L’Archivio Akashico: Il libro della vita
L’Archivio Akashico o “Il libro della vita” può essere considerato l’equivalente di un super-computer dell’universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla terra. Forse la più completa fonte di informazioni sull’Archivio Akashico viene dall’opera chiaroveggente di Edgar Cayce.
Non è esagerato affermare che il computer ha trasformato (e sta ancora trasformando) il pianeta intero. Che si tratti della tecnologia, dei trasporti, della comunicazione, dell’educazione o dell’intrattenimento, l’era del computer ha rivoluzionato il globo e i modi in cui comunichiamo e interagiamo tra noi. Nessun settore della società moderna è stato risparmiato.
La quantità di informazioni immagazzinata nella memoria dei computer e presente ogni giorno nella “strada maestra” di Internet è incalcolabile. Tuttavia, questo vasto complesso di sistemi computerizzati e database collettivi non è ancora in grado di avvicinarsi alla potenza, la memoria o l’onnisciente capacità di registrazione dell’Archivio Akashico.
Per semplificare le cose, l’Archivio Akashico o Il libro della vita può essere considerato l’equivalente di un super-computer dell’universo. È questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto sulla Terra. Più che un semplice contenitore di eventi, l’Archivio Akashico contiene ogni azione, parola, sentimento, pensiero e intenzione che sia mai avvenuto in qualsiasi momento della storia mondiale. Al contrario di un semplice magazzino di memoria, questo Archivio Akashico è interattivo, poiché esercita una grandissima influenza sulla nostra vita di ogni giorno, le relazioni, i sentimenti, i sistemi di credenze e le realtà potenziali che attiriamo su di noi.
L’Archivio Akashico contiene l’intera storia di ogni anima, sin dall’alba della Creazione. Questo archivio ci connette tutti gli uni agli altri, e contiene ogni simbolo archetipo o racconto mitologico che abbia mai influenzato profondamente il comportamento e le esperienze dell’uomo.
L’archivio Akashico ispira i sogni e le invenzioni, provoca l’attrazione o la repulsione tra gli esseri umani, modella e foggia i livelli della consapevolezza umana, costituisce una porzione della Mente Divina, è il giudice e la giuria imparziali che cercano di guidare, educare e trasformare ogni individuo per farlo evolvere al meglio delle sue possibilità, e infine incarna una matrice fluida e sempre mutevole di futuri possibili che diventano attuali quando noi esseri umani interagiamo e impariamo dai dati che si sono già accumulati.
Informazioni su questo Archivio Akashico – questo Libro della Vita – si possono trovare nel folklore, nei miti e in tutto l’Antico e Nuovo Testamento. Sono rintracciabili nelle popolazioni semitiche, negli Arabi, gli Assiri, i Fenici, i Babilonesi e gli Ebrei. In ognuna di queste popolazioni esisteva la credenza nell’esistenza di una sorta di tavole celesti contenenti la storia del genere umano e ogni tipo di nozione spirituale.
Nelle Scritture, il primo riferimento a un libro ultraterreno si trova in Esodo 32:33. Dopo che gli Israeliti avevano commesso un peccato gravissimo adorando il vitello d’oro, fu Mosè a intercedere per loro, giungendo a offrire la propria totale responsabilità e la cancellazione del proprio nome “dal tuo libro che hai scritto” a espiazione delle loro azioni. In seguito, nell’Antico Testamento, apprendiamo che non esiste nulla di un individuo che non sia riportato in questo stesso libro. Nel Salmo 139, Davide accenna al fatto che Dio ha scritto tutti i dettagli della sua vita, incluso ciò che è imperfetto e le azioni ancora da svolgere.
Per molte persone, questo Libro della Vita è semplicemente un’immagine simbolica di coloro che sono destinati al paradiso; le sue radici sono gli archivi genealogici o forse i primi censimenti. La religione tradizionale suggerisce che questo libro – in forma letterale o simbolica – contiene i nomi di tutti coloro che sono degni di salvezza. Il Libro va aperto in relazione al giudizio divino (Dan. 7:10, Rev. 20:12). Nel Nuovo Testamento, i redenti dal Cristo sono contenuti nel Libro (Filippesi 4), mentre coloro che non si trovano nel Libro della Vita non entreranno nel Regno dei Cieli.
