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Sloth bradipoLa Giornata mondiale della Lentezza: le riflessioni del bradipo. Qualche giorno fa è stata celebrata la giornata mondiale della lentezza, ma non sono sicuro di quando è stata precisamente perché non mi sono informato bene. Avevo troppo da non-fare.

Volevo sinceramente celebrarla, è in sintonia con le mie convinzioni più profonde, ma sono arrivato tardi anche questa volta. Eppure mi sento in pace con la mia coscienza. Mi sembra che dedicare una giornata alla lentezza sia già stata una forma di attivismo esagerata.

Il mio movimento preferito in realtà più che un movimento è una stasi: è il Bradipismo (il correttore automatico aveva scritto: bradisismo. In effetti, anche il bradisismo è come il bradisismo un lento movimento della terra).

È uno dei filoni più misteriosi della Nuova Coscienza perché nessuno ne parla e pochi ne sanno qualcosa. Si ispira al bradipo, l’animale più lento della terra. Un grande maestro di meditazione, uno spirito-guida quanto mai illuminante e illuminato.

Il bradipo è una specie di scimmione bruttissimo e sonnolento, un vero filosofo che vive quasi sempre addormentato – anche 18 ore di fila), appeso ai rami degli alberi più alti, in Amazzonia. È così pigro e lento che gli crescono addosso muffe e piante. Ci mette un’ora a fare 100 metri, quando è a terra (scende solo per fare i suoi bisogni). È così immobile da non avere quasi predatori, perché quasi invisibile. È vulnerabile solo quando scende dall’albero per i bisogni (ci mette ore). Solo l’uomo riesce a ucciderlo, con il fucile; ma non è semplice vederlo. E, pure colpito, resta appeso avvinghiato con gli un­ghioni al ramo: quasi impossibile recuperarlo. Insomma, si difende con un non-far-nulla tenace ma non insensato.

Per fare l’amore impiega due giorni. Ovviamente, i seguaci del bradipo non fanno quasi nulla. Il minimo indispensabile. Anche meno. Loro vanto è parlarne il meno possibile: anche questa è fatica inutile. Il vero bradipo non fa nulla per diffondere o difendere il bradipismo. Io, già parlando­ne qui, contravvengo ai suoi insegnamenti. Spero non sia infuria­to con me: ma non si scalda mai, il bradipo. Prende tutto con filosofia, anche lui ogni tanto si muove: allunga il braccio per raccogliere la frutta, torna al punto di partenza. Quando ci vuole ci vuole.

Volevo aggiungere qui il testo di una canzoncina brasiliana dedicata al bradipo “lento, lentissimo, da cui dobbiamo imparare”, così me l’hanno riferita. Ma la persona che doveva darmelo, dopo dieci anni, sta ancora… cercando di ricordarlo per scrivermelo. E non trovo più il suo telefono. Sparita.

Il bradi­po non ha fretta. Si avvale anche di misteriose facoltà che sembrano sovrannaturali ma non lo sono: sono naturali, si manife­stano solo nella calma. Anni fa, a Milano, patria della fretta, nacque il Club del Bradipo. Ma subito affondò, giustamente e inevitabilmente: nessuno dei pigrissimi fondatori, di cui facevo parte, fece poi alcunché. Si pentirono subito di aver pensato di fare qualcosa. Chi si era autonominato presidente doveva, in teoria, venire immediatamente espulso: “fare il presidente” è un fare. Ma gli altri non fecero nulla: anche espellere era un fare.

Io fui incaricato di scrivere il manifesto del bradipismo. Ci ho messo quasi 20 anni a concepirlo, forse fra un poco lo scriverò. Dopo la prima riunione, assolutamente conviviale e casuale, non accadde più quasi nulla. Nessuno dei fondatori, o meglio affondatori, si è più incontrato. Ma qualcuno ne ha parlato, senza fretta e senza voler convincere nessuno, perché il bradipo è uno spirito guida convincente e quando dice qualcosa, è quella, allora non ne consegue assolutamente nulla. Tuttavia, la realtà è paradossale: senza che i tormentati affondatori facessero nulla, comparvero sui muri di Milano e Pavia scritte come “Il bradipo è lento ma feroce”, “Bradipo libera tutti”.

È nata e scomparsa una casa editrice dedicata al bradipo. Una pubblicità in tv in cui un bradipo improvvisamente si scatena. Un cartone animato. Insomma, ogni tanto si parla di lui, anche se lui naturalmente non lo sa né fa qualcosa perché ciò avvenga. Forse Bradipo è diventato una creatura del mondo virtuale e ormai sta fermo da sé.

2 Responses to “Giornata mondiale della lentezza”

  1. Scalet ha detto:

    Ahahha. interessante… la prossima settimana mi induco una giornata così!

  2. Lisa ha detto:

    Oooooooh,
    ma io ci sono nata bradipo.
    Non ho licheni addosso perchè mi costringo a docce, mi costringo a cambiarmi, mi costringo a prendere aria in movimento(circa 50 passi al giorno, camminati) ma è già troppo. In realtà aspiro ad essere bradipo, nell’animo lo sono, nella vita non riesco. Ma AMO PROFONDAMENTE chi lo è, anche solo un po’.

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