beh doghen,almeno io non parlo mai di illuminazione..quanto di Pratica..
    Tornando a Paritosh…
    ci risiamo..qui o è tutto bianco o nero..cioè ancora mente.
    ..Visto che non si è ancora capito, si tratta di intendere che non c’è mai stato nessun arco col quale identificarsi. Ma soprattutto che nulla puoi togliere o aggiungere alla tua vita ma solo reagirvi o accettarla per com’è.
    Comprendere ciò, dà una decisiva svolta alla tua Sadhana che,a questo punto si svolge da sé ,cioè senza la gestione dell’ego.
    Questo è l’affidarsi al Sé,e non l’ho inventato io..
    E’ il non cercare più,perché non vi sono scappatoie..ed è pace…
    E’ il sentirsi spacciati e arrendersi..ed è libertà.
    Tutti paradossi per la mente..
    Qui,insomma, si proponeva un’ approccio diverso ,che deriva dall’aver intuito che inseguire questa strada che parte della tensione della mente che vuole ottenere un’ obbiettivo,che ha delle aspettative,che cerca sollievo e fughe, non serve a nulla,perché è solo una mente che vuole liberarsi.. di sé,come il gatto che si morde la coda.
    Se poi per te questi sono pensieri irrealizzati perché per essere veri possono appartenere solo ad un’ illuminato,pensa ciò che vuoi..chissà,forse invece bisogna uscire da un certo irrigidimento della mente e pascolare un po’ oltre i suoi limiti..
    Constato infine,e per l’ennesima volta,questa frustrazione di fondo ,che vi specchio e che mostrate nell’invalidare costantemente i percorsi altrui.

  15. sorrydi ha detto:

    Lo so lo so a questo punto diventa patetico continuare a parlarne,o si riscia addirittura di cadere nel ridicolo.
    Ma devo continuare perchè Paritosh continua a fraintendere.
    Io non sono illuminato,ne mai ho affermato di essere “consapevolezza”allora chi te le’ ha messe in testa queste cose?forse la tua mente ?attento Luca la saggezza trascende l’individuo,e tu in questo momento sei un’individuo al mille per mille.
    Ma cio’ che non hai capito è che anche io dico di essere un’individuo,perchè ho coscienza di essere un padre di famiglia,con bimbo a carico,posso solo confermare che letture profonde,con una costante autoosservazione,hanno allargato la mia mente alla conoscienza, della possibilita’ di vedere l’insieme della vita come “UNO”,e cosa ancora piu’ profonda,l’accettazione che anche il piu’ piccolo io,puo’, anzi è un grade “Io”(coscienza)

    Cio’ che voglio dire,è che la pace, la felicita’,o la presenza ultima di una coscienza che è movimento della personale manifestazione,puo’ essere raggiunta,molto piu’ facilmente di quanto si possa fare con pratiche tramandate.
    Queste sensazioni,le trasmettono i libri di Ramesh Balsekar,o Eckhart Tolle,non dico che devi credere a me.
    Ogni epoca ha i suoi guru,e i suoi metodi.
    Cè molta piu’ consapevolezza,oggi.
    La consapevolezza è un’incredibile apertura mentale,una mente semplice, pulita,vuota senza scorie,senza schemi,oppure li ha ma comincia ad accantonarli,non è dall’alto di una cattedra che si è consapevoli.Solo prendendo le distanze da noi stessi,siamo consapevoli di noi stessi,queste semplici regole,sono cio’ che professano oggi quelli che tu chiami illuminati.
    Io personalmente qui non creo battaglie,perchè sono tutte perse in partenza.
    Hai fatto troppe domande,ma sono domande inutili,ti consiglierei di non cercare le risposte a nessuna di quelle domande,perchè ancora una volta negheresti la semplicita’per arroccarti nella mente.
    Io sono in cammino come te.ciao

  16. sorrydi ha detto:

    La mente custodisce la sua stessa trascendenza,è una specie di “archivio Akashico” è l’immensita’ di tutte le concezioni,perchè non è materia,ma coscienza.
    Quindi non bisogna allontanarsi dalla mente,per trascenderla,ma anzi bisogna essere la mente stessa.
    Ogni volta che sorge un concetto,ti sei allontanato dalla mente,che è quiete.
    Ma tu vai dietro al concetto sorto,e crei l’ansia nel manifesto,crei una certa materialita.

  17. paritoshluca ha detto:

    Il discorso non può continuare..
    ha ragione doghen..
    si creano continui problemi di logica del linguaggio..
    D’altro canto si fraintendono delle semplici considerazioni..
    L’illuminazione esiste o non esiste..?
    Se non esiste..smettetela di parlare di tensioni e Maestri..e se esiste..siete illuminati..?
    Se siete illuminati ..complimenti..
    ma se non lo siete..significa che oltre allle comprensioni intellettuali esiste anche una comprensione esistenziale..totale..difficile a realizzarsi..
    in questo caso..anche l’aspettare diventa una tecnica..
    diversamente..se le parole hanno un senso..non so di cosa stiamo parlando..
    per questo ha ragione doghen..che qui non si cava un ragno dal buco..

  18. doghen ha detto:

    Per me vale quello che dicono i gli zen. Ci si deve illuminare “con il corpo”, bisogna ottenere il “midollo”. Ecco perchè gli zen dicono che quando siedi in zazen sei già illuminato. Non che la mente non abbia importanza, ma “la cosa” va afferrata con il corpo. E soprattutto va approfondita. Occorrono anni e anni.
    Diceva una cosa simile anche il grande eretico U.G. Krishnamurti, quando parlava di un cambiamento chimico, una rivoluzione cellulare.
    Insomma, buona giornata :).

  19. sorrydi ha detto:

    Vedi Paritosh,ogni volta che tu posti,è perchè (inconsciamente)stai cercando qualcosa,spero che almeno di questo ti renda conto.
    Poi l’ho hai detto tu a fine post “non si cava un ragno dal buco”.

    Beh ti lascio con un detto Zen,che sicuramente conoscerai,ma ti consiglio di ripeterlo alla tua coscienza inconscia.

    Chi non cerca è addormentato,chi cerca è un’accattone.

  20. eckhart ha detto:

    Sono d’accordo che approfondendo si finisce per fare proliseitismo..
    E’ vero che qui lasciamo solo pensieri che possono più o meno attecchire e fuori la trasformazione del corpo e tant’altro.
    UG comunque diceva molto altro:intanto considerava il suo Passaggio
    come una calamità..non credeva alla possibilità di poter cercare o procurarsi l’Illuminazione che considerava (e lo è) un mito della mente.
    Singolare l’affermazione di Paritosh: “l’aspettare diventa una tecnica..”.
    Certo,direi,per l’ego…Auguri.

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