Come interessante corollario, nel mondo antico il nome di una persona era un simbolo della sua esistenza. Secondo Sir James Thomas Frazer, autore di The Golden Bough – una delle opere più esaurienti sulla mitologia mondiale – tra il nome e l’esistenza di una persona esisteva un legame tale che “era possibile compiere riti magici su un uomo indifferentemente attraverso il suo nome, i suoi capelli, le sue unghie o qualsiasi altra parte materiale della sua persona”. Nell’antico Egitto, cancellare un nome da un registro equivaleva addirittura a eliminare il fatto che una persona fosse mai esistita.
Più vicino ai giorni nostri, molte informazioni sull’Archivio Akashico sono state fornite da stimati medium e mistici contemporanei, ovvero individui la cui percezione si estendeva in qualche modo oltre i limiti delle tre dimensioni. Secondo H. P. Blavatsky (1831-1891), un’immigrata russa mistica e fondatrice della Società Teosofica, l’Archivio Akashico è molto di più che un semplice elenco statico di dati che un sensitivo può raccogliere qui e là; piuttosto, l’Archivio esercita un’influenza continua e creativa sul presente:
Akasha è uno dei principi cosmici e un soggetto plastico, creativo nella sua natura fisica, immutabile nei suoi principi più elevati. È la quintessenza di tutte le possibili forme di energia, materiale, psichica o spirituale; inoltre, contiene in sé i germi della creazione universale, che fiorisce sotto l’impulso dello Spirito Divino.
Alchemy and the Secret Doctrine
Rudolf Steiner (1861-1925), il filosofo, pedagogista e fondatore della Società Antroposofica nato in Austria, possedeva la capacità di ricevere informazioni da oltre il mondo materiale: un “mondo spirituale” che per lui era tanto reale quanto per gli altri lo era il mondo fisico. Steiner affermava che la capacità di percepire questo altro mondo poteva essere sviluppata, rendendo un individuo capace di scorgere eventi e informazioni in tutto e per tutto concreti come quelli presenti:
…l’uomo è in grado di penetrare alle origini eterne delle cose che svaniscono con il tempo. In questo modo, egli amplia la sua facoltà cognitiva se, per quel che riguarda la conoscenza del passato, non si limita alle evidenze esteriori. Poi egli può vedere negli eventi non percepibili ai sensi, quella parte che il tempo non è in grado di distruggere. Egli passa dalla storia transitoria a quella non-transitoria. È un fatto che questa storia sia scritta in caratteri diversi rispetto a quella ordinaria. Nella gnosi e nella teosofia viene chiamata la “Cronaca Akashica”… Al non iniziato, che non è ancora in grado di fare l’esperienza di un mondo spirituale separato, è facile che l’iniziato sembri un visionario, se non qualcosa di peggio. Chi ha acquisito la capacità di percepire il mondo spirituale arriva a conoscere gli eventi passati nel loro carattere eterno. Questi ultimi non stanno di fronte a lui come la morta testimonianza della storia, bensì appaiono pieni di vita. In un certo senso, ciò che è avvenuto ha luogo davanti a lui.
Cosmic Memory
Per quanto riguarda le intuizioni moderne, forse la più completa fonte di informazioni sull’Archivio Akashico viene dall’opera chiaroveggente di Edgar Cayce (1877-1945), mistico cristiano e fondatore della A.R.E. Per trentatré anni della sua vita adulta, Edgar Cayce possedette la capacità soprannaturale di sdraiarsi su un lettino, chiudere gli occhi, unire le mani sullo stomaco ed entrare in una sorta di stato alterato in cui aveva accesso praticamente a qualsiasi tipo di informazione. L’accuratezza dell’opera telepatica di Cayce è dimostrata da circa una dozzina di biografie e da centinaia di libri che analizzano vari aspetti delle informazioni e delle migliaia di argomenti da lui discussi.
Quando era interrogato sulle fonti delle sue informazioni, Cayce rispondeva che erano essenzialmente due. La prima era la mente subconscia dell’individuo cui stava dando la “lettura”, la seconda era l’Archivio Akashico.
Più spesso, quando dava una lettura sulla storia dell’anima di una persona o sulla sua dimora individuale nello spazio e il tempo, Cayce cominciava con un’affermazione del tipo: “Sì, abbiamo di fronte a noi l’archivio dell’entità adesso conosciuta o chiamata…”. Discutendo il processo mediante il quale accedeva a questi archivi, Edgar Cayce descrisse la sua esperienza come segue:
Vedo me stesso come un piccolo punto fuori dal corpo fisico, che giace inerte davanti a me. Mi sento oppresso dall’oscurità e provo una solitudine terribile. Sono consapevole di un fascio bianco di luce. Da piccolo punto che sono, mi dirigo verso l’alto seguendo la luce, sapendo che devo seguirla, altrimenti sarò perduto.
