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Torni a casa dall’ultimo seminario di sesso tantrico, sperando che la tua frustrazione sessuale sia finita. Fai di tutto per liberare qualche ora nella tua giornata piena di impegni. Allestisci altari ornati con simboli maschili e femminili. Bandisci dalla tua camera da letto tutto ciò che non trasudi sacralità. Ti metti alla caccia delle candele, della musica e dell’incenso giusti. Come tocco finale, non trascuri coperte e cuscini morbidi.

Esausta ma determinata, ti abbigli come una dea. Entri nel tuo nuovo Tempio dell’Amore, piena di speranze e paure. Usi le tecniche tantriche appena imparate per fissare con gli occhi immobili, praticare riti, sciogliere paure e invitare benedizioni per la tua sacra sessione sessuale. Chiudendo gli occhi, mediti per trascendere gli schemi vecchi e frustranti.

Hai creato l’ambiente per il sesso divino.

Ma aspetta! Puoi davvero fare del sesso qualcosa di sacro?

Forse queste sessioni di sesso tantrico programmate fino all’ultimo dettaglio non sono altro che notti di puro, selvaggio divertimento, di eccitazione erotica nella testa e nel corpo. Ma l’esaltazione di quelle notti non è durata, e negli anni successivi probabilmente hai visto l’eccitazione sessuale trasformarsi inesorabilmente in noia, disinteresse o persino disgusto, portandoti a dire un forte «No» al sesso.

Nella mia pratica di terapista corporea, molte donne mi hanno confessato preoccupate: «Il sesso non m’interesserebbe, ma ho paura di rovinare il rapporto», «Il mio partner non sa darmi ciò che voglio, e io non so come dirglielo» o «In realtà, il sesso non mi è mai piaciuto».

Che cosa manca?

In una relazione vogliamo sapere e sentire che possiamo donarci totalmente, senza nascondere nulla di oscuro o luminoso. Siamo attratti da lunghe relazioni perché sentiamo che solo nell’impegno e nell’intimità il gioiello grezzo del nostro amore può essere levigato fino a raggiungere la sua piena brillantezza.

Ma temiamo che aprire la porta dei nostri sentimenti allontani il partner e renda più acuta la sensazione di lontananza. Siamo abituati a nascondere paura, dolore, depressione e insicurezza. Non vogliamo nemmeno mostrare la nostra felicità, o le lacrime di gioia.

Esiste, dunque, una dolorosa scissione tra il desiderio del cuore di essere completamente aperto e la realtà di un sesso erotico, ma senza cuore. Mandiamo giù e reprimiamo il gelo, la mancanza di unione, il dolore per l’assenza di un vero incontro. Questa scissione tra sesso e amore comincia nella nostra testa e si diffonde in tutto il corpo, inclusi i genitali, ostruendo il flusso del sangue e dell’energia vitale.

La pratica del sesso tantrico colmerà il doloroso vuoto del cuore? Metterà termine alla frustrazione, o non farà che aggiungere caos e confusione emotivi? Il sesso tornerà a essere sacro se adotteremo più regole o abbelliremo noi stessi e il nostro ambiente?

Non credo. Ciò che manca alla nostra vita sessuale è un senso di unità e di dimora nel nostro corpo fisico. Abbiamo bisogno di unire l’amore e la sessualità, che sono localizzati nei nostri corpi inferiore e superiore.

Di seguito descrivo in che modo è possibile riunire i corpi superiore e inferiore usando il respiro per colmare la distanza, e portando l’attenzione al corpo e al mondo al di là di esso tramite i sensi. Il nostro desiderio è trascendere la testa e le emozioni, ma continuando ad avere radici nella fisicità e nella sensualità.

Una volta fatta l’esperienza dell’unione tra lo spirito e il corpo, riuscirai a trovare il coraggio per portare tutta te stessa in una relazione sessuale, trasformando i riti del Tantra in qualcosa di valido e significativo.

Il sesso sacro comincia da te stesso

Molte donne frequentano i seminari sul sesso sacro perché cercano una soluzione al dolore e alla frustrazione della loro vita sessuale. Ma quando per trasformare noi stessi poniamo l’accento sul partner, restiamo fissati su orpelli esteriori come candele, occhi immobili, vestiti (o sui loro difetti).

Il sesso davvero appagante accade dopo che il corpo e lo spirito all’interno di quest’ultimo si sono uniti. Non possiamo fare sesso sacro con un partner se non abbiamo ancora imparato a farlo dentro noi stessi. Per realizzare la nostra umana aspirazione all’unità e alla comunione, abbiamo bisogno di rinsaldare i rapporti tra il nostro corpo fisico, l’amore e la sacralità.

