Per chi suona la campana
Dean Radin, dell’Istituto di Scienze Noetiche, ha studiato la possibilità che la mente e la materia si influenzino reciprocamente. I suoi studi riguardano la precognizione, la telepatia, la vista remota, le case infestate dagli spettri, l’impatto della volontà umana sulle macchine.
Forse la sua ricerca più interessante è quella denominata Progetto Consapevolezza Globale, che studia la possibilità che gli eventi a scala globale, come ad esempio l’11 settembre, possano far convergere le menti individuali, fondendo le nostre coscienze separate in un insieme unificato e coerente che influenza la materia
Il progetto “Consapevolezza globale”
Domanda: cosa hanno in comune il Super Bowl, la vigilia di capodanno e gli attacchi terroristici al World Trade Center?
Risposta: un vivace scienziato cinquantenne, di nome Dean Radin, che studia se gli eventi mondiali influenzano la nostra consapevolezza collettiva. Nell’ultimo decennio Radin – decano dell’Istituto di Scienze Noetiche a Petaluma, in California, cofondatore del Boundary Institute di Los Altos, sempre in California, e autore di The Conscious Universe: The Scientific Truth of Psychic Phenomena – ha studiato la possibilità che la mente e la materia si influenzino reciprocamente.
I suoi studi comprendono materie come la precognizione, la telepatia, la vista remota, le case infestate dagli spettri, l’impatto della volontà umana sulle macchine e la possibilità di una consapevolezza globale.
“Siamo rimasti scioccati nell’apprendere, all’alba del ventesimo secolo, che la materia e l’energia erano essenzialmente la stessa cosa”, dice Radin. “E se all’alba del ventunesimo secolo facessimo la scoperta ugualmente scioccante che la mente e la materia sono essenzialmente la stessa cosa?”.
Egli suggerisce che la mente e la materia sorgano da un terreno comune e interagiscano l’una con l’altra, ma mantenendo una certa autonomia. È un punto di vista comune a molti filosofi, da Spinoza a Jung, ma Radin è coraggioso ed esigente quanto basta per cercare di verificare scientificamente l’ipotesi.
Forse la sua ricerca più interessante è quella denominata “Progetto Consapevolezza Globale” (GCP) – una collaborazione volontaria di settantacinque ricercatori da tutto il mondo – di cui nel 1998 è stato cofondatore insieme a Roger Nelson, psicologo della Princeton University, e molti altri colleghi. Il GCP studia la possibilità che gli eventi a scala globale possano far convergere le menti individuali, fondendo le nostre coscienze separate in un insieme unificato e coerente che influenza la materia.
“Se la mente è un aspetto fondamentale dell’universo fisico, uno dei suoi mattoni essenziali, e prendi nota del modo in cui la nostra consapevolezza fluttua o muta”, argomenta Radin, “allora tutto il resto deve trasformarsi, perché fa tutto parte della stessa cosa. Se un gruppo di menti individuali sono allineate, quell’allineamento dovrebbe propagarsi in tutto l’universo, come onde in un lago”.
Radin e i suoi colleghi cercano queste onde con dei dispositivi chiamati “generatori di numeri casuali”, macchine che producono numeri basati su rumori elettronici come le interferenze che si odono tra due stazioni radio. Il metodo è semplice: osservare se gli eventi importanti che attraggono l’attenzione del mondo sono correlati a mutamenti inaspettati nella produzione dei generatori di numeri casuali.
I ricercatori del GCP in tutto il mondo, dall’Africa all’Australia agli Stati Uniti, stanno attualmente studiando cinquanta generatori di numeri casuali attivi ventiquattro ore al giorno, sette giorni a settimana. I numeri da essi generati vengono trasmessi via internet a un computer centrale e analizzati; in particolare, vengono studiati con attenzione durante eventi a scala globale come le celebrazioni per il nuovo anno, la morte della principessa Diana o il verdetto di O. J. Simpson.
Gli scienziati sono alla ricerca di coerenza, ovvero di mutamenti nella stessa direzione di tutti i dispositivi durante importanti eventi mondiali: ciò suggerirebbe che quelli che dovrebbero essere numeri assolutamente casuali si sono allontanati all’unisono dal caos, per dirigersi verso l’ordine e la forma. La statistica e il calcolo delle probabilità allertano i ricercatori su eventuali anomalie significative.