Man mano che percorro questo cammino di luce, divento gradualmente consapevole di vari livelli sopra i quali c’è movimento. Sopra il primo livello esistono forme indistinte e orribili, figure grottesche come quelle che si vedono negli incubi. Andando avanti, cominciano ad apparire da entrambi i lati figure deformi di esseri umani con alcune parti del corpo ingrandite. Di nuovo, avviene un cambiamento e divento consapevole di figure grigie incappucciate che si muovono verso il basso. Gradualmente, il loro colore si fa più chiaro. Poi, la direzione cambia e queste figure si muovono verso l’alto, mentre il colore delle loro tuniche si schiarisce rapidamente. In seguito, cominciano ad apparire da entrambi i lati profili indistinti di case, muri, alberi ecc., ma ogni cosa è priva di movimento. Andando avanti, appaiono quelle che sembrano normali città, con più luce e movimento. Quando quest’ultimo aumenta, divento consapevole dei suoni: inizialmente strepiti confusi, poi odo musiche, risate e canti di uccelli. C’è sempre più luce, i colori diventano bellissimi e si sente il suono di una musica meravigliosa. Le case restano indietro, davanti c’è solo un insieme di suoni e colori. Improvvisamente mi imbatto in un archivio. Si tratta di una sala senza muri né soffitto, ma sono consapevole di vedere un uomo anziano che mi porge un grande libro, una documentazione dell’individuo per il quale sto cercando informazioni.
Lettura 294-19 (Trascrizione).
Una volta presa in mano la documentazione, Cayce aveva la capacità di selezionare le informazioni più utili per l’individuo in quel momento della sua vita. Frequentemente, una lettura poteva lasciare capire che era stata fornita solo una selezione del materiale disponibile, ma che all’individuo venivano date le cose “più utili e promettenti”. Intuizioni aggiuntive erano spesso fornite in letture successive, dopo che l’individuo aveva cercato di lavorare e mettere in pratica le informazioni già ricevute.
Forse per alludere al fatto che l’Archivio Akashico non era semplicemente una trascrizione del passato, ma includeva il presente, il futuro e alcune possibilità, nella lettura 304-5 Cayce fece una curiosa dichiarazione introduttiva. Discutendo del Libro della Vita, egli affermò che era “L’archivio di Dio, di te, della tua anima interiore e della conoscenza di essa” (281-33). In un’altra occasione (2533-8), fu chiesto a Cayce di spiegare la differenza tra il Libro della Vita e l’Archivio Akashico:
“Domanda: [Cosa si intende con] il Libro della Vita?
Risposta: L’archivio che l’entità stessa scrive pazientemente sopra la matassa del tempo e dello spazio. Esso viene aperto quando il sé è sintonizzato con l’infinito, e può essere letto da coloro che si stanno armonizzando con tale consapevolezza…
D: Il libro dei Ricordi di Dio?
R: Questo è il Libro della Vita.
D: L’Archivio Akashico?
R: Quelli creati dall’individuo, come appena indicato.
Lettura 2533-8
Le letture di Edgar Cayce suggeriscono che tutti noi scriviamo la storia della nostra vita tramite i nostri pensieri, le nostre azioni e la nostra interazione con il resto della Creazione. Queste informazioni hanno un effetto su di noi nel qui e ora. Di fatto, l’Archivio Akashico ha un tale impatto sulle nostre vite e le potenzialità che attiriamo su di noi, che qualsiasi indagine su di esso non può fare a meno di darci intuizioni sulla natura di noi stessi e della nostra relazione con l’universo.
Ci sono molte più cose nella nostra vita, nella nostra storia e nella nostra influenza individuale sul domani di quante, forse, abbiamo mai avuto il coraggio di immaginare. Avendo accesso alle informazioni dell’Archivio Akashico, il database dell’universo, molte cose potrebbero esserci rivelate. Il mondo, così come lo abbiamo collettivamente percepito, non è che una pallida ombra della realtà.
