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sciamani-logoA Milano, l’8 giugno ci sarà un convegno esperienziale in cui si incontreranno esponenti delle antiche conoscenze sciamaniche con medici e ricercatori che le hanno sperimentate e le applicano nei loro sistemi terapeutici. Il convegno è organizzato da Anima News. Moderatore sarà Stefano Fusi, giornalista e studioso di sciamanesimo e discipline per la crescita personale e collaboratore di Innernet.

L’incontro è aperto a tutti e aiuterà a comprendere come possiamo curarci e guarire la Terra ritrovando le nostre radici antiche. Imparando da chi vive da sempre in sintonia con il battito del cuore della Terra e da chi fa tesoro delle loro conoscenze nella medicina. Perché, come diceva Carl Gustav Jung: “La vera terapia consiste nell’approccio al divino; più si raggiunge l’esperienza del divino, più si è liberati dalla maledizione della patologia”.

Il convegno sarà un confronto fra il nostro modo attuale di concepire e vivere la salute, la medicina e la cura, e le vie sapienziali degli sciamani. I quali sono i “tecnici dell’estasi”, coloro che possono farci attraversare le linee che crediamo ci separino dai mondi spirituali. Sono i profondi conoscitori delle virtù salutari della natura, del suono, dell’immaginazione e della trance, lo stato di coscienza in cui si va oltre i confini del proprio ego e si riallacciano i legami con il Tutto di cui siamo parte. Questa per loro è la salute.

Allo stesso modo, la medicina olistica comincia a considerare la persona nel suo insieme, nelle sue relazioni con gli altri, con la natura e con il cosmo. Queste relazioni, questi legami sono la chiave per un benessere globale, che è salute piena.

Il mondo di oggi è un villaggio globale. Come un villaggio, ha bisogno di vecchi saggi che custodiscano e trasmettano le conoscenze antiche; la comunità intera, il villaggio planetario, ha bisogno di persone che le raccolgano e interpretino, le rendano attuali e le mettano in pratica. Ne abbiamo bisogno come delle radici e delle foglie: il grande albero dell’umanità sta traballando, senza più un saldo sostegno che affonda nel cuore della Madre Terra. Ecco allora inquietudine, stress, paura: ecco la ricerca di vie spirituali sicure e profonde che guariscano insieme il nostro corpo e la nostra anima.

sciamani-ayahuascaShaman è una parola di un popolo siberiano, i tungusi, che ha assonanze con termini indiani e cinesi. Designava la figura-chiave della comunità: medico e psichiatra, artista e poeta, cerimoniere e musicista, assistente sociale e sacerdote, filosofo e scienziato. Ruoli tutti riassunti in una figura: nella nostra civiltà parcellizzata non avviene più. Ma oggi si cerca di ricreare la totalità, per ridare un senso alla nostra vita. Esplorate le vie di saggezza orientali, oggi si va ancora più in profondità.

Gli sciamani stessi si sentono ormai responsabili della salute della grande comunità planetaria, oltre che delle proprie piccole genti. Si aprono e divulgano, soddisfano la nostra sete spirituale mascherata da curiosità intellettuale e incrostata da pregiudizi e abitudini culturali. Si laureano nelle università moderne per unire i due mondi e salvare entrambi. Ricercatori, medici, terapisti, etnobotanici, etnologi, etnopsichiatri “moderni”, per parte loro, cercano di comprendere, salvare e trasmettere le conoscenze tradizionali degli sciamani.

Gli sciamani autentici sono biblioteche, università e templi viventi, le cui “scoperte” sono ormai confermate dalla scienza più aperta: l’interazione corpo-mente-spirito, il mondo come rete di relazioni energetiche, la malattia come squilibrio psico-spirituale. Alla nostra scienza occidentale moderna ci sono voluti secoli per uscire dalle astrazioni e riscoprire queste semplici e profondissime verità.

Per gli sciamani vivere questi regni di confine è pratica quotidiana da decine di migliaia di anni: si immergono nella natura uscendo dai limiti della mente razionale; si trasformano in animali, assumono piante psicotrope (“plantas maestro”) per entrare nel mondo dello spirito. Nella nostra cultura, soffriamo perché non sappiamo più accettare e rispettare quelle che il fondatore della psicologia transpersonale, Stanislav Grof, definisce “emergenze spirituali”: i momenti in cui ci vengono rivelate le più semplici verità naturali, che sono al tempo stesso le più profonde.