Finora, il GCP ha formalmente studiato più di cento eventi, e secondo i dati preliminari, si sono avute delle misteriose correlazioni. L’11 settembre, poche ore prima dell’attacco al World Trade Center, ci fu un picco anomalo nei trentasette generatori di numeri casuali monitorati in quel momento. “Si ebbe una crescita uniforme, tra tutti i dispositivi, in quello che gli studiosi di statistica definiscono uno «scostamento»”, dice Radin.
“Immagina ogni dispositivo come una piccola campana che tintinni. Se tutte le campane stanno tintinnando allo stesso modo nello stesso tempo, quello che senti è il suono di un’unica, grande campana. Alle sei e trenta del mattino, ora della costa orientale, quella campana stava suonando in modo davvero fragoroso, un evento che aveva una probabilità di verificarsi pari a uno su quattromila”.
Comunque, in quattro anni di registrazioni, si sono avuti altri picchi simili altamente improbabili. Quello che è insolito, afferma Radin, è che “nel resto della giornata la campana è rimasta insolitamente tranquilla, creando un abbassamento di valore che è rimasto unico in tutto il 2001. La mia stima è che tali fluttuazioni avvengono con una probabilità dell’ordine di uno su cinquemila”.
La prima volta che Radin osservò una crescita e una discesa simili fu nel 1995, quando approfittò del grande clamore suscitato dal processo di O. J. Simpson per studiare la consapevolezza di gruppo. All’epoca, erano monitorati cinque generatori di numeri casuali (quattro negli Stati Uniti e uno in Europa). “Tutta l’America sapeva che il 4 ottobre 1995, alle dieci del mattino, il verdetto sarebbe stato pronunciato”, ricorda Radin.
“Misurammo i dispositivi venti minuti prima e venti minuti dopo il verdetto”. Radin ricorda che i generatori cominciarono a suonare vigorosamente le loro campane pochi minuti prima delle dieci, si calmarono e tornarono a suonare ad alto volume alla lettura del verdetto. Poi, come l’11 settembre, dopo l’evento, le campane divennero insolitamente silenziose”.
L’esperimento di Radin attirò l’attenzione di altri scienziati impegnati in ricerche su fenomeni extrasensoriali, e nel dicembre del 1997 “un gruppo di persone, durante una conferenza in Germania, confermò l’interesse di questi esperimenti, sostenendo che avevamo bisogno di molti di questi dispositivi in tutto il mondo”, ricorda egli; “Fu così che nacque il Progetto Consapevolezza Globale”.
Da allora, il GCP ha scoperto anomalie significative durante le celebrazioni di capodanno, gli attentati alle ambasciate, la visita del Papa in Israele, il pellegrinaggio del Kumbh Mela in India e persino il Super Bowl. “Dirigiamo la nostra attenzione sia su grandi eventi prevedibili, come meditazioni e celebrazioni programmate, sia su eventi imprevedibili”, spiega Radin.
“Sto anche cercando correlazioni tra giorni in cui ci sono molte notizie e giorni in cui non ve ne sono”. Per questo, Radin ha scelto un database Reuters di notizie online, usando il numero di notizie e la quantità di parole impiegate per descrivere l’evento come possibili indicatori dell’attenzione mondiale. “I giorni in cui si verificano eventi importanti presentano una significativa correlazione tra il cosiddetto scampanellio dei dispositivi, cosa che non avviene nei giorni senza notizie”.
Non tutti ritengono che Radin abbia davvero scoperto qualcosa, o che sia sufficientemente imparziale per interpretare correttamente i dati. Irving Jack Good, professore al dipartimento di statistica del Virginia Polytechnic Institute di Blacksburg, in Virginia, ha recensito The Conscious Universe nel numero del 23 ottobre 1997 della rivista Nature.
“Molte persone hanno letto quella recensione e hanno pensato che fossi nettamente contrario alla parapsicologia, ma non è così”, afferma Good. “Ero contrario a Radin, perché nel suo libro fornisce un quadro storico che deliberatamente sopprime informazioni in contrasto con le ESP (Percezioni Extra Sensoriali)”. Radin controbatte che il suo libro contiene un intero capitolo sulle confutazioni della parapsicologia. E aggiunge: “È importante, ma difficile, mantenere una posizione di genuina apertura mentale quando ti trovi di fronte cose cui non credi”.