Nel tempo e nello spazio sono scritti i pensieri, le azioni, le attività di un’entità: nella loro relazione all’ambiente, alla sua influenza ereditaria; e nel loro essere guidati, ovvero diretti dal giudizio o in accordo a ciò che l’entità ritiene ideale. Per questo, come spesso è stato definito, l’archivio è il libro dei ricordi di Dio; e ogni entità, ogni anima… Riguardo le sue attività quotidiane, ne compie alcune bene, altre male e altre ancora in modo neutro, a seconda dell’applicazione del sé dell’entità a quella che è la maniera ideale di utilizzare il tempo, l’opportunità e l’espressione di ciò per cui ogni anima entra in una manifestazione materiale.
L’interpretazione, come è stata formulata qui, viene data con il desiderio e la speranza che, nel rivelare questo all’entità, l’esperienza possa essere utile e promettente.
Edgar Cayce, lettura 1650-1Sì, abbiamo il corpo qui, e la documentazione come è stata prodotta e come potrebbe essere prodotta con l’esercizio della volontà, e la condizione – così come è stata creata – che prescinde dall’influenza o gli effetti della volontà. Abbiamo condizioni che potrebbero essere state, che sono e che potrebbero essere. Non mischiate le tre, e non incrociate i loro intenti.
Lettura 340-5
Il Libro della Vita – o l’Archivio Akashico – è il magazzino di tutte le informazioni riguardanti ogni individuo mai vissuto sulla Terra: esso contiene ogni parola, azione, sentimento, pensiero e intenzione mai avvenuti. Apprendi in che modo hai il controllo del tuo destino e come puoi utilizzare il tuo archivio – le tue vite passate, le tue esperienze presenti e il tuo futuro non ancora dischiuso – per creare la vita che desideri.
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Edgar Cayce. I resoconti Akashici. Macro Edizioni. 2005. ISBN: 8876160167
Edgar Cayce. La mia vita di veggente. Mediterranee. 2002. ISBN: 8827214542
Tratto da Kevin J. Todeschi. Edgar Cayce on the Akashic Records: The Book of Life. A.R.E. Press. 1998. ISBN: 0876044011. Per gentile concessione di A.R.E., Association for Research and Enlightenment. 215 67th Street Virginia Beach, VA 23451-2061, U.S.A. http://www.edgarcayce.org
Traduzione di Gagan Daniele Pietrini
Quando un aspirante nuotatore si trova in estrema difficoltà perchè sta per essere sopraffatto dalle onde del mare,lo spirito di conservazione dell’ahamkara si spaventa,e un’angoscia lo tormenta;inutile fare gesti scomposti e irrazionali;c’è comunque una posizione ottimale che potrebbe salvarlo:fare il “morto a galla”,abbandonarsi ,o “mollare la presa” in modo attivo,consapevole,allora le onde non solo lo sostengono, ma lo cullano persino.In una situazione in cui l’individualità si trova all’estremo limite della sua sopravvivenza, ciò che occorre è rimanere in posizione quiescente,silenziosa,di silente osservatore,in uno stato coscienziale d’immobilità,ma profondamente consapevoli dell’evento; solo così e gradualmente,ma il tempo conta poco,l’aurora fa capolino e la coscienza può notare che una luce ristoratrice e chiarificatrice incomincia a inondare l’intera spazialità psichica
Ed ecco di nuovo lo stesso disco sul piatto.
Che i morti galleggiano lo si e’ capito.
Quello che non si vuole vedere e’ che non c’e’ nessuna illuminazione, nessuno sbrako possibile, nessuna abbronzatura di cui andare fieri.
Bruciare i semi causali e’ arduo lavoro.
Karma Yoga e’ ogni azione che facciamo col corpo, Bhakti Yoga e’ ogni nostro moto sentimentale, Jnana Yoga tutto cio’ che pensiamo e facciamo con la mente.
Advaita (Asparsa Yoga) e’ rimanere aggrappati all’Ahamvritti o pensiero dell’io, come lo chiamava Ramana Maharshi…il primo seme causale…vivendo la nostra vita.
I semi causali sono forze archetipiche ed emergono in meditazione sotto forma di pensieri.
Emergono gerarchicamente, man mano che la meditazione diviene piu’ profonda.
Prima si impara a fare il cadavere galleggiante poi non si rimane li come morti per davvero, occorre osservare quei contenuti che emergono dai vari strati del conscio, subconscio, inconscio.
Quelle bolle immaginative che solo se non bloccate emergono: sono i semi causali (vasans e samskara).