La scissione tra il corpo e lo spirito si forma quando non ci sentiamo abbastanza sicuri per portare la totalità di noi stessi nel momento, nemmeno quando siamo soli. Reprimiamo le emozioni, tra cui la vulnerabilità, per non subire ferite. Durante il rapporto sessuale, ci concentriamo esclusivamente sull’orgasmo e gli aspetti erotici, mettendo da parte il nostro cuore.

L’amore del nostro cuore, la gioia e l’apertura che possiamo donare senza vergogna, si irradiano dal nostro corpo superiore. Condividiamo quest’amore senza restrizioni con la famiglia, gli amici, gli animali domestici e la natura. L’amore del cuore è una manifestazione della luce divina, la quale – se viene espressa con le braccia aperte o con un sorriso – placa la mente e libera il cuore dalle paure.

Durante la pubertà cominciamo a separare questa innocenza pura dall’energia sessuale animale che si risveglia al di sotto della cintura. Questa forza enorme può essere guaritrice e liberatoria, ma anche distruttiva. L’esplorazione sfrenata di questa zona proibita può lasciarci confusi, insicuri di noi stessi e perfino traumatizzati, al punto che dopo molti anni siamo ancora alla ricerca del partner adatto.

Per sentirci più protetti, lasciamo che la mente assuma il controllo. Trattenendo il respiro, controlliamo il desiderio di maggiore piacere, sesso e libertà. Nascondiamo agli altri i nostri sentimenti più viscerali e le emozioni più intense. Ci amputiamo dell’imprevedibilità del nostro corpo inferiore.

Come possiamo riunire ciò che abbiamo diviso?

Innanzitutto, percepisci il tuo diaframma, il confine naturale tra il corpo superiore e quello inferiore. Molte donne avvertono un forte senso di contrazione in questo punto. Invece il diaframma è il ponte divino che unisce i due mondi dell’amore e della sessualità, rendendo sacro il sesso.

Metti le mani sulla pancia, al di sotto dell’ombelico. Inspira e osserva quanto in profondità scende il respiro: è solo nel tuo torace o scende fino all’addome? Adesso tira in dentro lo stomaco e blocca il diaframma. Respira di nuovo e avverti la contrazione. Stringi ancora di più, esasperando l’effetto, e respira di nuovo. Infine, rilascia i muscoli contratti e nota la differenza. Lascia che il respiro scenda nello spazio che hai appena aperto, oltre la pancia, fino ai genitali. Respirare totalmente in questo spazio connette il cuore ai genitali.

Il secondo punto è diventare consapevole del corpo tramite i sensi: lingua, tocco, vista, odorato e udito. Di solito facciamo ricorso ai pensieri e alle emozioni per valutare ciò che stiamo facendo. Ora invece osserva ciò che dice il corpo sia attraverso sensazioni delicate, calde e rilassanti, sia attraverso il dolore, la tensione e la rigidità. Portare questo tipo di attenzione al corpo vuol dire amare. La consapevolezza, o sensi-abilità, ti permette di sperimentare il tuo corpo fisico qui e ora come una manifestazione spirituale. La consapevolezza priva di giudizio ti consente l’esperienza completa del tuo corpo e del mondo al di là. Chiarezza e confini sani si sviluppano naturalmente.

Riconnettere i corpi superiore e inferiore in questo modo, percepire i legami tra la vulnerabilità del cuore e il potere dell’area pelvica sono una manifestazione del vero amore. Dentro te stesso puoi trovare il legame mancante, l’amore che non trovavi nel sesso. Non occorre cercarlo da qualche parte «là fuori». Ora ogni respiro e ogni sensazione sono un’unione sacra, rappresentano la comunione divina dello spirito e del corpo all’interno di te stesso, in ogni momento.

Il sito di Sabine è www.radiantembodiment.com

Sabine Grandke-Taft è una conduttrice di seminari di Body Communion che hanno aiutato moltissimi uomini e donne a superare le antiche paure e confusioni che impedivano loro l’esperienza dell’intimità con se stessi e quindi con il partner e il mondo. Sabine ha scoperto che la chiave per superare i limiti, spesso non riconosciuti, della nostra mente è la capacità di sentire e percepire chiaramente il nostro corpo fisico.

Copyright per l’edizione Italiana: Innernet. Traduzione di Gagan Daniele Pietrini.

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