Forse la domanda più importante è questa: è possibile che tali anomalie non siano altro che picchi fortuiti che dobbiamo aspettarci di tanto in tanto, e che vengono fraintesi da ricercatori ansiosi di trovare collegamenti? “Quanto deve essere grande una coincidenza per essere qualcosa di speciale?”, chiede Good. Egli sottolinea che le coincidenze sono una componente inevitabile della vita.
“In dieci anni esistono cinque milioni di minuti: questo vuol dire che una persona ha avuto moltissime occasioni per delle coincidenze notevoli, e che alcuni dei cinque miliardi di abitanti del pianeta sperimenteranno coincidenze con una probabilità uguale a dieci elevato alla quattordicesima.
Tempo fa, a una conferenza, sentii il relatore descrivere una certa prova matematica; più tardi, in quello stesso giorno, aprii un libro a caso nella biblioteca e trovai una prova più sintetica dello stesso teorema. Stimai che tale coincidenza aveva avuto una probabilità pari a dieci elevato alla undicesima”. Good ritiene che vi siano molti motivi per parlare di errore di interpretazione e di un fenomeno chiamato “frode inconscia”, in cui i ricercatori riflettono i propri pregiudizi nei risultati delle loro ricerche: un rischio da cui deve guardarsi tutta la ricerca scientifica.
Anche se le anomalie sono autentiche, nessuno sa cosa significhino. La mente influenza la materia? La materia influenza la mente? O il burattinaio è una terza forza sconosciuta? “Il termine «consapevolezza globale» è difficile, se non impossibile, da definire”, protesta il fisico e ricercatore psi Edwin C. May, direttore del Laboratorio per le ricerche fondamentali di Palo Alto, in California.
“Cosa vuol dire «attenzione coerente»? Nel processo di O. J. Simpson, metà di noi sperava che egli fosse dichiarato colpevole, l’altra metà che venisse riconosciuto innocente. L’11 settembre, molte persone erano tristi, ma molte altre stavano festeggiando. Nemmeno io credo che l’11 settembre sia avvenuta qualche anomalia, perché i numeri corrispondono a ciò che sappiamo essere vero per probabilità”.
L’esperto informatico Richard Shoup, presidente del Boundary Institute di Los Altos, in California, sostiene che May si sbaglia: “L’11 settembre si è distinto fortemente da tutti gli altri giorni in cui abbiamo analizzato quei generatori di numeri casuali. È difficile ignorare dati come questi. Mi piacerebbe avere, di quel giorno, altri dati apparentemente casuali, come quelli degli esperimenti su particelle subatomiche o apparecchiature che stavano esaminando lo spettro radio alla ricerca di segnali.
Abbiamo bisogno di più persone che studino e riflettino su tutto ciò. Credo che queste cose sfidino l’ipotesi fondamentale della casualità alla base della meccanica quantica. Questi dati dimostrano che l’osservazione può cambiare le cose, che i pensieri influenzano il mondo”.
Tuttavia gli effetti, anche se reali, sono piccoli. Non siamo di fronte a vulcani che eruttano tutti insieme o a televisori che interrompono le trasmissioni mentre la gente osserva terrorizzata le torri gemelle bruciare e collassare. “Abbiamo a che fare con un fenomeno estremamente sottile, definito in termini di statistica”, riconosce Roger Nelson, psicologo sperimentale che ha lavorato per ventidue anni al Princeton Engineering Anomalies Research (PEAR) dell’Università di Princeton, nel New Jersey.
Tuttavia Nelson, direttore del GCP, vuole credere fermamente nella consapevolezza globale. “Le possibilità sono più profonde e complesse di quelle che possiamo esprimere. È davvero possibile che esista una grande consapevolezza che non siamo in grado di concepire, non più di quanto una particella come un muone possa concepire una mente umana”.
Lo stesso Radin è più cauto. “Tutta la scienza fa delle supposizioni sul modo in cui le cose funzionano, tuttavia comprendiamo ancora molto poco. Abbiamo questo difficile problema del dualismo, in cui la mente e la materia, due generi di cose fondamentalmente diversi nell’universo, in qualche modo interagiscono. Tutto ciò che posso dire è che sembra che le cose che catturano l’attenzione della mente si riflettono nella materia.