Ciò avviene nella contemplazione, nella trance e nell’estasi, che per noi sono stati mentali e fisici rari, mentre sono comuni fra i popoli di natura, per i quali è normale restare sospesi fra questo e altri mondi, in rapporto intimo con gli elementi, gli animali, le piante e la natura, e celebrare la vita e la bellezza con danze al suono del tamburo che possono durare giorni. Ma queste esperienze sono anche alla portata di tutti, se riusciamo a riannodare i fili della nostra natura interiore.

Le pratiche sacre e terapeutiche degli sciamani possono essere vissute in forma nuova anche nella nostra società attuale che ha le stesse esigenze di fondo: il contatto profondo con i regni della natura e con la loro forza salutare. Qualsiasi terapia troppo spesso si rivela parziale, fallace e illusoria, se non investe l’intero ambito dell’esistenza umana, comprese le dimensioni spirituali e le relazioni con la natura.

Finalmente la medicina oggi sta riscoprendo le virtù salutari della natura e degli stati di coscienza ampliata che gli sciamani conoscono da sempre: pietre e minerali, piante, fiori, acqua, argilla, calore e fuoco, Sole, aria, terra, cristalli, campi bioelettromagnetici naturali, energia vitale personale, stati meditativi e immersione nella natura. È quanto dicevano e dicono, per esempio, i nativi americani: ogni cosa è medicina; in ogni singolo filo d’erba, in ogni fibra della creazione c’è una forza spirituale e guaritrice; ogni cosa è energia e materia insieme.

sciamani-aquilarossaDopo gli eccessi della medicina “chimica” e tecnologica ci stiamo rendendo conto che abbiamo già a disposizione un formidabile laboratorio chimico-fisico che produce ogni rimedio di cui abbiamo bisogno. L’abbiamo scoperto, ora, usando lo stesso metodo scientifico con cui abbiamo “scoperto” le sostanze chimiche e ne abbiamo create di nuove. La medicina chimica e tecnologica ha i suoi grandissimi meriti ed è una grande conquista, ma ha i propri limiti, come ogni cosa umana.

Ora possiamo tutti attingere alla saggezza senza tempo degli sciamani per trovare nuove forme di cura che nascono dal confronto con quelle antiche, intrecciandosi alle migliori scoperte della medicina moderna. L’obiettivo è integrare le visioni antiche alla moderna conoscenza in un nuovo modello terapeutico, che riconosce la natura come prima cura e prima maestra.

All’apertura ci sarà la cerimonia di purificazione Vajravidharan condotta dai monaci tibetani del Monastero Gashar Sungchu Khangsten, e in chiusura il Cerchio di tamburi e la celebrazione The Beauty Way con Luz Amparo Osorio, musicista e cantante colombiana.

I relatori condurranno esperienze di viaggio sciamanico (Lorenza Menegoni), Samynchakuy – il contatto con l’energia del cosmo vivente (Roberto Sarti e Juan Nuñez Del Prado), ricapitolazione della vita (Stefania Montagna), costellazioni familiari rituali (Marco Massignan), respirazione neuma (Juan Ruiz Naupari). Gli altri relatori saranno i medici Nader Butto e Pierluigi Lattuada, che affronteranno il tema dell’integrazione fra la saggezza tradizionale e la medicina moderna.

Altre informazioni sul convegno:

Info (orari, programma, iscrizione): http://www.animanews.it/eventi%20speciali.htm
altre informazioni 02-72080619 segreteria@animanews.it
videointervista http://www.nonsoloanima.tv/index.php?controller=review&v=294

10 Responses to “La via della guarigione: sapienza sciamanica e medicina moderna”

  1. (Y)am ha detto:

    Gli sciamani stessi si sentono ormai responsabili della salute della grande comunità planetaria….

    Gli sciamani autentici sono biblioteche, università e templi viventi…..

    Gustav Jung: “La vera terapia consiste nell’approccio al divino; più si raggiunge l’esperienza del divino, più si è liberati dalla maledizione della patologia”.