Non c’e’ nessuna illuminazione possibile strada facendo, ci sono solo alcune esperienze scambiate per l’illuminazione (descritte nella letteratura e anche da Ramana Maharshi).
Altro non c’e’, questa e’ la Via Diretta.
(Y)am
All’inizio del sentiero, all’aspirante generalmente si dice di distaccarsi dalla conoscenza-comportamento dell’inconscio collettivo, per quanto ciò non sia facile, perché l’aspirante porta impresso in sé, o nella sua aura, il marchio di archetipi che appartengono a quell’ordine, oltre al fatto che ancora opera in esso. Occorre una grande umiltà per riconoscere che su certe cose si è “ignoranti”: vale a dire che determinate conoscenze vengono ignorate. Negli antichi Misteri il candidato doveva rimanere per parecchi anni in silenzio perché tutto quello che avrebbe potuto dire non aveva niente a che fare con l’Insegnamento esoterico e iniziatico; inoltre, ciò gli era di grande aiuto per incominciare a dominare la parola, cosa non facile nel mondo individuato.
Raphael
Yam:occorre osservare quei contenuti che emergono dai vari strati del conscio, subconscio, inconscio.
Come teoria ci sei sempre,Yam..
difatti ho affermato le stesse cose ,ma in altre parole (nodi che s’oppongono al momento,ho detto..)
ma il Succo mi pare..
Insomma qual ‘è “il Problema” ,Yam?
Cosa non ti garba?
Bello quel brano di Raphael che hai postato, Yam.
Dice tra l’altro:
“Occorre una grande umiltà per riconoscere che su certe cose si è “ignoranti” ”
Certo..l’umiltà non è mai abbastanza..e “fare il morto” aiuta in ciò..
Raphael,altrove,dice pure:
“A chi è maturo bastano poche indicazioni per rimettere le ali e volare verso la Libertà”
Certo conosco bene quella frase, che usata da te sa di una presunzione infinita.
Lasciar andare le Vasanas (semi causali), e’ un atto d’Amore, questo ho scoperto.
Ma questo lavoro implica un livello di vigilanza molto elevato, che se stai li sbrakato ad abbronzarti facendo il cadavere sull’acqua, non hai.
Non lo hai perche’ ti sei attaccato alla sensazione di pace e benessere della quiete mentale.
Ciaux
La tua presunzione è giudicarmi continuamente Yam..e non capisco perchè tu lo faccia.. (o forse sì..)
non sto sbracato da nessuna parte..ed evidentemente non ha comprerso quella frase di Raphael che dice molto altro oltre che fare il morto..(parla proprio di quella vigilanza,che implica umiltà,coraggio,Amore come aggiungi tu..)
Sono molto vigile per non attaccarmi a molte cose..anche se ti sa di presunzione. ciao
Esatto Yam…come dici altrove..
deve accadere qualcosa al livello del cuore..solo si bruciano quei semi..
;-)
azz Ivo..ma un tasto “modifica” non è previsto?
Occorre una grande umiltà per riconoscere che su certe cose si è “ignoranti”.
RAPHAEL
eck: non sto sbracato da nessuna parte..
ati: se non stai sbracato da nessuna parte che te frega di ciò che scrivono gli altri?
:-)
già..me lo stavo chiedendo anch’io ,visto che non ho nulla da difendere..
..adesso è meglio che pensi al lavoro, ad esempio. ;-)
Lo vedi che sei tutta “mente”?
Te lo dici continuamente che tu non agisci, che non hai nulla da difendere, che questo che quell’altro…
Hai creato una vasanas col disco spirituale che te la conta.
Forse e’ meglio che impari a sbrakarti piu’ meglio.
Adesso devi stare 20 anni in Silenzio.
Ci risentiamo fra 20 anni.
Ciaux nex!
Ci sentiamo li dove sai.
Con tanta naturalezza siamo soliti parlare di amore sessuale, sentimentale-affettivo, amore filiale, amore verso la vita, verso un animale, verso il giuoco, ecc. Ma la parola amore accostata a questi aspetti qualitativi non sembra proprio pertinente, oppure abbiamo identificato l’amore con l’istinto animale e con il desiderare, l’anelare, il bramare; in altri termini, abbiamo confuso l’Amore, con lettera maiuscola, col desiderio dell’individuo che non possiede (da ciò nasce il desiderio di avere, di possedere) e ciò che è Amore che, avendo, dà; possedendo, offre; ricolmo, porge e concede.