Voglio danzare con quel mistero senza pretendere di avere tutte le risposte prima del tempo”. Per Radin, le anomalie statistiche sono significative e persino scioccanti. “La statistica può dirti se un effetto è reale o meno. Una volta che conosci la sua realtà, i tuoi esperimenti possono orientarsi, anziché sulle prove, sul processo. Puoi cominciare a chiedere: cosa provoca tutto ciò? E puoi cercare di aumentare l’effetto”.
Cosa riserva il futuro? Radin sta studiando la mente che trascende il tempo e lo spazio. Nei precedenti esperimenti di laboratorio sulla precognizione, ha scoperto che la gente sembra sapere quando sta per vedere delle foto sconvolgenti: prima che una persona veda una foto provocatoria selezionata a caso da un computer, l’attività elettrica della sua pelle aumenta.
Radin sta anche conducendo esperimenti psi sul web: finora vi hanno partecipato ottantamila persone (vedere il sito www.gotpsi.org). Adesso sta sottoponendo a test degli individui dalle performance eccezionali per vedere se tali gruppi di persone possiedono davvero doti speciali. Per quanto riguarda la consapevolezza globale, generatori di numeri casuali stanno per essere aggiunti nelle Filippine, in Portogallo e a Vancouver. I ricercatori progettano di monitorare il campionato mondiale di calcio e i raduni del solstizio.
“Immaginiamo che la maggior parte del tempo la campana stia vibrando moderatamente, urtata da pensieri isolati in tutto il mondo. Ma ogni tanto suona fragorosamente”, dice Radin. Dal suo punto di vista, il GCP sta letteralmente chiedendo per chi suona la campana. E la risposta, ugualmente letterale, è quella offerta dall’antica saggezza di sempre: sta suonando per te.
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Originalmente pubblicato su Science & Spirit magazine, per gentile concessione. www.science-spirit.org
Traduzione di Gagan Daniele Pietrini
Copyright per l’edizione Italiana: Innernet.
Lungi da me polemizzare. Per me non è una novità. E’scontato da molto tempo enon credo solo per me. Comunque grazie e sarò felice di seguire…..non so mi sembra quasi una provocazione….. un caro saluto a tutti
E’ molto vero che gli scienziati non riescono a liberarsi dai loro pre-giudizi durante i loro esperimenti . Basterebbe che essi riuscissero a percepire , in modo del tutto impersonale, che ciò che essi vedono è la realta che vede se stessa attraverso l’occhio del ricercatore.
Mi vivo quotidianamente queste cose:
Riesco ad anticipare prima del tempo avvenimenti e addirittura discorsi relativi all’informazione giornalistica ,ma questo non avviene nel momento in cui mi ci concentro con impegno,ma semplicemente quando la mia mente e’ piu’ rilassata e libera da ogni pensiero. Allora si, che focalizzo l’avvenimento che inspiegabilmente si concretizza nel giro di attimi o addirittura di mesi e anni. La questione della tempistica e’ forse la parte che maggiormente mi incuriosisce,per via che non rende facilitante il discernimento del contesto in cui mente e materia si adoperano .
Gli argomenti trattati in questo Vs servizio sono stati molto di mio gradimento. .Grazie .Saluti
Provate a considerare la seguente ipotesi: il dio Giove esiste, ed ha particolarmente a cuore il benessere economico del genere umano
Non voglio annoiarvi con i numerosi dettagli di carattere storico che avvalorano quest’ipotesi. Accettate semplicemente il fatto che vi e’ motivo di credere che una persona, la quale ha fede in Giove e gli rivolge le opportune preghiere, possa in qualche misura influenzare l’andamento delle quotazioni in borsa.
Potremmo farci beffe di una simile credenza, ma supponiamo invece di volerla mettere alla prova. A questo scopo, scegliamo a caso settantacinque titoli azionari qualsiasi e suddividiamoli, sempre a caso, in tre gruppi di venticinque azioni l’uno che chiameremo Gruppo A, Gruppo B e Gruppo C. Selezioniamo poi venticinque soggetti, e a ognuno assegnamo un titolo azionario preso da ciascun gruppo. A tutti i soggetti viene chiesto di pregare Giove affinche’ il valore delle azioni del Gruppo A salga, e quello delle azioni del Gruppo B scenda. Le azioni del Gruppo C vengono usate per il controllo, ed i soggetti non dovranno prenderle in considerazione.