    (Y)am: Quante bugie, quanti facili entusiasmi, quante facili risposte…in questa New Age.

  2. atisha ha detto:

    Che cos’è un atto magico.. o sciamanico?
    E’ un rimedio a cui ricorrono in parecchi e non solo la gente “umile”… politici e intellettuali di tutti i tempi se ne servono, poichè questi “atti magici” sono alla base di ogni cultura.
    Esistono da sempre personaggi “strani” che riescono a dar vita a fenomeni che non si capisce se siano effetti di magìa o di trucchi, però non è la differenza tra questi due tipi di pratiche che guarisce o permette di ottenere benefici, ma è il nostro convertire il malessere interiore che slega le “patologie” con un atto mentale che permette appunto di “invertire” i processi di controllo che abbiamo su noi stessi dal negativo al positivo… sintetizzando, ripristinando con una cura “mentale” la nostra normalità tramite la suggestione, dando origine all’autoguarigione o all’autorealizzazione.
    Tra gli stregoni e sciamani ci sono esperti guaritori che usano anche piante allucinogene o officinali, ci sono alcuni che addirittura si servono di escrementi di animali… ma in ogni caso si tratta sempre di azionare “reazioni psicosomatiche”, e che non traggono sostanza da uno sviluppo Spirituale che possa innalzzare contemporaneamente ad un grado più elevato di esistenza…

  3. marcoavena ha detto:

    sciamanico è quando si segue il cuore, si decide di andare, con impegno si rimane, con coraggio si reggono le conseguenze, e con sorpresa ci si scopre creatori: siamo noi stessi in questo momento a ricreare ciò che c’è scritto qui—> CHIEDO CON UMILTA’ LA GUARIGIONE PER ME E PER GLI ALTRI

  4. marcoavena ha detto:

    “Fate attenzione voi tutti, persone dotate di giudizio! L’animale più veloce che può condurvi a questa perfezione è la sofferenza […]. Il più saldo fondamento su cui può sorreggersi questa perfezione è l’umiltà” ( Eckhart, 1999, pp. 145-146).

  5. saba ha detto:

    gran bell’animale la sofferenza! dal quale tutti si illudono di poter scappare… ma lui è ovunque anche quando siamo da soli. non sono gli altri a portarlo da noi… poi un giorno, solo gli alberi da testimoni, tra le lacrime, mi sono reso conto che era perfettamente inutile scappare e decisi di accettare la sua presenza. Però implorai non so chi di farmi capire il perchè doveva per forza esserci! Il perchè non riuscivo a capire! Perchè non ci poteva essere un mondo senza? E soprattutto perchè io non riuscivo ad essere felice?! Quindi dopo averla accettata ed osservata scoprii ancora una volta che dagli animali si imparano molte cose. Perchè scappare da noi stessi, spesso diventando peggiori, quando possaimo migliorarci/guarirci? Nessuno guarirà il mondo con le proprie forze. Secondo me è necessario dare e far conoscere gli strumenti ad ognuno per guarire se stesso. Incoraggiarlo a trovare la forza ed il coraggio dentro di se per essere. Io preferisco pescare con il rischio di rimanere a digiuno per giorni piuttosto che avere pesce avariato tutti i giorni. leggesi: insegnatemi a pescare e provvederò a me stesso… insegnatemi a curarmi e non dovrete preoccuparvi più della mia salute!

  6. eckhart ha detto:

    E’ vero:manca la cultura all’aver fiducia del proprio potenziale..

  7. atisha ha detto:

    sempre quello il problema… perchè non ci è stato mai inseganto!.. dunque la paura come avrebbe fatto a regnare? e la sofferenza?..

  8. eckhart ha detto:

    …ma senza paura e sofferenza…niente evoluzione…

  9. jack ha detto:

    Eck: …ma senza paura e sofferenza…niente evoluzione…

    Paura e sofferenza ci fanno comprendere di essere in stallo. Ci fanno comprendere chi non siamo.
    Comprendere è sradicarci da lì e salire sul treno della gioia!

  10. atreiu ha detto:

    la merda del diavolo ci ha ridotti come degli zombies
    Ora l’esodo verso il creato e il creatore e’ l’unica via d’uscita
    come alternativa …..il cimitero!

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