Per esempio, quando diciamo di amare una persona intendiamo solo desiderarla, e se l’oggetto del desiderio viene a mancare o contrasta il desiderio stesso, emerge il conflitto e la frustrazione.
Abbiamo visto che la sessualità fine a se stessa non è amore, ma semplice istinto della specie che a volte prende la forma di brama e possesso dell’oggetto sessuale per semplice sgravio di tensione energetica; sotto questa prospettiva un partner diventa solo uno strumento di soddisfacimento di bisogni.
…per l’uomo corrotto non è concesso trasportarsi facilmente di qui verso là, verso la pura Bellezza oggettiva, nel momento in cui si contemplano le cose belle che da quella ricevono il nome. Egli guarda, e l’anima sua non è pervasa da generoso impeto di venerazione. Tutto s’abbandona alla voluttà; a guisa di quadrupede va alla monta e semina figli… Non ha scrupolo alcuno e non si vergogna di ricorrere a mezzi di violenza.
L’Amore può anche offrirsi a livello sessuale ma questa non è la sua specificità, potendo esso prescindere dall’atto sessuale in quanto tale.
Alcuni teologi, poi, considerando l’amore sensitivo come semplice istinto, negandogli il nome di Amore.”
Raphael, Scienza dell’Amore
Dal testo proposto da Yam:
“abbiamo confuso l’Amore, con lettera maiuscola, col desiderio dell’individuo che non possiede (da ciò nasce il desiderio di avere, di possedere) e ciò che è Amore che, avendo, dà; possedendo, offre; ricolmo, porge e concede.”
E così..
non ci sono altre parole…
La morte iniziatica corrisponde all’annullamento consapevole dell’individualità nella a) Assoluto, b) Conoscenza, c) Amore, d) Ordine.
Te li si è dati nell’ordine di grandezza. In realtà da d) piano piano si può procedere verso a).
Qualcuno la chiama realizzazione, illuminazione, fuoco incolore, etc. etc.
La cosa che più gli somiglia è l’amore fra due esseri, l’amante che si annulla nell’amore per l’amato. Amare con tutti sé stessi è una morte, piccola o grande, a seconda dell’intensità dell’amore. Non per nulla il matrimonio è un sacramento; vissuto consapevolmente è un passaggio necessario per quelle anime che necessitino di fruire di un ausilio per sciogliere determinati contenuti.
La rinuncia a sé, alle proprie ambizioni, ai propri desideri, al proprio mondo, a tutto di sé, per immergersi nell’Intero, nell’Uno principiale, quella è la morte iniziatica, la morte da vivi, che avviene quando l’anima si fonde col suo Intero.
Tutto questo può avvenire anche fra due individualità, ma nell’individualità l’amore non riesce a raggiungerela sublimazione che si ha fra due fuochi incolori.
“Con l’amore mi hai attirato in una trappola.
Con l’amore ti ho incatenato per liberarti.
Con l’amore ti libererai per liberare.”
P.D. (Inedit Top Secret)
“Con l’amore ti libererai per liberare.”
Anche questo non ha bisogno di ulteriori commenti,ma volevo sottolinearlo..
“Il percorso spirituale ingannante è una conseguenza dello scambiare il corpo, l’attività emotiva e intellettiva, ma anche la piena consapevolezza, con la Reale Identità. Per trasformarsi in via spirituale qualitativa, la mente deve neutralizzare il proprio attaccamento a tutti i suoi segmenti (corpo, sensazioni, emozioni, concetti, immagini, mondo, altri, famiglia, lavoro, spazio, tempo… ogni forma di percezione), ma anche a se stessa nella forma percettiva più pura (Conoscenza, Amore, Pace ”“ puro io sono). Sino a che il sé (o peggio ancora il “sé” – identità immaginata) si scambia per il Sé, (si) è carceriere di sé. Soltanto pienamente libera dall’attaccamento a se stessa – alla vita, l’esistenza individuale può fruire a fondo del proprio potenziale ed esprimerlo integralmente. Letto ciò nel modo dovuto, la mente può desumere la grande importanza della domanda Qual è la Reale Identità? ”
Andrea Pangos
:-))))))
..c’è ancora qualcuno che dice “roba decente e sensata”…
senza utilizzare il sanscrito… ;-)))
già.. quel Pangos la sa “lunga”… :-D