La misura che se ne trae e’ molto obiettiva: registriamo i cambiamenti subiti dal valore delle azioni nell’arco di una settimana a partire dall’inizio delle preghiere. (Naturalmente potremmo in seguito estendere le osservazioni ad altri periodi di tempo: una sbirciatina ai dati raccolti potrebbe farci scoprire che Giove lavora con ritmi diversi da quelli che abbiamo previsti. Inoltre, potrebbe risultare che Giove esaudisce solo le preghiere di alcuni soggetti.)
Supponete ora che in seguito a questo esperimento, anche se ancora non si vedono effetti immediatamente certi delle preghiere rivolte a Giove, io sia in grado di presentare un’analisi statistica secondo la quale, in media, il valore delle azioni di controllo C non e’ praticamente cambiato, mentre quello delle azioni dei gruppi A e B e’ variato leggermente, e in modo significativo, nelle direzioni previste. Voi siete inoltre liberi di esaminare minuziosamente il mio rapporto di ricerca e, se lo desiderate, di consultare anche tutte le minute che riportano i dati grezzi.
Su queste basi, vi chiedo di convenire con me che sono riuscito a dimostrare l’esistenza di Giove.
Vado ancora piu’ in la’. Ipotizzo che Giove sia interessato a tutti gli esseri viventi. Esamino percio’ fino a che punto egli sia disposto ad aiutare un gatto a rimanere al caldo in una fredda giornata d’inverno. Per vagliare questa ipotesi rinchiudo il gatto in una stanza gelida in cui l’unica fonte di calore e’ una lampada elettrica. La lampada viene accesa e spenta ripetutamente da un generatore di eventi casuali. La mia ipotesi, secondo la quale l’intervento di Giove manterrebbe accesa la lampada per un tempo complessivamente maggiore di quello consentito da una sequenza veramente casuale, viene confermata dai dati che emergono. Questo dimostra che Giove ha aiutato il gatto, influenzando il processo casuale. Subito dopo introduco degli scarafaggi in una gabbia. Il pavimento della gabbia e’ provvisto di elettrodi, tramite i quali gli insetti ricevono delle scariche ad un ritmo determinato da una sequenza di numeri casuali. Questa volta voglio vedere se Giove aiutera’ gli scarafaggi ad evitare le scosse. Scopro invece che essi subiscono una quantita’ di scariche elettriche maggiore di quanto ci si potrebbe aspettare dalla pura casualita’. Ne deduco che Giove detesta gli scarafaggi.
Proseguo sistemando dapprima un uovo fecondato, e poi uno non fecondato, sotto una lampada riscaldante, anch’essa attivata da un processo casuale. Comparo fra di loro i tempi di accensione della lampada nei due casi: l’uovo non fecondato non riceve alcun aiuto da Giove, poiche’ la luce viene accesa e spenta secondo il consueto modello casuale. Al contrario, la luce sopra l’uovo fecondato rimane accesa per un tempo totale piu’ lungo di quello dettato dal caso, e cio’ mi porta alla conclusione che l’amore di Giove per le creature viventi lo ha di nuovo indotto a intervenire in un processo altrimenti del tutto casuale.
Le mie prove a favore dell’esistenza di Giove sono schiaccianti.
Questo e’ cio’ che Poundstone (1988) chiama il paradosso del “qualsiasi cosa conferma qualsiasi cosa”: combinando insieme due ipotesi, la conferma di una di esse sembra convalidare anche l’altra.
IPOTESI: Giove esiste, e se voi gli rivolgete delle preghiere, l’andamento della borsa seguira’ i vostri desideri.
PROVA: Alcuni soggetti hanno pregato, ed il valore delle azioni e’ cambiato secondo le loro preghiere.
CONCLUSIONE: Giove esiste.
Ma lo “wishful thinking” non e’ una delle manifestazioni della Maya su cui un sito coinvolto in “percorsi di consapevolezza” dovrebbe esercitare un’ attenzione critica?
Watts
Se poi ” la morte della principessa Diana o il verdetto di O. J. Simpson” siano eventi su scala globale come….. le celebrazioni per il nuovo anno andrebbe chiesto ai cinesi che da soli rappresentano un terzo dell’ umanita’.
A meno che i lettori della stampa “gossip” o gli spettatori della “trash television” inglesi e americani non siano considerati l’ unico campione significativo dell’ umanita’ “globale”